La Rubrica online “Piazza Navona” torna a presentarvi gli Autori e i libri finalisti del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” 2018. È la volta di “In viaggio con Amir” (Edizioni Leucotea) di Melania Soriani con cui parleremo nell’Incontro con l’Autrice.
La trama
Amir è un dolcissimo bambino che vive a Taurus, in Siria. Come tutti i bambini ama ridere, correre e giocare ma i traumi e le profonde ferite della guerra non gli permettono di vivere l’infanzia spensierata che ogni bambino merita. Ben presto a causa dei bombardamenti perderà suo padre, sua sorella Fawda e l’adorata nonna. Anch’essa si è addormentata. Ad Amir non resta al mondo che sua madre la quale, però, vive in Austria. A Vienna.
Decide di voler raggiungere sua madre. E non c’è nulla che possa spaventare il coraggioso bambino siriano. Amir si imbarca come clandestino sulla nave mercantile “Fortuna” per sbarcare a Venezia e da lì continuare il suo viaggio sino all’abbraccio della sua mamma. Ma il piccolo in questo lungo tragitto che lo aspetta è meno solo di quanto pensi: a fargli coraggio e compagnia ci saranno un frigorifero parlante e il Signor Topo… una sorta di famiglia allargata pronta a sostenerlo nei momenti di maggiore difficoltà. Riuscirà Amir a raggiungere la sua mamma? E cosa ne sarà dei suoi nuovi e insoliti amici?
Sul libro
In viaggio con Amir è un libro scritto da Melania Soriani per la Casa Editrice Leucotea dedicato e indirizzato ai lettori più giovani.
Si tratta della storia, purtroppo attualissima, di un bambino siriano che desidera fuggire dalla sua terra in guerra per raggiungere il posto più sicuro e pacifico al mondo: l’abbraccio della propria madre che vive in Europa. L’Autrice con il suo libro è riuscita con estrema dolcezza e delicatezza a raccontare una delle pagine più tristi e, come detto, attuali ai lettori delle ultime generazioni senza mai far perdere al suo protagonista l’ottimismo, la positività, la voglia di vivere e di reagire… nonostante le grandi disgrazie e i gravi lutti.
A tale proposito è bene sottolineare che la stessa Soriani racconta e descrive la Morte come un sonno profondo, indolore che quasi culla le persone che porta via con sé senza spaventare i lettori che, forse per età e per esperienza, sono giustamente ancora lontani dall’aver assimilato tale concetto e tale realtà. Tanti sono i pregi di questo bel racconto per ragazzi: oltre a quello appena descritto c’è la decisione di aver voluto ambientare la vicenda in un luogo ben preciso della nostra Storia contemporanea… Anche questo è certamente un modo per far avvicinare le menti dei lettori delle ultimissime generazioni a luoghi non prettamente favolistici, difficili da capire e invivibili mantenendo sempre uno sguardo e uno spirito vivo e mai sottomesso né irrimediabilmente triste.
A questo c’è da aggiungere la geniale presenza dei due dolcissimi e geniali compagni di viaggio di Amir: un frigorifero che lo consiglia e protegge quasi fosse diventato il suo fratello maggiore e il Signor Topo. Attraverso di essi Amir mantiene un tenero contatto con la realtà che gli permette di non lasciarsi andare allo sconforto per tutto quanto ha attorno a sé. Il tutto naturalmente funziona alla perfezione perché unito e amalgamato da una scrittura pulita, sincera, semplice in grado di accompagnare il lettore in questo lungo viaggio… assieme ad Amir. Infine, ma non meno importante, degne nota sono anche le funzionali e riuscite illustrazioni realizzate da Pamily Soul Illustrations: sicuramente utili per una lettura più agevole, confortevole e coinvolgente da parte dei giovani lettori.
In viaggio con Amir, inoltre, ha ottenuto oltre al Premio Selezione Bancarellino 2019 anche il Primo Premio nella sezione “Racconti e Narrativa per l’Infanzia sino ai 12 anni” al Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” 2018 con la seguente motivazione:
L’Autrice ha saputo, con sguardo poetico e senza indulgere alla retorica, raccontare la guerra e le migrazioni – scenario drammatico e tristemente attuale- al suo giovane pubblico, utilizzando il viaggio come metafora di crescita e di speranza. Il profilo dei personaggi, reali e fantastici, è abilmente tratteggiato e resta impresso nella memoria del lettore.
