Letto per voi… “Sciarada” di Orlando Del Don e Annalina Molteni

La Rubrica online “Piazza Navona” ha letto per voi il thriller psicologico Sciarada (Morellini Editore) scritto a quattro mani da Orlando Del Don e Annalina Molteni. Uno psichiatra dal controverso passato, una anonima paziente in attesa di una diagnosi, un enigma da risolvere. E non perdete l’Incontro con l’Autore!

La trama

Orlando Del Don e Annalina Molteni, “Sciarada” (Morellini Editore, 2022)

Oliver McQuenn è un solitario, introverso, schivo, chiuso e poco espansivo psichiatra irlandese. La sua consueta e abitudinaria vita fatta prevalentemente di lavoro viene totalmente sconvolta quando nel suo studio di Bellinzona gli viene recapitato un plico spedito da O. Lazzaro e contenente diverse lettere nonché con la richiesta precisa di formulare una diagnosi della donna ignota e anonima che le ha stilate. Lo psichiatra accetta l’incarico, si ritira nel cottage del suo amico e collega Ugo dove decide di dare un nome e, quindi, un’identità alla paziente sconosciuta. Dora, la chiamerà Dora. Ecco, è qui che ha inizio la sciarada ovvero l’enigma, la storia da risolvere. A McQueen, però, questa sorta di scommessa e di gioco al buio sembra sfuggire di mano. Queste lettere e il loro contenuto, infatti, sembrano contenere un ulteriore rompicapo da risolvere e la cui soluzione è possibile solo ripercorrendo e rivivendo quei ricordi che suscitano nel medico e che gli appartengono veramente.  Tra la Svizzera, l’America, l’Italia e l’Irlanda in un continuo rimando tra passato e presente lo psichiatra vedrà lo stravolgimento totale della sua esistenza e il riaffiorare di un sentimento, il ritrovamento di un affetto, il (ri)assetto del suo equilibrio faranno luce sulla sua vita, sulla sua stessa identità e anche su quella di Dora. McQueen arriva a un passo da se correndo l’alto rischio di bruciarsi al fuoco indomito della realtà e della verità. Solo sciogliendo la sciarada della sua esistenza e dissipando ogni ombra e ogni dolore del passato il medico saprà di essere finalmente se stesso.

Sul libro

Morellini Editore

Morellini Editore nel settembre 2022 pubblica nella collana “Varianti” il thriller psicologico scritto a quattro mani dal medico e psichiatra Orlando Del Don e da Annalina Molteni, scrittrice di romanzi storici ispirati al Risorgimento italiano e alla Mitteleuropa di fine Ottocento.

Sciarada sin dalle prime pagine si rivela essere un romanzo intrigante, introspettivo, caleidoscopico, interessante tanto da non lasciare il Lettore indifferente. È impossibile, infatti, non chiedersi cosa accadrà ai protagonisti della vicenda, dal dottor McQueen alla scrittrice anonima che ha deciso di chiamare Dora passando per O. Lazzaro, il mittente misterioso del plico spedito da Milano. Sciarada, così, si trasforma anche in un viaggio introspettivo, quello che McQueen compie nella profondità del suo essere e del suo passato che, per strane coincidenze, sembra riaffiorare quasi senza pietà e senza scampo. Nulla è lasciato al caso in questo romanzo, a partire della scelta del nome Dora, lo stesso usato d Freud per nascondere l’identità di Ida Bauer, tra i suoi casi più affascinanti e noti di isteria.

Orlando Del Don e Annalina Molteni, “Sciarada” (Morellini Editore, 2022)

Non è ancora un caso che a questa paziente dal nome e dal volto sconosciuto venga diagnosticata un disturbo mentale pari al delirio con rappresentazioni fortemente idealizzate, simboliche, aperture, visioni, cesure, schemi, allusioni, codici solo apparentemente casuali. Personalità fuori dall’ordinario, determinata, passionale, iperbolica, dominante”. A McQueen sembra di (ri)conoscere assai bene queste “caratteristiche” arrivando persino a domandarsi se questa donna non assomigli a sua madre (con gran giubilo di Freud!).

