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Letto per voi… “Arriveranno i miracoli” di Zaira Zingone

Quest’oggi la Rubrica online “Piazza Navona” vi racconta di “Arriveranno i miracoli” (Catartica Edizioni) della scrittrice sarda Zaira Zingone. Un interessante incontro di poesia e prosa. E non perdete l'”Incontro con l’Autrice”!

La trama

Zaira Zingone, “Arriveranno i miracoli” (Catartica Edizioni, 2022)

Arriveranno i miracoli è una raccolta di versi e prosa della sarda Zaira Zingone. Racconti e poesie che alternandosi e inseguendosi nei loro “discorsi”, nelle loro tematiche e nel sentire dell’Autrice narrano il sentimento universale. L’amore. In ogni sua età. In ogni sua forma. Anche quella più reticente e nascosta. Si tratta di un manifesto dei sentimenti dell’Autrice che, attraverso le sue parole, racconta, descrive ed espone se stessa. Con la sua forza e la sua fragilità. Ognuna delle quali scambia il posto con l’altra in una interminabile e delicata danza. Un armonico incontro di pensieri e di parole che disegnano un senso profondo.

Sul libro

Arriveranno i miracoli è uno degli ultimi testi pubblicati da Catartica Edizioni in questo mese di luglio 2022 e inserito nella Collana “Tremori”. si tratta di un progetto editoriale interessante se non innovativo certamente valido e coinvolgente.

Catartica Edizioni

E di questo il merito è senza dubbio della sua poliedrica Autrice: scrittrice, ex danzatrice, ex cestista, cantante, musicista, insegnante. Tutto questo è Zaira Zingone. E tutto questo si ritrova pagina dopo pagina nella lettura di Arriveranno i miracoli. La scrittrice, infatti, ha realizzato un progetto estremamente ambizioso perché completo, preciso, ricco di tematiche e argomenti, di spiegazioni, di riferimenti che guardano e osservano il Lettore dritto negli occhi. Quest’ultimo, infatti, leggendo questo alternarsi di prosa e poesia non può non sentirsi coinvolto nella narrazione e nella descrizione di eventi, stati d’animo e nella totale scoperta che l’Autrice fa di sé. Sì, perché Arriveranno i miracoli pare essere o trasformarsi anche in un’accezione terapeutica della parola.

Zaira Zingone, “Arriveranno i miracoli” (Catartica Edizioni, 2022)

L’Autrice, in tal senso, non perde (giustamente!) occasione per affermare se stessa, il suo posto nel mondo e, in particolar modo, il posto che gli altri hanno, avrebbero o hanno avuto nel suo mondo. E tutto questo viene stabilito “solo” attraverso un “semplice” criterio: il cuore. I buoni sentimenti. La purezza d’animo. Un po’ come ha affermato e sostenuto per una vita anche Anna Magnani, ad esempio: Assicuratevi di avere le mani pulite prima di toccare il cuore di una persona. Una dichiarazione ma anche una raccomandazione del buon vivere. Il nostro e quello altrui.

Ciò che colpisce è come Zaira Zingone affermi e scriva di tutto questo con generosità, convinzione, forza ma anche leggerezza. Per quanto riguarda quest’ultima è bene subito chiarire che non si tratta affatto di superficialità ma di pura e semplice osservazione dall’alto che non manca di andare a fondo della materia. Nel nostro caso, il nostro vivere. E quello dell’Autrice. Esattamente come scrive la poetessa Savina Dolores Massa nella prefazione del libro:

Zaira Zingone, “Arriveranno i miracoli” (Catartica Edizioni, 2022)

È semplicità del togliere e non aggiungere, da non confondere con la superficialità, del narrato.
L’Autrice esamina temi non slegabili tra loro – tra i quali una situazione mondiale precipitata dentro una Pandemia – interrogandosi costantemente se potrà accadere adesso, storicamente, la metamorfosi di ogni essere umano stravolto nei significati profondi della propria esistenza.
Perseverare nell’errore o inventare alternative maniere di sopravvivenza?”

