La Rubrica online “Piazza Navona” vi presenta Con i tuoi occhi ho visto l’Afghanistan di Elisa Lanceni (Europa Edizioni) classificatosi al primo posto nella sezione “Racconti e Narrativa per l’Infanzia e Ragazzi (dai 3 ai 14 anni)” alla quinta edizione del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri”. Non perdete l’Incontro con l’Autrice!
La trama
Nel gennaio 2010 avviene l’incontro tra Huma, una bambina afghana di undici anni affetta da leucemia, ed Elisa, una volontaria del centro specialistico di ematologia pediatrica. Una giovane donna e una bambina (il cui nome lingua sanscrita e significa “luminoso”) unite dal destino si (ri)trovano per dare battaglia a una grave malattia. In questo viaggio intervallato da dolorose cure, nostalgia per la famiglia e gli affetti lontani, Huma ed Elisa stringono un patto d’amicizia e vita che va oltre l’ostacolo della lingua mettendo in atto un vero e proprio scambio culturale e di crescita. Riuscirà la piccola Huma, con il sostegno dei suoi nuovi amici e della madre che l’ha raggiunta in Italia, a realizzare i suoi sogni di bambina e a incamminarsi verso il suo futuro?
Sul libro
Io sono una ragazza, un albero nel sole. Sono una messaggera dalla terra della speranza.
Nel 2022 Europa Edizioni pubblica nella collana “Edificare Universi” Con i tuoi occhi ho visto l’Afghanistan della scrittrice monzese Elisa Lanceni. Il libro, classificatosi al primo posto nella sezione “Racconti e Narrativa per l’Infanzia e Ragazzi (dai 3 fino ai 14 anni)” alla quinta edizione del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri”, è un inno alla vita, alla resilienza, alla solidarietà, alla condivisione di culture diverse e all’amicizia.
Tutto questo è stato possibile grazie alla delicatezza e alla sensibilità dell’Autrice che, in quanto volontaria nei reparti di pediatria in ospedale, ha vissuto questa esperienza traducendo le sue emozioni in pagine e parole. Sin dalle prime pagine, infatti, sono palpabili la dolcezza, la tenerezza dell’Autrice (sia con la piccola Huma sia con il Lettore) e l’empatia che essa assorbe e trasmette attraverso il suo racconto.
L’arrivo in Italia di Huma per sottoporsi a cure mediche inesistenti o impraticabili nel suo Paese d’origine diviene la scintilla e il motore della nascita e della crescita di un’amicizia che va oltre ogni possibile ostacolo, che guarda al futuro, al Bene ma anche alla differenze tra culture. L’istruzione, il cibo, l’impostazione familiare, l’abbigliamento: Huma permette con il suo difficile vissuto di mettere a confronto diretto due mondi tanto diversi e che pure, come lo dimostrano le protagoniste di questa storia, possono comunicare, ritrovarsi e crescere insieme. questo, in fondo, è proprio ciò che fanno Huma ed Elisa seppur diverse per età. A unirle c’è lo spirito della vita, il sorriso, l’empatia, la forza, la fragilità, il pensiero e la convinzione di un mondo migliore lì dove il progresso può far soffrire anche meno, dove soprattutto la medicina può fare passi da gigante.
Huma ha la forza di “trovare casa” in un posto lontano migliaia di chilometri dalla sua famiglia. Con energia, lacrime, debolezze, con quella ingenuità e anche quella maturità che solo i bambini hanno e sanno dispensare agli adulti.
Elena Lanceni raccoglie tutta la sua esperienza e la offre al Lettore rendendolo partecipe, anzi, parte attiva del suo racconto e non solo passivo spettatore. L’Autrice si mostra in tutta la sua umana debolezza, non nasconde l’altrettanto umana impotenza davanti al male in particolar modo quando questo assale un bambino o una bambina. L’Autrice regala a Huma una seconda vita, una nuova vita. Anche il Lettore non potrà affezionarsi a questa bimba di undici anni golosa di patatine fretta, dei giochi e della vita. Una bambina cresciuta troppo in fretta ma che resta pur sempre una bambina dalle risa e dai pianti inarrestabili così come dalle domande più curiose.
Così, Con i tuoi occhi ho visto l’Afghanistan diventa un messaggio e un regalo d’amore non solo alla piccola Huma ma all’umanità intera. Un canto di vita attraverso dolore e sorrisi. Un inno alla speranza anche nei momenti più duri fatto con semplicità, onestà, purezza d’animo e infinito amore.
