Elena Murada in “Adoro Regalar Sorrisi” (Edizioni Convalle) ci racconta la realtà, la varietà, le sfumature, pregi e difetti dei suoi protagonisti e i sentimenti dell’animo umano attraverso l’ilarità e, soprattutto, l’ironia tradotte in rime baciate che rispettano perfettamente l’intento e il titolo del volume. Non perdete questa deliziosa e piacevolissima lettura e l’intervista all’Autrice!
La trama
Lo scrittore Riccardo Simoncini apre la Prefazione al libro Adoro Regalar Sorrisi descrivendolo come “una galleria d’arte moderna composta da acquerelli scritti in rima”. Si può ben dire che in questa affermazione è racchiusa la vera anima e l’essenza assoluta del volume scritto (e composto) da Elena Murada. Infatti, in Adoro regalar sorrisi si legge, descrive e si mette in mostra la vasta, complessa e – spesso – curiosa e divertente vastità e particolarità del genere umano.
Così, con molta ironia si descrivono caratteri, pregi e difetti – ad esempio, dell’uomo maturo eterno Peter Pan, della donna tutta botulino e silicone, dell’incubo di ogni mamma, scuola e studente ovvio il temuto pidocchio, del cagnolino addobbato e conciato come un bambino, di un altro incubo familiare ovvero l’Ikea… Tanti e diversi sono i caratteri e le tipologie dell’essere umano prese in esame e raccontate prima in prosa poi in rima. La peculiarità? L’ironia. Una incredibile e ammirabile ironia che riesce a trasformare il grottesco e il patetico in sana allegria e umorismo. Qualcuno si ritroverà in questi ritratti così precisi e, ognuno a proprio modo, sorridenti?
Sul libro
Elena Murada si laurea con lode in Pedagogia e attraverso questa sua prima raccolta di rime baciate dal titolo Adoro Regalar Sorrisi – pubblicata dalla Casa Editrice Convalle – mette subito in mostra il suo talento per la leggerezza (ben diversa e lontana dalla superficialità) e l’ironia nel raccontare la realtà circostante e i suoi protagonisti. Certamente, come è scritto nello stesso volume, di grande insegnamento è stata la “teoria dell’Umorismo” elaborata e adottata dal Premio Nobel Luigi Pirandello.
Allo stesso modo l’Autrice attraverso i suoi testi sia in prosa sia in versi lancia uno sguardo attento, dissacrante, spietato, amaro ma velato da un sorriso su una realtà spesso incomprensibile, buffa e persino assurda. E bisogna ammettere che Elena Murada è davvero brava in questo suo intento del regalar sorrisi perché il lettore più di una volta si ritroverà a ricordare e a riconoscere quelle realtà di personaggi e di costume che vengono raccontate. Allo stesso tempo, però, va anche ammesso che solo le introduzioni alle poesie dell’Autrice valgono da sole la lettura del libro. A volte, infatti, le rime risultano essere quel quid in più che potrebbe anche non servire per il semplice motivo che il loro testo introduttivo è già stato esauriente e già ha fatto nascere in noi quel bel sorriso dolce o amaro e quello sguardo più indulgente e, forse, paziente, sulla realtà.
Incontro con l’Autore
È con vero piacere avere con noi Elena Murada e avere la possibilità di intervistarla e conoscerla meglio. Colgo questa occasione di ringraziare l’Autrice e la Casa Editrice Convalle di avermi dato la possibilità di questo incontro e di scoprire e conoscere Adoro Regalar Sorrisi. Ma ora è il momento di lasciare la parola e lo spazio alla nostra intervista…
- Come è nato il suo interesse per la scrittura?