Tutti siamo e siamo stati scossi dagli eventi di questi ultimi anni costringendoci a riprogrammare il nostro essere e il nostro modo di agire e di relazionarci con gli altri. Paura, mancanza di abbracci e carezze, distacco e lontananza eppure vicinanza “tecnologica”, morale, emotiva, mentale. Restare soli senza, a volte, averne la percezione poiché, come scrive Zaira Zingone nella sua poesia Dentro:

In definitiva,
è dentro di noi
che dobbiamo volgere lo sguardo,
l’attenzione e l’amore.
E possiamo imparare
a condividere la nostra bellezza
con chi ne sa rispettare il valore,
la meraviglia,
l’importanza

Zaira Zingone, “Arriveranno i miracoli” (Catartica Edizioni, 2022)

Ma non è ancora tutto. A colpire piacevolmente nella poetica e nella prosa della Zingone è la sua positività alla vita, il suo essere in grado di accoglierla in ogni suo modo, in ogni sua sfaccettatura. L’Autrice e la sua scrittura, infatti, sono proiettate al futuro, all’avvenire pur tenendo e custodendo il passato come fonte di riflessione e punto di partenza per nuove possibilità, nuove strade e percorsi da intraprendere. A dimostrazione di ciò scrive nei suoi versi:

Ancora sanguino,
invece io voglio vivere.

E attraverso le sue parole Zaira Zingone vi riesce benissimo. Esse divengono un canto per se stessa e per il suo ideale e possibile Lettore che non può far altro che stringere amicizia con l’Autrice. I suoi versi e la sua prosa divengono il riflesso di un animo sensibile, disciplinato, educato, sviluppato e indirizzato verso le arti, lo sport, la profonda comprensione di sé.

Arriveranno i miracoli è un auspicio, un desiderio, una speranza. Un sogno o una prospettiva del vivere che, forse, può realizzarsi. In fondo, il primo passo va compiuto sempre verso noi stessi. E da questi primi passi Zaira Zingone ha creato una soave e armonica danza della (sua) parola e della (sua) vita.

Incontro con l’Autrice

La scrittrice Zaira Zingone (Per gentile concessione di Zaira Zingone)

Come è avvenuto il suo incontro con la scrittura?

Scrivere, sin da ragazzina, è sempre stata un’esigenza vitale. Avevo un mondo interiore popolato da tante emozioni, sogni, desideri, paure e sofferenze dell’età. Scrivere poesie, diari, era un modo per sentirmi, riconoscermi, osservare quel mondo senza sprofondare o farmi portare via dal flusso di emozioni. Ho scritto regolarmente fino ai 18 anni circa, poi ho scritto con discontinuità per anni. Ho ripreso assiduamente, in modo quasi compulsivo, nel 2017, dopo un’esperienza di studio intensivo con un attore professionista. È incominciata una catarsi e nel 2020 si è manifestato il frutto di un percorso tra i meandri interiori, rimasti riservati per moltissimi anni. Quindi è uscito il mio primo libro con Catartica Edizioni, Andai nei boschi, una raccolta di poesie, prose poetiche e racconti brevi.

Come è nata l’idea e il progetto di Arriveranno i miracoli?

Durante la pandemia ho ripreso a scrivere, in qualche modo trasformata dal percorso del primo libro. Osservavo la situazione sociale, gli stati emotivi delle persone, in presenza e sui social. I miei bisogni, molti dei quali trasformati e altri nuovi. Ho lasciato penetrare moltissime informazioni e stimoli in me, restando anche turbata e ammutolita. Comunque scrivevo e salvavo i miei testi. Durante la seconda ondata pandemica ho sentito il desiderio di accostarmi alle persone con i miei testi e raccontare i miei vissuti, immaginando di ascoltare i loro. Ho fatto qualche piccolo viaggio, certe cose mi sono rimaste impresse. Come i sassolini lasciati nel bosco per condurti fuori, alla luce, ma consapevole della funzione preziosa del buio, ho seguito il sentiero. Ho voluto fortemente Arriveranno i miracoli, nel bel mezzo di una trasformazione sociale, ambientale, politica e emozionale senza precedenti. Come si legge nella sinossi, il titolo è tre cose insieme: un desiderio, un augurio e una decisione.

