Letto per voi… “Quattordici spine” di Rosario Russo

La Rubrica online “Piazza Navona” è felice di ospitare ancora una volta lo scrittore siciliano Rosario Russo e di raccontarvi del suo primo romanzo “Quattordici spine. La prima indagine dell’ispettore Traversa in Sicilia” (Algra Editore). Un efferato omicidio ha sconvolto Acireale… E non perdete l'”Incontro dell’Autore”!

La trama

Rosario Russo, “Quattordici Spine. La prima indagine dell’ispettore Traversa” (Algra Editore, 2019)

Acireale, Sicilia 2018. Un efferato assassinio sconvolge la cittadina in provincia di Catania. Don Mario Spina, il canonico della Basilica di San Pietro viene ritrovato morto per dissanguamento nella sacrestia della chiesa dopo essere stato violentemente picchiato e colpito da undici coltellate sull’addome. Inoltre, si scopre che nella chiesa sono state trafugate le spoglie del noto pittore locale Paolo Vasta. A occuparsi del caso è l’ispettore Luigi Traversa che da Feltre (nel Veneto) si è appena trasferito nella cittadina siciliana. Questa è la sua prima indagine. Cosa è realmente accaduto a Don Mario Spina? Si tratta solo di un “furto d’arte” finito male? Cosa ha a che fare tutto questo con la gestione di un centro di accoglienza per minori stranieri? E, ancora, perché l’ispettore Traversa si è trasferito in Sicilia? Cosa si nasconde dietro alla sua riservatezza, ai suoi misteriosi silenzi? Cosa lo tormenta al punto tale da affogare i pensieri in enormi quantità di fumo e alcool? Questi e tanti altri sono gli interrogativi da risolvere in Quattordici spine e l’ispettore Traversa è ben deciso a scoprire la verità. Qualunque essa sia.

Sul libro

Algra Editore

Nel 2019 Rosario Russo pubblica con Algra Editore pubblica nella Collana “Scritti in giallo” diretta da Alfio Grassoil suo primo romanzo Quattordici spine. La prima indagine dell’ispettore Traversa finalista al Premio Kaos 2020.

La Rubrica online “Piazza Navona” ha già  avuto il piacere di “incontrare” e di parlarvi di Rosario Russo quando vi abbiamo  presentato la sua raccolta di sei racconti dal titolo Effetti collaterali.

La Basilica di San Pietro di Acireale

Quattordici spine è un romanzo giallo ambientato nella bella e mitica terra siciliana – siamo ad Acireale – attraverso il quale l’Autore, oltre alla sua trama, in un profondo “non detto”, rende un nuovo e ulteriore omaggio alle sue origini e alla sua isola. A dimostrazione di questo viene spiegato durante la narrazione:

(…) c’è chi sostiene che non ci sia cosa migliore di assaggiare un fico d’India per comprendere la Sicilia. Se si vuole assaporare la dolcezza del frutto, bisogna prima eliminare ogni timore di affrontarne le spine. Questo equivale a capire cosa significhi vivere in Sicilia.

Ed è proprio questo che fa Traversa per adattarsi in qualche modo a questa nuova terra, ai suoi ritmi, alle sue abitudini, al suo modo e stile di vita e di pensiero. L’ispettore, infatti, fa sua questa sorta di metafora e, in ognuno dei quattordici giorni in cui si svolge l’intera vicenda toglie “una spina” alle indagini riportando nella provincia siciliana il trionfo della giustizia e della verità. Ma non solo. Allo stesso tempo, però, pur con qualche sbandata – emotiva, sensuale, psicologia – l’ispettore toglie, giorno dopo giorno, altrettante “spine” dal suo passato con il quale sta cercando un compromesso, una conciliazione, una tregua. Per se stesso e per la sua vita privata, per i suoi affetti che nonostante la sua corazza cercano come possono di essergli vicino.

Rosario Russo, “Quattordici Spine. La prima indagine dell’ispettore Traversa” (Algra Editore, 2019)

Come accennato Quattordici spine è il primo romanzo e la prima indagine dell’ispettore Traversa, trasferitosi da Feltre ad Acireale. In realtà, Rosario Russo crea questo suo personaggio nel suo racconto Gli amanti immortali nel 2018 poi pubblicato, nel 2020, nell’antologia di racconti Effetti collaterali. Certamente Quattordici spine, trattandosi di un romanzo, offre al Lettore la possibilità di conoscere molto più a fondo la personalità e il carattere dell’ispettore Traversa, con tutte le sue contraddizioni e la sua umanità di uomo semplice, di uomo che ha commesso un errore (grave!) cui ha cercato e poi saputo, per quanto possibile, porre rimedio. È un uomo che non si sottrae a se stesso nonostante la quantità industriale di Marlboro e di alcoolici che fuma e beve. È in cerca di riscatto, di quiete e lo fa a modo suo senza cercare alcuna approvazione dal prossimo e senza chiedere sconti a nessuno.

