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Borg McEnroe: nemici amici

Locandina del film
Locandina del film

Non è un caso, penso, che il tennis usi il linguaggio della vita. Vantaggio, servizio, errore, break, love, gli elementi basilari del tennis sono quelli dell’esistenza quotidiana, perché ogni match è una vita in miniatura.

André Agassi

La trama

Londra. 1980. È il 23 giugno e a Wimbledon sui campi dell’All England Lawn Tennis and Croquet Club sta per iniziare il torneo di tennis più famoso al mondo. E il 5 luglio nel campo centrale si disputa una leggendaria finale. Quella tra lo svedese Björn Borg, numero uno nel ranking e già vincitore di quattro tornei di Wimbledon consecutivi, e l’americano John McEnroe.

Borg McEnroe
Borg McEnroe

Ed è proprio di questa sospirata e sofferta finale che narra Borg McEnroe. Il film firmato da Janus Metz Pedersen, infatti, narra con estrema cura e semplicità la rivalità e la competizione dei due atleti ma anche i timori, i limiti, le manie, la paura degli uomini. Il regista così, prima di catapultarci negli spalti del campo centrale inglese ci racconta attraverso l’uso di sapienti flashback sprazzi di vita dei due giovani sportivi rendendoci partecipi di tutto quanto portavano in campo oltre all’attrezzatura sportiva.

Shia LaBeuf in "Borg McEnroe"
Shia LaBeuf in “Borg McEnroe”

In tal modo scopriamo un Björn Borg ragazzino e ribelle, facilmente preda di escandescenze per torti subiti sul campo ma che, grazie all’intervento dell’allenatore Lennart Bergelin, impara a interiorizzare ogni sua emozione. Allo stesso modo conosciamo un piccolo John McEnroe vittima di una madre autoritaria e competitiva e di un padre che non fa altro che metterlo in bella mostra come un campione di matematica e sportivo cui il fallimento non è contemplato. Ed è per questi percorsi umani tanto diversi e, per certi versi, tanto simili che i due sul campo assumono degli atteggiamenti totalmente opposti: Borg per la sua capacità di interiorizzare e di non far trasparire la benché minima emozione viene soprannominato dalla stampa e dai tifosi IceBorg; mentre McEnroe attira su di sé le antipatie di pubblico, giornalisti e addetti ai lavori che lo apostrofano con il soprannome di Superbrat per il suo continuo imprecare contro i presenti e, in particolar modo, contro i giudici cui non fa che urlare di continuo:

Non ci posso credere!

Non puoi essere serio!

Arriva il giorno della finale. Il pubblico è già in visibilio. Borg sta lottando per il suo quinto titolo a Wimbledon consecutivo mentre McEnroe non desidera altro che portar via al re del tennis il suo scettro e la sua corona. La lotta è senza esclusioni di colpi. Nessuno dei due campioni ha intenzione di mollare o di cedere di un solo passo nel cammino verso la vittoria. Ma come in ogni gara che si rispetti deve e può esserci un solo vincitore. Così, dopo 3 ore e 53 minuti e 5 set di gioco la partita termina con il risultato di 1–6, 7–5, 6–3, 6–7(16), 8–6.

Sverrir Gudnason in "Borg McEnroe"
Sverrir Gudnason in “Borg McEnroe”

Borg è ancora il re indiscusso del tennis ma verrà spodestato con onore nel 1981 nello stesso campo e dallo stesso rivale che con gioia infinita tocca la vetta del mondo.

 Il Trailer

Sul film

Janus Metz Pedersen ci regala un ottimo biopicture – presentato alla scorsa edizione del Toronto Film Festival e vincitore dell’ultima edizione della Festa del Cinema di Roma appena conclusasi – ambientato nel mondo dello sport. E che sport! Pur mantenendo di propria spontanea volontà l’obiettivo puntato molto più sulla personalità di Borg che non su quella di McEnroe il regista offre un ottimo omaggio alla storia del tennis, ai suoi appassionati e anche a chi di tennis non sa poi molto. Tutto questo è merito del suo modo di raccontare la vita e la storia sportiva di due giganti atleti (splendidamente interpretati dallo svedese Sverrir Gudnason e da Shia Labeouf) senza mai cedere alla didascalia o all’agiografia ma raccontando questi protagonisti con il giusto distacco e la corretta obiettività. Potremmo dire… quasi restando a bordo campo!

Borg McEnroe
Borg McEnroe

In tal modo ci vengono fornite tutte le informazioni necessarie a comprendere la difficoltà, il peso, l’ansia e la pressione di questo torneo e di questa finale storica. Eppure il film non racconta solo di sport ma anche di una acerrima rivalità tramutatasi nel tempo in una indissolubile amicizia tanto che Borg è stato testimone delle seconde nozze di McEnroe con Patti Smith.

Una scena del film "Borg McEnroe"
Una scena del film “Borg McEnroe”

Ed è proprio questo a farci capire e scoprire quali siano i veri campioni: ovvero non solo quelli che vincono sui campi più o noti celebri al mondo ma quelli che dopo essersi dichiarati guerra davanti al mondo intero, si sono sbranati a vicenda ma hanno saputo anche allearsi e guardare avanti. Il campo sportivo prima o poi lo si deve abbandonare, è il fisico che lo richiede. Il campo delle vita resta per sempre ed è lì che i campioni mostrano per intero il loro valore e la loro Forza.

Wimbledon 1980

…ma resta pur sempre questione di regole (anche da infrangere), di grida liberatorie, di disciplina e di voglia di vincere.

Voto 4,5/5

Scheda tecnica:

Titolo originale: Borg McEnroe

Regia: Janus Metz Pedersen

Cast: Sverrir Gudnason, Shia LaBeouf, Stellan Skarsgård,  Tuva Novotny, Robert Emms.

Sceneggiatura: Ronnie Sandahl

Montaggio: Per K. Kirkegaard, Per Sandholt

Fotografia: Niels Thastum

Paese: Svezia, Danimarca, Finlandia

Anno: 2017 – Data di uscita: 9 novembre

Durata: 100 minuti

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