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I vincitori del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” 2019: “L’Inferno di Dante” di Cristiano Zuccarini

La Rubrica online “Piazza Navona” continua a proporvi gli Autori e le opere finaliste del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” Edizione 2019: Cristiano Zuccarini e il graphic novel “L’Inferno di Dante” (Edizioni IlViandante)… E non perdete l'”Incontro con l’Autore”!

La trama

Cristiano Zuccarini ed Ernesto Carbonetti, “L’Inferno di Dante”, Edizioni IlViandante (2019)

Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura
ché la diritta via era smarrita.

L’incipit, forse, più celebre della Letteratura italiana. E non solo. Sono i primi versi dell’Inferno di Dante Alighieri. Ovvero della prima cantica che, assieme al Purgatorio e al Paradiso, compone la celeberrima Divina Commedia. Nell’Inferno dove regna Lucifero ovvero l’angelo che si è ribellato a Dio, Dante riunisce e incontra –affiancato da Virgilio, la sua guida nell’oltretomba – i dannati, quell’umanità (storica, leggendaria, mitica) che ha perso ogni contatto con la moralità e la Grazia Divina organizzata e pensata secondo la morale Etica Nicomachea di Aristotele. Dante immagina il suo Inferno a forma di imbuto e suddiviso in nove cerchi composti a loro volta da gironi e bolge. In questi cerchi che diventano sempre più stretti man mano che ci si avvicina al centro della Terra, Dante distribuisce i dannati: lussuriosi, ignavi, golosi, avari e prodighi, iracondi e accidiosi, epicurei, violenti, adulatori, ladri, traditori… Ad ognuno di essi, tenendo fede alla legge del contrappasso (secondo la quale la pena è commisurata e direttamente proporzionale al peccato – o reato – commesso), impartisce una punizione (o una dannazione) per l’eternità.

Dante Alighieri (1265-1321)

Qualche esempio? Gli adulatori sonno immersi nello sterco; gli iracondi litigano l’uno con l’altro; i lussuriosi che in vita si son lasciati trasportare dalla corrente della passione qui vengono trasportati da una bufera senza fine; gli ignavi che non hanno mai voluto assumere una posizione in vita loro si ritrovano a inseguire nudi una ruota mentre vengono punti dalle vespe. Ed è in questo suo camminare nel Regno dei dannati che incontra gli amanti Paolo e Francesca, l’astuto Ulisse, il Conte Ugolino, Cerbero, Ciacco, Farinata degli Uberti…

Fino a quando, scrive Dante nell’ultimo verso del canto che chiude l’Inferno:

E quindi uscimmo a riveder le stelle.

Sul libro

Cristiano Zuccarini ed Ernesto Carbonetti, “L’Inferno di Dante”, Edizioni IlViandante (2019)

Nell’aprile 2019 la Casa Editrice IlViandante pubblica il graphic novel L’inferno di Dante con la sceneggiatura di Cristiano Zuccarini e le illustrazioni di Ernesto Carbonetti.

Si deve dire immediatamente che tale progetto editoriale è, sì, assai ambizioso ma altrettanto originale e geniale.

Dante Alighieri non è mai stato così rock!

Cristiano Zuccarini da una parte ed Ernesto Carbonetti dall’altra unendo le loro forze e le loro indiscusse competenze hanno realizzato un prodotto editoriale assolutamente vincente e funzionale. Quale lettore (soprattutto in età scolare) non resterebbe conquistato e incantato nel leggere l’Inferno di Dante sotto forma di fumetto e, quindi, con una prosa semplice (ma assolutamente fedele e attenta) e con delle illustrazioni dark, gotiche e avvincenti? Questi due “elementi” così ben organizzati e amalgamati tra loro creano un graphic novel unico nel suo genere.

Edizioni IlViandante

È pur vero che è stata operata una certa scelta nei canti e nei protagonisti da incontrare in questa vasta e dannata selva oscura. Però, ciò non pregiudica né toglie valore al lavoro certosino e accurato dei due Autori.

