La Rubrica online “Piazza Navona” vi presenta la mostra fotografica Stati d’infanzia-Viaggio nel Paese che cresce. Fotografie di Riccardo Venturi che vi racconta i “cantieri educativi” sparsi per l’Italia. Fino al 26 febbraio 2023 al Museo di Roma in Trastevere.
Come vivono i bambini e gli adolescenti in Italia oggi? Cosa pensano, cosa sognano? E cosa offre loro il Paese? Dalla denatalità alla povertà minorile, dalla mancanza di spazi per il gioco all’uso delle nuove tecnologie, dalla spesa sociale agli asili nido, passando dai nuovi modi di apprendere all’abbandono scolastico: tutti questi temi sono al centro del viaggio per immagini firmato dal fotografo internazionale Riccardo Venturi in “Stati d’infanzia – Viaggio nel Paese che cresce”. Ospitata dal 28 ottobre 2022 al 26 febbraio 2023 presso il Museo di Roma in Trastevere l’iniziativa propone un inedito percorso in un’Italia segnata da troppe disuguaglianze per bambini e ragazzi, ma anche da una grande speranza di futuro: contrastare la povertà educativa vuol dire far crescere il Paese.
Il progetto multimediale, composto da una mostra fotografica e da un video documentario, accolto da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è promosso e prodotto dall’impresa sociale Con i Bambini, nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile. A cura dell’Associazione Akronos. Servizi museali di Zètema Progetto Cultura.
Stati d’infanzia – Viaggio nel Paese che cresce, con oltre 80 foto di Riccardo Venturi e un documentario a cura di Arianna Massimi, attraversa decine di “cantieri educativi”, tra gli oltre 400 selezionati in tutta Italia e pone al centro del viaggio il tema delle disuguaglianze e delle marginalità, dell’esclusione sociale e della dispersione scolastica con l’obiettivo di mettere in luce la complessità e le difficoltà, ma anche le possibilità di rinnovamento e il cambio di rotta necessario e possibile attraverso sperimentazioni e “alleanze educative” tra scuola, terzo settore, istituzioni e famiglie così come avviene con i progetti raccontati in mostra.
In Italia i 1,4 milioni di minori vivono in povertà assoluta e altri 2,2 milioni sono in povertà relativa. La povertà educativa e quella economica si alimentano reciprocamente e si trasmettono di generazione in generazione. La povertà educativa minorile è multidimensionale, frutto del contesto economico, sociale, familiare in cui vivono i minori. Non è solo legata alle cattive condizioni economiche, ma investe anche la dimensione emotiva, quelle della socialità e della capacità di relazionarsi con il mondo e con l’apprendere.
Dalle Valli Imagna e Brembana fino a Favara e Ragusa toccando le periferie delle grandi città, il reportage affronta temi di grande attualità diventati spesso vera e propria emergenza a causa della pandemia e del lockdown. L’aumento di fenomeni legati ai disordini alimentari, alla xenofobia, alla tossicodipendenza, all’isolamento sociale con il fenomeno degli hikikomori e dei neet, al degrado delle periferie, alla violenza domestica ha fatto emergere ulteriormente la fragilità della nostra società, evidenziando come il tema delle marginalità non sia un fatto isolato ma un fenomeno sociale complesso e stratificato.
Il lavoro proposto da Riccardo Venturi, due volte Word Press Photo e una lunga esperienza sul tema dell’infanzia, e da Arianna Massimi insiste sull’invisibilità di questi temi, ponendosi in una dimensione di ascolto e rispetto.
Il documentario – visibile all’interno della mostra, curata da Ilaria Prili – racconta le esperienze e le impressioni dei protagonisti, dà parola ai ragazzi coinvolti nelle attività dei progetti sostenuti da Con i Bambini, esplora le nuove geografie sociali anche attraverso i contributi di personaggi di spicco del panorama educativo e sociale italiano, tra cui Marco Rossi-Doria, presidente di Con i Bambini e Vanessa Pallucchi, vicepresidente di Legambiente e portavoce del Forum Terzo Settore.
“In Italia su oltre 9 milioni di minori, un terzo vive in condizione di esclusione precoce. Un dato drammatico e in aumento cioè un Paese ricco, che fa pochi figli, ha un terzo del suo futuro zavorrato perché non ha affrontato l’esclusione sociale precoce. È una questione cruciale che riguarda i diritti dei bambini e la stessa possibilità di uno sviluppo sostenibile. Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile voluto dalle fondazioni di origine bancaria con governo e terzo settore è chiamato a provare sperimentalmente, creando alleanze educative tra scuole, terzo settore e comuni, esperienze che possano poi indicare politiche pubbliche capaci di trasformare la nostra prospettiva. È un’opera indispensabile. Ma si fatica ancora a farlo comprendere, a renderlo centrale per le politiche pubbliche di questo Paese. Ringrazio il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la vicinanza dimostrata all’iniziativa promossa da Con i Bambini e per averci inviato la medaglia del Capo dello Stato quale suo premio di rappresentanza per Stati d’Infanzia. Inoltre con grande piacere ringrazio il Santo Padre per aver ricevuto ieri una nostra delegazione e per aver dimostrato anch’egli sostegno al grande cantiere educativo attivato dal Fondo” commenta Marco Rossi-Doria, presidente di Con i Bambini.
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile nasce nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, con Governo e Terzo Settore. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD. Con i Bambini attraverso bandi e iniziative ha selezionato complessivamente più di 400 progetti in tutta Italia, sostenuti con un contributo di oltre 350 milioni di euro, raggiungendo mezzo milione di bambini e ragazzi insieme alle loro famiglie. Attraverso i progetti sono state messe in rete oltre 7.500 organizzazioni, tra terzo settore, scuole, enti pubblici e privati rafforzando le “comunità educanti” dei territori.