Incontro con l’Autrice
Quando è avvenuto il suo primo incontro con la scrittura?
Direi sin da ragazzina. Riempivo quaderni di poesie e piccoli racconti. Ne ho ancora conservato qualcuno.
Non ricordo neppure perché ho smesso. La vita mi ha trascinata via e solo quattro anni fa ho ricominciato a scrivere, frequentando un corso di scrittura creativa e analisi del romanzo. E poi la passione giovanile mi ha riconquistata. Ora sono decisa a non lasciarmi distrarre da nulla. Scrivere è la mia vita.
Perché ha deciso di dedicarsi alla narrativa per ragazzi? Cosa la affascina di questo genere di scrittura?
In realtà mi sono trovata di fronte all’esigenza di spiegare l’emigrazione a mio figlio. A quel tempo si parlava di alcuni episodi di grave intolleranza accaduti in una scuola primaria di Bari. Così ho pensato che i ragazzi avessero bisogno di leggere storie che parlassero della ricchezza di una società multietnica. E così è nato In viaggio con Amir. La scrittura per ragazzi ti consente di ritrovare il bambino che è sopito in te. Tuttavia è anche una grande responsabilità, più che scrivere per adulti. Quindi è stato un passo importante e sono stata contenta di ricevere il vostro riconoscimento e quello del 62° Premio Bancarellino.
Come sono nati l’idea e il progetto di “In viaggio con Amir”?
Ho preso spunto dalla cronaca e da uno splendido video realizzato da UNHCR: The Dream Diaries (I Diari dei sogni), che non dimentico mai di mostrare ai ragazzi quando m’invitano nelle scuole. I ragazzi hanno bisogno di conoscere le storie dei giovani che ce l’hanno fatta.
Quali Autori hanno contribuito alla sua formazione di Lettrice?
Non mi vergogno a dire che la passione per la lettura è iniziata con i fumetti per ragazzi, poi sono diventata un’appassionata dei Gialli per i ragazzi della Mondadori e da lì ho cominciato a spaziare dai classici di Louisa May Alcott, a Jane Austen conosciuta grazie alla mia insegnante di italiano delle superiori a cui devo lo sbocciare della passione vera e propria: ci faceva leggere e commentare un libro al mese. La Austen, Sepulveda, Kerouac, Pirandello, Levi, Calvino.
In questo suo libro affronta un tema assolutamente attualissimo come l’immigrazione e della guerra in Siria. Quali sono state le difficoltà nel raccontare e nel vedere tutto questo con gli occhi di un bambino?
È stato complesso. Un tema così drammatico… ho lottato con la mamma che era in me. Alla fine mi sono arresa e ho lasciato che Amir prendesse il mio posto. È stata un’esperienza che mi ha cambiata.
Con In viaggio con Amir ha partecipato alla prima edizione del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” classificandosi al primo posto nella sezione “Racconti e Narrativa per l’infanzia – ragazzi sino ai 14 anni”. Cosa ha significato per lei ricevere questo riconoscimento?
Dopo aver faticato a trovare una Casa Editrice che volesse investire su Amir, è stato appagante sapere che c’era chi aveva compreso il perché di un romanzo simile. Il Premio Equilibri è stato il primo riconoscimento ufficiale, una grande emozione.
Dedicandosi alla scrittura per ragazzi cosa vorrebbe dire a questi ultimi per avvicinarli al magico mondo della Lettura?
Leggere apre orizzonti sconosciuti, stimola l’immaginazione e ci insegna a creare nuove soluzioni. Iniziate con il genere che più vi piace e non fermatevi alla prima difficoltà.
Quali sono i suoi prossimi progetti letterari e professionali?
Domanda difficile. Ci sono tre progetti a cui tengo molto e spero di poterne realizzare presto almeno due. Sono storie di grandi donne e grandi uomini, storie per ragazzi e adulti. Per ora preferisco non dire altro. Incrocio le dita.
Cosa significa per lei scrivere?
Ormai è parte di me, come un braccio o una gamba… il cuore stesso. Sarei incompleta senza, impossibile vivere.
Qui di seguito il video della Cerimonia di Premiazione del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” 2018 tenutasi lo scorso 26 gennaio nel Salone d’Onore di Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni (Riprese e montaggio Alberto Accarino e Massimo Pinto).