Leggendo e scorrendo le pagine de L’Inferno di Dante sembra quasi di essere catapultati in una realtà distopica, persino in uno di quei videogiochi ambientati in quel futuro così tanto futuribile che ricorda i colori e l’essenza di un passato non così lontano. Sono immagini dai tratti decisi e sicuri, dai toni scuri, dalle tinte forti che sanno di terra, dal sapore del ferro e dell’acciaio.

Ed è in questo tessuto che va a inserirsi il testo di Dante tradotto in parafrasi da Zuccarini con sapienza, competenza e grande amore e rispetto per la parola e per uno dei capisaldi della Letteratura mondiale. Il risultato è eccellente. L’Inferno di Dante – e con esso la Letteratura e la Lettura – acquista una nuova veste, un nuovo senso, una nuova forma che non tradisce in alcun modo quella originale. E questo credo sia uno degli aspetti centrali a rendere unico così apprezzato il lavoro di Cristiano Zuccarini e di Ernesto Carbonetti.

Illustrazione di Ernesto Carbonetti per “L’Inferno di Dante”, Edizioni IlViandante (2019)

Come dicevamo all’inizio: Dante è Rock e anche metal! Sembra muoversi tra le pagine di questo libro quasi sulle note di Marilyn Manson, dei Prodigy. Ma anche dei Led Zeppelin e dei Black Sabbath. Quindi non solo rock… ma hard rock! E questo è possibile solo ai grandi – insospettabili – della nostra Storia.

Incontro con l’Autore

Per chi non conoscesse il Graphic Novel: come spiegherebbe questo stile letterario?

Per quanto riguarda il Graphic Novel, ad oggi lo si ritiene grossomodo più un formato editoriale che un genere a sé stante. Ma la questione è tutt’altro che risolta. È una storia interessante e molto complessa. Mi perdonerete se la taglierò in grossi bocconi. I grandi supereroi dei fumetti così come li conosciamo noi oggi nacquero in America alla fine degli anni ’30-inizio anni ‘40 grazie ai due colossi Marvel e DC Comics. Capitan America, Batman, Superman, per dire i più famosi, risalgono a quest’epoca. E i fumetti si chiamavano comics. E si chiamavano così per restituirne l’aspetto ludico e leggero. E così rimasero per lungo tempo sino all’inizio degli anni ’60 quando ci fu la generazione dei grandi, Stan Lee, Kirby, Romita etc. e della nuova ondata dei supereroi Marvel, Spider-Man, Hulk, Thor, Iron Man etc.

Illustrazione di Ernesto Carbonetti per “L’Inferno di Dante”, Edizioni IlViandante (2019)

Gli autori in quest’epoca iniziarono a voler raccontare più l’uomo con i suoi problemi quotidiani che il supereroe sotto la maschera per intercettare un gusto più raffinato e “letterario”, mi si passi il termine, di una nuova generazione di lettori adolescenti nati durante la guerra o nell’immediato post. “Supereroi con super-problemi” era una formula accattivante nel mercato di quegli anni.

La svolta decisiva accade nel 1978, quando Will Eisner, uno degli autori più importanti nel campo, pubblicò il fumetto Contratto con Dio e sulla copertina apparve per la prima volta nella storia la dicitura Graphic Novel (o meglio, vi sono numerose attestazioni precedenti, che semplicemente non sono “esplose”, come appare in “Graphic Novel”, il saggio di Andrea Tosti.). Oggi molti lo ritengono un becero tentativo di solleticare un mondo di pseudo-intellettuali che non avrebbero mai letto un comics ma avrebbero letto un graphic Novel. Da lì, negli anni ’80 ci fu la generazione benedetta dei grandi scrittori di Graphic Novels, Alan Moore (V per vendetta, Watchmen,) e Frank Miller (300, Sin City) a cui si rivolsero anche le grandi case di fumetti per commissionar loro storie dedicate ai supereroi e, ovviamente, ci hanno lasciato storie memorabili (in verità molti di questi lavori non nascono come graphic novel: la considerazione in tal senso giunge in seguito, quando vengono ripubblicati in volume, a dimostrazione che si tratta di un ambito molto sfumato).

