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Epoca Fiorucci: Venezia rende omaggio al “paladino della moda democratica”

"Epoca Fiorucci"
“Epoca Fiorucci”

Quando la Moda è Arte! Ancora pochi giorni a disposizione – sino al prossimo 6 gennaio –  per visitare la bellissima e colorata mostra dedicata allo stilista milanese Elio Fiorucci allestita presso il suggestivo Museo Ca’ Pesaro di Venezia. Un viaggio nel tempo tra abiti, gadget e accessori.

Elio Fiorucci

Elio Fiorucci
Elio Fiorucci

Nella mia carriera ho avuto una grande fortuna: la capacità di rompere gli schemi decontestualizzando tutto quello che mi piaceva per poi proiettarlo nell’immagine Fiorucci.
Elio Fiorucci

Lo stilista nasce a Milano il 10 giugno 1935. Sin da bambino sembra non avere interesse per la scuola dimostrando una vera passione per la natura, gli spazi aperti, la gente… il mondo! Così, inizia a lavorare nel negozio di calzature del padre il quale sperava, in questo modo, di fargli rimpiangere la vita da studente. Per il giovane Elio, invece, questo periodo di lavoro come commesso segna un punto di svolta nella sua vita. Terminati gli studi dell’obbligo e sempre più desideroso di scoprire, imparare, guardare e osservare, nel 1967, parte per Londra.

Immagine della mostra "Epoca Fiorucci" (Ph. Chiara Ricci)
Immagine della mostra “Epoca Fiorucci” (Ph. Chiara Ricci)

 Quel casino testimoniava un rapporto nuovo, libero con il problema del vestire […] la moda non scendeva più dall’alto, come lo Spirito Santo, ma dal basso. Ho soltanto un merito. Averlo capito.
Elio Fiorucci

Fiorucci resta particolarmente colpito dalle vetrine di Biba, ovvero un concept store sito in Carnaby Street dedicato soprattutto ai giovani dettando non solo la moda ma anche un vero e proprio lifestyle (tra l’altro pare che tale negozio fosse uno dei preferiti di Freddie Mercury). Il futuro stilista non fa che rubare con gli occhi e osservare la rivoluzione sociale e di costume che gli esplode intorno. Decide di farne parte. Di portare tutto questo in Italia e al suo ritorno nuovi interessanti e moderni articoli appaiono nel negozio di suo padre.

Elio Fiorucci ha sin da subito il suo concetto di fashion designer basato sul motto “Liberi tutti” e cosa offrire al pubblico: sorriso, cordialità, colori, gentilezza e articoli, gadget, abiti realizzati con materiali innovativi o rivisitati. Ed è così che inserisce nel mondo della sartoria e della moda il lattex, il jeans combinato con la lycra per conferire al tessuto una maggiore elasticità e aderenza al corpo, il bikini, il tessuto carta Tyvex, il lamè…

Immagine della mostra "Epoca Fiorucci" (Ph. Chiara Ricci)
Immagine della mostra “Epoca Fiorucci” (Ph. Chiara Ricci)

 Nel 1967 lo stilista apre il suo primo negozio in Galleria Passarella di Milano disegnato e progettato da Amalia Del Ponte (prendendo spunto proprio da Biba). È la consacrazione! Il mondo della moda, del design, delle figurine Panini, dell’architettura, della grafica, della musica, dell’arte si accorgono di Elio Fiorucci considerandolo non solo uno stilista ma un vero e proprio artista nonché paladino della moda democratica.

Nel 1970 viene creato il logo con i due angioletti riprendendo un’immagine vittoriana riadattata da Italo Lupi.

Nel 1975, invece, apre il primo negozio londinese in Kings Road, e nel 1976 appare anche sulla 59esima Strada di New York. Fiorucci ha trai suoi più grandi amici Andy Warhol e, nel 1977, è proprio lui ad organizzare l’inaugurazione del noto Studio 54 alla presenza di Bianca Jagger, Margaux Hemingway, Grace Jones e Andy Warhol naturalmente. Ma non è tutto: è ancora Warhol a scegliere il negozio americano di Fiorucci per lanciare la sua rivista Interview mentre sarà Madonna, proprio allo Studio 54, ad esibirsi per la prima volta in pubblico in occasione del party per i 15 anni del marchio Fiorucci.

Logo Fiorucci (Ph. Chiara Ricci)
Immagine della mostra “Epoca Fiorucci” (Ph. Chiara Ricci)

Alla fine degli anni Settanta il marchio sbarca anche a Beverly Hills mentre a Milano Keith Haring trasforma e rende unico l’ormai storico negozio di Galleria Passarella.