La scrittrice Zaira Zingone (Per gentile concessione di Zaira Zingone)

Nella sua scrittura si incontrano prosa e poesia: come definirebbe il suo stile?

Qui mi appello alla descrizione di una grande scrittrice sarda che mi ha onorata con la sua prefazione al libro, Savina Dolores Massa: Preferirei lo si chiamasse Linguaggio, Respiro, Canto libero e personale dell’Autrice, nel quale lei racconta sentieri percorsi o desiderati percorrere, in una sorta di necessità di, appunto, miracolo da venire. Tale Suono è specchio perfetto di una semplicità distante da sofismi o impervie teorie analizzate fino all’osso.
Calma. È semplicità del togliere e non aggiungere, da non confondere con la superficialità, del narrato. Io aggiungo questo: scrivo seguendo una pulsazione emozionale, una o più immagini. A volte ciò che risulta è una forma libera di poesia quasi musicale, senza rime, ma con la sua melodia. Altre, ecco brevi riflessioni su temi diversi, o su moti dell’anima e della mente.  Non ho strutture fisse in cui inserire la scrittura. Per il momento.

La sua fede buddista quanto e come ha influenzato la sua scrittura e anche la sua percezione , il suo rapporto con la Vita?

La fede, che non è altro che esercizio quotidiano nel percepire la propria e altrui natura di Budda intrinseca, potente e creatrice di valore, è divenuta da quasi venti anni un modo di vivere e percepire i fenomeni, le persone, gli eventi storici. Modo che avevo anche prima, ma ignara di altre possibilità a mia disposizione e della capacità che tutt* abbiamo di sostenere altre persone nel realizzarsi pienamente, in armonia con l’ambiente e ogni creatura. Nella scrittura tendo quindi ad accogliere ogni cosa che emerge, oscura o luminosa che sia, e la porto su foglio per mostrare una ricerca, un percorso e una consapevolezza di sé maggiore, più autostima.

Zaira Zingone, “Arriveranno i miracoli” (Catartica Edizioni, 2022)

Per me è semplice condivisione: attraverso questa, ognuno può guardare sé, sentirsi meno strano/a del solito, non sentirsi poi così sol* nell’affrontare situazioni o stati d’animo. Nel vivere (che poi rientra nello scrivere perché tutto è vivere), la pratica buddista della Soka Gakkai e la recitazione di Nam myoho renge kyo mi rendono più lucida e consapevole delle possibilità e del potenziale creativo e positivo che possiedo. Mi spinge a condividere con altre persone questa natura perfettamente dotata che risiede nell’imperfetto essere umano così che trovino coraggio, ispirazione e decisione di essere sé nel miglior modo possibile. Essere buddista non significa essere perfetta né fare da maestra di vita: significa sfidarsi ogni giorno per affrontare la parte oscura che alberga in me, illuminarla, usarla affinché riesca a creare presupposti per il bene, la pace, la realizzazione e la felicità mia e degli altri /le altre.

Lei è anche una cantante jazz e creatrice del progetto AlmaCanta. Può raccontarci di più in merito?

La scrittrice Zaira Zingone (Per gentile concessione di Zaira Zingone)

Sono una cantante e un’interprete principalmente, non mi definirei propriamente una musicista “jazz”, diversi aspetti di questo genere che amo non fanno parte delle mie abilità tecniche, attualmente. Sono ciò che sono, il jazz (ma anche il blues, il soul, il rock, il pop, il gospel, la musica popolare…) mi ha trasmesso una vibrazione e una sensibilità che metto soprattutto nell’interpretare standards, la musica brasiliana e le canzoni scritte da me insieme a Graziano Solinas, co autore e anche compositore e musicista nel progetto AlmaCanta. Questa collaborazione è nata nel 2010, si direbbe “per caso”, ma io non credo nelle coincidenze. Volevo partecipare a un concorso molto noto in Sardegna, “Scrivere in jazz”, nella sezione “Cantanti” e ho conosciuto Graziano per incidere una demo. In quell’occasione ho conosciuto anche la sua scrittura musicale che mi ha molto colpita. Qualche mese dopo ho scritto con lui la mia prima canzone (in algherese) che ha avuto la menzione speciale della critica al Premio Pino Piras di Alghero e da lì ho cominciato a scrivere canzoni. Nel 2013 è uscito il primo disco con AlmaCanta, Legàmi, e nel 2017 il secondo, Revive.