Cristiano Zuccarini ed Ernesto Carbonetti, “L’Inferno di Dante”, Edizioni IlViandante (2019)

Nonostante la questione rimanga aperta, le differenze con il fumetto “tradizionale” sono innegabili (l’unicità contro la serialità, la veste editoriale più raffinata, il costo, il fatto che puoi trovarlo solo in libreria e non in edicola, la presenza di introduzioni, postfazioni, interviste e molti altri.) Ecco molto ma molto ma molto per sommi capi la storia è questa.

A margine, il nostro lavoro è un graphic Novel appunto per la sua veste editoriale ma non avrei problemi a definirlo fumetto, anzi, visto che lo è, è così che lo chiamo in giro. Dobbiamo finirla con il pregiudizio di considerare i fumetti genere minore.

Come è nata l’idea di trasformare l’Inferno di Dante in un Graphic Novel?

È nato tutto in chat su Facebook tra me ed Ernesto nel febbraio del 2017. Ci conosciamo dal 1991 ma poi ci siamo persi di vista all’inizio degli anni 2000. Sapevo che si stava dedicando allo studio del disegno, ha sempre avuto un talento naturale incredibile già a 20 anni. Nel 2016 mi capitò tra le mani un suo lavoro, Punk is undead e rimasi folgorato dal livello che aveva raggiunto.

Cristiano Zuccarini ed Ernesto Carbonetti, “L’Inferno di Dante”, Edizioni IlViandante (2019)

Lo ricontattai per fargli i complimenti e, chiacchierando e scherzando, uscì l’idea. Io non avevo idea di come scrivere una sceneggiatura e lui mi guidò all’inizio. In nove mesi avevo completato la sceneggiatura dell’intero Inferno.

Qual è stata la difficoltà nel creare una perfetta armonia tra lo stile e il linguaggio dantesco e le immagini moderne, terrose, post-moderne di Ernesto Carbonetti?

Questo dovreste chiederlo a lui ma abbiamo avuto parecchi confronti e, per quanto posso dire io, la scelta condivisa è stata quella di essere totalmente fedeli al testo dantesco; per quanto riguarda la parte grafica, ci siamo sentiti spesso sui modelli da utilizzare ma lui è sempre stato libero di esprimere al massimo grado la sua matita.

Qual è stato il canto o il personaggio più difficile da rendere e traslare nel graphic novel? E perché?

La risposta più scontata sarebbe tutti. A livello di sceneggiatura è stato per me complicato ricostruire gli innumerevoli flashback in cui i vari personaggi narrano a Dante la loro storia. Immaginarli, soprattutto. C’è voluto un supplemento di studio da parte mia ma, intendiamoci, è stato divertentissimo. Se devo dirne proprio uno, il canto X e Farinata degli Uberti; nella sceneggiatura doveva trasparire la grandezza del personaggio sotto ogni punto di vista, spero di esser riuscito a trasmettere tutto questo.

Domenico di Michelino, “La Divina Commedia illumina Firenze”, Santa Maria del Fiore, Firenze (1465)

Con quale spirito si è avvicinato a uno dei capisaldi della Letteratura italiana (e non solo) portandolo a nuova vita attraverso un nuovo metodo e modo di lettura?

Io sono laureato in lettere antiche, ho il dottorato in filologia classica ed insegno da 16 anni. Dante è sempre stata una grande presenza nella mia vita. L’ho sempre amato alla follia. In classe faccio costantemente esempi tratti da Star Wars, il Signore degli anelli, Harry Potter etc. L’idea di fondere la mia anima classica con la mia anima nerd era troppo ghiotta e saporita. Non me la sono fatta scappare.

Quali sono gli Autori e gli esempi di graphic novel cui si è ispirato per la realizzazione de L’Inferno di Dante?

Beh tutti i nomi citati sopra sono classici intramontabili e te li ritrovi davanti sempre. Io ho avuto il problema della sceneggiatura e ho seguito tutti i video di sceneggiatori professionisti.

