Il racconto di un viaggio di una giovane donna all’interno del proprio sé e nel cuore di un Paese dai colori vivaci, dalla palpabile magia, dal fascino ineguagliabile, dalle uniche tradizioni. L’Africa.
La trama
Isabel è una ragazza che ha appena terminato gli studi universitari e vuole esaudire il suo più grande desiderio: scoprire la cultura e la tradizione del Ghana. Da sola. Si prepara e va alla scoperta di questa terra ancora tutta da capire e da apprezzare “armata” solo della sua Rough Guide e della sua insaziabile fame di conoscenza. Di sapere. Di allargare i propri orizzonti. Ma questo viaggio da Bologna pur portando la protagonista dall’altra parte del mondo la condurrà in luoghi ancora più lontani. Isabel, infatti, si ritroverà a compiere quell’arduo viaggio alla scoperta di se stessi, dei propri sentimenti… quel viaggio che ha tappe, tempi e “mezzi di trasporto” tutti suoi… ma che riempie il cuore e l’animo di emozioni, di (ri)scoperte, di speranze e anche di qualche paura. E’ un viaggio che inneggia alla vita, all’amore, alla voglia di vivere. Ed Isabel, come fosse un moderno Dante al femminile, in questo suo cammino (non all’Inferno ma in una terra paradisiaca seppur povera) avrà per compagni degli altrettanto moderni moderni Virgilio e Beatrice, pronti a guidarla e ad accompagnarla in questa sua duplice impresa. Nello spazio e nell’animo. Perché ci sono viaggi che non hanno mai fine.
Il libro
Francesca Giommi, nata a Pesaro, è una scrittrice, saggista, africanista e viaggiatrice. Ha scritto per Pulp Libri, L’Espresso, Nigrizia e Afriche&Orienti. Collabora alle pagine culturali e letterarie de L’Indice, Il Tolomeo e Il Manifesto. Inoltre, ha collaborato con le Università di Bologna, Milano, Padova e con la Brown University e UCLA (USA). Per la Casa Editrice Aras scrive il racconto Il tesoro degli Ashanti. Viaggio in Ghana inserito nella collana Le valigie di Chatwin.
Tale racconto ha il merito di essere scritto in maniera molto naturale, semplice raccontando e mostrando luoghi e tradizioni lontanissimi come fossero proprio lì davanti a noi. Traspare l’amore per il cosiddetto Continente nero, per i suoi luoghi non ancora contaminati dalla mano dell’uomo e dalla tecnologia. Ma è anche il racconto di una giovane donna colma di speranze, coraggiosa, animata dalla passione per i suoi studi, dall’amore per un suo collega, dall’affetto delle persone del posto e dei suoi amici che non mancano di proteggerla e consigliarla. E’ un racconto della scoperta di sé e della propria esistenza, dei propri valori, delle proprie esigenze. E’ il viaggio di una donna nel suo intimo mentre si muove nel più ampio spazio possibile senza mai perdersi. Sempre presente a se stessa. Semplice. Fragile. Forte. Come la storia del Paese in cui si trova…semplice e complesso allo stesso tempo.
E di tutto questo si parlerà alle prossime presentazioni romane del libro Il tesoro degli Ashanti. Viaggio in Ghana che si terranno venerdì 9 febbraio 2018 presso la libreria Libreria L’Angolo dell’Avventura (Via Lungotevere Testaccio 10) alle ore 18.30 con l’intervento del Presidente dell’Associazione “Angolo dell’avventura” Vittorio Kulczyck e domenica 11 febbraio presso la Libreria GRIOT (Via di Santa Cecilia 1/A) alle ore 18,30 con l’intervento della scrittrice Chiara Ricci.
Incontro con l’Autrice
Lasciamo che sia la stessa Autrice Francesca Giommi a raccontarci della nascita del suo volume Il tesoro degli Ashanti. Viaggio in Ghana (Aras Edizioni) in questa intervista che gentilmente mi ha concesso.
Il tesoro degli Ashanti. Viaggio in Ghana è un racconto autobiografico. Quando è stata in Africa per la prima volta? E quali sono state le sue emozioni?
