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“Picasso. Un ribelle a Parigi”, ritratto d’artista sul grande schermo

Il 27, 28 e 29 novembre arriva al cinema un nuovo appuntamento con l’Arte di Nexo Digital: Picasso. Un ribelle a Parigi di Simona Risi. La Rubrica online “Piazza Navona” vi racconta in anteprima questo interessante ritratto del “padre” del Cubismo.

La trama

“Pablo Picasso. Un ribelle a Parigi” di Simona Risi (2023)

Datemi un museo e ve lo riempirò.

È 1900 quando Pablo Picasso lascia la sua Malaga per raggiungere Parigi. Quest’anno nella Ville Lumière si tengono l’Esposizione Universale e le Olimpiadi. È il periodo dei grandi cambiamenti, delle profonde rivoluzioni culturali e sociali. E così, portando con sé solo un cavalletto e una tavolozza di colori, Picasso giunge nella città “del possibile”. Al centro di Picasso. Un ribelle a Parigi. Storia di una vita e di un museo vi è proprio il racconto e l’analisi del celebre artista in funzione della capitale francese dove ha avuto amori, incontri importanti, dove ha realizzato gran parte della sua produzione artistica ed è nato nel 1985 il Museo Picasso (dove sono raccolte circa 5.000 opere). Il docufilm offre un ritratto nuovo, interessante del noto Artista, affascinato dal circo, da Arlecchino e dal Minotauro, che non ha perso occasione per disdegnare la xenofobia e ha aderito al Partito Comunista. Un ribelle, che ha donato al Novecento e a un futuro senza tempo il genio e la sregolatezza dei suoi dipinti, delle oltre 200.000 opere realizzate durante la sua vita.

Il trailer

Sul film

Mina Kavani in “Pablo Picasso. Un ribelle a Parigi” di Simona Risi (2023)

Il 27, 28 e 29 novembre Nexo Digital offre al grande pubblico un nuovo e imperdibile appuntamento con l’Arte con il film evento di Picasso. Un ribelle a Parigi. Storia di una vita e di un museo attraverso il quale la regista Simona Risi offre e propone un nuovo sguardo e nuovi spunti di riflessione per comprendere e apprezzare l’Arte di Pablo Picasso. In particolar modo, la pittura di Picasso durante il suo “periodo francese” iniziato nel 1900. La regista, grazie anche alla presenza e alla guida di Mina Kavani (l’attrice iraniana protagonista di No Bears di Jafar Panahi, regista dissidente vincitore del Premio Speciale della Giuria alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2022) ci accompagna alla scoperta di una personalità artistica e umana assai complessa e controversa. Picasso è solo un bambino quando inizia a dipingere e, ironia della sorte (?) l’ultima sua opera prima di morire è un autoritratto da bambino con pennello e tavolozza. La chiusura di un cerchio e l’apertura all’eternità. Nel mezzo, una vita con tutti i suoi interessi, demoni, delusioni, ossessioni.

Ritratto di Picasso in piazza Ravignan, a Montmartre, 1904 – Musée national Picasso-Paris – © Succession

Tutto questo, infatti, è parte di Picasso e tutto questo appare nelle sue tele, nei suoi schizzi e nei suoi scritti. Un misto di Arlecchino e Minotauro, potremmo definirlo. Una maschera che, però, contrariamente al suo consueto utilizzo, non usa filtri ma smaterializza la realtà portandola alla sua essenza. Da qui il suo Cubismo e l’uso del colore come metro del suo stato d’animo, della sua essenza. E poi, Parigi. La Ville Lumière del 1900 è in fermento per i movimenti culturali, l’anno dell’Esposizione Universale dove Picasso (che ha solo diciannove anni) nel padiglione dedicato alla Spagna è presente con la sua opera Tristi momenti. Ed è la stessa grande tela che, non troppo tempo dopo, utilizza per dipingere La vita. Picasso entra nella vita culturale parigina, quasi appropriandosene. Il primo duro colpo avviene nel 1901 quando il suo caro amico e poeta Carlos Casagemas muore suicida dopo aver scoperto i tradimenti dell’amante. Picasso è nello sconforto più totale.

Corrida, 1935 – Musée national Picasso-Paris – © Succession Picasso, by SIAE 2023

Nel 1904, poi, l’Artista si trasferisce definitivamente a Parigi andando a vivere al Bateau-Lavoir. Il legame con la città diviene sempre più stretto ma Picasso continuerà a sentirsi uno straniero, come un padrone di casa che non possiede le chiavi della sua stessa dimora. Anche questo non mancherà di influenzare la sua creatività e la sua produzione in cui riflette tutto se stesso. Nel bene e nel male. Creatore e distruttore, questo è Picasso e ciò lo dimostrano anche le lettere, gli scritti, le testimonianze che Mina Kavani legge. Anarchico ma comunista, creatore ma distruttore, Arlecchino ma Minotauro… Picasso è una contraddizione continua che, però, trova il suo filo logico nella sua genialità.

Donna con cappello blu,1939 – Musée national Picasso-Paris – © Succession Picasso, by SIAE 2023

Genialità che viene raccontata e spiegata da studiosi, critici e artisti aiutando lo spettatore a capire e ad apprezzare ancor di più una simile e controversa personalità. Anche per questo il film di Simona Risi merita un plauso: per la semplicità e linearità di un racconto che risulta essere tutt’altro. Quest’anno ricorrono i cinquant’anni dalla scomparsa dell’artista nato a Malaga nel 1881 e Picasso. Un ribelle a Parigi. Storia di una vita e di un museo è l’omaggio più completo e adatto che cinematograficamente (e non solo) gli si potesse tributare. Un tributo che si rivolge anche al meraviglioso Museo Picasso dove è raccolta una collezione di 5.000 opere dell’Artista. Una celebrazione nella celebrazione che mai, come in questo caso, risulta essere doverosa e ben armonizzata.

Picasso, Pablo, eigentl. Pablo Ruiz y Picasso; span. Maler, Grafiker und Bildhauer; Málaga 25.10.1881 ? Mougins (bei Cannes) 8.4.1973.
Picasso im südfranzösischen Banyuls-sur-Mer (Dép. Pyrénées-Orientales).
Foto, 1957.

In ogni bambino c’è un artista. Il problema è capire come rimanere artisti diventando grandi.

Voto 3,5/5

Scheda tecnica

Titolo originale: Picasso. Un ribelle a Parigi. Storia di una vita e di un museo

Genere: Documentario, Biografico

Regia: Simona Risi

Soggetto: Didi Gnocchi, Sabina Fedeli

Sceneggiatura: Didi Gnocchi, Sabina Fedeli, Arianna Marelli

Con la partecipazione di: Mina Kavani, Cécile Debray, Annie Cohen-Solal, Marie-Laure Bernadac, Eugenio Carmona Mato, Paul Smith, Cécile Godefroy, François Hartog, Obiageli Okigbo e Guillermo Kuitca.

Montaggio: Beatrice Corti

Fotografia: Lorenzo Giromini

Produzione: 3D Produzioni, Nexo Digital in collaborazione con il Musée National Picasso di Parigi

Distribuzione: Nexo Digital

Musica: Emanuele Matte

Paese: Italia, Francia

Durata: 90 minuti

Uscita: 27, 28 e 29 novembre 2023

 

 

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