Rosario Russo, “Quattordici Spine. La prima indagine dell’ispettore Traversa” (Algra Editore, 2019)

Tutto questo viene raccontato da Rosario Russo che, dopo aver letto Effetti collaterali, non delude confermando il suo talento e la sua confidenza con la scrittura. Quattordici spine è il suo primo romanzo la cui struttura, che ha certamente maggior respiro e solidità rispetto al racconto, gli permette di lasciarsi andare a maggiori descrizioni psicologiche, emotive, ambientali, di indagini… senza mai perdere il suo equilibrio di narratore. Ancora una volta Rosario Russo convince il Lettore accompagnandolo nel cuore della vicenda senza mai essere invadente, senza mai farsi “vedere” ma c’è. E il Lettore lo sente quel tanto che è necessario a godere della sua esperienza di lettura. E ancora una volta, l’Autore ci regala la bellezza della sua Sicilia, il profumo, i sapori, i colori, i suoi Autori (pensiamo all’azzeccato riferimento con Leonardo Sciascia), u scrusciu du mari, come scriveva Andrea Camilleri. Ed è un amore totale e onesto perché elogia i pregi e sottolinea i difetti, le brutture. E questo solo un amore puro e assoluto riesce a farlo.

Scriveva il già citato Sciascia nel suo romanzo Il giorno della civetta del 1961:

La verità è nel fondo di un pozzo: lei guarda in un pozzo e vede il sole o la luna; ma se si butta giù non c’è più né sole né luna, c’è la verità.

Incontro con l’Autore

Lo scrittore Rosario Russo davanti alla Basilica di San Pietro di Acireale con il suo libro “Quattordici spine” (Algra Editore, 2019) – Per gentile concessione di Rosario Russo

Quattordici spine è il primo romanzo dedicato alle indagini dell’ispettore Traversa. Come è nato il questo progetto?

Un progetto nato quasi per caso nel 2018: ho iniziato scrivendo un racconto, Gli amanti immortali (presente nella raccolta Effetti Collaterali, Algra Editore) inserendo per la prima volta l’ispettore feltrino Luigi Traversa. Il racconto ha avuto un discreto successo e molti amici e lettori mi hanno chiesto qualcosa in più sulla figura di questo personaggio. Da quel momento mi sono subito messo a lavoro per un romanzo di più ampio respiro e nel maggio 2019 è uscito Quattordici spine.

Dal racconto al romanzo: come si è evoluto Quattordici spine? E quali sono state le difficoltà riscontrate in fase di stesura?

I libri di Rosario Russo – Per gentile concessione di Rosario Russo

Ne Gli amanti immortali era tutto in fase embrionale. In Quattordici spine ho dovuto creare un ambiente lavorativo attorno a Traversa,  inserendo due figure molto importanti per lui, ovvero il commissario Antonio Lorefice e il vice ispettore Sonia Orlando. Il passo successivo è stato quello di caratterizzare i personaggi, compreso Traversa, metterli in relazione, creare conflitti, dotarli di desideri. E poi chiaramente sviluppare un’indagine che in un romanzo, rispetto a quella di qualunque racconto è molto più complessa. Qui entra in gioco la progettazione narrativa, passo fondamentale per la stesura di ogni romanzo. Si tratta di un procedimento lungo e faticoso ma posso assicurare che costituisce un atto creativo.

E il personaggio dell’ispettore Traversa in questo passaggio come si è evoluto? E quali altre sorprese ci riserverà?

Lo scrittore Rosario Russo – Per gentile concessione di Rosario Russo

Parto da una premessa: l’arco di trasformazione del personaggio per me è sacro in quanto traccia la sua evoluzione nel corso di una storia. Le migliori storie sono quelle in cui i personaggi si evolvono, si trovano nella condizione di mettere alla prova le proprie forze e debolezze nel corso della narrazione. Traversa in Quattordici spine dovrà fare i conti con la sua ferita aperta, qualcosa che riguarda il suo passato a Feltre, inoltre la permanenza iniziale in Sicilia sarà alquanto problematica, dato che odia il caldo, detesta il pesce ma si trova ad Acireale, città costiera! Nel corso dell’indagine troverà la forza per superare i suoi problemi e in qualche modo adattarsi alla realtà siciliana.