A rendere ancora più interessante questo volume, scritto per gli adolescenti ma che anche gli adulti dovrebbero leggere, vi è la quarta parte (o capitolo) in cui sono riuniti un articolo di articolo di Malalai Joya (attivista e scrittrice afghana), un comunicato del 1° febbraio 2022 di Amnesty International Italia in difesa dell’istruzione per le donne afghane perché L’istruzione non è un crimine e, infine, un comunicato CISDA (Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afghane) del 23 marzo 2022 in cui è riportato l’inizio delle proteste delle ragazze afghane che, se di età superiore ai 12 anni, non hanno diritto allo studio.
E assieme a quello di Huma il canto di queste ragazze indomite continua…
Incontro con l’Autrice
Lei è laureata nelle tecniche di laboratorio biomedico: come è avvenuto il suo incontro con la scrittura?
Può sembrare singolare che una persona con una impostazione lavorativa scientifica si dedichi a una scrittura che non faccia parte di quel settore ma fin dalle scuole medie mi piaceva scrivere le mie emozioni e i pensieri sul “diario segreto”, ricordo che aveva un piccolo lucchetto dorato con una chiave minuscola che, appena giravo, mi permetteva di entrare nel mio mondo!
Perché ha scelto di dedicarsi in particolar modo alla scrittura per bambini e per ragazzi?
In realtà questo libro è indirizzato sia ai bambini e ragazzi sia agli adulti perché racchiude i valori della vita e i sentimenti di ogni essere umano al di là dell’età e del paese. Dai riscontri che sto avendo e dagli incontri fatti nelle scuole ho constatato che, se gli adulti si mettono nei miei panni o nel ruolo di genitori, i bambini diventano subito amici di Huma, la protagonista della storia, e questo mi conferma la straordinaria apertura del libro. D’altronde anche il Piccolo Principe potrebbe apparire un libro per bambini e ragazzi invece è senza età! Accennando un sorriso le dico che più persone hanno accostato il mio libro al Piccolo Principe perché è il tempo che il Piccolo Principe ha dedicato alla rosa a renderla così importante, la rosa non era speciale in quanto tale bensì perché lui le vuole bene, perché tra loro si è creato un legame… tra me e la piccola Huma è successa la stessa meravigliosa “magia”!
Come è nato il progetto editoriale di Con i tuoi occhi ho visto l’Afghanistan?
Per prima cosa le svelo un aneddoto personale: al momento di inviare il manoscritto a delle case editrici – come sa le case editrici hanno una finestra temporale durante la quale è possibile spedire l’opera – Europa Edizioni aveva come data di chiusura proprio il giorno del mio compleanno, quindi mi sono detta È lei! E così è stato! Dopo un mese, sono stata contattata telefonicamente dal responsabile della valutazione di proposte editoriali e da lì ha preso il via tutto il percorso umano e professionale che ha portato alla pubblicazione.
Molto importante è il suo impegno come volontaria accanto ai bambini malati ricoverati in ospedale. Questo rapporto speciale con i bambini quanto ha ispirato Con i tuoi occhi ho visto l’Afghanistan?
Con i tuoi occhi ho visto l’Afghanistan è un libro autobiografico, racconta una parte della mia vita, l’incontro unico e straordinario con Huma, una piccola bambina afghana, che avviene proprio grazie al mio essere volontaria accanto ai bambini ricoverati in ospedale.
La sua vicinanza ai più piccoli e il suo impegno per aiutarli ad essere più sereni quanto hanno influenzato e aiutato la sua scrittura?
La tenerezza e il coraggio che i bambini hanno nell’affrontare malattie che richiedono un lungo ricovero ospedaliero e controlli costanti negli anni, hanno caratterizzato questa mia scrittura semplice ma profonda.
Quali sono state la fase e la parte più difficile da tradurre su carta in fase di creazione e realizzazione del suo libro?
La parte più difficile è coincisa con il momento umanamente più drammatico e corrisponde a quando la vita è stata tremendamente dura con noi ma, come scrivo nel libro, “ho continuato a scrivere tra cicatrici e balsamo… perché la vitalità di Huma e la sua voglia di libertà sono come il vento che non lascia dormire la sabbia”.
