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Letto per voi… “Oltre l’ultimo battito” di Mena Senatore

La Rubrica online “Piazza Navona” ha letto per voi Oltre l’ultimo battito (GMA Edizioni) il romanzo d’esordio di Mena Senatore. La storia di una giovane donna costretta a fare i conti con il proprio passato per donarsi alla vita… oltre l’ultimo battito. Non perdete l’Incontro con l’Autrice!

La trama

Mena Senatore, “Oltre l’ultimo battito” (GMA Edizioni, 2022)

Karen Mitchell è una giovane donna ricoverata al Memorial Hospital di Houston dove è stata sottoposta a un delicato intervento di trapianto di cuore. In ospedale la ragazza trova accanto a sé  l’amorevole presenza della misteriosa Linda che le legge le pagine di un diario tanto speciale che poi si rivelerà essere la vera chiave di volta della vicenda. Intanto questa triste e difficile esperienza per Karen, ancora inconsapevole di ciò che il fato sta preparando per lei, diviene l’occasione per fare i conti con il proprio passato, con l’abbandono di suo padre e il lutto per la perdita della madre con la quale aveva costruito un rapporto complesso, conflittuale, fatto di scontri e disaccordi. Sin dall’adolescenza a pensare a Karen sono stati zia Maggie e zio Sam che l’hanno accolta, protetta e cresciuta come fosse figlia loro. Eppure Karen non è una ragazza felice. I suoi fantasmi non le hanno permesso di creare un rapporto stabile e la sua fragilità l’ha portata sempre più a chiudersi in una inespugnabile torre d’avorio. La giovane donna ha bisogno di superare le sue difficoltà e la risposta a tutti i suoi problemi sembra essere il piccolo Stephen, un bambino di colore con altrettanti drammi e dolori da risolvere. È in questo momento che Karen con coraggio compie le somme e le sottrazioni della sua vita e, soprattutto, capisce l’importanza e il vero senso dell’amore che hanno avuto per lei i suoi zii, la non più misteriosa Linda e suo padre. Ora… la giovane donna può spingersi incontro alla vita. Oltre l’ultimo battito…

Sul libro

GMA Edizioni

Nel novembre 2022 Mena Senatore torna alle stampe con il suo primo romanzo dal titolo Oltre l’ultimo battito pubblicato da GMA Edizioni nella collana “Le Pieghe dell’anima”. Dopo aver scritto libri per l’infanzia e ragazzi (Il castello di cristallo e L’antico odore delle pagine per AgBook Publishing nel 2014) e il saggio Bambini digitali (Il leone verde, 2019) la scrittrice e docente cavese, con grande coraggio e determinazione, pubblica il suo romanzo d’esordio mettendosi nuovamente alla prova. Oltre l’ultimo battito per l’Autrice è certamente un atto di coraggio, un importante passo avanti nella sua scrittura e nella sua carriera editoriale. Diversamente da quanto scritto sino a oggi, il romanzo è un vero e proprio viaggio all’interno dell’animo umano e dei sentimenti di una giovane donna, americana di nascita ma universale per i moti e gli sconvolgimenti della sua vita, dei suoi affetti, dei suoi stessi sentimenti.

Mena Senatore, “Oltre l’ultimo battito” (GMA Edizioni, 2022)

A Mena Senatore va il merito di aver regalato ai suoi lettori un’opera del tutto differente da quelle cui lo ha abituato aprendosi (spalancandosi, in realtà!) le porte di una vasta galleria fatta di personaggi, volti, caratteri, storie, riflessioni, colori, eventi… che altrimenti lei stessa non avrebbe mai conosciuto e di cui non ci avrebbe mai messo a conoscenza. Oltre l’ultimo battito è una sorta di viaggio di formazione in cui la protagonista, seppur giovane adulta, deve compiere un percorso impervio dentro se stessa e i suoi demoni interiori prima di conquistare una completa consapevolezza di sé, dei meccanismi che si sono innescati nelle sua vita e di quanto di ancora meraviglioso la aspetta e sta per arrivare. Allo stesso tempo, però, il personaggio di Karen – seppur ben costruito nella sua semplicità ed essenzialità così da essere alla portata di qualsiasi tipologia di Lettore – tradisce un poco la penna che lo racconta. Quanto appena riportato, però, non deve trarre in inganno ed essere considerato una “svista” o una “debolezza” dell’Autrice. Al contrario. Quanto appena riportato è la dimostrazione di quel coraggio di cui si è accennato sin dall’inizio del nostro articolo. Mena Senatore c’è nel racconto, lo vive, è presente, è la direttrice d’orchestra di questa melodia di sentimenti solo all’inizio apparentemente disarmonica e stonata e che, pian piano che si arriva al cuore della vicenda, diviene melodiosa e soave.

