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Letto per voi… “¡u!” di Giancarmine Fiume

La Rubrica online “Piazza Navona” quest’oggi vi propone la lettura della raccolta poetica di Giancarmine Fiume dal titolo “¡u!” (Collezione Letteraria di Puntoacapo Editrice). Un brillante esordio letterario i cui brevi e intensi componimenti si trasformano in canto e descrivono l’eterna danza dell’amore… E non perdete l'”Incontro con l’Autore”!

La trama

Giancarmine Fiume, “¡u!” (Collezione Letteraria di Puntoacapo Editrice, 2020)

¡u! è la raccolta di poesie di Giancarmine Fiume che segna il suo esordio letterario. Una silloge, una raccolta di componimenti suddivisa in due sezioni – In descensus inferis e Chiara luce – che tracciano il percorso poetico, emotivo, personale e anche stilistico dell’Autore. Quest’ultimo, infatti, inserendo nei suoi versi tracce tangibili della sua biografia, della sua professione (discende nei tombini semisotterranei e a volte rileva le letture di contatori dell’acqua) e della sua passione per la musica affonda con la sua penna e la sua sensibilità negli abissi dei sentimenti e dell’amore per poi rischiarsi alla chiara luce della vita e della sua essenza. Un unico viaggio nell’anima compiuto su due differenti livelli tra loro opposti eppure inseparabili, come la notte il giorno. Il buio e la luce. La vita e la morte. Un viaggio nella dicotomia del sentimento più puro… i cui abissi non possono che portare alla luce di un momento di quiete. E poi la danza ricomincia…

Sul libro

Nel novembre 2020 la Collezione Letteraria di puntoacapo Editrice segna l’esordio letterario di Giancarmine Fiume pubblicando nella Collana “Poesia” la raccolta di poesie ¡u! la cui Prefazione è stata curata da Michelangelo Zizzi, scrittore, direttore e fondatore di Fucine Letterarie e di Scuola Pound.

¡u!: un grido profondo e smisurato alla Vita e al sentimento che più la caratterizza: l’ amore!

Puntoacapo Editrice

Si tratta di una silloge composta di circa cinquantadue componimenti suddivisi in due sezioni: In descensus inferis e Chiara luce al cui centro vi è l’amore inteso come abisso, come continua ricerca in un continuo scavare sia nel sentimento sia in sé stessi. Per questo, proprio come scrive Michelangelo Zizzi nella sua pregevole Prefazione, l’amore è usura. Qualcosa che sfianca, e che non compete all’amante, che pure ne prova l’insondabile e che si dà a ciò. L’altro assioma in resistenza schizomorfa è: l’amante lavora per riconoscersi nella necessità di amare.

Lo scrittore Michelangelo Zizzi

E Giancarmine Fiume con la delicatezza del suo verso e del suo stile poetico si spinge anche oltre. La sua scrittura, infatti, ¡u! fa del suo volume un corpo unico, unitario, equilibrato, armonico in cui il Lettore riesce a “muoversi” agevolmente seguendo l’Autore nei suoi “spostamenti”, nella sua vita, nella sua realtà. Sì, perché Giancarmine Fiume trasla nei suoi versi la sua vita, il suo amore, i suoi sentimenti e la concezione che ha di essi. E fa tutto questo nella più sublime semplicità rendendo la sua poetica ancor più suggestiva, pura da ogni stantia incrostazione dell’artificio.

Così come richiede la sua professione, Giancarmine Fiume scende e sale, sale e scende i ritmi dell’amore, godendone e vivendone ogni sfumatura, ogni colore, sentendo sulla propria pelle i brividi del freddo e il caldo che esso sa e può provocare. Senza paura. L’Autore affronta, o meglio avvicina e incontra, il suo sentimento, ad armi basse, forte solo del suo animo e del coraggio di vivere e lasciarsi vivere. E la donna amata, naturalmente con sé

È pensiero che cola, che incolla le palpebre,
il nudo desiderio che per te nutro,
carne che palpita, gemere del tempo.
È brivido cromatico del firmamento

Giancarmine Fiume, “¡u!” (Collezione Letteraria di Puntoacapo Editrice, 2020)

Giancarmine Fiume, così, si mostra ai suoi Lettori nella sua interezza e nella sua semplice complessità di poeta visivo e sensoriale poiché la sua sensibilità si fa protagonista e tramite di osservazione e produzione di colori, sensazioni, emozioni…  Essi, grazie al palesarsi dell’anima musicale del poeta (suona il basso), seguono il ritmo e l’andamento della sua danza interiore, letteraria e, appunto, figurativa.