Fin da piccola ho sempre avuto la tendenza ad osservare la realtà e a fissare, tramite scrittura, le mie emozioni, i miei pensieri, una sorta di desiderio di immortalare ciò che si palesava ai miei occhi. Ricordo che alle elementari mi dilettavo nella produzione scritta e “farcivo” i miei temi con aneddoti di ogni tipo, raccontando, con dovizia di particolari, episodi e situazioni legate alla mia vita e a quelle delle persone care. Ero una sorta di fiume in piena. La produzione scritta ha comunque subìto un andamento altalenante, soprattutto dai venti ai quarant’anni, durante i quali ero in altre cose affaccendata alias studi universitari, lavoro, matrimonio e pargoletto, tuttavia è riemersa in una nuova formula: scrivere in rima.
- Da dove è venuta l’idea del suo primo libro Adoro Regalar Sorrisi?
Negli ultimi anni mi sono dilettata ad esaminare con maggior attenzione le persone, la vita con le sue molteplici sfaccettature, le situazioni – talvolta assurde- e ho “ tradotto“ il tutto in rime baciate che leggevo ad amici e parenti con l’intento di suscitare sorrisi. L’incontro, poi, del tutto casuale con l’ editrice Stefania Convalle (Edizioni Convalle), che è rimasta piacevolmente colpita dalla mia produzione al punto da volerla pubblicare, ha fatto si che le mie rime, talvolta irriverenti, venissero lette anche da un pubblico più vasto. Si è reso pertanto necessario anteporre ad ognuna una parte in prosa nella quale ho raccontato la genesi, i retroscena di ogni scritto, che alle amiche spiegavo viva vox durante i nostri piacevoli rendez-vous.
Perché ha deciso e voluto scrivere in versi e in rima questi ritratti ironici e dissacranti del mondo circostante e dei suoi variegati protagonisti?
Utilizzare la rima mi diletta, cercare la parola particolare, giocare con l’assonanza o la consonanza, mi risulta spontaneo. Diciamo che le rime si presentano alla sottoscritta, così come i personaggi si presentano agli scrittori. La rima, inoltre, soprattutto quella baciata, rievoca alcune divertenti filastrocche e mi procura buonumore.
Quale vuole essere il messaggio del suo libro?
Ad una prima lettura il mio libro si propone di suscitare sane risate. Ho scelto appositamente questo titolo perché un sorriso non si nega a nessuno- regalarli mi rende felice- e poi il fatto che sorridere faccia bene è ormai un dato acclarato. Ad una lettura più approfondita, però, il messaggio che vorrei dare è che viviamo sempre più in una società dove al “Cogito ergo sum” si sta sostituendo il “Mi mostro ergo sum”. C’è una ricerca spasmodica, a tratti patologica direi, di visibilità e credo sia necessario, soprattutto per tutelare le future generazioni, invertire la marcia, ritornare alla sostanza e dare il giusto peso all’ apparenza. Nel mio libro ritraggo alcune derive odierne, spaziando dal giovanilismo a tutti i costi che porta uomini e donne a look improponibili fino a divenir caricature di se stessi, all’utilizzo eccessivo di Botox e chirurgia estetica che rende i visi tutti uguali, inespressivi e talvolta anche inquietanti, ai cani letteralmente vestiti da capo a piedi e pluriaccessoriati. Adoro Regalar Sorrisi è una sorta di indagine sociologica condotta utilizzando l’ironia, una formula leggera che invita, però, ad una riflessione più profonda. Da quello che raccontano i miei lettori , che ovviamente ringrazio di cuore, è facile ritrovarsi in quello che scrivo perché sono situazioni e scenari nei quali ci si imbatte quotidianamente.
Ha pensato di fare una sorta di sequel di questa sua raccolta di versi ironici?
Scaramanticamente non rispondo, mi limito a dire però che ho ancora molto materiale su cui lavorare…
Nell’ideazione e nella stesura del suo libro si è lasciata ispirare da altri Autori? Se sì, quali?
Sinceramente non mi sono lasciata ispirare da altri Autori. Diciamo che la realtà, che talvolta supera la fantasia, è una grande fonte di ispirazione.