Mena Senatore, “Oltre l’ultimo battito” (GMA Edizioni, 2022)

Ed è in questo modo che l’Autrice fa un balzo in avanti assieme al suo personaggio, la sua Karen: entrambe si donano all’altro, alla vita, al proprio destino. Ciascuna a suo modo ma con estrema lucidità e incredibile forza d’animo. In questo di grande aiuto è stato lo stile asciutto, il ritmo musicale delle frasi, la gran quantità di dialoghi che animano il romanzo e che hanno permesso di affrontare temi molto sensibili e delicati quali l’inclusione, l’elaborazione di un lutto, l’abbandono, la donazione di organi, la solitudine, l’adozione. È proprio così che il Lettore si sente a suo agio, libero eppure attento, rilassato eppure coinvolto, solo eppure stretto da un abbraccio che solo un’Autrice così attenta all’essenza e alla purezza dei sentimenti sa dare attraverso le sue creature di fantasia e di parole. Ed è ancora così, infine, che il Lettore – proprio come l’Autrice e la sua storia – è pronto per il grande salto, per quel grande passo… per quel salto ampio, incerto eppure deciso… oltre l’ultimo battito, verso una nuova pagina della propria vita tutta da (de)scrivere e vivere.

Incontro con l’Autrice

Mena Senatore presenta “Oltre l’ultimo battito” (GMA Edizioni, 2022). Rassegna culturale “Natal…ità”, Complesso Monumentale S. Giovanni organizzata da Michelangelo Angrisani. Ha moderato la prof.ssa Dolores Carrtaù e letture dell’educatrice e attrice di teatro Lella Zarrella – Cava De’ Tirreni, 29 dicembre 2022. (Per gentile concessione di Mena Senatore)

Come è nato il progetto editoriale di Oltre l’ultimo battito?

Oltre l’ultimo battito è nato nel 2008, anno in cui è nata mia figlia,  ma la scintilla risale a molto tempo prima. Nel 1995 un film, con una frase ascoltata,  ha gettato il seme. Il film era Annie tra due madri, e la frase era VIVI ANCHE PER ME, pronunciata da una madre malata di AIDS che sta per lasciare la sua piccola ad una madre affidataria, poi adottiva. Prima di morire, la donna scopre che la sua bambina non ha ereditato la malattia e così, quando decide di finire i suoi giorni in una struttura hospice, salutando la piccola, le dice VIVI ANCHE PER ME. Questa frase ha scatenato  qualcosa in quel momento, ma rimasta silente, sotto la cenere. Solo nel 2007/2008, quando aspettavo mia figlia, stavo per diventare madre, si è affacciata e ha cominciato a germogliare, dando vita ad una storia e a dei personaggi che scorrevano davanti ai miei occhi ed io non ho potuto fare altro che scrivere. Dopo la nascita della bambina, di nuovo silenzio per anni finché poi ha ricominciato a urlare, scalpitare, strattonarmi. Nell’ultimo periodo della mia vita, mi sono trovata a fare i conti con tante cose, ho vissuto un confluire di tanti fattori che mi hanno catapultata nel buio e nella necessità di guardarmi dentro e dietro. E per ricominciare, per rinascere, ho trovato ancora questa storia, ho ricominciato dalla mia passione per la scrittura.

Mena Senatore, “Oltre l’ultimo battito” (GMA Edizioni, 2022)

Da cosa ha tratto ispirazione per la costruzione della vicenda?

Non so indicare un elemento preciso o una situazione precisa da cui ho tratto ispirazione, poiché il romanzo ha visto fasi diverse. In linea di massima, ho immaginato il personaggio e la sua storia, ma l’ho poi colorata con i riflessi e le sfumature della mia vita.

Ci sono alcuni passaggi all’interno di Oltre l’ultimo battito che sono particolarmente delicati ed estremamente reali. In tal senso, sono stati inseriti elementi autobiografici nella vicenda?

