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La Danza di Claudio Coviello, il Primo ballerino del Teatro alla Scala

(Graphic Art Gino Aloisio)
(Graphic Art Gino Aloisio)

La Rubrica online “Piazza Navona” oggi vi parla del meraviglioso mondo della Danza attraverso l’intervista esclusiva realizzata al potentino Claudio Coviello, il Primo ballerino del prestigioso Teatro alla Scala.

La nota ballerina russa Anna Pavlova ha affermato: Un ballerino danza, perché il suo sangue danza nelle vene. Questo è certamente ciò che ha reso il giovane Claudio Coviello tra i danzatori più affermati e apprezzati nella Danza Classica contemporanea divenendo, dal 2013, Primo ballerino del Teatro alla Scala.

Claudio Coviello (Ph. Brescia - Amisano, Teatro alla Scala)
Claudio Coviello (Ph. Brescia e Amisano. Per gentile concessione del Teatro alla Scala)

Tanti, tantissimi i balletti portati in scena da Claudio Coviello. Tra questi ricordiamo in particolar modo quelli della scorsa stagione: La Dame aux camélias di John Neumeier, titolo inaugurale della stagione 2017-2018, dove debutta nel ruolo principale di Armand Duval. Inoltre, in Goldberg-Variationen di Heinz Spoerli è tra gli interpreti principali mentre nel trittico in scena tra marzo e aprile 2018 è tra i protagonisti di Mahler 10, creazione di Aszure Barton.

Inoltre, i prossimi 11 e 16 luglio il ballerino scaligero danzerà, accanto a Virna Toppi, nel Don Chisciotte di Rudolf Nureyev nel ruolo di Basilio.

Ma lasciamo che sia lo stesso Claudio Coviello, classe 1991, a raccontarci la sua storia, il suo incontro con la Danza, il suo trasferimento da Potenza, sua città natale, a Roma, le sue esperienze professionali nei maggiori teatri del mondo (Cina, Giappone, Kazakistan, Russia, Francia, Italia…).

Virna Toppi e Claudio Coviello, prove in sala (Ph. Brescia e Amisano, Teatro alla Scala)
Virna Toppi e Claudio Coviello, prove in sala (Ph. Brescia e Amisano. Per gentile concessione del Teatro alla Scala)

Come è nato il suo amore per la Danza?

Il mio amore per la danza è nato piano piano. È nato come un gioco, all’età di 5 anni in vacanza con la mia famiglia. Mi affascinavano i balli di gruppo in spiaggia per cui al rientro della vacanza chiesi ai miei di iscrivermi in una scuola di danza. E da lì ho iniziato a capire che la danza per me non era un semplice divertimento ma era una passione e dopo 5 anni iniziai il mio percorso professionale presso la scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma: durante quel percorso capii che la danza sarebbe poi stata la mia vita, o per lo meno ci speravo.

  • La sua passione per l’arte tersicorea l’ha portato a trasferirsi nel 2002 a Roma lasciando Potenza (la sua città natale) e la sua famiglia. Come ha vissuto questo suo distacco dalle origini?

Nonostante la mia determinazione, soprattutto i primi anni ho vissuto il distacco come penso ogni bambino, ho pianto tanto per la lontananza dai miei genitori e da mio fratello ma ho avuto una grande fortuna, due nonni meravigliosi che decisero di trasferirsi a Roma con me per farmi inseguire il mio sogno.

"Don Chisciotte", Claudio Coviello (Ph. Brescia e Amisano, Teatro alla Scala)
“Don Chisciotte”, Claudio Coviello (Ph. Brescia e Amisano. Per gentile concessione del Teatro alla Scala)

Quanto è stato importante il supporto della sua famiglia nel suo percorso artistico?

Il supporto della mia famiglia è stato fondamentale, lo è tuttora.

Nel 2009 si è diplomato presso la Scuola di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma. Da allora la sua Danza lo ha portato nei più importanti teatri del mondo. Quali sono l’esperienza artistica, la soddisfazione più importante della sua eccezionale carriera?

Ogni nuovo debutto per me è una grande soddisfazione, un momento di crescita artistica. Sicuramente il momento più importante della mia carriera è stata la nomina a Primo ballerino ma non perché fosse un traguardo, assolutamente, ma perché è stato l’inizio di una grande responsabilità e di un grande lavoro.

Claudio Coviello, prove in sala
Claudio Coviello, prove in sala (Per gentile concessione del Teatro alla Scala)

Negli anni della sua formazione artistica, dei suoi studi, delle giornate trascorse in sala a provare… a quali danzatori classici si è ispirato?

Come ogni artista ho avuto vari punti di riferimento, non ne ho seguito uno in particolare proprio perché per un danzatore è fondamentale avere davanti più esempi, e trarre il meglio da ognuno di loro.

Quali consigli darebbe ai tanti ragazzi che desiderano danzare e fare di questa Arte la propria vita?

Che è un mondo meraviglioso ma anche tanto difficile per cui ci vuole tanta disciplina, costanza, passione e determinazione.

