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Roma celebra Canaletto con una mostra a Palazzo Braschi

La mostra "Canaletto 1697-1768"
La mostra “Canaletto 1697-1768

A partire da oggi – e sino al prossimo 19 agosto – presso il Museo di Roma Palazzo Braschi è possibile visitare la mostra Canaletto 1697-1768 che celebra il 250° anniversario della morte del Pittore e vedutista veneziano. Un’esposizione unica e da non perdere!

Martedì 10 aprile si è tenuta presso il Museo di Roma Palazzo Braschi l’anteprima stampa della mostra Canaletto 1697-1768, da oggi aperta al pubblico. La rubrica online “PIAZZA NAVONA” è stata ben lieta e orgogliosa di accettare l’invito e prender parte a un simile evento. Poiché è proprio di un importantissimo evento (o “incontro d’Arte) che si sta parlando. Infatti, dopo oltre dieci anni Canaletto torna nella Capitale con una mostra davvero eccezionale allestita in uno dei più bei Palazzi della città. Palazzo Braschi, infatti, è un meraviglioso Palazzo settecentesco: e quale luogo migliore per esporre le opere del più importante Artista del periodo?

La mostra "Canaletto 1697-1768" (Ph. Chiara Ricci)
La mostra “Canaletto 1697-1768” (Ph. Chiara Ricci)

A tal proposito afferma in conferenza stampa la Dottoressa Federica Pirani della Sovrintendenza capitolina:

Per il Museo di Roma e per la città si tratta di un evento veramente straordinario. Erano più di dieci anni che non si presentava una mostra dedicata a Canaletto nella città e nelle opere si vedrà quanto Roma fosse davvero importante per questo Artista riuscendo a captare e a comprenderne il grande mondo classico ma anche quello rinascimentale. La mostra è articolata in 8 sezioni, sono esposte oltre 60 opere, è accompagnata anche dalla musica e da alcuni abiti delle andrienne settecentesche che appartengono alla Collezione del Museo di Roma. E questo, non dimentichiamolo, è un palazzo di fine ‘700. Devo dire che una cosa mi ha molto colpito è come queste opere si ambientino in questo straordinario luogo. Questa mostra è il risultato di uno sforzo collettivo e penso che questo si possa vedere.

L'ingresso alla mostra "Canaletto 1697-1768" - Palazzo Braschi (Ph. Chiara Ricci)
L’ingresso alla mostra “Canaletto 1697-1768” – Palazzo Braschi (Ph. Chiara Ricci)

Canaletto 1679-1768 è una mostra realizzata dopo oltre due anni di lavoro ed è promossa dall’Assessorato alla Crescita Culturale di Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina con l’organizzazione dell’Associazione Culturale MetaMorfosi in collaborazione con Zètema Progetto Cultura e a cura di Bożena Anna Kowalczyk. E numerosi sono stati gli sforzi degli organizzatori nel coinvolgere i maggiori Musei del mondo che ben custodiscono l’opera del pittore veneziano. Il risultato di tanto lavoro è sorprendente: l’allestimento non poteva riuscire più funzionale e corretto. Il percorso che racconta l’Arte del Canaletto, infatti, è articolato in 9 sezioni: Canaletto scenografo teatrale; Roma e il capriccio archeologico; Venezia: le prime vedute; Lo splendore e la fama; Canaletto e il Grand Tour; Canaletto e Bellotto: Roma antica e moderna; Bellotto a Torino, Canaletto a Padova; Londra e i castelli della nobiltà inglese e Venezia: gli ultimi anni. Nel complesso sono raccolti 42 dipinti, 9 disegni e 16 libri e documenti d’archivio.

Ed è con queste parole che interviene alla conferenza stampa il Dottor Pietro Folena Presidente dell’Associazione Culturale MetaMorfosi:

Pietro Folena Presidente dell’Associazione Culturale MetaMorfosi (Ph. Chiara Ricci)
Pietro Folena Presidente dell’Associazione Culturale MetaMorfosi (Ph. Chiara Ricci)

