La Rubrica online “Piazza Navona” ha letto per voi Il violino svelato (Academ Editore). Una conversazione tra il giornalista Roberto Messina e il Maestro Liutaio Stefano Trabucchi che sarà ospite d’eccezione del consueto Incontro con l’Autore.
La trama
Il violino svelato è un vero e proprio omaggio che il giornalista Roberto Messina rende al celebre Maestro Liutaio Stefano Trabucchi. Una conversazione, un dialogo, un’intervista tra i due che si trasforma in un’interessante lettura e un viaggio appassionato nella storia della liuteria italiana e nella sua tradizione. È a Cremona, in via Bella Rocca 14, nella bottega del Maestro Trabucchi che il nostro viaggio comincia. E con grande orgoglio tutto italiano, la storia continua…
Sul libro
È il luglio 2022 quando Academ Editore pubblica il volume di pregio Il violino svelato. Storia, tecniche e segreti della liuteria italiana da Stradivari ad oggi. Una interessante intervista realizzata dal giornalista Roberto Messina ci porta alla scoperta di una pagina importante e assai rilevante della nostra storia, della nostra cultura, della nostra tradizione musicale e, non in ultimo, del made in Italy.
Stefano Trabucchi, dal canto suo, con semplicità, passione ed entusiasmo ci racconta dell’artigianato musicale, dei segreti della liuteria, della nascita e della creazione di un violino, delle sue committenze internazionali, del suo rapporto personale con la musica.
Fulcro di tanto amore e di tanto lavoro è Cremona. Precisamente la bottega del Maestro Trabucchi sita in via Bella Rocca 14 che, per ciò che riguarda la liuteria, diviene il centro del mondo, il punto di fuga della Musica. E dell’Arte. Sì, perché realizzare questi pregiati e unici strumenti musicali è artigianato e, quindi, pura Arte. È il 5 dicembre 2012, infatti, quando la cultura dei “Saperi e saper fare liutario della tradizione cremonese” viene inserita nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale Unesco. Un sapere che affonda le sue radici nel 1539 attraverso l’arte di Andrea Amati, che viene celebrata dal Museo del Violino inaugurato nel 1893 e che ha il suo massimo fulgore nel XX secolo quando, a seguito delle manifestazioni Stradivariane del 1937, a Cremona viene fondata la Scuola Internazionale di Liuteria.
Le pagine di questa intervista (sapientemente tradotte anche in inglese per dare un respiro internazionale a tale maestria, in realtà, già nota a livello mondiale) permettono agli addetti ai lavori e a coloro che poco conoscono di liuteria e della sua arte, di scoprire le basi, la storia, le peculiarità di questa tradizione tutta italiana. Stefano Trabucchi ci racconta come è fatto un violino e le tipologie di legno più appropriate (assieme a una specifica lavorazione) per rendere il suono dello strumento quanto più “pulito” e nitido possibile. Inoltre, ci spiega come ogni strumento sia unico; ci narra dei preziosi Stradivari e del suo meraviglioso violino “blu cielo” realizzato in memoria della Principessa Galyani Vadhana e poi donato (nel 2018) alla “Princess Galyani Vadhana Institute of Music” di Bangkok, la prestigiosa scuola di perfezionamento di giovani strumentisti.
Stefano Trabucchi non è “solo” un Maestro Liutaio: è artigiano, artista, uomo dall’incredibile umiltà. La sua passione, il suo amore per il suo mestiere, per il violino, il suo entusiasmo sono a dir poco contagiosi. Il violino svelato è un’ottima occasione per conoscere e scoprire questa pagine d’arte (musicale) tutta ed esclusivamente italiana portando il nostro Paese orgogliosamente in alto dando il meritato smalto all’Italia. Quando assisterete a un concerto, quando ascolterete un brano musicale dove sono presenti dei violini… non dimenticatelo. Dietro ogni nota ci sono ore di lavoro, passione, creazione, preparazione del musicista e di chi, con sapienza e amore, ha permesso a quel legno della Val di Fiemme di suonare in modo così celestiale.
Incontro con il Maestro Stefano Trabucchi
Come è avvenuto il suo incontro con la musica e con la liuteria?