Questo perché i versi dell’Autore creano immagini ma anche profumi cha sanno di fiori che si lasciano carezzare dai raggi del sole e di asfalto, acciaio, ferro… dolcezza e durezza, delicatezza e rudezza, abisso e sommità, acqua e terra… e la danza dei contrari continua… ma al ritmo sostenuto e armonico della penna dell’Autore che ci ha permesso e ci permette di scoprire e di danzare con lui sulle note dei suoi canti e sguardi d’amore rivolti alla sua amata… fantasma, sogno e realtà è l’immagine dell’amore che da percezione si fa volto. E anima…

Incontro con l’Autore

Lo scrittore Giancarmine Fiume (Per gentile concessione di Giancarmine Fiume)

Come è avvenuto il suo incontro con la Poesia?

Il mio primo incontro con la Poesia è avvenuto all’età di sedici anni, sui banchi di scuola, con la lettura del testo in originale de La mort du loup di Alfred De Vigny, ne rimasi talmente folgorato che da allora l’immagine del lupo è divenuta simbolo stesso del mio essere e della mia poetica.

Come è nato il progetto editoriale ¡u!?

¡u! è nato come una sfida, quasi per caso, e per ciò assolutamente più autentica. Dopo una gavetta durata venticinque anni, decisi di fare tabula rasa col passato e dedicarmi ad un’opera che fosse potente nella sua spontaneità, che parlasse di ciò che stavo vivendo, del mio lavoro e dell’amore sofferto per una donna sublime nella sua inesorabilità.

¡u! sigla il suo esordio editoriale. Come descriverebbe la sua emozione e la sua soddisfazione?

Giancarmine Fiume, “¡u!” (Collezione Letteraria di Puntoacapo Editrice, 2020)

Come ben spiegato nella prefazione, il mio è stato un esordio meditato, forse troppo a lungo ma sicuramente non casuale. L’emozione, indescrivibile, è equiparabile a quella di un parto a seguito di una gestazione travagliata, oserei dire turbolenta. Confesso di aver provato fino all’ultimo una buona dose di timore bilanciata in parte dalla speranza e, per l’appunto come nel caso del parto, alla fine è prevalsa la gioia unitamente alla consapevolezza che non si torna indietro.

A cosa è dovuta la scelta di questo titolo?

Il titolo rappresenta una sorta di urlo primordiale, di meraviglia e stupore: un vagito. Del resto si presta ad innumerevoli interpretazioni, fermo restando che la mia personale preferisco tenerla per me, per non influenzare il lettore.

Nella sua raccolta di poesie vi è anche un aspetto autobiografico. Può raccontarci qualcosa di più in merito?

Lo scrittore Giancarmine Fiume a lavoro (Per gentile concessione di Giancarmine Fiume)

Certamente. ¡u! nasce dall’osservazione di una quotidianità di lavoro che si svolge al livello del piano stradale ma che consente altresì di scrutare nell’oscurità del sottosuolo, divenendo metafora dell’esperienza umana in generale. ¡u! è anche la descrizione di una donna e la narrazione dell’abisso dell’amore.

Lei è anche appassionato di filosofia e bassista. In che modo riesce a armonizzare il tutto con la Poesia?

Per me Poesia è uno stato d’animo, o meglio dell’anima, da cui non si può trascendere e tale si rispecchia in ogni ambito della vita. Diciamo che è un particolare modo di vedere e sentire. La musica è il linguaggio per eccellenza, quello che supera confini e abbatte barriere, comprensibile persino da specie di vita differenti. Va da sé che la filosofia, in quanto ricerca continua, costituisca il fondamento per ogni azione svincolata dalla mera sopravvivenza. Come armonizzare il tutto? Semplicemente essendo ciò che sono: un essere umano. Del resto ho sempre considerato musica e poesia la stessa cosa e in effetti era così in origine.