Tra racconto, epistolario, pagine di un diario e flashback Sciarada sembra irradiarsi in diverse direzioni pur puntando dritto al cuore della questione: lo scioglimento dell’enigma che, in realtà, tace e nasconde – forse senza esserne del tutto cosciente e consapevole – il nostro Oliver (Ollie) McQueen. Tutto ciò che accade a quest’ultimo pare essere un vero e proprio disegno del destino eppure nulla è lasciato al caso rendendo la vicenda ancor più aggrovigliata e inestricabile. Eppure tutto è nelle mani del nostro psichiatra. In fondo, il viaggio è tutto e solo suo poiché solo lui può sciogliere e pareggiare i conti tra passato e presente così da offrirsi alla sua vita e al suo futuro con più libertà, serenità e consapevolezza. Naturalmente tali giri di volta nella narrazione non sarebbero stati possibili senza la capacità e il talento di Orlando Del Don e di Annalina Molteni nel raccontare con un stile serrato, vivace, armonico e a tratti volutamente e funzionalmente “sincopato” una vicenda dai mille volti, dalle mille sfaccettature, dalle innumerevoli e cangianti sfumature.

Orlando Del Don e Annalina Molteni, “Sciarada” (Morellini Editore, 2022)

In tal senso di grande aiuto (e anche di ispirazione) per il Lettore a favore di una prima comprensione del testo è il sottotitolo di questo romanzo: L’uomo che volle andare oltre l’altrove. Qui, infatti, non si fa riferimento a un medico, a un professionista, a uno scrittore ma a un uomo. Semplicemente un uomo. Poiché dietro qualunque maschera e posizione assunte per la società vi è dietro un uomo o una donna con il suo mondo dentro (come direbbe Luigi Pirandello). E McQueen risulta essere esattamente questo: un uomo che, attraverso l’analisi e la lettura di lettere anonime, saprà ritrovare la parte più viva e autentica di se stessa. Solo risolvendo la sciarada di una personalità inquieta capirà e verrà a capo della sua esistenza, della sua vita, dei suoi affetti. Di tutto ciò che è stato e che può (deve) ancora essere. Non si può fuggire a tutto ciò che il destino ha scritto…

Stai zitto e ascolta, per favore. È una donna che ti farà vivere il dolore, ma poi ce ne sarà un’altra che ti farà accedere alla verità e infine troverai l’amore.

Incontro con l’Autore

Lo scrittore e psichiatra Orlando Del Don (Per gentile concessione di Orlando Del Don)

Come è nato il progetto editoriale di Sciarada?

Il progetto è nato da una sincronia che ha visto l’incontro di due eventi straordinari. Il primo, una storia vera scoperta fortuitamente negli archivi polverosi di un ex manicomio e risalente agli anni Trenta. La seconda dal desiderio di mettere in scena la narrazione autobiografica relativa ad alcuni capitoli della mia storia personale e professionale. In particolate quest’ultima, risalente a più trent’anni orsono, quando ero ancora uno studente-ricercatore a Lausanne/Ouchy e che allora avevo elaborato in un testo tutt’ora inedito e intitolato Giorni tranquilli a Ouchy” (in verità non propriamente tranquilli ma, anzi, caratterizzati da esperienze e incontri fuori dal comune, “perturbanti”); titolo che evocava e alludeva peraltro al romanzo di Henry Miller “Quiet Days in Clichy”.

In che modo siete riusciti a coordinare il lavoro di ideazione e di stesura a due menti e quattro mani?

Abbiamo sperimentato una tecnica che prevedeva di lasciare la massima libertà creativa al nostro inconscio narrativo e, al contempo, quella di lasciarci “guidare” dal dettato del partner che a turno era chiamato ad apportare il suo contributo al testo. Un’esperienza straniante, “ipnotica”, estremamente arricchente e stimolante che vogliamo ulteriormente approfondire e perfezionare nel corso del 2023.