Noi siamo molto orgogliosi – insieme alla Sovrintendenza e a Zètema – che un progetto nato un po’ più di due anni fa oggi possa vedere la luce. Al termine della mostra dedicata a Canova chiamammo Bożena Anna Kowalczyk che aveva già curato molti anni fa una bella mostra, organizzata e promossa dal Senato della Repubblica, dedicata a Canaletto e con lei abbiamo cominciato questo percorso. Abbiamo voluto fortemente questo Palazzo, questo spazio espositivo parla di quest’epoca, di questo ‘700, per la straordinaria vista che abbiamo e qui, qualche mese fa, abbiamo organizzato un mostra dedicata a Piranesi. Quindi c’è un discorso su questo secolo dei Lumi, del Teatro, della Musica, dell’avvio delle grandi rivoluzioni industriali, dell’avvio dell’affermazione della borghesia… Ecco: dedicare una mostra a Canaletto non vuole dire solo esporre delle opere conosciute ma avere un grande discorso scientifico.

La conferenza stampa (Ph. Chiara Ricci)
La conferenza stampa (Ph. Chiara Ricci)

Bożena Anna Kowalczyk ci ha proposto un percorso cronologico che ci guida alla scoperta di come questo straordinario Artista cominciando dall’Arte artigiana del Teatro appresa dal padre approdato a Roma diventa – da Venezia fino a Londra – fino in fondo un Artista europeo e internazionale. Questa mostra ha avuto un’organizzazione complessa perché le opere di Canaletto sono in tutto il mondo, pochissime in Italia. I Canaletto più belli, più autentici e più convincenti sono davvero nei musei più lontani e più disparati del mondo. Così, ci sono opere che provengono da molti musei degli Stati Uniti, del Canada, de L’Avana e di Cuba, dell’Inghilterra, della Russia… Opere che hanno imposto un lavoro organizzativo di dimensioni enormi. E speriamo possa avere un grande impatto sul pubblico, un grande successo, un grande risultato. Sky Arte sta producendo un doc che presenteremo tra qualche settimana dedicato a Canaletto e a questa mostra.

Il pubblico della conferenza stampa (Ph. Chiara Ricci)
Il pubblico della conferenza stampa (Ph. Chiara Ricci)

Senza dubbio si tratta di una mostra dia altissimo livello e di grande prestigio che richiamerà a sé un gran numero di appassionati d’Arte e di studiosi. È un vero inno alla Cultura tanto che la Dottoressa Francesca Iacobone, Presidente Zètema- Progetto Cultura afferma:

Oggi è veramente un’emozione perché l’importanza di questa mostra e in questo luogo direi che è abbastanza unica. Quello per noi è veramente importante è aver potuto dare il nostro contributo a una mostra eccezionale. Ma insisto: una mostra eccezionale in un luogo eccezionale. Il Museo di Roma ospitato da Palazzo Braschi. Un Museo che non solo custodisce una memoria importante della città ma ne fa parte. Custodire l’immagine della nostra città significa promuovere il nostro brand, significa promuovere la città di Roma, di un posto unico al mondo. Si tratta di un luogo che è, che deve essere e che dovrà sempre essere un divulgatore di Cultura. La Cultura è il nostro bene più grande. E Roma può essere e può diventare con i suoi strumenti una città all’avanguardia in tutto il mondo. La città va intesa non come un museo ma come uno spazio di Cultura vera che deve essere sempre più in mezzo a noi. Questo è il futuro del Paese. La Cultura è il nostro Paese e i giovani dovranno sempre di più farne parte.

Vittorio Sgarbi tra il pubblico della conferenza stampa (Ph. Chiara Ricci)
Vittorio Sgarbi tra il pubblico della conferenza stampa (Ph. Chiara Ricci)

L’ultima a prendere la parola (ovviamente non per ordine di importanza) è la curatrice della mostra Bożena Anna Kowalczyk, una tra le maggiori studiose ed esperte al mondo dell’Arte e della Pittura del Canaletto. È emozionante ascoltare il suo intervento e vedere, percepire la passione per il suo lavoro e l’orgoglio di tanta soddisfazione. Inoltre, è interessantissimo il viaggio nel tempo che la stessa Dottoressa Bożena Anna Kowalczyk ha permesso di compiere alla sala gremita di studiosi, giornalisti e critici d’Arte (tra i quali c’era anche Vittorio Sgarabi) in questa bellissima sala settecentesca (sino a poco prima animata da una quartetto d’archi che hanno vibrato sulle note di Mozart, Vivaldi, Pachelbel emozionando ancor di più).