Con i tuoi occhi ho visto l’Afghanistan si è classificato al primo posto nella sezione “Racconti e Narrativa per l’Infanzia e Ragazzi (dai 3 fino ai 14 anni)” alla quinta edizione del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” con la seguente motivazione:
Rivolta ai giovani lettori, Con i tuoi occhi ho visto l’Afghanistan è una storia delicata, ma al tempo stesso struggente e complessa. Elisa, una giovane educatrice volontaria si prende cura della piccola Huma, bambina afghana di undici anni e malata, mentre segue un percorso di cura in Italia, lontana dalla sua terra, dai suoi affetti, dalle sue radici. La giovane donna entra in punta di piedi nel mondo della piccola fino a condividere con lei momenti forti e importanti che caratterizzano il suo percorso. Attraverso i suoi occhi lucidi e innocenti, Elisa scopre l’Afghanistan, terra lontana nota per la guerra, le mine antiuomo e il burqa e la vede trasformarsi in luogo da scoprire e apprezzare, pieno di tradizioni, di bellezza, di storie e di vita. Con uno stile scorrevole, ma non privo di emozioni, l’Autrice conduce per mano il Lettore nel mondo fragile e vulnerabile della piccola Huma la quale, nonostante la malattia, trasmette gioia di vivere, di conoscere e di sorridere. Fino al suo mondo interiore, a quello spazio sacro dove a nessuno è concesso di entrare. A nessuno! Salvo a chi, come Elisa, lo fa con amore incondizionato.
Cosa ha significato per la sua storia e per la sua scrittura ricevere tale riconoscimento?
La vittoria è stata inaspettata, sono sincera, so che è un bel libro, ma non pensavo che si classificasse al primo posto. È stata un’emozione immensa e una gioia grandissima; mi piace la parola gioia perché la gioia è condivisibile mentre la soddisfazione è più personale. Ricevere questo riconoscimento mi ha stimolato ulteriormente sia a condividere la storia con più lettori possibili sia a proseguire nella scrittura.
Lei ha collaborato anche al libro Canto per Agar, la schiava egiziana di Fernando Armellini. Cosa può raccontarci di questa sua esperienza?
Canto per Agar è un’opera teatrale e quando il biblista Fernando Armellini mi ha proposto di collaborare con lui alla stesura del testo, soprattutto per quanto riguarda i personaggi femminili, è stato un vero piacere e si è rivelata un’esperienza molto arricchente. Non è stato semplice dare vita sia ad Agar sia a Sara, due donne così diverse per età, per carattere, per provenienza; mi sentivo come su un crinale dove non potevo scivolare, dovevo essere imparziale, non simpatizzare per nessuna delle due e alla fine ho scoperto che entrambe, per certi aspetti, mi rappresentano.
Quali sono le opere e gli autori che hanno formato il suo essere scrittrice e lettrice?
Leggo molto, l’ho sempre fatto, anche al liceo mi piaceva letteratura italiana e straniera, in particolare quella francese; quindi, tutti i grandi autori mi hanno formato così come i poeti, anzi ho amato prima la poesia, la passione me l’ha trasmessa il mio professore d’italiano delle scuole medie. Mi interessa molto anche storia dell’arte e le biografie degli artisti e poi ci sono quei libri dai quali non riesco a staccarmi, sono quelli che mi aiutano a crescere e a vivere, sono quelli che sottolineo, che tengo a portata di mano o in camera da letto, sono quelli che mi fanno stare bene solamente guardando la copertina!
Quali sono i suoi prossimi progetti professionali ed editoriali?
Per avere dei progetti e aggiungerei anche dei sogni occorre essere curiosi, creativi e amanti della vita; al momento ho già pronto il secondo libro e ne sto scrivendo un altro, i temi sono completamenti diversi da Con i tuoi occhi ho visto l’Afghanistan ma è bello sperimentare, conoscere e conoscersi, come dice don Primo Mazzolari “Guai a chi ha orizzonti bassi”.
Qui di seguito troverete una breve clip della Cerimonia di Premiazione della quinta edizione del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” tenutasi lo scorso 27 maggio 2023 presso i Giardini del Torrione di Anguillara Sabazia (Rm). Questa è una occasione per ringraziare ancora una volta il Comune di Anguillara Sabazia, tutti i partecipanti, gli Autori, gli Editori e i collaboratori che hanno permesso e sostenuto la realizzazione della manifestazione con immenso entusiasmo e grande fiducia.