La rubrica online “Piazza Navona” ha il piacere di ospitare il reggino Alessandro Calcaramo: musicista poliedrico, docente di Musica e creatore del gruppo Corde Libere. Una vera eccellenza musicale italiana!Alessandro Calcaramo è un polistrumentista diplomato al Conservatorio Francesco Cilea di Reggio Calabria col massimo dei voti specializzato in strumenti a corda quali chitarra classica, chitarra battente, mandolino, mandola, bouzouki e oud nonché esperto di Vocalità Corale. Dal 2004 è insegnante di chitarra nelle scuole medie con indirizzo musicale.
Mentre nel 2014 Alessandro Calcaramo crea il gruppo musicale giovanile Corde Libere composto da quindici ragazzi che si dedicano allo studio e alla (ri)scoperta di strumenti musicali oggi quasi in disuso e a un repertorio che attinge alle culture e alle tradizioni popolari di tutto il mondo spaziando dalla musica classica a quella irlandese, dallo choro brasiliano alla canzone napoletana.
In tal senso, immensi e meravigliosi sono i viaggi musicali che questi ragazzi guidati magistralmente dal proprio Maestro riescono a farci compiere forti del loro talento, della loro bravura, della loro versatilità e della loro unica magia. E diversi sono i premi e i riconoscimenti che Alessandro Calcaramo e le sue Corde Libere hanno ottenuto nei loro primi cinque anni di attività. Tra questi ricordiamo: il primo posto al “2° Concorso nazionale per giovani talenti – Maggio…al Musicale”, il primo posto al “Concorso Nazionale Benintende”, il PRIMO PREMIO ASSOLUTO al “XVI Concorso INTERNAZIONALE per Giovani Musicisti, Città di Paola” svoltosi il 29 maggio 2018 e il Premio Nazionale Demetra 2019 conferito dall’A.I.Par.C. (Associazione Italiana Parchi Culturali).
Ma questo è solo l’inizio del percorso musicale di questi bravissimi ragazzi e del loro Maestro Alessandro Calcaramo! A quest’ultimo sento di rivolgere un sincero grazie della bellezza che è riuscito a creare dando ai suoi allievi degli strumenti (è proprio il caso di dirlo) per apprezzare tutta la meraviglia che c’è (e non solo musicale) diventando un importante punto di riferimento… come lo dimostrano gli sguardi fiduciosi e affettuosi che gli rivolgono i suoi ragazzi.
Ora, però, non mi resta che lasciare la parola al Maestro Alessandro Calcaramo che ringrazio della disponibilità e della gentilezza.
Buona lettura e… buona Musica a tutti!
Come è nata la sua passione per la Musica?
Sono cresciuto in una famiglia dove l’amore per l’Arte in genere e per la Musica in particolare ha scandito la nostra quotidianità. Mia madre e mia sorella suonano il pianoforte, mio padre, raffinato poeta in vernacolo reggino, aveva un passato da clarinettista di banda. Mio nonno materno, pittore amante dei paesaggi, nato nell’antica aria grecanica, la cosiddetta “bovesia”, ogni tanto ci intratteneva, accompagnandosi con la chitarra, con qualche canzone tipica calabrese, la cosiddetta “muttetta”. In questo ambiente e con l’efficace veicolo dell’affetto familiare, è cresciuto in me l’amore per la musica, e alla domanda di mia madre “Considerato che abbiamo il pianoforte a casa, vuoi andare a prendere qualche lezione?” io, con risolutezza ho risposto “Io voglio suonare la chitarra!!!”. Così, all’età di otto anni, qualcuno ha avvisato la befana di questo mio desiderio…quel giorno, per me, la musica ha avuto la sua epifania.
Quale è stato il suo percorso musicale?
All’età di otto/nove anni ho cominciato a prendere lezioni dal M° Salvatore Zema, per me guida sicura e grande punto di riferimento nei miei anni di studio. Mi sono diplomato al conservatorio Francesco Cilea di Reggio Calabria. Ho anche un titolo rilasciato dallo stesso conservatorio come esperto in Vocalità Corale e nel 2008 ho conseguito il secondo livello abilitante per l’insegnamento dello strumento musicale nella scuola media. Dall’anno accademico 2004/2005 insegno nella scuola pubblica. Da autodidatta, invece, ho imparato il mandolino e la mandola, il bouzouki, la lira calabrese e l’oud.
Quali sono i generi musicali che preferisce e che preferisce proporre con il suo gruppo delle Corde Libere?
Io nasco come chitarrista classico, quindi per me non c’è espressione più alta di quella che viene definita “Musica classica”, oppure la cosiddetta “Musica colta”. Tuttavia faccio parte di alcuni progetti ai quali sono molto legato e che comprendono svariati generi musicali tra i quali il Jazz Manouche, la musica irlandese e la musica popolare del meridione d’Italia. Da qualche anno ho scoperto, tramite collaborazioni in opere teatrali/musicali, tra le quali spicca, tra le tante, anche una piccola soddisfazione in terra siciliana con Giancarlo Giannini, che anche il teatro è per me fonte di grande arricchimento culturale nonché di soddisfazione professionale.
Con i ragazzi di CORDE LIBERE propongo quello che negli anni l’ascolto, l’osservazione, le collaborazioni e il feedback umano ha naturalmente mantenuto e consolidato nel repertorio da me suonato. Quindi nei concerti di CORDE LIBERE troviamo brani irlandesi, scozzesi ma anche qualche “vecchio” brano americano e tutta l’allegria “colorata” dei choro brasiliani. Inoltre mi piace proporre, per mantenere e far conoscere, con fierezza, le nostre tradizioni del sud Italia; pertanto con i ragazzi alimentiamo e teniamo viva la fiamma della passione e l’allegria della musica napoletana, siciliana e calabrese.
