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Francesca Romana Addante, racconto d’Artista

L’ospite della Rubrica online” Piazza Navona” è la pittrice, fotografa e decoratrice scenografica Francesca Romana Addante. Non perdete questo “incontro d’Arte”!

Siamo davvero felici di ospitare nella piazza virtuale della Rubrica online “Piazza Navona” l’Artista Francesca Romana Addante che ringraziamo della sua amichevole disponibilità e collaborazione. Un’intervista che diviene il racconto e la scoperta di un fantastico mondo artistico dominato da una pittura caratterizzata da un tratto sinuoso, deciso, libero e armonico, da colori quasi assoluti, netti e sicuri che narrano di volti (soprattutto femminili) e di profondi sguardi che si fanno specchio dell’anima di chi li guarda… pieni delle loro luci e delle loro ombre. Ed è così che l’anima dell’artista, dell’opera e dello spettatore si uniscono e si allacciano in una danza emotiva e artistica unica nel suo genere.

Buona lettura!

L’Artista Francesca Romana Addante

Come è avvenuto il suo primo incontro con la pittura?

Sin da bambina amavo disegnare e colorare. Mi addormentavo guardando le figure dei libri di fiabe e poi volevo ridisegnarle. Ma il momento vero e proprio in cui ho deciso di affrontare una tela è stato sicuramente dopo qualche anno di lavoro in laboratorio scenografico. Spronata dai miei colleghi pittori, ho deciso di provare. Non avevo mai tentato di dipingere qualcosa che provenisse dalla mia immaginazione, mi frenava la paura di non riuscire, di non esserne all’altezza. Fino al quel momento mi ero impratichita a facendo solo delle copie di artisti famosi. Quando ho scoperto di riuscire a produrre qualcosa di mio è ufficialmente nato un amore che in effetti durava da tutta la vita.

Come mai ha deciso di dedicarsi soprattutto alla ritrattistica?

È un caso che abbia realizzato più ritratti. Diciamo che mi interessano le persone, l’interiorità delle persone, e dipingendole mi sembra di comprenderle meglio e quindi di comprendere meglio anche me stessa.

Opera di Francesca Romana Addante (Per gentile concessione di Francesca Romana Addante)

So che sto per farle una domanda difficile ma da dove trae l’ispirazione per le sue opere?

In effetti la domanda è molto difficile. Alle volte cerco solo di ritrarre qualcosa che appaghi il mio senso estetico. Alle volte ho bisogno che l’ immagine racconti una storia che mi appartiene o che vorrei mi appartenesse. In ogni caso scelgo in base ad una emozione. Alle volte scelgo una immagine e poi l’emozione viene fuori, magicamente, in corso d’opera. 

Come è avvenuto il passaggio dalla pittura alla scenografia?

È stato ,piuttosto, il contrario. Vengo dal mondo del restauro. Ho fatto per molti anni la restauratrice di opere d’arte, lavorando in luoghi come San Carlo al Corso a Roma, Sant’Agnese in Agone a Piazza Navona, gli appartamenti pontifici in Vaticano e altri bellissimi luoghi. Poi, per motivi personali, sono approdata in un laboratorio di scenografia. Il passaggio è stato doloroso ma il restauro rimane in Italia un lavoro ancora non riconosciuto e si fa fatica ad andare economicamente avanti. Sono nata come una tecnica dell’arte e proprio a forza di stare a contatto con l’arte ho deciso di cercarne una mia.

Quali differenze riscontra nel lavoro su tela e nella scenografia? E in quale ambito si sente più a suo “agio”?

Opera di Francesca Romana Addante (Per gentile concessione di Francesca Romana Addante)

Il lavoro di decoratrice scenografica è il lavoro di realizzazione dell’idea di qualcun altro. Non sono una scenografia ma una realizzatrice scenografica. Il lavoro sulle tele è frutto di una mia idea o di un mio sentimento. Se potessi viverci e fossi una vera artista, sceglierei il lavoro di pittrice

Se potesse descrivere il suo stile pittorico con tre aggettivi o con una frase quali userebbe?

“Work in progress”.

Il suo tratto pittorico in alcune opere ricorda quello degli autoritratti di Giorgio De Chirico e di Carlo Levi. Ecco: quali sono gli Artisti che hanno contribuito a formare e a ispirare la sua Arte?

Mi ispiro a Klimt, ai Preraffaelliti ai grandi classici come Michelangelo o Caravaggio. Non c’è un artista in particolare, cerco il mio tratto. Il rischio di scimmiottare male i grandi c’è sempre.

Lei usa diverse tecniche di pittura: quale predilige? E perché?

La tecnica che amo di più è l’acquerello ma non la partico molto perché è in assoluto la tecnica più difficile. Utilizzo con più piacere i colori acrilici perché posso imitare l’acquarello e perché mi danno la possibilità di cambiare idea in ogni momento. 

Opera di Francesca Romana Addante (Per gentile concessione di Francesca Romana Addante)

Qual è l’opera d’Arte cui sente di essere più legata e quella che avrebbe voluto creare? E perché?

Le donne di Klimt. Nessuna esclusa. Per la bellezza poetica e l’eleganza immortale.

Il periodo del lockdown ha messo a dura prova la nostra emotività. Questa fase di chiusura verso l’esterno in che modo ha influito sulla sua creatività e sulla sua produzione artistica?

Il periodo di lockdown per me è stato una benedizione. Non ho fatto altro che dipingere. In quel periodo sono nati i miei “corpi celesti”, nudi di donne del colore del cielo. Forse questa mancanza di corporeità l’ho compensata con queste creature a metà tra il cielo e la terra. 

Ha mai pensato di realizzare una sua personale e di diffondere il suo tratto?

Opera di Francesca Romana Addante (Per gentile concessione di Francesca Romana Addante)

Per ora ancora non mi sento pronta. Con il tempo, magari, anzi lo spero. 

Quali sono i suoi prossimi progetti professionali e artistici?

Per ora continuerò a lavorare nella scenografia della Rai e a cercare tempo per dipingere le mie cose. Non si finisce mai di imparare. Poi, ho un sogno. 

Aprire una libreria in montagna dove poter avere un piccolo laboratorio di pittura.

Unire due mie grandi passioni, la letteratura e i colori

 

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