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“Pane”: la band romana in bilico tra rock e poesia

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La Rubrica online “Piazza Navona” è felicissima di ospitare la romana band acustica Pane nata nel 1994: una delle realtà musicali italiane più interessanti e in perfetto equilibrio tra poesia, ricerca, rock e cura dei testi.Claudio Orlandi (Voce), Vito Andrea Arcomano (chitarra acustica), Claudio Madaudo (flauto traverso, bansuri): questa è l’attuale formazione della band Pane nata a Roma nel 1994. Si tratta di un gruppo musicale innovativo, originale che ama l’incontro con il proprio pubblico strizzando l’occhio alla poesia e al rock. Un connubio perfetto per creare Musica! La Rubrica online “Piazza Navona” è orgogliosa di ospitare e incontro questo affiatato gruppo e di diffondere la propria musica.

Pane, la band (Per gentile concessione di Claudio Orlandi)
Pane, la band (Per gentile concessione di Claudio Orlandi)

Quando nasce il vostro amore per la Musica… quando avete capito che sarebbe diventata parte integrante della vostra vita?

Orlandi: Sinceramente non saprei dirti come e quando, però mi torna spesso in mente un ricordo di me e mia madre di molti anni fa. Eravamo in una piccola Fiat 126 e da Roma andavamo verso l’Abruzzo nel paese dei nonni. Erano giorni estivi e faceva molto caldo, soprattutto nella piccola macchina, ma eravamo felici e sorridenti mentre scorrevamo sull’Appennino. A mia madre piaceva ascoltare sempre musica e per il viaggio aveva portato una piccola radiolina rosa a batterie. Durante il viaggio ascoltai per la prima volta Summer on a Solitary Beach di Franco Battiato. Quel testo favoloso, magico e intriso di struggente malinconia. Avvolto nel caldo, accanto a mia madre mi abbandonai a quella sensazione e forse scoprii il potere della musica.

“Mare mare mare voglio annegare
Portami lontano a naufragare
Via via via da queste sponde
Portami lontano sulle onde”

Claudio Orlandi (Pe gentile concessione di Claudio Orlandi)
Claudio Orlandi (Pe gentile concessione di Claudio Orlandi)

Quando e come è nato il progetto musicale della band Pane? Claudio, presentaci pure i componenti del gruppo.

Orlandi: Pane nasce nella prima metà degli anni ‘90 dall’incontro tra me e il pianista Maurizio Polsinelli. Pochi anni dopo abbiamo incontrato il chitarrista Vito Andrea Arcomano con il quale abbiamo posto le basi effettive di tutto il progetto musicale Pane. Successivamente si sono uniti al gruppo diversi musicisti fino alla formazione stabile con Claudio Madaudo al flauto traverso ed Ivan Macera alla batteria. Con questa formazione abbiamo realizzato la discografia Pane 2003 – Tutta la dolcezza ai vermi (2008) – Orsa Maggiore (2011) – Dismissione (2014). In seguito la formazione si è stabilizzata con il trio chitarra, flauto e voce, ed abbiamo realizzato il disco tributo ai The Doors (2018) attualmente in fase di presentazione live. Nel 2019 contiamo di dar vita al prossimo disco Pane con i pezzi inediti.

Orsa Maggiore, 2011
Orsa Maggiore, 2011

A quando risale il vostro primo live e che ricordi ne hai e ne conservate?

Arcomano: Il primo live (vero) risale al 1998 al “Compagni di Sbronze”tastiera (piano & basso) voce e chitarra. Dal nome del locale s’intuisce l’alto tasso alcolico dei clienti… fu un successo perché il pubblico non capiva bene quello che suonavamo, era una sorta di improvvisazioni su testo di nostri brani arrangiati in modo poco chiaro. Si parla di vent’anni fa…quindi tecnicamente non eravamo ancora pronti come oggi, tuttavia canalizzavamo le nostre emozioni al pubblico in modo trasparente.

