Letto per voi… “Quando muore un amore” di Matteo Carlesi

La Rubrica online “Piazza Navona” vi presenta Quando muore un amore, l’esordio poetico di Matteo Carlesi (Controluna). Parole, versi e componimenti che raccontano la perdita e la memoria della persona amata. E non perdete l’Incontro con l’Autore!

La trama

Matteo Carlesi, “Quando muore un amore – Storie di lutto e memoria” (Controluna, 2024)

Come superare il lutto e la perdita della persona amata? Come convivere con questo dolore e con il vuoto che vengono inesorabilmente a crearsi? Matteo Carlesi ha cercato di trovare un senso e un ordine a tutto questo attraverso la sua raccolta poetica Quando muore un amore – Storie di lutto e memoria. Quarantasei componimenti in cui l’Autore ripercorre gli attimi, i momenti, le gioie, le sofferenze, la malattia e la morte prematura del suo compagno. Versi che raccontano due vite e la storia di un amore che continua nonostante l’assenza, la perdita, le lacrime e il profondo senso di solitudine. Scrive Lev Tolstoj in “Guerra e Pace”: L’amore impedisce la morte. L’amore è vita. Tutto, tutto ciò che io capisco, lo capisco solamente perché amo.

Sul libro

Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
E guarirai da tutte le malattie,
perché sei un essere speciale,
ed io, avrò cura di te.
Franco Battiato, “La cura”

Controluna

È marzo 2024 quando Controluna pubblica Quando muore un amore – Storie di lutto e memoria,  l’esordio poetico ed editoriale di Matteo Carlesi con la prefazione curata da Davide Rocco Colacrai. Una breve e intensa raccolta di poco meno di cento pagine e quarantasei poesie attraverso le quali l’Autore pontaderese racconta e condivide l’amore e il dolore per la perdita del suo compagno. Eppure i versi di Carlesi sono un segno di continuità, di amore che si nutre e si rinnova nonostante la mancanza, l’assenza, la distanza e la separazione dall’amato. Scrive il poeta in chiusura del volume: Perché nessuno muore davvero finché vive nel cuore di chi resta. E chi resta ha il dovere di vivere anche per chi non c’è più, di raccontare e tenere accesa la fiamma della memoria, nella dolce e rassicurante carezza dei ricordi. Ecco, qui è racchiusa la forza di queste poesie, la semplicità di questi versi, la volontà di continuare a vivere e a resistere. Nonostante tutto.

Matteo Carlesi, “Quando muore un amore – Storie di lutto e memoria” (Controluna, 2024)

Non c’è verso racchiuso in Quando muore un amore – Storie di lutto e memoria che non sia pregno di amore, affetto ed energia positiva. Carlesi si è confrontato così tanto con la parte più intima di sé e del suo dolore che riesce a guardarlo dritto negli occhi, a sfidarlo, a gridargli “non potrai più colpirmi in modo così atroce. Ora sono più forte”.

Per questo i suoi versi hanno una costruzione semplice. Sono di pancia, naturali, fiotti di sangue, amore e consapevolezza che escono dal cuore e da un sentimento straziato. Eppure vivo. Eppure resistente. Il nostro Autore è consapevole di ciò che, è cosciente delle sensazioni che prova e della solitudine che gli è crollata addosso poiché è con esse che si trova a fare i conti giorno dopo giorno alla ricerca della sua pace interiore:

Matteo Carlesi, “Quando muore un amore – Storie di lutto e memoria” (Controluna, 2024)

Solitudine,
mia unica compagna,
portami via,
via da queste notti esauste
senza stelle e senza luna
senza nessuno accanto,
via da questo mio cuore stanco,
a cui più niente chiedo.

È inevitabile il desiderio di resa per quanto possa essere forte la voglia di resistere e di non permettere a tanto dolore di completare il suo piano di distruzione. Per questo Matteo Carlesi affida il suo sentire alla scrittura che, nella sua più totale semplicità e naturalezza, ci narra di questa storia d’amore e della sua quotidianità, tra un viaggio  e una risata condivisa.

Carlesi ha utilizzato la scrittura come strumento terapeutico, come valvola di sfogo assumendola come amica e confidente. Per non implodere, per dare voce al suo tormento e alla sua mancanza. Anche questo è il potere della scrittura che va oltre qualsiasi regola di stile e di ordine. Quando muore un amore – Storie di lutto e memoria è la pagina, la storia di due vite che si sono incontrate, amate e troppo presto divise. È la storia potente di un amore, di un sentimento. È il racconto di un battito di cuore. È il tentativo di dare continuità a una vita che non c’è più attraverso la memoria e a quel sentimento che, prendendo a prestito il titolo di un’opera di Guy de Maupassant, è forte come la morte.