Charlie Chaplin diceva: “Un giorno senza sorriso è un giorno perso”. Io questa domanda la rivolgo alla pedagogista, alla scrittrice e alla donna: cosa significa e quanto è importante ridere?
Concordo in toto con la frase del grande Charlie Chaplin. Ridere, sorridere credo sia fondamentale ed abbia una valenza terapeutica (si pensi agli splendidi ed encomiabili dottori clown). Esiste una vera e propria terapia del sorriso i cui effetti sono benefici per la nostra salute , contrastano lo stress e migliorano la qualità della nostra vita. Credo che mai come in questi anni, caratterizzati da crisi economica e valoriale, si senta la necessità di leggerezza, di stemperare ciò che viviamo e vediamo ridendoci sopra. E poi, come dice una vignetta della mitica Mafalda “Per sorridere si mettono in movimento 16 muscoli, per incavolarsi 65…fai economia SORRIDI!!”. Scherzi a parte, nella mia utopia, sogno un mondo di sorrisi; rendere gli altri allegri mi fornisce la carica, mi fa stare bene e se con il mio libellum riesco a regalare un sorriso e qualche ora di svago ben venga.
Cos’è per lei l’ironia?
È guardare la realtà con il giusto distacco, irridere ed alleggerire situazioni talvolta pesanti, un modo per non prendersi troppo sul serio e per trovare, sempre e comunque, un’occasione per sorridere. Adoro le persone ironiche, le trovo acute, intelligenti ed al contempo estremamente simpatiche. Sarà un caso che la maggior parte delle persone che amo frequentare siano dotate di sana ironia?
Quali sono i suoi prossimi impegni letterari e professionali?
Attualmente mi sto concentrando sulla promozione del libro tramite presentazioni e firmacopie. Adoro Regalar Sorrisi sarà presente, inoltre, ad alcune fiere ed eventi alle quali parteciperà la Casa Editrice. Tutti gli eventi saranno comunque postati sulla pagina Facebook Adoro Regalar Sorrisi. È tutto work in progress e, talvolta, inaspettatamente da cosa nasce cosa. Ad ogni presentazione – il contatto diretto con i lettori mi entusiasma – ho l’occasione di conoscere persone e “personaggi” che mi arricchiscono, che mi rendono partecipe delle loro vicende, che mi consentono di vedere tutti i colori dell’esistenza (mezzi toni compresi) ed in taluni casi mi offrono grandi spunti da cui attingere.
Questa è una domanda che rivolgo spesso a chiusura di un’intervista: come Lettrice e come Autrice quali sono gli Autori e i libri che più l’hanno appassionata e formata?
Splendida domanda e decisamente impegnativa. Come la danza classica costituisce la base per tutte le altre forme di questa splendida espressione artistica, credo che alla mia formazione abbiano sicuramente contribuito i classici della Letteratura Italiana, in particolar modo Pirandello, autore che ritrae magistralmente l’uomo, il suo io più profondo e le sue molteplici maschere. Se penso alla Letteratura straniera Jane Austen con Orgoglio e Pregiudizio e Gustave Flaubert con Madame Bovary. Quanto ai contemporanei avrei un elenco lunghissimo ma dovendone scegliere alcuni, di getto, cito tre autrici: Margareth Mazzantini (Venuto al mondo), Susanna Tamaro (Và dove ti porta il cuore) e Catherine Dunne (La metà di niente). Se dovessi però pensare ad un libro che mi ha veramente colpita e che ho più volte riletto non ho dubbi: La città della gioia di Dominique Lapierre.
E cos’è oggi per lei scrivere?
Scrivere per me è un divertissement e, sovente, assume anche una valenza catartica.
Ancora tante grazie ad Elena Murada e alla Convalle Edizioni di Stefania Convalle che spero di poter ospitare di nuovo molto presto. E voi, cari Lettori… regalatevi dei sani sorrisi con Adoro Regalar Sorrisi!