Ma “ascoltiamo” quanto ha raccontato Bożena Anna Kowalczyk del Pittore e di questa pregevole esposizione:

Bożena Anna Kowalczyk, curatrice della mostra (Ph. Chiara Ricci)
Bożena Anna Kowalczyk, curatrice della mostra (Ph. Chiara Ricci)

Canaletto sembra essere giusto per gli spazi di Palazzo Braschi, li valorizza, li fa sentire belli e fa entrare nell’epoca e nello spirito. Questa mostra sarà importante per Canaletto e per Palazzo Braschi. In questa mostra abbiamo Canaletto dall’inizio della sua carriera fino agli ultimi anni permettendo – quadro dopo quadro – di conoscere la sua opera. Grazie all’allestimento i quadri che si integrano così bene all’ambiente permettono di seguire passo per passo la carriera di Canaletto. L’Artista inizia come scenografo e, giunto a Roma, decide di diventare un vedutista. Questo periodo romano ancor oggi rimane per noi un mistero: non c’è una traccia di questo suo soggiorno. Certo è che per Canaletto si tratta di un soggiorno di grandi emozioni mostrati nei tre Capricci archeologici che abbiamo qui esposti. La Roma antica sarà la costante delle sue opere per tutta la sua carriera. Per questo è importante che la mostra del suo anniversario sia proprio a Roma e al Museo di Roma permettendoci di sottolineare questa “romanità” del Canaletto.

Canaletto, "Capriccio con rovine" - 1723
Canaletto, “Capriccio con rovine” – 1723 (Ph. Chiara Ricci)

Canaletto giovane è un rivoluzionario: passa dal “capriccio” alla “veduta” dove ricrea la drammaticità dei contrasti di luce e ombre e delle prospettive. Nelle sua vedute veneziane dimostra di saper cogliere della città le sua atmosfere, i dettagli dell’architettura che poi unisce nelle composizioni in modo perfettamente equilibrato. Inoltre, offrendoci una gran quantità di dettagli ci inganna con un’apparente realtà topografica seppur con grande discrezione. Canaletto dipinge il mito di Venezia con grande delusione dei turisti dell’epoca. Poi si reca a Londra cogliendo subito i caratteri della civiltà inglese. Ricrea ciò che vede. E viene tacciato di essere un impostore per il modo di sperimentare adattare la sua pittura al luogo in cui si trova tanto da dover fare ben due annunci sul Daily Advertiser nel 1749 e 1751 invitando a vedere la sua veduta del Tamigi. Si tratta di qualcosa di nuovo e eccezionale: per la prima volta le due tele tagliate sono qui riunite per la prima volta. Una parte appartiene al National Trust al Blicking Hall e l’altra appartiene al Museo di Belle Arti de L’Avana di Cuba quando, nel 1951, è stato acquistato dal collezionista d’arte Chintas.

Canaletto, "Chelsea da Battersea Reach", 1751
Canaletto, “Chelsea da Battersea Reach” – 1751 (Ph. Chiara Ricci)

Negli ultimi della carriera Canaletto torna a Venezia ma la sua Arte non desta più interesse e dipinge quadri più piccoli e realizza disegni.

Canaletto 1697-1768 è una mostra decisamente da non perdere. Si avrà tempo sino al prossimo 19 agosto per visitarla. È un’occasione unica per ammirare l’Arte del Canaletto e alcune delle sue opere mai esposte prima. Tra queste vi sono alcuni “Capricci archeologici” e la tela raffigurante Chelsea da Battersea Reach tagliata prima del 1802 e oggi finalmente riunita grazie alla collaborazione del Regno Unito e del Governo Cubano.

Canaletto, "La Cattedrale di St. Paul, Londra" - 1754 (Ph. Chiara Ricci)
Canaletto, “La Cattedrale di St. Paul, Londra” – 1754 (Ph. Chiara Ricci)

Non c’è migliore occasione per realizzare un intenso “incontro d’Arte” che certamente vi rapirà portandovi da Roma a Venezia passando per Londra donandovi colori, luci e prospettive che solo l’Arte e la precisione del Canaletto sanno dare.

L’appuntamento è al Museo di Roma Palazzo Braschi che si affaccia sulla suggestiva Piazza Navona sino al prossimo 19 agosto. Non dimenticate di incontrare l’Arte nel cuore della Città Eterna!

 

 

 

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