Incontro con l’Autore

Lo scrittore Matteo Carlesi (Per gentile concessione di Matteo Carlesi)

Come è avvenuto il suo incontro con la scrittura?

Buongiorno e per prima cosa grazie davvero di ospitarmi qua, mi fa molto piacere. Tornando alla domanda, ho iniziato “qualche vita fa” scrivendo brevi racconti all’università. Ma poca roba, ecco. Alla poesia sono arrivato nel 2020 durante la pandemia, non ero stato bene e avevo letto che scrivere poteva aiutarmi, e così ho fatto. Il mio compagno mi disse di credere in me stesso e di continuare perché se una cosa mi faceva bene dovevo portarla avanti. Sante parole!

Perché ha scelto di dedicarsi in particolar modo alla poesia?

Bellissima domanda. La poesia mi permette di essere immediato nell’esposizione delle mie emozioni, delle mie riflessioni e dei miei pensieri. È sincera e schietta, soprattutto nella sua concezione attuale, priva com’è di tante costrizioni metriche, figlia diretta di quei “flussi di coscienza” nati nel ‘900 in tutte le forme di scrittura. È musica. È spirito.

Matteo Carlesi, “Quando muore un amore – Storie di lutto e memoria” (Controluna, 2024)

Come è nato il progetto editoriale di Quando muore un amore. Storie di lutto e memoria?

Il libro è “nato da sé”, da un mio bisogno intimo. Non si è sviluppato come un progetto studiato a tavolino. L’anno scorso, subito dopo che il mio compagno è venuto a mancare, ho avuto la necessità impellente di mettere su carta in versi le mie emozioni, il mio dolore, i miei sentimenti, di raccontare quello che stavo vivendo. Senza mezzi termini. A posteriori, dopo alcuni mesi, ho cominciato a raccogliere quanto avevo scritto, a ordinarlo, a raccoglierlo per temi e la raccolta si è poi arricchita mese dopo mese… mi ha seguito alla fine per un anno intero, il mio primo anno purtroppo senza Andrea.

In apertura della sua silloge vi sono i versi delle canzoni La prima cosa bella nella versione di Malika Ayane e Vorrei di Francesco Guccini. Perché ha inserito proprio queste canzoni?

Matteo Carlesi con il suo libro “Quando muore un amore – Storie di lutto e memoria” (Controluna, 2024) – Per gentile concessione di Matteo Carlesi

Sono due canzoni che riflettono il rapporto con il mio compagno. Per “La prima cosa bella” nella versione di Malika Ayane, beh noi vedemmo insieme l’omonimo film di Virzì, ci colpi molto la canzone e da allora l’abbiamo sempre portata con noi. Negli ultimi giorni, all’ospedale, gliela sussurravo. “Vorrei” di Guccini invece ha un bellissimo testo e poi il mio compagno ammirava Guccini, andammo anche a un suo concerto, uno degli ultimi, un’estate di tanti anni fa, a Porretta Terme.

Attraverso la sua raccolta poetica lei ha fatto un “uso” ben preciso della scrittura. Secondo la sua esperienza, quanto è o può essere terapeutico liberare su carta il proprio dolore e il proprio sentire?

Moltissimo. Ora, il mio ricorrere alla poesia è stato, diciamo, spontaneo in quanto non dettato da altri, è stato il mio modo di affrontare certe emozioni dolorosissime. Memore sicuramente di precedenti esperienze, anche se molto meno dolorose. So che molti psicoterapeuti suggeriscono ai loro assistiti di scrivere perché la scrittura, che sia di un diario, di lettere o storie può aiutare tantissimo in molte situazioni in cui il proprio dolore e il proprio sentire devono uscire, devono concretizzarsi. Aiuta a creare una narrazione che renda tutto più sopportabile alla fine. Aiuta a vivere.

Matteo Carlesi, “Quando muore un amore – Storie di lutto e memoria” (Controluna, 2024)

Quale vuole essere il messaggio della sua scrittura e della sua raccolta poetica?

Il mio messaggio è che l’amore non muore mai. La morte in fondo non è niente, non è la fine di tutto. La morte è trasformazione, Certo, ci vuole tempo per capirlo, si passa da tanto dolore, ma l’amore continua anche nell’assenza fisica. Per quello ho suddiviso le poesie in due sezioni (in morte di A. e in memoria di A.) che seguono prima la malattia, la morte fisica e il dolore assordante iniziale e poi nella seconda parte lasciano spazio ai ricordi, alla nostalgia di noi, dei nostri viaggi, dei nostri momenti condivisi per riviverli sì, ma soprattutto per poter affermare che l’amore rimane, continua, vive ancora.

Quando muore un amore. Storie di lutto e memoria è un canto d’amore al suo compagno. C’è qualcosa che vorrebbe ancora “dire” e scrivere?

