La Rubrica online “Piazza Navona” ha letto per voi Tu singolare di Angela Bonanno (Catartica Edizioni). Il racconto di una voce di donna diviene uno schizzo di umanità con tutti i suoi sentimenti e le più intime debolezze. E non perdete l’Incontro con l’Autrice!
La trama
Tu. Lui. Questi gli unici riferimenti anonimi di Tu singolare di Angela Bonanno. Un breve romanzo a una sola voce, quella di una donna che si incontra e si scontra con un Tu e un Lui non ben identificati. Ed è così che questa voce di donna diviene uno schizzo di umanità, di essenza e di vita animate da sentimenti, debolezze, verità taciute e bugie svelate, schermaglie amorose, fragilità, debolezze e timori. Tu singolare abbraccia l’universale poiché incorpora in sé la parte del tutto e il tutto per la parte, semplicemente, implacabilmente, senza alcuno sconto. Tu e Lui, così, possono diventare la faccia di una stessa medaglia ma anche due volti senza nome tra loro distanti eppure mai del tutto estranei.
Sul libro
Nel marzo 2023 Catartica Edizioni pubblica nella collana “In Quiete” l’ultima opera della scrittrice catanese Angela Bonanno dal titolo Tu singolare. Si tratta di un testo in bilico tra l’antologia di racconti e il romanzo, dove il filo conduttore è una voce femminile che si rivolge a Tu e a Lui, entrambi anonimi. In tal modo, l’Autrice si spinge molto oltre creando dei personaggi non catalogabili né identificabili, liberi da ogni vincolo e da qualsiasi elemento di caratterizzazione. Tu e Lui, così, divengono volti senza tratti ben definiti e assolutamente universali. Essi possono e potrebbero essere chiunque. Per questo racchiudono in sé debolezze, punti di forza, sentimenti, paure, timori, bugie, verità nascoste e sbattute in faccia alla vita. Proprio in questo è racchiusa la forza di Tu Singolare. Per la sua totale mancanza di descrizioni fisiche e caratteriali che, però, divengono precise narrazioni di potenziali e reali modi di essere. La Vita, insomma.
Così, la voce narrante spesso si duole di ciò che avrebbe potuto essere e non è stato, del suo bisogno d’amore, riflette sul suo desiderio di maternità, sulle sue mancanze o su quelle altrui, sul vero senso e sul reale significato dell’amore e del rapporto di coppia. E poi, chi è veramente il Tu? E chi il Lui? E perché non pensare a un Noi, più inclusivo e totale? Come fosse una sorta di abbraccio alla (propria) vita e a ciò che ci circonda. Angela Bonanno narra tutto questo con grande maestria, planando dall’alto, osservando dall’alto elementi e storia di una vita (o più vite?) che divengono comuni, universali, nostre tacite compagne e amiche. Sono anime nude quelle di cui scrive la nostra Autrice, anime prive di volto ma colme di sentimenti, decisioni, azioni, pensieri, riflessioni… ed è tutto questo a sopperire a quei volti privi di tracce e di segni. È tutto questo a riempire quegli occhi vuoti, quei gesti fermi, quei movimenti incerti di queste persone (e personaggi) che subiscono molto meno di quanto si pensi. Essi riflettono, e come tali, sono vivi per eccellenza. Con tutte le loro paure e i loro timori, esorcizzati e amplificati dai diversi richiami al nostro cantautorato (Amarti m’affatica, La collina dei ciliegi o, ancora, dormo sepolto in un campo di grano).
La donna ha la voce, quella più forte e decisa. Quella più cristallina e limpida, anche quando ha paura, quando trattiene le lacrime o sta soffrendo:
Sono la forte, quella con le ossa già tutte rotte.
Esperta in abbandoni. Esperta in tagli netti.
Marchiata a fuoco.
All’inferno sono di casa.
Per quante volte dovrò ancora dirti addio.