Quanto è complesso raccontare della propria della terra, delle proprie origini all’interno di un’opera letteraria mantenendo, però, il giusto distacco e la giusta obiettività?

Lo scrittore Rosario Russo – Per gentile concessione di Rosario Russo

È difficile, molto difficile. Quando vuoi raccontare e descrivere qualcosa che ami profondamente devi trovare, come giustamente sostiene lei, il giusto distacco. Io avverto continuamente l’esigenza di raccontare la mia terra, però l’amore deforma il punto di vista e in più avverto la presenza di Maestri che hanno descritto la Sicilia in maniera sicuramente migliore. Però è di fondamentale importanza possedere uno stile personale e scrivere mantenendo i propri canoni e i propri punti prospettici.

Da scrittore a “descrittore” della sua bella Sicilia: quale vorrebbe potesse essere il tessuto sociale e ambientale in cui far muovere i suoi personaggi?

Sicilia Niura

Direi che il tessuto presente, così ricco di contraddizioni, sia più che sufficiente per poter scrivere romanzi all’infinito. L’insularità è qualcosa di purgatoriale, una condizione che prima o poi ti porta a fare i conti con te stesso e Traversa ne è sicuramente la prova.  Bufalino sostiene che la Sicilia sia un’”Isola plurale”, una terra multiforme, sfaccettata e il siciliano rivendica una sua unicità che deriva dalla condizione di vivere in una terra lambita dalle acque che per secoli ha fatto da cerniera tra culture diversissime tra loro. Il siciliano è un’ isola dentro l’isola. Poi è chiaro che personalmente vorrei che molte cose cambiassero al più presto e a tal proposito consiglio Il lusso della giovinezza di Gaetano Savatteri, una analisi lucida sullo scontro generazionale in Sicilia. Anzi, consiglio tutti i suoi libri, compresi i saggi.

Rosario Russo, “Quattordici Spine. La prima indagine dell’ispettore Traversa” (Algra Editore, 2019)

Secondo lei, scrivere romanzi come il suo che raccontano una storia ma anche “la” Storia: possono essere considerati come una forma attiva di denuncia sociale?

Il noir è letteratura sociale. Narrare una storia criminale che si svolge in un determinato luogo e in un determinato momento significa raccontare la realtà sociale che circonda gli avvenimenti. In Italia la sfida della letteratura noir è quella di colmare il vuoto lasciato dal giornalismo d’inchiesta, stroncato una infinità di querele. Tempo fa Massimo Carlotto ha sostenuto che la verità non la si trova nelle aule di tribunale ma nella letteratura noir. Questa affermazione da un lato nobilita sicuramente il ruolo della letteratura di genere ma dall’altro la trovo decisamente preoccupante.

Rosario Russo, “Effetti collaterali. Sei racconti di genere in Sicilia” (Algra Editore, 2020)

In Quattordici spine molti sono i temi trattati: dall’integrazione al razzismo, dalla pedofilia alla corruzione. Come è riuscito a riportare su carta tematiche simili senza cadere nel facile tranello della retorica e senza “invadere” la narrazione?

Lo scrittore non dovrebbe invadere la narrazione fornendo le sue risposte, ma suscitare interrogativi e riflessioni. Io sicuramente non ho fornito “soluzioni”, questo non mi compete, però ho voluto fortemente che il lettore si confrontasse con temi ahimè molto attuali. Per cui sono contento che lei non abbia trovato invasioni nella narrazione. 

Lo scrittore Rosario Russo – Per gentile concessione di Rosario Russo

Se l’ispettore Traversa potesse parlare direttamente ai suoi lettori e descrivere questa difficile situazione che tutti noi stiamo vivendo: mescolando il suo dialetto del nord e quello del sud cosa ci direbbe?

Can del porco! Me racomando, lavate sempre le man, no sta tocarte, cuerzete la boca e pigghiti ‘sta bedda mascherina! (giuro che ho riso mentre lo scrivevo)

Quando potremo leggere una nuova indagine dell’ispettore Traversa?

Questo non lo so, però le posso assicurare che ci sto lavorando. Vorrei alzare l’asticella e per farlo bisogna studiare tanto.

Scrittori non ci si improvvisa e mi rendo conto che bisogna fare la differenza se non ci si vuole perdere nella troppa paccottiglia che ogni giorno viene pubblicata spacciandola per romanzi. Ho in mente una storia molto complessa e farò di tutto affinché si trasformi in un testo di assoluta qualità.

 

 

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