7 minuti: 11 donne per il diritto al lavoro

Locandina del film
Locandina del film

..per non perdere il nostro posto di lavoro a cosa saremmo disposti a rinunciare? Michele Placido porta sul grande schermo la scelta e la vita di undici donne che devono decidere e scegliere in merito alla dignità delle condizioni di lavoro.

 

Trama

I dirigenti di una fabbrica tessile decidono di fondere la propria industria con una società francese così da ampliare il mercato e le vendite e, quindi, i proventi economici. A tale riunione viene invitata a partecipare anche Bianca (Ottavia Piccolo) una delle operaie più anziane e colei che si ritrova a capo delle rappresentanti del consiglio di fabbrica. L’esito di questo incontro sembra essere avvolto nel mistero e la risposta si trova in una lettera che viene consegnata a ciascuna rappresentante. In questi fogli, infatti, sono riportate le sorti delle lavoratrici cui viene assicurato che non sono previsti licenziamenti né modifiche agli stipendi. Alle operaie viene rivolta “solo” una richiesta: rinunciare a sette minuti della loro pausa pranzo.

Ed è da questo momento che il consiglio, una volta riunito, mostra tutte le sue insicurezze, le sue perplessità e le sue paure. Michele Placido parte da questo fatto per raccontare sul grande schermo la reazione e le vite tutte diverse di undici donne.

Ottavia Piccolo in "7 minuti"
Ottavia Piccolo in “7 minuti”

Così, tra le altre, conosciamo meglio Bianca ormai vicina alla pensione e malata di artrosi; Greta (Ambra Angiolini) donna estremamente forte e violenta più per difesa che per attacco; Ornella (Fiorella Mannoia) madre e collega della figlia Isabella (Cristiana Capotondi) incinta al nono mese di gravidanza; la napoletana Angela (Maria Nazionale) con un marito disoccupato e una famiglia da portare avanti tutta sola; Marianna (Violante Placido) giovane madre costretta sulla sedia rotelle a causa di un incidente avvenuto in fabbrica ma che per l’assicurazione è avvenuto altrove; Hira (Clémence Poésy) e Micaela (Sabine Timoteo) due ragazze dell’est vittime di soprusi l’una dal datore di lavoro l’altra dal marito; e, infine, Kidal (Balkissa Maiga) una immigrata di colore positiva e dall’accento romano.

7 minuti
7 minuti

Mentre le donne si raccontano riflettono sulla scelta da fare e in un climax ascendente si arriva persino alla rottura di ogni equilibrio e di ogni scelta poiché Bianca, grazie anche alla sua esperienza, cerca di aprire gli occhi e le menti di queste giovani donne che poi andranno a prendere il suo posto. La donna, soprattutto, grazie alle sue parole cerca di far capire alle giovani colleghe di non farsi portare via la dignità del loro essere lavoratrici perché quei “sette minuti” rappresentano la loro libertà che non deve essere in alcun modo lesa, portata via o, ancor peggio, barattata con nulla al mondo.

Trailer

Sul film

Michele Placido per realizzare 7 minuti si è ispirato all’omonimo testo teatrale di Stefano Massini portato al successo nei nostri teatri da Alessandro Gassman, Ottavia Piccolo e Balkissa Maiga (le quali, come abbiamo visto, prendono parte anche alla versione cinematografica). L’autore, però, a sua volta ha scritto la sua opera pensando a un fatto realmente accaduto a un fatto realmente accaduto nel 2012 a Yssingeaux (nell’Alta Loira) e per metterla su carta si è ispirato al testo di Reginald Rose, scritto nel 1954, dal titolo Twelve Angry Men che inizialmente viene pensato per una serie televisiva.

Una scena di "7 minuti"
Una scena di “7 minuti”

Forse quest’ultimo titolo ci ricorda “qualcosa” nella sua traduzione italiana che diventa La parola ai giurati dopo il successo del film hollywoodiano diretto da Sidney Lumet e interpretato da un cast eccezionale composto da: Martin Balsam, Henry Fonda, John Fiedler, Lee J. Cobb, E. G. Marshall, Jack Klugman, Edward Binns, Jack Warden, Joseph Sweeney, Ed Begley, George Voskovec e Robert Webber. Il testo di Rose solo nel 1964 debutta sulle tavole di un palcoscenico e, in Italia, arriverà per la prima volta solo nel 2004.

Il regista, così, collaborando alla sceneggiatura assieme allo stesso Massini e a Toni Trupia crea una storia tutta al femminile che potrebbe esser tradotta come “Twelve Angry Women” le quali, proprio come accade ne La parola ai giurati, mettono in discussione se stesse e le proprie credenze per non condannare a morte un’innocente, ovvero il “diritto al lavoro”. In questo sono risultate eccellenti nei loro ruoli Ottavia Piccolo e Ambra Angiolini (che spicca su tutto il gruppo) mentre un poco più deboli ma comunque d’effetto sono Fiorella Mannoia (qui alla sua prima prova di attrice), Violante Placido e Cristiana Capotondi.

7 minuti, presentato con successo al Tokyo International Film Festival e in concorso alla scorsa Festa del Cinema di Roma, è un film molto utile alla realtà lavorativa di oggi e, proprio per questo, dovrebbe far riflettere molto di più e creare condizioni più civili e idonee di lavoro. Ancor più illuminante è il suo finale aperto a indicare le incerte sorti dei lavoratori e dell’industria, del lavoro del nostro Paese. Ancora una volta Michele Placido ha dato prova di una grande regia e vi aspetta in sala dal 3 novembre.

Voto 3/5

Scheda Tecnica

Stefano Massini, Ambra Angiolini, Massimo Cervelli e Michele Placido alla Festa del Cinema di Roma 2016 (ph. Chiara Ricci)
Stefano Massini, Ambra Angiolini, Massimo Cervelli e Michele Placido alla Festa del Cinema di Roma 2016 (ph. Chiara Ricci)

Titolo originale:  7 minuti

Regia: Michele Placido

Cast: Ambra Angiolini, Cristiana Capotondi, Fiorella Mannoia, Maria Nazionale, Violante Placido, Clémence Poésy, Sabine Timoteo, Ottavia Piccolo, Anna Consigny, Michele Placido, Donato Placido, Gerardo Placido.

Soggetto: ispirato all’omonimo testo teatrale di Stefano Massini.

Sceneggiatura: Stefano Massini, Michele Placido e Toni Trupia.

Montaggio: Consuelo Catucci

Fotografia: Arnaldo Catinari

Musica: Paolo Buonvino

Distribuzione: Koch Media (Italia)

Paese: Italia/Francia/Svizzera

Anno: 2016

Durata: 88 minuti (colore)

 

 

 

 

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