Il mio incontro, prima con la musica e poi con la liuteria avviene da bambino. Mio padre, medico, aveva una enorme passione per la musica ed era musicista amatore. Suonava il pianoforte, l’organo in chiesa e dirigeva il coro. Tutti noi fratelli abbiamo iniziato a suonare uno strumento. Io iniziai a studiare il violino a otto anni. Dopo qualche anno mi incuriosii allo strumento e a come era stato fatto. Scoprendo che a Cremona esisteva la scuola di liuteria fu quella la mia scelta! A 14 anni mi spostai da Sondrio nella città di Stradivari per frequentarla. Da lì iniziò tutto!
Perché la città di Cremona è considerata la patria della liuteria?
Cremona, con la sua tradizione secolare liutaria è conosciuta in tutto il mondo. Grazie al capostipite Andrea Amati, dalla metà del ‘500 si sviluppa una grande tradizione. La sua famiglia ed altre, fra cui i Guarneri, Bergonzi, Ruggeri fino ad arrivare al sommo Antonio Stradivari portarono gli strumenti di Cremona in tutta Europa presso le corti reali e non solo. Da qui la fama della città.
Quali sono stati i suoi maestri? Cosa le ha insegnato lavorare in bottega e apprendere i “segreti” della liuteria?
I miei maestri a scuola sono stati Negroni, Amighetti e Conia. Successivamente Nolli nella sua bottega. Esperienza che ha dato svolta al mio lavoro. In bottega si imparano i piccoli segreti del lavoro e la vera artigianalità.
Quali sono le fasi per la creazione e la realizzazione di un violino?
Le fasi sono molte, difficilmente riassumibili in poche righe. Si inizia sempre da un’ottima selezione dei legni che verranno poi utilizzati. Abete rosso e acero marezzato che devono essere selezionati e stagionati per almeno dieci anni. Da lì tutto il processo di lavorazione che dura dalle 150 alle 200 ore. Più la verniciatura. In un violino sono assemblati più di 70 piccole parti di legno.
Quale ricordo ha della “nascita” del suo primo violino?
È molto distante nel tempo… ma me la ricordo bene. Era l’estate del 1985, in vacanza dopo il primo anno di scuola di liuteria. A casa mia in Valtellina “cercai” di fare un violino. Che è accuratamente nascosto in casa di mia mamma….
Cosa prova l’ultimo giorno di lavorazione, quando ormai il violino è pronto? È facile distaccarsene?
Grande soddisfazione. Fortunatamente (e non solo) il risultato è sempre positivo e nel momento in cui si suona si apprezza tutta la lunga lavorazione e l’impegno messo nella costruzione. Dopo decenni di lavoro ci si abitua al distacco. Soprattutto sapendo che andrà in mano a suonatori che apprezzeranno il mio lavoro.
Oggi quali opportunità di lavoro offre il suo settore? E in che modo i giovani possono accedervi?
Le opportunità ci sono anche se il numero dei liutai è aumentato di molto. I giovani possono accedervi facendo un periodo di tirocinio presso i maestri liutai , quando hanno la fortuna di essere ospitati nelle botteghe.
Quale violino avrebbe tanto voluto costruire e realizzare?
Diciamo che ho esaudito tutti i miei sogni, con tante opportunità di costruzione, anche speciali.
E tra le sue “creature”, invece, a quale sente di essere più affezionato o grato?
Sicuramente il violino che ho costruito per Andrea Bocelli ha un’importanza rilevante.
Qual è la fase più interessante e stimolante dell’intero processo di creazione del violino?
Non ce n’è una sola. Tutte sono importanti. Ma sicuramente è la verniciatura a darmi uno stimolo importante perché offre la possibilità di esaltare la bellezza del legno.
Se c’è, qual è stata la richiesta più particolare o insolita relativa alla “personalizzazione” di un violino?
Non c’è dubbio: il famoso “violino blu” costruito appositamente per una principessa thailandese.
Oggi qual è il suo rapporto con la musica?
Molto buono. Anche se non suono più tanto. Ma in laboratorio non manca mai. Sia quella classica sia altri generi.
Secondo lei, qual è il futuro della liuteria cremonese che, dal 2012, è entrata a far parte della Lista UNESCO del Patrimonio Immateriale?
Negli ultimi anni si sono moltiplicate le iniziative rivolte ai liutai professionisti. Questo fa sì che ci sia sempre fermento e il futuro sta anche in questo.
Quali sono i suoi prossimi impegni professionali?
A gennaio sarò in California per la più antica fiera dei prodotti musicali al mondo. E successivamente in Germania. Senza dimenticare i miei impegni associativi come presidente del gruppo liutai di Confartigianato Cremona.