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Caina: la favola nera di Stefano Amatucci arriva nei cinema italiani

"Caina"
“Caina”

Arriva nelle sale italiane il film Caina, opera prima del regista Stefano Amatucci. Una storia surreale dagli ingredienti reali: xenofobia e disperazione. La rubrica online “PIAZZA NAVONA” ha visto per voi il film in anteprima stampa e ha realizzato questo articolo. Buona lettura e buon Cinema!

La trama

Caina è una serial killer un tempo dedita agli attacchi terroristici ma dopo aver abortito a seguito di un’esplosione decide di non uccidere più ma di dedicarsi al recupero di cadaveri. Ed è proprio questo il suo lavoro: la trovacadaveri su una spiaggia. La donna, infatti, animata da una radicata xenofobia unita all’odio per l’umanità si guadagna da vivere recuperando i cadaveri degli extracomunitari in fuga verso l’Italia che il mare restituisce. Ma cosa ne è di questi corpi? È presto detto: vengono consegnati alla “ditta” per la quale lavora Caina che si occupa di inserire questi cadaveri nel cemento per le costruzioni di case, palazzi, edifici… così da rendere le mura più solide.

Una scena del film "Caina"
Una scena del film “Caina”

Insomma, si è fatto della Morte un business: La morte è l’industria del futuro, afferma la stessa Caina che viene pagata per ogni annegato e consegnato. A capo di questa azienda c’è l’aziana signora Ziviello: una sorta di spietata SS dei giorni nostri che – parlando di regole, regolamenti e rispetto della “legge” – sembra rendere lecito anche quanto più di abominevole si possa immaginare e fare.

Accade qualcosa di strano, però: Caina parla con i morti, li vede, li ascolta… A questo si aggiunge l’incontro con il trovacadeveri abusivo Nahiri, un tunisino. I due iniziano a collaborare… L’uomo sembra anche riuscire – inconsapevolmente – a tentare la donna il cui odio, però, pare essere più forte. I due si studiano, si scrutano, si tengono entrambi all’erta per timore: l’uno di morire l’altra di scoprire un modo di pensare e di vivere diversi. Entrambi temono di essere rimpiazzati da trovacadaveri abusivi.

Una scena del film "Caina"
Una scena del film “Caina”

Il loro rapporto vittima/carnefice è appeso a un filo, sempre sul punto di saltare. Sarà un finale del tutto imprevisto e inaspettato a creare una nuova situazione, un nuovo equilibrio. Chi è la vittima e chi il carnefice?

Il trailer

Il film

Caina è l’opera prima di Stefano Amatucci (già regista televisivo della soap nostrana Un posto al sole, de La squadra e aiuto regista di film come Io speriamo che me la cavo e Sabato, domenica e lunedì firmati da Lina Wertmüller) il quale per il ruolo della protagonista- trovacadaveri si è liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Davide Morganti edito da Fandango (2009).

Il libro "Caina" di Davide Morganti (Fandango, 2009)
Il libro “Caina” di Davide Morganti (Fandango, 2009)

Si tratta certamente di una favola nera, di un thriller quasi surreale per certi versi, di una storia la cui tematica di fondo è certamente reale ma dagli sviluppi – fortunatamente – fantasiosi e al di là di ogni possibile realtà.

Caina è stato presentato in concorso nei più prestigiosi festival cinematografici europei riscuotendo un gran successo. Tra questi vi è la ventesima edizione Poff Tallin Black Night Film Festival dove Caina ha concorso – unico film italiano in gara – nella sezione Internazionale Opere Prime.

Una scena del film "Caina"
Una scena del film “Caina”

Il regista attraverso una visione surreale della realtà – spinta, così, sino all’estremo – ci racconta la desolazione, la bruttezza, l’oscurità del momento storico che stiamo vivendo. Amatucci ha trovato un modo intelligente e curioso di raccontarci la xenofobia, la paura del terrorismo, dello straniero che viene a portarci via denaro, lavoro, affetti… Nel film questi uomini, donne e bambini fuggono da una realtà e da un futuro che non esistono per sbarcare in un lager dove di sicuro c’è solo la Morte.

"Caina"
“Caina”

Ha affermato il regista:

La questione dell’emigrazione è diventata, in Occidente, una delle malattie del nostro tempo, una minaccia che provoca avversione, rabbia, timore; qualcosa da cui difendersi e non da curare secondo le idee illuministiche e progressiste a cui dovremmo essere stati educati. È  un paradosso, ma l’odio pare essersi trasformato in una forma di superiorità culturale che cerchiamo di imporre a giustificazione di ogni atto, quasi fosse una delle punte più avanzate della nostra civiltà.

In tal modo Amatucci ha realizzato un film davvero interessante, unico, capace di far riflettere sull’ottusità umana, sul potere e sul denaro. È un racconto cinico, a tratti gotico, spaventoso di una (ir)realtà che ci spaventa per quanto possa diventare effettiva vista la corsa dei tempi e di come le azioni oggi superino i pensieri.

Una scena del film "Caina"
Una scena del film “Caina”

Un film che si deve e bisogna vedere: una favola nera, senza vincitori né vinti. Solo vittime innocenti cadute per il forte desiderio di un futuro e di una vita migliori. Il film sarà in tour in tutta Italia. Si parte dal cinema Farnese di Roma il 28 maggio alle ore 21. Seguiranno: 29 maggio Vicenza, 30 maggio Padova, 31 maggio Bologna, 1 giugno Venezia, 5 giugno Napoli, 6 giugno Castellammare, 7 giugno Salerno, 11 giugno Empoli.

Per info e aggiornamenti www.moovioole.it.

Voto 4/5

Scheda tecnica:

Titolo originale: Caina

Regia: Stefano Amatucci

Cast: Luisa Amatucci, Isa Danieli, Helmi Dridi, Mario Porfito, Gabriele Saurio.

Soggetto: liberamente ispirato al romanzo “Caina” di Davide Morgante

Sceneggiatura: Stefano Amatucci, Davide Morgante

Montaggio: Paco Centomani

Fotografia: Rocco Marra

Produzione: Movieland

Distribuzione: mOOviOOle

Paese: Italia

Anno: 2016 – Data di uscita: 28 maggio 2018

Durata: 89 minuti

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