E quanto la musica e la filosofia entrano a far parte della sua poesia in termini di concetti e di ritmo?

Lo scrittore Giancarmine Fiume con “¡u!” (Collezione Letteraria di Puntoacapo Editrice, 2020) – Per gentile concessione di Giancarmine Fiume

In questo libro ho scelto deliberatamente il metro del verso libero per non costringere la narrazione entro i recinti tipici della forma canzone da cui, tuttavia, ho attinto per quanto riguarda rime ed assonanze in quanto da sempre convinto del carattere musicale della bellezza. Per quanto concerne la filosofia, ho preferito inserire, celati qua e là, i cardini della mia visione della vita, di Dio, dell’amore, lasciando al lettore la facoltà di andare a scoprirli in maniera autonoma.

Nella creazione e scrittura di una poesia quali sono le fasi e gli aspetti più complessi da affrontare? E perché?

Le fasi più complesse nella realizzazione di una poesia sono costituite dal mantenimento della coerenza interna e dall’eliminazione del superfluo, due momenti cruciali a mio modo di vedere. C’è un lavoro enorme dietro la creazione di un testo poetico per cui non ci si può improvvisare poeti allo stesso modo in cui non ci si può improvvisare chirurghi piuttosto che costruttori edili. La poesia è come la scultura, una volta gettate sul foglio le proprie emozioni inizia il lavoro vero e proprio di progressiva eliminazione di tutto ciò che non serve finché non emerge l’opera d’arte nella sua essenzialità. Questo lavoro non è esente da difficoltà e spesso risulta persino doloroso in quanto la rinuncia di un elemento per un autore è assimilabile alla rinuncia ad una parte di sé.

Giancarmine Fiume, “¡u!” (Collezione Letteraria di Puntoacapo Editrice, 2020)

Quali sono gli Autori e le opere che hanno formato e influenzato il suo essere scrittore e lettore?

Già detto di A. De Vigny, responsabile dell’abbrivio iniziale, aggiungo i poeti romantici, Leopardi, Ungaretti, Quasimodo, i grandi classici della letteratura mondiale da Victor Hugo a Tolstoj, infine Mogol e Omar Pedrini, i quali, mutuati dal mondo della musica, hanno avuto un enorme ascendente sulla mia arte.

Qual è la poesia che avrebbe voluto scrivere? E perché?

Mattina di Giuseppe Ungaretti. Penso sia impossibile fare di meglio.

Secondo lei, quale ruolo occupa oggi la Poesia nel panorama editoriale contemporaneo? E quale rapporto ha la Poesia con il vasto pubblico di lettori?

Purtroppo, come ben risaputo, l’industria editoriale attualmente non naviga in acque felici, men che meno la poesia, relegata ad una posizione di nicchia e ad un ruolo marginale dalle nuove forme di comunicazione e intrattenimento di massa. Tuttavia importanti sforzi cominciano a compiersi anche da parte delle istituzioni. Penso alla giornata mondiale della Poesia, all’attività eroica di innumerevoli associazioni e alla tenacia di autori e lettori. Le forme di comunicazione sono mutate e hanno cambiato radicalmente il nostro modo di comunicare. La missione delle nuove generazioni di poeti è quella di rendere fruibile la poesia attraverso i nuovi canali e già qualcuno ci sta riuscendo con risultati che hanno dell’incredibile, vedasi ad esempio Rupi Kaur che sul web è una star.

Giancarmine Fiume, “¡u!” (Collezione Letteraria di Puntoacapo Editrice, 2020)

Domanda secca: filosofo, canzone e poesia preferiti.

Ovviamente Platone, Verso Oriente dei Timoria, Ed è subito sera di Salvatore Quasimodo.

Quali sono i suoi prossimi progetti editoriali e professionali?

Sto già lavorando al nuovo libro che – anticipo – sarà il seguito di ¡u! ed il suo compimento.

Aggiungo io una domanda in conclusione: posso ringraziarVi per l’attenzione concessami e per le domande intelligenti che mi hanno fornito lo spunto per far chiarezza, anche a me stesso, su molti aspetti intrinseci della mia persona nonché della mia arte?

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