Orlando Del Don e Annalina Molteni, “Sciarada” (Morellini Editore, 2022)

Qual è stato il passaggio del testo più difficile da creare e da tradurre su carta?

Senza ombra di dubbio è stato lo sdoppiamento di personalità del protagonista, Oliver McQueen, la sua dissociazione e la messa in scena del suo labirintico inconscio … quello psicotico certamente ma, soprattutto, quello che si spinge Altrove ed Oltre i confini (anche solo ipotizzati o immaginati) della mente conosciuta …

Le vostre formazioni così diverse tra loro quanto vi hanno aiutato e vi sono state di “ostacolo” nel vostro lavoro?

Nessun ostacolo si è mai frapposto nel nostro lavoro perché abbiamo attinto interamente (e senza condizionamenti e/o sovrastrutture) alle due fonti ispiratrici del nostro inconscio, e cioè – come ricordato sopra – la storia scoperta fra le vecchie e polverose cartelle cliniche dimenticate in un ex manicomio, unitamente ad alcuni spunti autobiografici della mia storia personale e professionale. Il resto è stato il risultato del felice incontro di due inconsci che hanno intrecciato il divenire di una trama che era già scritta da tempo e che continua tutt’ora, ancora, a nostra insaputa… ma che solo un eventuale Sequel ce la farà conoscere. Affaire à suivre.

Lo scrittore e psichiatra Orlando Del Don (Per gentile concessione di Orlando Del Don)

Dottor Del Don cosa lega e collega la psichiatria e la scrittura? La sua esperienza di medico e di psichiatra quanto ha aiutato e aiuta la sua scrittura e la sua ispirazione?

La mia esperienza di psichiatra e psicoanalista mi hanno aperto il magico scrigno della parola e del linguaggio che costituiscono e costruiscono non solo il nostro io ma, ancor più, la trama della realtà stessa e il mondo fenomenico in quanto espressioni della nostra volontà e capacità di rappresentazione. Un aiuto fondamentale, dunque, per me, per i miei lettori e i pazienti stessi – che siamo (o siamo stati) tutti noi – e premessa al raggiungimento di uno stato superiore di consapevolezza ed estensione del percepito, della Realtà e del Mondo (dei Mondi) derivante dal saper utilizzare tutte le potenzialità della nostra mente dopo aver sondato i labirinti del nostro inconscio.

Signora Molteni come è nata la collaborazione con il dottor Del Don per la realizzazione di Sciarada? In che modo è riuscita ad armonizzare la sua scrittura, il suo stile con quello del suo co-autore?

Orlando Del Don e Annalina Molteni, “Sciarada” (Morellini Editore, 2022)

Conosco il Dr. Del Don da diversi anni grazie alla nostra collaborazione con la Flamingo Edizioni di Bellinzona e la sua Scuola di scrittura creativa. I nostri stili sono ben profilati e, direi, complementari; questo ci ha facilitato moltissimo il compito, in modo naturale e nel pieno rispetto delle nostre reciproche competenze. Direi, per dare un’idea del nostro sodalizio creativo, che Del Don lavora essenzialmente per apposizione, mentre io invece per sottrazione; una sintesi e un equilibrio ideale e (ma non vorrei sembrare immodesta) fors’anche perfetti … perlomeno questo è stato il nostro comune vissuto creativo e narrativo con Sciarada.

Quali sono gli Autori o le opere che hanno formato il vostro essere autori e lettori?