Circa dieci anni dopo Fiorucci cede la sua azienda per poi tornare sul mercato con la linea Love Therapy distribuita nelle Oviesse e Coin senza mai dimenticare il suo impegno per la difesa ambientale e animalista.

 La terapia dell’amore (Love Therapy) Fiorucci equivale ad amare il prossimo, dando, attraverso i miei prodotti, un messaggio etico dell’amore.
Elio Fiorucci

 Lo stilista muore per un malore nella sua casa milanese pochi giorni dopo aver festeggiato i suoi ottant’anni. Era il 20 luglio 2015.

Logo Fiorucci (Ph. Chiara Ricci)
Immagine della mostra “Epoca Fiorucci” (Ph. Chiara Ricci)

La mostra 

Per celebrare i tre anni della scomparsa di Elio Fiorucci, Venezia ha deciso di dedicare allo stilista una mostra. Una meravigliosa mostra curata da Gabriella Belli, Direttore dei Musei Civici di Venezia, Aldo Colonetti con Elisabetta Barisoni, Responsabile di Ca’ Pesaro Galleria Internazionale d’Arte Moderna, mentre l’architetto Paolo Baldessari e Floria Fiorucci (sorella dello stilista) si sono occupati dell’allestimento.

"Epoca Fiorucci" (Ph. Rubrica online "Piazza Navona")
“Epoca Fiorucci” (Ph. Rubrica online “Piazza Navona”)

 Nelle numerose e ampie sale adibite alla mostra si tocca con mano tutta la passione e l’amore di Elio Fiorucci per il suo lavoro. Tutto vive in questa mostra: abiti, oggetti, immagini, poster, gadget… Tutto è all’insegna del colore, della vita, dell’ottimismo, della positività, della cordialità tanti cari allo stilista milanese. Si ripercorre l’intera carriera di Fiorucci: dai primi abiti di fine anni Sessanta passando per la coppia di angeli sino alla Love Therapy simboleggiata dai nani da giardino. La mostra Epoca Fiorucci ha il pregio di raccontare circa cinquant’anni di moda giovanile in tutti i suoi aspetti senza tralasciare le contaminazioni con le altri arti: dalla grafica all’architettura, dalla pittura al design…

Aldo Colonetti, curatore della mostra, ha definito Fiorucci

na sorta di Marcel Duchamp non solo della moda ma, si potrebbe dire, nel modo di disegnare le cose, gli spazi, le relazioni tra l’oggetto e la persona.

Infatti, lo stilista ha letteralmente ricreato il rapporto dei giovani con la moda rendendola anche più fruibile, libera, accessibile senza mai rinunciare al suo indomabile spirito di scoperta, innovazione ed esplorazione contrapponendo la sua moda allo stile e al gusto borghese. Sarà anche per questo che Vivienne Westwood l’ha definito “il maestro di tutti noi”.

Immagine della mostra "Epoca Fiorucci" (Ph. Chiara Ricci)
Immagine della mostra “Epoca Fiorucci” (Ph. Chiara Ricci)

È un vero piacere per gli occhi, per l’animo muoversi tra queste ampie sale che quasi sembrano condurci in un fantastico paese delle meraviglie dominato da colori sgargianti, vivi, forti, vivaci che rappresentano un vero inno alla Vita. E molto interessanti sono anche le istallazioni che la arricchiscono facendoci ritrovare alla cassa di un supermarket, all’interno di un negozio di abbigliamento con tanto di camerino o in un salottino dotato di un divano dall’aspetto comodissimo.

Ogni oggetto, ogni abito, ogni gadget raccolto nella mostra raccontano l’animo profondo, artistico e intellettuale di Elio Fiorucci che sembra aver conservato alla perfezione il suo fanciullino trasportato in ogni sua creazione. In virtù di quanto appena detto non sembra affatto un caso che, al termine del percorso espositivo, sia allestito un ampio spazio dedicato ai bambini i quali possono liberare la propria fantasia disegnando e creando su carta le proprie t-shirt e appenderle all’apposita parete. Non solo: la mostra ha previsto anche delle attività per grandi e per piccini proprio per mettersi alla prova e giocare con la Moda!

Immagine della mostra "Epoca Fiorucci" (Ph. Chiara Ricci)
Immagine della mostra “Epoca Fiorucci” (Ph. Chiara Ricci)

 Questo conferma e sottolinea ancor di più l’amore di Fiorucci per il suo meraviglioso mondo di colori e fantasia… lo stesso che non ha mai smesso di osservare e rinnovare con passione, istinto e sapienza. Un mondo aperto alla Vita, un mondo cucito non solo di tessuti e materiale ma di vera Arte.

Non perdete questa fantastica mostra: sino al prossimo 6 gennaio nella splendida cornice di Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna facendo di questa visita una vera e propria luculliana esperienza d’Arte!

 

 

 

 

 

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