Il romanzo non è autobiografico, poiché non racconto la mia storia attraverso la protagonista, ma lei e tutti gli altri ne contengono i riflessi. Ciascuno ne contiene un pezzetto. C’è tanto di me e della mia vita, degli incontri che ho avuto, delle situazioni vissute attraverso le vicende narrate. Alcune sono reali, come l’esperienza in ospedale vissuta a 28 anni, un’esperienza diversa da quella di Karen, ma abbastanza importante da poter essere considerata uno spartiacque. (Karen si trova in ospedale dove ha subìto un trapianto di cuore). Poi c’è il Progetto Genitori che la protagonista svolge in una scuola e rievoca il vero Progetto Genitori che nel lontano 1996 realizzai a Sarno, quando ero maestra di scuola elementare insieme a un mio collega. Altre situazioni sono immaginate, anche se traggono origine quasi sempre da fatti realmente  accaduti. E così è per i personaggi: alcuni sono reali, alcuni hanno attraversato la mia vita lasciando dei segni, altri hanno solo fatto una comparsa e magari in qualche modo mi hanno colpito come per esempio una donna delle pulizie incontrata una o due volte in un hotel a Ischia nel 2006 e che ha dato vita all’infermiera sudamericana che lavora in ospedale dove Karen è ricoverata.

Mena Senatore presenta “Oltre l’ultimo battito” (GMA Edizioni, 2022). Rassegna culturale “Natal…ità”, Complesso Monumentale S. Giovanni organizzata da Michelangelo Angrisani. Ha moderato la prof.ssa Dolores Carrtaù e letture dell’educatrice e attrice di teatro Lella Zarrella – Cava De’ Tirreni, 29 dicembre 2022. (Per gentile concessione di Mena Senatore)

Memoria e immaginazione, quindi, tutto mescolato, come in un sogno. Focalizzandomi sulla protagonista, poi, con lei condivido moltissimo, alcuni vuoti per esempio. Mio padre, al quale ho voluto dedicare il libro, se n’è andato quando avevo 3 anni, è venuto a mancare per via di una malattia. Sono cresciuta senza di lui, facendo i conti sempre col vuoto incolmabile. Il padre di Karen, a differenza del mio, abbandona moglie e figlia, creando un vuoto enorme, lasciando che Karen alimenti la rabbia, ponendo le distanze tra sé e l’Altro. Però poi, attraverso lo scontro, l’attraversamento del dolore, sarà possibile per lei trovare ancora una strada, “finché si è vivi” come spesso ripete a se stessa.

Forse, attraverso Karen, ho reso possibile ciò che per me non potrà mai accadere, però come lei, ho attraversato una tempesta che mi ha posto dio fronte alla necessità di riprendere alcuni dialoghi interrotti ed elaborare perdite . Come spesso accade, c’è bisogno di uno shock cruciale. Nel caso di Karen, è appunto l’intervento, il rischiare la vita e tornare a vivere grazie ad un cuore nuovo. La sua rinascita coincide con un forte trauma che poi la porterà a vivere una vita nuova con un nuovo cuore, non senza fare i conti con i carichi sospesi. È la tempesta perfetta. E in questo ci sono ancora io.

Mena Senatore, “Oltre l’ultimo battito” (GMA Edizioni, 2022)

Ognuno di noi si trova prima o poi all’interno di una tempesta perfetta in cui confluiscono diversi fattori: personali, sociali, quindi intrinseci ed estrinseci concomitanti che ti scaraventano facendo crollare tutte le certezze, i punti di riferimento. Quelli che io chiamo i terremoti. Ebbene, ciascuno di noi affronta i terremoti e le tempeste in modo diverso  a seconda dei propri vissuti. Minacce esterne o interne vengono percepite e affrontate in modo diverso a seconda di quello che ci portiamo dietro, a seconda dei legami d’amore che abbiamo vissuto, e in particolare i legami parentali. Spesso delle situazioni esterne riaprono vecchie ferite e le fanno sanguinare di nuovo. Per Karen è così, lei si rende conto che deve riprendere i dialoghi interrotti, perdonando e dando a se stessa, prima che a suo padre, una possibilità.

Dall’ideazione alla fase di stesura: qual è stato il momento, l’episodio, la fase più difficile da tradurre in parole “su carta”? E perché?

Mena Senatore presenta “Oltre l’ultimo battito” (GMA Edizioni, 2022). Rassegna culturale “Natal…ità”, Complesso Monumentale S. Giovanni organizzata da Michelangelo Angrisani. Ha moderato la prof.ssa Dolores Carrtaù e letture dell’educatrice e attrice di teatro Lella Zarrella – Cava De’ Tirreni, 29 dicembre 2022. (Per gentile concessione di Mena Senatore)

La fase più difficile è sempre quella in cui devi dare forma a quello che è sgorgato da dentro. Razionalizzare, ordinare ciò che è caotico e urgente. Quando scrivo, quando “vedo” personaggi e storie, mi capita di osservare la mia mano che scorre veloce ed io non oppongo resistenza, mi perdo e perdo la nozione del tempo. Quando poi devo riordinare l’insieme, allora lì diventa più impegnativo perché devi accertarti che il racconto sia coerente, comprensibile, scorrevole, devi trovare la parola giusta, evocativa al punto giusto. Se mi riferisco all’episodio o agli episodi più difficili da tradurre su carta, penso sicuramente ai dialoghi tra Karen e suo padre. Non avendo vissuto il rapporto con mio padre, non avendo potuto vivere  dialoghi con lui, ho dovuto inventare la relazione, immaginarla e lì c’era il rischio che risultasse stucchevole, inconsistente. E infine, la fase più difficile da realizzare è stata quella del perdono, quella finale in cui Karen elabora i traumi dell’abbandono, attraversa il dolore e la rabbia e rinasce.

