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Letto per voi… “Il grande salto. Ovvero come ho capito che l’amore per gli altri rende felici” di Vanni Oddera

Il grande salto, di Vanni Oddera (Ponte alle Grazie)
“Il grande salto” di Vanni Oddera (Ponte alle Grazie)

La vita, le paure, le sfide, le conquiste, i pensieri, le gioie e i dolori (soprattutto fisici) di Vanni Oddera: il ragazzo che ha fatto della mototerapia il suo salto più grande.

La trama

Vanni Oddera è un bambino grassottello, selvaggio, sempre in disordine che vive con i suoi i nonni. I suoi genitori sono molto impegnati con il lavoro. Ha solo quattro anni quando scopre il suo amore per il bosco circostante che nonostante la sua vastità sembra essere esattamente alla sua portata e alla sua misura. Ed è ancora qui che Vanni scopre e sviluppa, poco a poco, il suo rapporto e il suo legame con la “Paura”. Così, diventa amico di un cinghiale che diventa suo compagno di giochi, studia i movimenti e le abitudini di un tasso. Pesca. Corre, non resta fermo un istante. Anche a causa di tutto questo Vanni è un bambino abbastanza solitario. È spericolato. Ogni gioco, ogni espediente è buon per esser tramutato in sfida e superare i propri limiti. Ma per i suoi coetanei (e per i loro genitori, soprattutto) il ragazzino è considerato un vero pericolo pubblico. E poi, non è curato per niente, mangia senza sosta, è sporco, mette le mani ovunque, alza le gonne alle maestre… Insomma: è un esempio assolutamente da evitare!

Di contro, però, Vanni gode dell’affetto incondizionato dei genitori e del sostegno dei nonni da cui apprende le lezioni, gli insegnamenti e la voce della Natura. Non c’è che dire: Vanni è un ribelle. Nella sua testa e nel suo cuore un solo obiettivo: sfidare il mondo, essere in continua competizione con il mondo circostante e avere una moto tutta sua.

Vanni Oddera
Vanni Oddera

Riguardo quest’ultimo desiderio ci sono molte riserve. Vanni non ha freni e spesso si ritrova all’ospedale di Savona per curare fratture, contusioni, tagli e ferite. I genitori sono irremovibili e fanno del tutto (con le buone e con le cattive) per vietargli di cavalcare una moto. Ma le cose (fortunatamente) vanno diversamente e Vanni divenuto un giovane ragazzo diviene un asso del motocross e uno dei più celebri freestyler con la moto. Insomma, in una continua terapia d’urto per andare oltre ogni possibile limite arriva ad eseguire delle acrobazie in aria sempre in sella alla sua amata moto.

Il suo sogno sembra essersi realizzato. Ma ancora non basta. Vanni ha donne, successo, fama. Con suo fratello ha aperto un’attività tutta sua. Ma la soddisfazione non è ancora colma. Tutto prende un’altra strada quando un bimbo malato di cancro desidera incontrarlo. Per Vanni è l’inizio della scrittura di un nuovo capitolo della sua vita. Questo bambino gli dà quel qualcosa che sente mancare nella sua vita. E decide di voler proseguire su questa strada. Di lì a poco si impegna con un suo amico che lavora come assistente dei bimbi affetti da disibilità e decide di mettere la moto al loro servizio e di farli star meglio attraverso la mototerapia. Che sia questo il più grande salto acrobatico in sella alla propria moto che l’atleta doveva sfidare?

Il libro

…Ecco: il vento anche se non c’è si può alzare. Siamo noi a poterlo fare. A poter creare le condizioni perché accada. E questo succede sempre. In ogni mototerapia puoi vedere che i bambini cambiano. (Vanni Oddera, Il grande salto)

Vanni Oddera, tra i più famosi campioni di motocross freestyle racconta con estrema semplicità e con altrettanta schiettezza la sua vita, il suo rapporto con la vita e le paure e, infine, del suo impegno con la mototerapia.

Casa Editrice Ponte alle Grazie
Casa Editrice Ponte alle Grazie

Il libro Il grande salto. Ovvero come ho capito che l’amore per gli altri rende felici – edito dalla Casa Editrice fiorentina Ponte alle Grazie – è scritto dallo sportivo in modo molto semplice, con uno stile molto raccolto, leggero ed essenziale. Molte parole l’Autore le usa per raccontare i suoi prodigi, le sue marachelle, le sue ferite “da guerra” di bambino e lo fa anche con un certo (comprensibile) orgoglio. In tal modo, però, più della metà del volume è speso per raccontare queste prodezze che sì, dimostrano il coraggio indispensabile per un atleta di tale levatura ma forse sviano un poco rispetto al titolo e all’intenzione del volume stesso. Ad ogni modo, l’ultima parte del libro ripaga di tutto poiché bellissimo e molto interessante e intenso è l’impegno di Vanni Oddera nella sua iniziativa dedicata alla mototerapia per i bimbi malati e disabili. E dalle sue parole emerge sincera, pulita e autentica la sua gioia nel vedere e nel sentire la felicità di questi bambini che – forse – per la prima volta provano sul proprio volto la bellissima sensazione del vento che accarezza e sfiora il viso. Ed è proprio per questo che il libro è importante, per due ottimi motivi: ovvero che il grande salto è sempre possibile e che le paure si superano solo affrontandole; per la scoperta di questa importantissima, pregevole e lodevole iniziativa dedicata ai bambini affetti da gravi disabilità. Poiché anche la disabilità si può superare, spesso si tratta solo di uno stato mentale. E poi, non c’è nessuna paura, nessun limite che può fermare chiunque voglia dedicare un sorriso e una gioia a un bambino.

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