Come è nato il progetto delle Corde Libere?
Negli anni di insegnamento in seno alla scuola pubblica, in associazioni e in ambito privato, mi sono ritrovato dei veri e propri talenti i quali, finito il percorso di studi per varie motivazioni e con mio grande dispiacere, terminavano anche le attività musicali non dando sfogo al talento e alle potenzialità manifestate durante lo studio. In chi riconoscevo una musicalità più evidente proponevo anche lo studio del mandolino, mia seconda passione. Così ho scoperto che ai giovani non dispiace affatto imparare questo strumento “del passato” che da noi, nel nostro contesto sociale, ormai viene ricordato solo nelle memorie di chi ha conosciuto i vecchi “suonatori”. Ho cercato, così, di creare un progetto che riunisse, almeno in parte, gli allievi che rischiavano di tenere imprigionata dentro di se questa vocazione ed è nato, con molta pazienza ma con tanto entusiasmo, un bel progetto, formato da quindici ragazzi dagli undici ai ventitré anni, che adesso “rischia” di diventare qualcosa di più importante.
Quale vuole essere il messaggio di questo gruppo di ragazzi che fanno e vivono Musica?
Mi piace dare un significato sociale alla Musica. Essa è un potente mezzo educativo diretto e indiretto che con la sua “magia” può far “trasmutare il piombo in oro”. Un animo inqueto, infatti, tramite la musica può trovare il suo equilibrio. “La musica la intendiamo come un abbraccio comune che unisce i continenti riconoscendo tutta l’umanità come un’unica, grande, comunità di uomini e donne il cui fine ultimo è l’aiuto reciproco e la pacifica condivisione del bene comune. Con la musica presentata durante i concerti, infatti, il gruppo CORDE LIBERE evoca, attraverso i suoni del mondo, i colori e le culture delle diverse etnie effettuando così un viaggio virtuale per cercare di sublimare le espressioni più nobili delle interazioni umane: l’amore e la solidarietà tra i popoli. Siamo convinti infatti che le contaminazioni musicali ne siano una naturale ed evidente conseguenza.” Questo è ciò che diciamo durante le nostre presentazioni.
Recentemente lei e il suo gruppo avete ricevuto il Premio Demetra 2019 per la Sezione Musica. Cosa ha significato per tutti voi questo riconoscimento?
Durante la cerimonia di premiazione ho detto che negli anni passati abbiamo vinto dei premi in vari concorsi nazionali ed internazionali. Concorsi ai quali noi abbiamo voluto partecipare per confrontarci con le altre realtà e con orgoglio mi piace dire che i ragazzi si sono classificati sempre al primo posto. Quest’anno non abbiamo previsto alcuna partecipazione a concorsi o rassegne ma, per la prima volta e contro ogni aspettativa, abbiamo ricevuto con grande gioia due riconoscimenti molto graditi. Il primo, una bella targa del Maestro Orafo Michele Affidato di Crotone “per la valorizzazione degli strumenti popolari”. Il secondo, il prestigioso Premio DEMETRA conferitoci dall’Associazione Italiana Parchi Culturali (A.I.Par.C.) “…per il recupero degli strumenti e suoni delle nostre antiche origini…”. Questo bel gesto dedicato ai ragazzi consolida l’identità del gruppo perché conferma un riconoscimento sociale. Inoltre, ogni atto di gentilezza, e per noi questi riconoscimenti lo sono, dimostra ai giovani che la bellezza genera benessere e così si crea un circolo virtuoso che ci porterà a fare sempre del nostro meglio.
Quali sono i prossimi progetti del suo gruppo e della sua professione di insegnante?
Col gruppo ci stiamo dedicando alle collaborazioni con artisti locali, professionisti nel loro ambito, i quali hanno accettato con entusiasmo il nostro invito. Prossimamente suoneremo a Scilla per la terza edizione dello Scilla Jazz Festival e durante il nostro concerto avremo il piacere di ospitare dei jazzisti di professione. I ragazzi quindi sono calati in un ambiente altamente professionale e per me è una gioia ma anche una scoperta giorno dopo giorno, esperienza dopo esperienza, vedere la loro spontaneità e la capacità di mettersi in armonia in un contesto per loro sconosciuto…ed è magnifico vederli crescere nella bellezza e nella purezza con la Musica! Come insegnante spero di creare altri progetti in futuro per poter dimostrare ai giovani quante potenzialità hanno e per ridare fiducia a chi, in una terra ostile come la nostra, non crede più che anche qui si possa fare qualcosa di importante…qualcosa di bello! Mi auguro pertanto, nel mio piccolo, di dimostrare che anche la Calabria…anche Reggio Calabria merita un posto nel bacino culturale italiano.
Cos’è per lei la Musica?
Come già detto, credo nel potere educativo della musica e nella sua importanza sociale. Per me la Musica è una formula magica, un veicolo, una manifestazione della perfezione umana. Per questo chi la pratica ha una grande responsabilità poiché nel momento in cui la si propone si comincia un rituale di elevazione dello spirito. Si evocano creature angeliche che ti fanno volare su ricordi e sensazioni, ma che ti fanno conoscere anche realtà mai vissute…e nel frattempo si compie la perfezione. Tutto questo, e tanto altro, è per me la Musica.