Matteo Carlesi con il suo libro “Quando muore un amore – Storie di lutto e memoria” (Controluna, 2024) – Per gentile concessione di Matteo Carlesi

Sull’amore e sul mio compagno ci sarebbero ancora tantissime cose da scrivere… magari in un futuro ne parlerò. In generale invece mi piacerebbe continuare a parlare di emozioni e sentimenti, del nostro mondo e della nostra società, che ha tanto bisogno di una spinta verso un sentire più universale e meno egoistico. La poesia, ma la scrittura tutta direi, ha una grandissima potenzialità, quella di scuotere le coscienze, di aiutarci a riflettere sul nostro tempo, sui nostri mali, sui nostri limiti. 

Cosa sente di voler e poter dire a chi ha vissuto un’esperienza simile alla sua? Qual è, secondo lei, la strada più utile per l’elaborazione di un lutto?

Domanda molto interessante. La prima cosa che voglio dire è “non siete né soli né sbagliati”. Il lutto è un’esperienza universale, capita prima o poi a tutti, e allo stesso tempo profondamente personale. Non c’è un modo migliore o sicuro per affrontare un lutto. Ed è vero: il vostro mondo è crollato, distrutto, nulla è più come prima. E non è giusto, ma non si può tornare indietro, purtroppo. L’elaborazione è un percorso che dipende tutto da noi e anche in questo non ci sono sconti, e non si finisce mai, perché il ricordo, quello, resta per sempre.

Matteo Carlesi, “Quando muore un amore – Storie di lutto e memoria” (Controluna, 2024)

Dobbiamo piano piano imparare a convivere con questa nuova realtà, una realtà a cui la nostra società occidentale non ci prepara affatto. E purtroppo tante persone che abbiamo intorno potrebbero non capirlo, magari perché il dolore spaventa e la morte più di tutto. Ma non perdete la fiducia, in questo processo il confronto con esperienze simili può aiutare molto, ma al giusto tempo. Soprattutto non chiudetevi in voi stessi. Fatevi aiutare se non riuscite ad aiutarvi da soli. Ci sono gli psicoterapeuti, i gruppi di mutuo aiuto (sia fisici sia online), ci sono tante strade da percorrere, scrivete, parlatene, leggete. Vivete insomma. Portate sempre i vostri cari con voi. Alla fine come spero di aver trasmesso con il mio libro, i sentimenti rimangono, permangono anche nell’assenza. E questo è una speranza bellissima.

Matteo Carlesi, “Quando muore un amore – Storie di lutto e memoria” (Controluna, 2024)

Qual è stato il verso più difficile da riportare su carta? E perché?

Non c’è stato un verso più difficile di altri, ogni poesia racconta una parte di me, di Andrea, di noi. Forse quello che è stato più doloroso è stato mettere su carta la malattia e poi l’assurdità della morte, quel dolore acuto che si prova nel momento in cui ci si rende conto che chi amiamo non è più con noi, fisicamente almeno. Ancora mi emoziono molto a rileggere queste poesie.

Quali sono gli Autori e le opere che hanno influenzato e formato il suo essere poeta e lettore?

Matteo Carlesi, “Quando muore un amore – Storie di lutto e memoria” (Controluna, 2024)

Lato poesia amo molto sia Montale sia Pascoli. Trovo molta affinità con la poetica del male di vivere e dei poeti “non laureati” e altrettanto con quella del “fanciullino”, delle piccole cose quotidiane che trasfigurate diventano emozioni e sentimenti assoluti, per tutti. Ma ho un grande rispetto anche per i classici del lirismo greco e latino, fin dai tempi del liceo, e per la canzone italiana, perché sì anche lei è ovviamente confluita nella mia formazione (dalla canzonetta al cantautorato, non disprezzo niente che mi emozioni). Per la narrativa ho sempre letto di tutto, dalla letteratura di genere (fantastico, gotico, fantasy) ai classici.

Quali sono i suoi prossimi progetti editoriali e professionali?

Al momento sto continuando a scrivere poesie, ma di futuri progetti non ho idea, vedremo. Il mio primo libro è nato così, inatteso. Ora lo sto promuovendo, farò delle presentazioni, spero davvero che al di là del valore letterario delle poesie, che possono piacere o meno, arrivi il mio messaggio che, citando i versi di chiusura della mia poesia “Una sola ultima parola”, si può racchiudere in queste poche parole:

Matteo Carlesi, “Quando muore un amore – Storie di lutto e memoria” (Controluna, 2024)

Andrea,
che vita la nostra,
ricordi?
Adesso solo la mia
continua tuttora,
e in questo mio tempo
mi spetta la tua assenza,
ma nel mio cuore lo sai
resta una sola parola:
Amore.

 

 

 

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