Come è nato il personaggio di Karen?

Karen ha trentuno anni, è vicina all’età che avevo quando ho cominciato a crearla, poi l’ho messa da parte, o si è messa da parte per tornare in un’altra fase della mia vita, più matura, una fase in cui per la prima volta sto veramente elaborando e affrontando alcuni punti, alcuni vuoti della mia vita. Forse, riprendere il personaggio dopo una lunga pausa, ferma all’età che avevo io quando poi stavo per diventare madre, è emblematico. Quando si decide di diventare o si diventa madre, inevitabilmente si analizza il proprio ruolo di figlia, il proprio materno, i modelli genitoriali, i legami d’amore primari e ci si ritrova a farci i conti.

Mena Senatore, “Oltre l’ultimo battito” (GMA Edizioni, 2022)

Quale vuole essere il messaggio del suo romanzo?

Karen e altri personaggi, come Linda che è una figura-chiave, sono tutti alle prese con dei lutti e vuoti, e soprattutto sperimentano il peso del non-detto. Il non-detto è potente, può divorare, scavare nel profondo. Linda, per esempio, è una madre che porta dentro di sé il dolore più grande che si possa provare e cioè la perdita di una figlia con la quale, tra l’altro, non aveva un buon rapporto. Attraverso un diario della ragazza che lei ritroverà dopo la morte della stessa, riuscirà a ristabilire quel ponte comunicativo interrotto e a conoscere tratti della personalità di sua figlia, moti del suo animo che non conosceva. Uno dei messaggi che il romanzo vuole comunicare  ribadisce la forza della parola, intesa come relazione, legame con l’altro e che ignoriamo o diamo per scontato, sempre convinti che c’è tempo. E invece poi in un attimo tutto può cambiare e poi non c’è più tempo. Il diario diventa allora quasi una figura simbolica, quasi una creatura vivente. È un  lasciare qualcosa, andare oltre la fine, oltre la morte. Il diario diventa metafora dell’oltreOltre è una parola che mi piace molto, insieme alla parola altrove. Andare oltre l’ultimo battito, sopravvivere alla morte, non solo fisica, ma anche dello spirito, lasciare qualcosa di sé. L’oltre può assumere dunque diverse connotazioni. Da un punto di vista religioso, l’oltre è l’aldilà; l’oltre può essere anche ciò che rimane di noi. Per esempio scrivere significa lasciare qualcosa di sé, delle proprie emozioni, del proprio pensiero.

Mena Senatore, “Oltre l’ultimo battito” (GMA Edizioni, 2022)

Oltre l’ultimo battitoci ricorda che non è mai finita. Perché, anche quando siamo all’ultimo battito, inteso non solo come momento finale dell’esistenza, ma anche come momento buio, in cui ci sembra che sia tutto finito, c’è sempre qualcosa a cui aggrapparsi e lo troviamo dentro di noi. E anche nel caso dell’ultimo battito estremo, anche lì ci può essere un modo per andare oltre attraverso il ricordo che lasciamo di noi, attraverso ciò che scriviamo. Nel caso specifico c’è la donazione degli organi che è un modo di andare oltre la morte. Il romanzo poi ci comunica un altro messaggio, ci ricorda  quanto sia importante affrontare e non negare il dolore, solo così è possibile liberarlo, liberarsi e rinascere.

Se avesse la possibilità di incontrare Karen, la sua creatura, cosa vorrebbe dirle?

Se incontrassi Karen…beh, se la incontrassi le direi che è stata coraggiosa, perché ha saputo guardare in faccia il dolore, senza far finta di essere forte a tutti i costi, senza temere di restare da sola in una relazione in cui sentiva di non riuscire a dare.

Mena Senatore, “Oltre l’ultimo battito” (GMA Edizioni, 2022)

È previsto un sequel di Oltre l’ultimo battito?

Non credo. Penso che le ripetizioni o le continuazioni siano sempre un po’ forzate. Lo avverto sempre quando una  bella storia, anche cinematografica, propone la continuazione. Quasi sempre non mi emoziona come la storia vera e propria. Alcune storie finiscono in sé. Credo d’aver dato tutto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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