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“Michelangelo a colori”, a Palazzo Barberini il confronto tra l’Artista toscano e i suoi seguaci

"Michelangelo a colori. Marcello Venusti, Lelio Orsi, Marco Pino, Jacopino del Conte"
“Michelangelo a colori. Marcello Venusti, Lelio Orsi, Marco Pino, Jacopino del Conte”

La Rubrica online “Piazza Navona” vi racconta in anteprima la mostra “Michelangelo a colori. Marcello Venusti, Lelio Orsi, Marco Pino, Jacopino del Conte”  allestita negli splendidi e ampi spazi delle Gallerie Nazionali di Arte Antica  – Palazzo Barberini.

Michelangelo a colori. Marcello Venusti, Lelio Orsi, Marco Pino, Jacopino del Conte

Questa mattina presso le Gallerie Nazionali di Arte Antica – Palazzo Barberini si è tenuta la conferenza stampa della mostra Michelangelo a colori. Marcello Venusti, Lelio Orsi, Marco Pino, Jacopino del Conte a cura di Francesca Parrilla e Massimo Pirondini, coordinamento scientifico Yuri Primarosa.

Gallerie Nazionali di Arte Antica – Palazzo Barberini (Ph. Chiara Ricci)
Gallerie Nazionali di Arte Antica – Palazzo Barberini (Ph. Chiara Ricci)

Ad aprire l’incontro con la stampa è stata la Dottoressa Flaminia Gennari Santori, Direttore delle Gallerie Nazionali di Arte Antica – Palazzo Barberini la quale con grande entusiasmo ha descritto l’importanza artistica e storica della mostra in oggetto sottolineando la presenza anche di alcune opere inedite ovvero mai esposte prima. Ma non solo.

Massimo Pirondini, Yuri Primarosa, Flaminia Gennari Santori e Francesca Parrilla durante la conferenza stampa (Ph. Chiara Ricci)
Massimo Pirondini, Yuri Primarosa, Flaminia Gennari Santori e Francesca Parrilla durante la conferenza stampa (Ph. Chiara Ricci)

Attraverso questa esposizione Roma vuole rendere il suo personaggio omaggio ad un altro indiscusso protagonista del Rinascimento proprio quando si stanno concludendo le celebrazioni per il cinquecentenario della morte di Leonardo e stanno per iniziare quelle dedicate all’urbinate Raffaello.

Michelangelo a colori. Marcello Venusti, Lelio Orsi, Marco Pino, Jacopino del Conte è un’esposizione davvero prestigiosa e unica nel suo genere in quanto attraverso le opere esposte raccontano il rapporto e il legame tra il celeberrimo Michelangelo e i suoi seguaci.

Prima di continuare lasciamo la parola a Yuri Primarosa che ha rilasciato questa breve dichiarazione ai lettori della Rubrica online “Piazza Navona”:

In tal modo la peculiarità della mostra è il confronto tra alcune delle rappresentazioni di Michelangelo (noto prevalentemente per il suo impegno nella scultura) e le riproduzioni dei suoi seguaci.

La scrittrice Chiara Ricci alla conferenza stampa della mostra "Michelangelo a colori"
La scrittrice Chiara Ricci alla conferenza stampa della mostra “Michelangelo a colori”

Tra le opere esposte vi sono l’Annunciazione di Lelio Orsi proveniente dal Museo Gonzaga di Novellara e già attribuita a Marcello Venusti e l’Annunciazione proprio del Venusti conservata presso la Galleria Corsini.

Inoltre, sempre partendo da un disegno ad opera del Michelangelo vi sono le due tavole dell’Orazione nell’orto di Venusti le quali si differenziano essenzialmente dall’uso del colore: l’una dai colori più intensi e dalle tonalità più marcate l’altra che strizza l’occhio ai colori vivaci e brillanti che ricordano quelli del Giudizio Universale.

Il tema religioso ha la migliore tra le rappresentazione e non può mancare la Crocifissione di cui vi sono esposti diversi esempi sempre partendo dai disegni del Buonarroti. Così, ritroviamo il Crocifisso vivo sulla croce (arrivato direttamente dal British Museum di Londra) realizzato per la colta marchesa Vittoria Colonna e le due versioni della Madonna e il San Giovanni dolente ai piedi della croce (conservati al Louvre di Parigi).