Cristiano Zuccarini ed Ernesto Carbonetti, “L’Inferno di Dante”, Edizioni IlViandante (2019)

Per la realizzazione del suo graphic novel ha operato una scelta di canti e protagonisti (pensiamo, ad esempio, a Ulisse, il Conte Ugolino, Paolo e Francesca). In che modo ha realizzato questa fase di lavoro?

L’idea primigenia era di realizzare l’integrale. Poi, discutendo con l’editore, abbiamo optato per una selezione, più agile, snella ed utilizzabile nelle scuole, vista la presenza dei grandi classici che si studiano tra i banchi. L’integrale è un’idea molto suggestiva e prima o poi la realizzeremo ed avrebbe significato un enorme impiego di mezzi e tempo; intanto abbiamo preferito passare attraverso la selezione, per vedere anche la reazione del pubblico.

Ha in programma di tradurre in graphic novel anche il Purgatorio e il Paradiso?

Certamente. A marzo 2021, in occasione del Dantedì e nell’anno dei 700 anni dalla morte del grande Poeta, pubblicheremo la selezione del Purgatorio. Questa estate ho terminato la sceneggiatura del Paradiso che vedrà la luce, plausibilmente, a marzo del 2022. Ernesto è già stato avvisato. E non ringrazierò mai abbastanza Arturo, l’editore per aver creduto e credere in questo progetto.

Con L’Inferno di Dante ha ottenuto il secondo posto nella sezione “Graphic Novel” al Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” 2019 con la seguente motivazione:

Guido Mastroianni (Presentatore della Cerimonia di premiazione), Chiara Ricci (Presidente dell’Associazione Culturale “Piazza Navona”), lo scrittore Cristiano Zuccarini e  l’Editore Arturo Bernava (Edizioni IlViandante) – Ph. Francesco Corrado

L’Inferno di Dante è una graphic novel classica che sfrutta un testo classico ma che ha il suo punto di forza nella resa grafica: il segno del disegnatore Ernesto Carbonetti è efficace, moderno, suggestivo e si sposa con una composizione delle tavole accattivante ed esteticamente molto affascinante. Il lavoro finisce per essere così un’ottima trasposizione a fumetti di una pietra miliare della letteratura italiana resa graficamente in maniera efficacemente moderna.

Cosa ha significato per lei e per il suo progetto ricevere questo riconoscimento?

Molto. Ci ha dato un’altra ed un’alta vetrina di visibilità ed è stata un’esperienza molto bella. Pizza campana compresa. Ovviamente la prossima volta concorreremo per la medaglia d’oro.

Secondo lei, in Italia, il graphic Novel sta ottenendo l’attenzione, la diffusione e il valore che merita?

Guido Mastroianni (Presentatore della Cerimonia di premiazione), Chiara Ricci (Presidente dell’Associazione Culturale “Piazza Navona”), lo scrittore Cristiano Zuccarini e Arturo Bernava, Editore delle Edizioni IlViandante (Ph. Francesco Corrado)

Assolutamente no. C’è un mondo di pseudo-intellettuali che rifiuta a priori il fumetto, ed il mondo nerd in generale, come forma d’arte e di espressione letteraria, considerandolo un genere inferiore di mero intrattenimento, spesso rivolto ad adolescenti o poco più grandi. Ma il mai troppo compianto Umberto Eco ne ha parlato in maniera entusiasta; e questo vuol dire che tutto sommato nel torto non siamo noi.

Quali sono i suoi prossimi impegni editoriali?

Purgatorio a marzo 2021, Paradiso a marzo dell’anno dopo. A voler essere ambiziosi, e perché no dopotutto, distribuzione nazionale, in librerie e scuole, e la realizzazione delle tre cantiche integrali. Già stiamo ottenendo recensioni positive e stiamo andando nelle scuole a presentare questo progetto. Molti istituti già hanno adottato per le loro terze il nostro volume. Sono belle soddisfazioni.

Qui di seguito troverete il video della Cerimonia di Premiazione del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” Edizione 2019 tenutasi lo scorso 25 gennaio nel Salone di Rappresentanza presso il Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni (Sa) – Riprese e montaggio di Alberto Accarino.

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