Per quanto mi riguarda (non volendo essere prolisso ma peccando così purtroppo di ingenerosità riguardo i molti autori che ho amato e che amo tutt’ora) direi Henry Miller, Patrik Mc Grath, Mario Puzo, Leonardo Sciascia e Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Aggiungerei poi lo psicoanalista francese Jacques Lacan. Per quanto riguarda Annalina Molteni, posso solo dire che conosco e ammiro i suoi vastissimi interessi letterari, scientifici e culturali … e che entrambi abbiamo amato e continuiamo a trarre ispirazione da due giganti della letteratura quali sono Giuseppe Tomasi di Lampedusa e Patrick Mc Grath.

Orlando Del Don e Annalina Molteni, “Sciarada” (Morellini Editore, 2022)

Scrittura e mente: quanto si aiutano, si boicottano e si influenzano dal punto di vista di un autore ma anche di un lettore?

Scrittura e mente sono tutt’uno… assieme alla parola e al linguaggio. Da qui nasce la realtà e la magia del mondo così come lo conosciamo e dei mondi possibili che lo supportano e lo abitano … e che aspettano solo di essere scoperti, conosciuti, indagati e apprezzati con tutto lo stupore e la meraviglia di cui siamo capaci. Un consiglio che vorrei suggerire ai nostri lettori … lasciatevi  c o n t a g i a r e  senza paura e senza pregiudizi!

Sciarada oltre a una crescente tensione regala al lettore anche una importante morale, se così posso dire, ovvero l’importanza di chiudere e risolvere i conti in sospeso con il proprio passato per vivere con più serenità e consapevolezza il proprio presente e il futuro. Ecco, tradurre questo percorso esistenziale per un lettore ideale cosa ha significato per voi e per le vostre rispettive carriere e professioni?

Questo esercizio è stato per noi, al contempo, una fine e un inizio. Un lavoro di analisi e di sintesi di un capitolo esistenziale oramai alla sua necessaria (e sufficiente) scadenza e, al contempo, la promessa di un nuovo e futuribile orizzonte dell’Essere in via di elaborazione e formazione a partire proprio da queste stesse spoglie ancora fumanti. Non voglio e non posso aggiungere altro!

Orlando Del Don e Annalina Molteni, “Sciarada” (Morellini Editore, 2022)

Sciarada cosa vi ha insegnato, cosa vi ha lasciato?

Sciarada ci ha resi consapevoli del nostro enorme potenziale psicologico ed esistenziale così come del nostro essere al contempo uno e plurimi. Una follia e una folla disperata e sola che cerca di orientarsi e collocarsi in uno o più di questi mondi possibili che ci abitano e costituiscono la nostra realtà esistenziale e sociale. Una realtà, questa, senza tempo e tanto più Vera e Reale in quanto pragmaticamente onirica e quindi polisemica, densa, parlante, presentissima e vicinissima a chi sa accoglierla e riconoscerla.

Se doveste descrivere in pochi aggettivi o in una frase il vostro Sciarada, quali parole usereste?

Orlando Del Don e Annalina Molteni, “Sciarada” (Morellini Editore, 2022)

Fate (molta) attenzione. Maneggiate con cura e assumete il testo a piccole dosi. Gli effetti desiderati sono rapidi ma talvolta possono manifestarsi sorprendentemente anche a distanza di giorni o mesi; quasi sempre in modo intenso e interessando soprattutto la sfera volitiva e cognitiva, talvolta anche quella affettiva. Non si conoscono controindicazioni, effetti collaterali e/o interazioni. Nessun pericolo di assuefazione ma attenzione al rischio di dipendenza, particolarmente alto. Nessuna data di scadenza.

Quali sono i vostri prossimi impegni professionali ed editoriali?

È in essere un ciclo di miei seminari sui poteri straordinari della mente e le sue implicazioni sulla realtà condivisa e sui mondi possibili che ci abitano, quasi sempre a nostra insaputa. Sul piano editoriale invece sto preparando un Prequel che avrà come elementi portanti il memoriale lasciato nel cassetto da più di trent’anni e che avevo allora intitolato – in modo forse lungimirante e temerario – “Quiet Days in Ouchy”.

 

 

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