Nella sua vita fondamentale è stato anche lo sport. In che modo le è stato di aiuto nella sua formazione intellettuale ed emotiva?

Zaira Zingone, “Arriveranno i miracoli” (Catartica Edizioni, 2022)

La pallacanestro, dal punto di vista agonistico e semi-professionale (mi sono tolta la soddisfazione di giocare un anno in serie A2 con l’Esperia Roma prima di lasciare l’agonismo) mi ha insegnato dei principi fondamentali e di vita: saper giocare/lavorare insieme, fare del tuo meglio perché non solo tu possa fare canestro ma anche le tue compagne di squadra, rispettare le regole, le avversarie, l’arbitro, giocare fino all’ultimo secondo, vincere, saper perdere, saper riconoscere limiti e valore propri e del prossimo, saper gestire fatica, pressione, condizioni ambientali ostiche… Il basket mi ha dato tantissimo e tutt’oggi lo consiglio come sport altamente formativo ed educativo. Ho praticato anche danza classica, danza sperimentale, atletica leggera, nuoto… e tutti gli altri sport inclusi nel corso di Laurea in Scienze Motorie svolto a Roma con grande passione e soddisfazione. Ogni disciplina sportiva è un pozzo di tesori a livello umano e di formazione emozionale.

Musica e scrittura, altre componenti basilari della sua vita. Quanto le sono state di aiuto per raggiungere la sua armonia stilistica e narrativa?

La musica è da sempre la prima amica e compagna di vita, grazie ai miei giovanissimi genitori che al tempo avevano una discoteca casalinga di grande musica, ridotta nei pezzi, ma ricchissima nei generi: classica, jazz, rock, progressive, blues, folk italiana e internazionale. Una grande fortuna la mia! Quasi ogni giorno ho ascoltato musica da quando ho memoria, ho ballato, ho scritto. Credo che queste attività, incluso lo sport, mi abbiano permesso di conoscermi, di osservare spesso i movimenti della mente e delle emozioni, di sapermi relazionare in modo mediamente sano col mondo e le persone. Le difficoltà affrontate in famiglia hanno fatto emergere il desiderio di togliere la sofferenza e dare gioia, di risolvere problemi, di ingrandire il cuore e imparare a usarlo, ascoltarlo, proteggerlo. Quando scrivo, canto, danzo e insegno, tutto ciò che mi interessa è far vibrare le corde altrui, creando legami tessuti di emozioni, intuizioni, sensibilità, desideri, pesi da lasciar andare, speranza da nutrire sempre, fiducia.

Zaira Zingone, “Arriveranno i miracoli” (Catartica Edizioni, 2022)

Roma, Sassari. La città e il mare. L’ambiente circostante, i luoghi della sua vita quanto le sono stati utili per la sua ispirazione, per i suoi versi, per la sua fantasia di Autrice e scrittrice?

Roma è stata la mia seconda casa per 6 anni: lì ho iniziato a rafforzare indipendenza, senso pratico, professionalità (sia sportiva che artistica) e riconoscimento delle mie capacità, relazioni umane. La grande città ti mette nella posizione di conoscere persone molto diverse, culture diverse, è stata davvero molto preziosa nella mia formazione personale. Sassari è la culla, l’inizio di tutto e la sto rivalutando ora, da grande. Lì ho iniziato con la danza e poi la pallacanestro, l’atletica leggera, il nuoto. La natura l’ho vissuta di più ad Alghero e dintorni, sin da piccola, perché i miei nonni sassaresi avevano una casetta in centro storico. Le mie lunghe estati sono sempre state algheresi. Natura e animali hanno sempre avuto un posto fondamentale nella mia vita, mi sono sempre sentita autentica al 100% in contesti selvatici e in relazione agli animali. Mi ritrovo spesso a contemplare i fenomeni naturali e le creature viventi non umane. È un dialogo silenzioso che poi si trasforma in scrittura o in canto, come per potenziarne l’importanza e per esprimere gratitudine alla vita stessa.