E nonostante questo, continua. La vita continua. Tu singolare, forse, la unica certezza di uno solo che finirà col tradire se stesso soltanto quando non troverà altra via di uscita se non abbandonarsi al (proprio) oblio e alla rinuncia di sé.
Incontro con l’Autrice
Come ha scoperto la sua passione per la scrittura?
Non mi ricordo di aver cominciato a scrivere in seguito a una scoperta, scrivo da quando ho imparato a farlo, evolvendo man mano verso il mio attuale stile.
Come è nato il progetto editoriale di Tu singolare?
Tu singolare era già pronto prima della pubblicazione di Prima dammi il pane, il mio secondo libro e il primo pubblicato con Catartica edizioni. Ero convinta che non sarebbe piaciuto perché più che narrato è un racconto evocativo. Giovanni Fara, editore intraprendente di Catartica, mi aveva appena ricontattata per un’intervista, in quei giorni stavo rivedendo le mie cartelle e gli ho chiesto se gli andava di leggerlo. Ed eccolo qua.
A cosa è dovuta la scelta di non essere nel testo alcun dialogo e di impostarlo a metà tra la poesia e la prosa?
Non è proprio una scelta, si tratta del mio stile.
In Tu singolare vi è la narrazione e anche una riflessione sul femminile e sul suo universo. Ma anche sulla sua (auto)affermazione. Secondo lei, cosa c’è ancora da imparare riguardo questo splendido “mondo” e sul suo sentire?
Tutto. Mi viene da pensare che delle donne non si sa niente. Un relatore durante una presentazione ha detto che questo libro gli ha aperto un mondo.
Tu singolare è un dialogo con l’amore. Cosa e/o chi rappresentano gli anonimi “Tu” e “Lui”?
Credo sia un monologo, lei che indaga se stessa attraverso i suoi lui e un tu, forse non unico.
Dall’idea alla fase di stesura: qual è stato il passaggio o il momento più complesso da affrontare? E perché?
Il Tu, perché bisognava spogliarsi di tutti i pudori e tabù e rivelarsi non nuda ma cruda.
Il suo romanzo si potrebbe quasi intendere come un moderno manuale di educazione sentimentale. Quale vuole essere il suo messaggio più reale e profondo?
Non ci sono messaggi, non intenzionali almeno. Cerco sempre di avvicinarmi più possibile alla verità.
Lei scrive sia in prosa sia in versi, poesie e romanzi. In che modo si approccia a questi stili e generi di scrittura così diversi tra loro? E quale predilige?
Non sono poi così diversi, la poesia la scrivo nella mia lingua madre: il siciliano. La prosa è l’occasione per scrivere versi in Italiano.
La protagonista di Tu singolare è una donna estremamente lucida, attenta, riflessiva, presente a se stessa ma anche profondamente critica con se stessa e con ciò che la circonda. Un’anima così universale e umana quanto potrebbe essere di aiuto alle donne ma anche agli uomini che si avvicineranno alla lettura del suo libro?
Mi piacerebbe potesse essere utile, essere critici prima di tutto con se stessi, ci può aiutare a comprendere gli altri e a diventare più indulgenti.
I monologhi che compongono Tu singolare divengono una sorta di frammenti di un discorso amoroso (prendendo a prestito Roland Barthes). Ha pensato di adattare il suo testo per il teatro?
Mi è stato proposto, ci sto pensando.
Quali sono gli autori e le opere che hanno influenzato e formato il suo essere “scrittrice” e “lettrice”?
Mi reputo una forte lettrice, posso stare senza scrivere ma non senza leggere nemmeno per un giorno. Ho divorato i classici, a partire da Cervantes, i russi e da poco ho intrapreso una lettura comparata di scrittrici del 900, quasi sempre dimenticate. Ho letto tanta poesia e ho una passione per la tragedia greca. Visto i miei gusti spesso mi chiedo che senso abbia scrivere con la pretesa di pubblicare.
Quali sono i suoi prossimi progetti editoriali?
Ho già firmato un contratto per una nuova raccolta di poesie che avrà la luce entro l’anno 2023.