Orlandi: Il mitico “Compagni di Sbronze”… un localetto in zona San Lorenzo a Roma che prendeva il nome dal libro di Charles Bukowski, e infatti la filosofia del posto era votata all’alcolismo generale. Versavano quantitativi smodati di superalcolici per pochi soldi…il risultato era devastante per tutti… chiuse dopo pochi anni di glorioso esercizio. Suonammo la dentro in una situazione di caos e colori fumosi.. portammo le prime forme di canzoni Pane che erano quasi dei lunghi tunnel sonori.

Pane, la band
Pane, la band

Quali sono gli Artisti (musicali e non) che ispirano la vostra Musica?

Arcomano: Ispirato fin da adolescente da primi Pink Floyd, The Doors, secondi Talk TalkCSITerry RileyFranco BattiatoMassimo VolumeGenesisRichie EvansMiles DavisJohn Coltrane ….Manuel De FallaJohn Mc LaughlinAmijad Ali Khan….una scia di gruppi progressive dei primi anni ’70…fino a Pat Metheny

Madaudo: The Doors, Pink Floyd, Antonine Artaud, CSI, Franco Battiato, Robert Wyatt, Jethro Tull, Debussy, Ravel, Terry Riley, musica araba e indiana, Demetrio Stratos, Victor Cavallo e tanti poeti antichi e moderni.

Orlandi: siamo legati a molti ascolti che nel tempo hanno formato un nocciolo duro comune. Tanta musica araba, indiana e africana, tantissimi poeti, in primo luogo Pier Paolo Pasolini. Personalmente sono molto legato ad un disco del percussionista turco  Burhan Öcal, che mi ha dato molte indicazioni per l’uso della voce. Con i The Doors abbiamo forse un rapporto unico e da questo è nato il disco tributo.

Pane play The Doors (2018)
Pane play The Doors (2018)

Come potreste definire lo stile e il sound della vostra Musica?

Arcomano: È uno stile non definito…una forma di Folk-Jazz-melodico, che usa il trio di voce-chitarra-flauto, arrangiando i brani in modo quasi orchestrale utilizzando spazi e suoni non convenzionali.

Madaudo: ricerca acustica sulla poesia.

Orlandi: recentemente un’amica ha dato una definizione che mi è piaciuta, una  musica esplor-attiva. Un’esplorazione del territorio dell’inconscio per mezzo di musica e parole. In ogni caso si tratta di chitarra acustica, flauto traverso e voce, quindi una forma acustica, ma con una fortissima dinamica dal pianissimo al molto forte, e dal vivo sembriamo molti di più…

Pane Play the Doors, 16 giugno 2018 (Ph.Costantio Sacchetto
Pane Play the Doors, 16 giugno 2018 (Ph.Costantio Sacchetto

La Musica dei Pane ha una forte matrice Letteraria. La vostra arte musicale sembra lasciarsi felicemente “contaminare” dalla poesia, dalla Letteratura…  come nasce questo forte legame?

Orlandi: Per noi è un aspetto quasi naturale, originario. Sin dagli esordi abbiamo musicato testi poetici, forse i primi furono Rimbaud e Gibran; ma sono brani che non abbiamo mai registrato. Le nostre composizioni si formano nell’abbraccio tra testo e musica e le due cose spesso nascono insieme, si generano l’uno nell’altro, crescono, si influenzano fino alla forma finale. Sono un forte lettore di poesia, ma in generale direi che sono interessato a quasi tutto ciò che viene scritto, testimoniato attraverso la forma scritta. Alcuni testi che si incontrano sono così forti che finiscono per trovare una nuova casa nella musica. Così nella nostra discografia accanto ai miei troviamo testi di Osip Mandelstam, Sylvia Plath, Ludovico Ariosto, Antonio Porta, Majakowskji e richiami letterari come Il deserto dei Tartari di Buzzati o Il lamento del viaggiatore di Gesualdo Bufalino. Anche nel prossimo disco ospiteremo autori importanti quali Giuliano Mesa, Luigi Di Ruscio e Carlo Bordini.