"Don Chisciotte", Claudio Coviello (Ph. Brescia e Amisano, Teatro alla Scala)
“Don Chisciotte”, Claudio Coviello (Ph. Brescia e Amisano. Per gentile concessione del Teatro alla Scala)

Qual è il personaggio o il balletto classico che più ama interpretare e portare in scena?

Il mio personaggio preferito da sempre è Romeo, ma crescendo ho amato allo stesso modo altri personaggi che ho avuto la fortuna di interpretare come Des Grieux in L’histoire de Manon, Albrecht in Giselle e Armand in La Dame aux camélias.

Claudio Coviello, "L'Histoire de Manon (Per gentile concessione del Teatro alla Scala)
Claudio Coviello, “L’Histoire de Manon (Per gentile concessione del Teatro alla Scala)

Quali sono i suoi prossimi impegni professionali e i progetti per il suo futuro?

Non mi piace pianificare il futuro, mi godo il presente: i miei impegni professionali mi hanno visto coinvolto in primavera nel trittico in cui ho danzato nella nuova creazione di Aszure Barton, Mahler 10, che ha debuttato in prima mondiale e nelle ultime rappresentazioni di Goldberg Variationen di Heinz Spoerli. Ora tornerò a danzare (l’11 e il 16 luglio, accanto a Virna Toppi) il ruolo di Basilio nel Don Chisciotte di Rudolf Nureyev, un ruolo divertente, frizzante, spavaldo ma soprattutto ricco di sfide tecniche e di grande virtuosismo. Un’occasione per omaggiare Rudolf Nureyev, in quest’anno che segna l’ottantesimo anniversario dalla nascita e il venticinquesimo anniversario della scomparsa di questo straordinario danzatore, coreografo, artista in senso totale, che il Teatro alla Scala, con cui ha avuto un lungo legame, ha ricordato con Serata Nureyev e ora per cinque recite riprendendo questa sua produzione, che è un nostro cavallo di battaglia, e che abbiamo presentato anche in numerose tournée internazionali.

Virna Toppi e Claudio Coviello, prove in sala (Ph. Brescia e Amisano, per gentile concessione del Teatro alla Scala)
Virna Toppi e Claudio Coviello, prove in sala (Ph. Brescia e Amisano, per gentile concessione del Teatro alla Scala)

Roberto Bolle ha detto di lei, “È il talento più evidente che ho visto, è una gemma pura da coltivare”. Come sente di poter commentare questa affermazione del noto danzatore?

È una frase che Roberto disse qualche anno fa e che devo dire mi è stata da incoraggiamento. È stata una frase importante che mi ha dato tanti stimoli soprattutto agli inizi, quando ero ancora pieno di paure e insicurezze.

Claudio Coviello in "Goldberg Variationen" (Per gentile concessione del Teatro alla Scala)
Claudio Coviello in “Goldberg Variationen” (Per gentile concessione del Teatro alla Scala)

Cosa significa per lei danzare?

Danzare è la mia più grande “distrazione”. Quando danzo riesco ad essere me stesso e anzi forse anche di più riesco ad esprimere sensazioni ed emozioni che nella vita quotidiana non riesco ad esternare.

Ed è con questa ultima affermazione di Claudio Coviello che si conclude la nostra intervista… con un certo dispiacere ma con un gran desiderio di ammirare il ballerino potentino dar vita al suo Basilio e disegnare la sua poesia e i suoi movimenti sul palco del Teatro alla Scala.

Claudio Coviello (Per gentile concessione del Teatro alla Scala)
Claudio Coviello (Per gentile concessione del Teatro alla Scala)

Chi non volesse perdere questo importante appuntamento può consultare il sito del Teatro alla Scala per avere maggiori informazioni

http://www.teatroallascala.org

mentre per procedere all’acquisto dei biglietti può cliccare sul seguente link:

http://www.teatroallascala.org/it/biglietteria/prenota.html

Prima di concludere, però, è doveroso ringraziare con tutto il cuore Claudio Coviello di aver impreziosito la rubrica online “PIAZZA NAVONA” della sua presenza e della sua cordialità. A questi ringraziamenti devo personalmente aggiungere quelli – altrettanto affettuosi – alla Dottoressa Carla Vigevani, Addetto Stampa del Teatro alla Scala per aver collaborato con tanta solerzia e aver permesso questo incontro nella nostra piazza virtuale.

Claudio Coviello in "Giselle" (Ph. Brescia e Amisano, per gentile concessione del Teatro alla Scala)
Claudio Coviello in “Giselle” (Ph. Brescia e Amisano, per gentile concessione del Teatro alla Scala)

La celebre scrittrice belga Amélie Nothomb ha scritto:

Vi è una profonda logica nell’associare queste due divinità, la danza e il fuoco. Guardare i grandi ballerini provoca la stessa emozione che guardare un tizzone che brucia: l’incendio danza, la ballerina brucia

ammirate e amate la Danza, l’arte di Tersicore che tutto crea e a tutto dà respiro.

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