La prima volta che ho messo VERAMENTE piede in Africa (senza contare le vacanze “confinate” in resort egiziani e tunisini) è stato nel 2005. Mi ero da poco laureata in “letterature e culture africane” all’Università di Bologna (con una tesi sulla letteratura nigeriana femminile scritta in parte alla SOAS di Londra), avevo iniziato un dottorato sulla letteratura africana della diaspora e volevo andare a toccare con mano questo continente per me così affascinante eppur così ammantato di mistero, ma poiché di andare in Nigeria per una “principiante” studentessa sola e bianca non se ne parlava proprio al tempo (e temo sia anche oggi da prendere con riserva come prima meta africana…), sono approdata in un paese a me pressochè ignoto, il Ghana. L’approccio all’aeroporto di Kotoka è stato straniante, ma inutile dire a chi mi conosce (e tra poco anche a chi no…) come sia stato amore a prima vista e quanto quell’esperienza abbia stravolto il mio modo di viaggiare, di approcciarmi a culture diverse e di “assaggiare il mondo”. Avevo in realtà una rete di appoggio grazie alla quale mi sono costruita un viaggio a “mia misura”: un professore della SOAS mi ha affittato una dependance nel compound della famiglia di sua moglie (ghanese di Accra… da cui la scelta della meta) e tramite un compagno di studi americano dei tempi dell’Erasmus (che in quel periodo era volontario presso i corpi di pace proprio, incredibilmente!, in Ghana) ho avuto accesso al mondo delle ong e della cooperazione internazionale, nonché a comunità locali e addirittura banchetti a casa di capivillaggio! Nei 30 successivi giorni ho visitato il Paese in lungo e in largo viaggiando su scassati tro tro, spogliandomi gradatamente di paure e pregiudizi (sebbene per fortuna ne avessi pochi già prima), venendo a contatto con un popolo meraviglioso, scenari indimenticabili e imparando persino a mangiare il fufu!
Dalla vita reale al racconto. Come è nata l’idea di mettere per iscritto questa sua esperienza di studio e di vita?
Oggi, a distanza di un decennio, ho avuto l’ispirazione, o forse l’esigenza (così dicono gli scrittori veri… ), di trascrivere questo viaggio e fissarlo nella memoria attraverso la scrittura creativa e ne è nato un romanzo: Il tesoro degli ashanti. Viaggio in Ghana (Aras edizioni), in cui una protagonista fittizia, Isabel, ha preso suppergiù le mie sembianze e ripercorre le mie tracce, ma al tempo stesso rivive e ricrea quell’esperienza facendo scoperte nuove ogni giorno e a ogni pagina, intessendo amicizie imprevedibili e sperimentando cibi, colori e odori. Libricino agile da leggere in poche ore, pubblicato da una piccola ma tenace casa editrice indipendente (e lasciatemelo dire con una meravigliosa copertina!, e una pagina facebook dedicata, omonima, che siete tutti invitati a visitare ed esplorare!), “Il tesoro degli ashanti” mi permette da circa 6 mesi di andare in giro per librerie, biblioteche e a volte anche enoteche, chioschetti sulla spiaggia e sentieri escursionistici (e non sto scherzando, la scorsa estate ne ho fatto anche un “tro tro trek” con amici alpinisti!) e raccontare di questo viaggio a pubblici sempre diversi. La maggior parte delle volte pochi sarebbero in grado di collocare il Ghana su una cartina geografica, ancor meno di dire chi siano gli ashanti o che sapore abbia il platano fritto (e non sono mancate qua e là le osservazioni polemiche e xenofobe), ma poi si creano sempre una curiosità, un’empatia e un entusiasmo contagiosi, che hanno portato qualcuno ad esclamare “Isabel portami in Africa!”
Quale viaggio farà con il suo libro Il tesoro degli ashanti. Viaggio in Ghana?
Con questo stimolo, ho deciso di portare il mio libricino un po’ più in là delle Marche, dove vivo (con un po’ di incoscienza, ammetto, nel mare magnum dell’editoria e delle sue leggi…), e a partire da febbraio saremo a Roma, Milano, Bologna, Perugia, Firenze (e altre chissà…) a condividere questo piccolo “tesoro”, offrendolo a chiunque abbia voglia di mettersi in ascolto e scoprire mondi nuovi, o anche di confrontarsi e mettere in comune quelle che già sono sue passioni, conoscenze ed esperienze. Perché alla fine, grazie a questo libro e a questi incontri, anche per me il viaggio prosegue e continuo ad imparare e scoprire ogni giorno qualcosa, e l’amore per questo continente cresce! Vi aspetto dunque!