Claudio Orlandi
Claudio Orlandi

Quale vuole essere il messaggio della Musica della vostra band?

Arcomano: Trasmettere a chi ci ascolta il “sentire” dei propri cuori, in modo da vivere nella purezza il più possibile.. una sorta di connessione col divino, la musica è una medicina per tutti, nessuno escluso.

Madaudo: la nostra musica cerca di riconciliare l’individuo in uno stato di essenzialità attraverso l’ascolto della parola in poesia. Un viaggio interiore attraverso le immagini della disgregazione del tessuto sociale, l’amore e l’armonia della natura.

Orlandi: A me piace l’idea che nell’ascolto dei nostri brani si possano stimolare forme di consapevolezza di se stessi e del Mondo che ci ospita.

Claudio Madaudo (Per gentile concessione di Claudio Orlandi)
Claudio Madaudo (Per gentile concessione di Claudio Orlandi)

Un messaggio per la generazione dei giovani musicisti: cosa vorreste dire o consigliare loro per raggiungere i loro obiettivi?

Arcomano: Mah, intanto ci vuole gratitudine per lo strumento che si usa….è come amare se stessi per poi essere in grado di amare gli altri. Guardare tutti i grandi artisti del passato soprattutto del ‘900….tanto studio, tanti esercizi, tante scale…scale, scale, scale …..etc etc. Ci vuole un obbiettivo e un idea comune con altri musicisti che abbiano le tue stesse vedute del mondo e della società in cui viviamo….. suonare uno strumento può diventare un percorso spirituale, non solo musicale… Usare alcool e stupefacenti è il metodo più sbagliato per fare ricerca musicale…

Madaudo: Dipende se il giovane musicista vuole investire tempo in qualità o se ha fretta di arrivare. Nel primo caso consiglio l’abitudine all’esercizio musicale per affinare la loro musica e realizzare dei bei lavori da proporre. Nel secondo caso non saprei di preciso. In linea di massima la cura della comunicazione e dell’immagine attraverso i social e la realizzazione di videoclip sono molto importanti per tutti.

Orlandi: Grazie per aver posto la domanda in questi termini, sì, raggiungere i propri obiettivi. Ecco come prima cosa guardarsi intorno e definire davvero i propri obiettivi. E cercare di disegnare la linea della propria vita al fine di raggiungerli, o comunque tendere ad essi sempre. Il problema non è tanto raggiungere gli obiettivi ma individuarli il prima possibile in modo chiaro.

Vito Andrea Arcomano (Per gentile concessione di Claudio Orlandi)
Vito Andrea Arcomano (Per gentile concessione di Claudio Orlandi)

Quale note ci sono in serbo per la band: quali i progetti per il futuro?

Pane: La realizzazione del disco tributo ai The Doors è stata un’esperienza difficile ma entusiasmante e nel suo insieme anche di preparazione per il nuovo disco Pane di inediti. Ci teniamo molto! Già a partire dal prossimo disco non escludiamo collaborazioni con musicisti e registi per arricchire il nostro suono e dare ai brani delle vesti video che crediamo potranno potenziarne l’impatto. In questi anni abbiamo suonato molto in giro per l’Italia ci piacerebbe finalmente fare un passaggio anche all’estero, forse si apriranno delle porte interessanti, incrociamo le dita e continuiamo a fare il Pane!

Grazie Chiara e Buona musica a tutti!

Ed è con questo ampio sguardo al futuro che salutiamo i componenti di Pane ringraziandoli di vero cuore della loro disponibilità. Un ringraziamento speciale lo devo a Claudio Orlandi del suo prezioso aiuto e del materiale fotografico fornito. Ovviamente anche la redazione della Rubrica online “Piazza Navona” incrocia le dita assieme a voi! E siete già tutti invitati a parlarci del vostro prossimo lavoro! Intanto… buona Vita e buona Musica a tutti voi… e a tutti noi!

 

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