Marcello Venusti, "Cristo crocifisso vivo con la Madonna, san Giovanni e Maria Maddalena ai piei della croce", olio su rame post 1550 - Roma collezione privata (Ph. Chiara Ricci)
Marcello Venusti, “Cristo crocifisso vivo con la Madonna, san Giovanni e Maria Maddalena ai piedi della croce” (post 1550), olio su rame – Roma, collezione privata (Ph. Chiara Ricci)

Inoltre, possiamo ammirare la meraviglia del Cristo vivo sulla croce dipinto da Marco Pino che si caratterizza per i colori scuri e ai limiti del caravaggesco, per l’assenza di angeli sullo sfondo completamente oscuro e per il Titul crucis riportato sul cartiglio – al posto di INRI – in tre lingue ovvero ebraico, latino e greco.

Vedremo ancora la bellezza della Madonna del Silenzio che Michelangelo aveva pensato per Vittoria Colonna che tanto ammirava e condivideva la sua Arte e la sua poetica dei colori. Infine, a completare il percorso della sala vi è il tema della Deposizione in cui, ancora una volta, dominano i colori scuri, le ombre di memoria caravaggesca mettendo a confronto l’opera di Marcello Venusti (da un’opera di Sebastiano del Piombo) con quella di Jacopino del Conte (l’una proveniente dall’Accademia Nazionale di San Luca l’altra dalla collezione Barberini) entrambe restaurate proprio per questa mostra e con ben nove personaggi “in scena”.

Marcello Venusti, "Madonna del Silenzio", olio su tavola (post 1563) - Roma, Gallerie Nazionali di Arte Antica, Galleria Corsini (Ph. Chiara Ricci)
Marcello Venusti, “Madonna del Silenzio”, olio su tavola (post 1563) – Roma, Gallerie Nazionali di Arte Antica, Galleria Corsini (Ph. Chiara Ricci)

Ma la mostra va oltre questa sala. Infatti, assolutamente da non perdere le quattro visite guidate con la co-curatrice Francesca Parrella previste il 19 ottobre, il 16 e il 30 novembre e il 14 dicembre. Inoltre, per i più piccoli (bambini dai 5 ai 10 anni) si terranno dei laboratori didattici curati dalle Associazione culturali Zebrart e Senza titolo che si terranno per dieci domeniche a partire dal prossimo 13 ottobre.

Insomma, Michelangelo a colori. Marcello Venusti, Lelio Orsi, Marco Pino, Jacopino del Conte non è “solo” il racconto dei disegni, della pittura e del suo concetto che aveva colui che è da considerarsi tra i padri e creatori del Rinascimento ma anche del passaggio, della strada che le sue idee hanno intrapreso e come sono state tradotte dai seguaci i quali, oggi, ci hanno offrono la possibilità di ammirare tante meraviglia e tanto splendore.

Jacopino del Conte, "Deposizione di Cristo", olio su tavola (1560-1570) - Roma, Gallerie Nazioni di Arte Antica, Palazzo Barberini (Ph. Chiara Ricci)
Jacopino del Conte, “Deposizione di Cristo”,  (1560-1570), olio su tavola – Roma, Gallerie Nazioni di Arte Antica, Palazzo Barberini (Ph. Chiara Ricci)

Si tratta di una mostra che raccoglie il pubblico inteso nel suo senso più ampio ed esteso, dai grandi ai piccini, tutto possono vedere e “toccare” tanta Arte con mano e sentirsene parte, testimoni, spettatori attivi, ambasciatori della nostra Arte verso il futuro.

La mostra "Michelangelo a colori. Marcello Venusti, Lelio Orsi, Marco Pino, Jacopino del Conte" (Ph. Chiara Ricci)
La mostra “Michelangelo a colori. Marcello Venusti, Lelio Orsi, Marco Pino, Jacopino del Conte” (Ph. Chiara Ricci)

La stagione artistica della Capitale è appena iniziata e tante sono le mostre, le esposizioni, gli appuntamenti che la città sta regalando ai suoi abitanti e ai suoi ospiti che ogni giorno la animano. La mostra Michelangelo a colori. Marcello Venusti, Lelio Orsi, Marco Pino, Jacopino del Conte è certamente tra le mostre da non perdere proprio per questa sua unicità.

Per questo suo fedele racconto di quell’Arte michelangiolesca che “solo” attraverso i colori dei suoi seguaci ha preso colore. Vita. Non perdete questa occasione di ammirare tanta Bellezza che solo il colore e la sua varietà più complessa e, allo stesso tempo, più semplice possono donare a chi decide di lasciarsi ammaliare e trasportare.

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