La scrittrice Zaira Zingone (Per gentile concessione di Zaira Zingone)

Quali sono gli Autori e le opere che hanno influenzato e formato il suo essere scrittrice e lettrice?

Da ragazza ho letto Che Guevara, Hesse, Fromm, Coehlo, Hemingway, Lorenz, Dalai Lama. Poi negli anni ho letto Calvino, Camilleri, Banana Yoshimoto, Isabel Allende, Ghandi, Whitman, Clarissa Pinkola Estes, Ikeda; Nichiren Daishonin, Virginia Wolf, Cortazar… Attualmente sento l’esigenza di approfondire con le scrittrici e le poete, anche sarde, per uscire dal condizionamento della letteratura e della poesia solo al maschile che ha sempre avuto più spazio e visibilità nelle librerie e a scuola.

Quale vuole essere il messaggio della sua scrittura?

Accogliersi così come si è, oscurità e luce, amarsi e fidarsi di sé, creare la realtà e la vita che davvero desideriamo, basandoci su ciò che siamo e sentiamo e non solo sull’ambiente sociale che ci condiziona e sull’educazione ricevuta. Fare tutto questo, gioire dell’essere in vita, amare la natura e le sue creature, rispettandola. Essere fautrici e fautori del cambiamento che desideriamo, giorno dopo giorno, con perseveranza.

Se potesse dedicare o paragonare la sua scrittura a un brano jazz o di altro genere, quale sarebbe?

Zaira Zingone, “Arriveranno i miracoli” (Catartica Edizioni, 2022)

Un brano? Impossibile! Una delle mie più grandi difficoltà è riuscire a compiere scelte assolute nella musica o nell’arte in generale. Trovo tesori ovunque, tesori veri, pezzi da 90, come si fa a scegliere? Io prendo tutto.

Quali sono i suoi prossimi impegni e progetti editoriali e professionali?

Ora è appena uscito Arriveranno i miracoli  con Catartica Edizioni e mi voglio dedicare a farlo conoscere il più possibile, anche insieme al primo libro, Andai nei boschi, di cui rappresenta in qualche modo l’evoluzione e il proseguo del sentiero. Mi aspettano presentazioni già confermate a Sassari (28 luglio Messaggerie Sarde), ad Alghero (al T il 6 agosto) e a Iglesias (il 29 agosto al Festival Controvento) e altre date da confermare.

Zaira Zingone, “Arriveranno i miracoli” (Catartica Edizioni, 2022)

Con Graziano Solinas stiamo riportando sul palco, per bambini e adulti, il recital musicale Omaggio a Gianni Rodari (date da confermare), spettacolo sempre molto amato grazie anche al genio del grande e indimenticabile maestro e scrittore qual è Rodari. Da settembre mi rimetterò al lavoro sui testi del terzo disco con AlmaCanta che contiamo di far uscire nel 2023. Sempre a settembre torno a scuola, dopo un anno di stacco post pandemia, come insegnante di scienze motorie part time: mi rimetto in gioco con ragazze e ragazzi, ci tengo molto. Ho un progetto musicale in cantiere con il chitarrista Marcello Peghin, anzi due: uno originale come co autrice e un omaggio alla musica che ha contribuito alla mia crescita come persona. Riprendo anche il lavoro con il progetto E_MOTIONal, un percorso di formazione e consapevolezza di sé attraverso il movimento, il ritmo, la musica, le emozioni e la relazione che porto nelle scuole e non solo, come libera professionista. Infine, credo questo inverno, dovrei iniziare un corso di formazione per diventare Counselor professionale, non so ancora con quale indirizzo.

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