Letto per voi… “Oscure emozioni” di Isabella Grandesso

La Rubrica online “Piazza Navona” ha letto per voi “Oscure emozioni. Racconti dell’orrore e del mistero” di Isabella Grandesso (Catartica Edizioni) dove nulla è come appare. Nemmeno la paura. E non perdete l'”Incontro con l’Autrice”!

La trama

Isabella Grandesso, “Oscure emozioni” (Catartica Edizioni, 2022)

Oscure emozioni. Quattordici racconti articolati in una decina di pagine e sviluppati anche in una sola pagina. Una raccolta in cui l’Autrice Isabella Grandesso narra di morte, misteri, orrore, spiriti maligni, fantasmi sinistri presagi in bilico tra realtà e finzione, tra sogno e incubo. Oggetti inanimati prendono vita e divengono spietate armi, porte che si aprono e si chiudono, riflessi di morte, spiriti che si impossessano di cose e persone, anime impaurite e impavide che divengono carnefici e vittime di storie che strizzano l’occhio al genere horror e gotico della più alta Letteratura. Quattordici racconti che lasceranno il Lettore con un freddo brivido sulla schiena e con un grande certezza: niente e nessuno  sono mai come appaiono.

Uno specchio, un foglietto di carta scritto, un ticchettio, un tempio pagano di epoca romana, una valigia, una mazza da baseball, un appartamento disabitato e non solo. Luoghi, oggetti, animali e rumori legati alla realtà, ma che improvvisamente diventano presagi funesti provenienti dall’oscuro mondo ultraterreno, conducendo gli ignari protagonisti a un destino implacabile e sconosciuto.

Sul libro

Catartica Edizioni

Nel Febbraio 2022 Catartica Edizioni pubblica “Fuori Collana” la raccolta di racconti della scrittrice Isabella Grandesso dal titolo Oscure emozioni.

Un’antologia di quattordici racconti che hanno per protagonista la paura, il mistero, l’incontro tra la realtà e il paranormale, tra spiriti maligni e l’umano. Interessanti sono l’idea e la capacità dell’Autrice di organizzare il volume sia con ampi racconti sia con racconti “rapidi” e brevi, che si compiono in una sola pagina. In tal modo il ritmo della lettura risulta ancor più piacevole grazie alla sua varietà e diversità. Quasi rock. Quasi metallico e duro stile AC DC, Black Sabbath, Marilyn Manson.

Ovviamente è naturale e fisiologico lo sguardo e il richiamo alla Letteratura e ai suoi protagonisti che hanno reso immortale il genere horror e gotico: Edgar Allan Poe, H. P. Lovecraft, Horace Walpole, Bram Stoker, Shirley Jackson e il più moderno e contemporaneo Stephen King. Il tentativo è notevole. Non sarebbe corretto e giusto affermare il contrario. Leggendo le 170 pagine di Oscure emozioni non è possibile non accorgersi dello sforzo, della volontà, del desiderio della nostra Autrice che con affetto, impegno e passione strizza l’occhio al romanzo gotico e ai suoi rappresentanti.

Isabella Grandesso, “Oscure emozioni” (Catartica Edizioni, 2022)

Punti di forza del testo sono senza dubbio lo stile dell’Autrice che racconta da più punti di vista il sentimento della paura colorato con diverse tinte e la particolare attenzione prestata alla psicologia dei suoi personaggi che si muovono nelle tenebre, nel mare, nei vicoli e nelle vie di città come Roma e Cadiz. Ieri e oggi.

Purtroppo, però, non tutto convince. È indiscussa la capacità di Isabella Grandesso di saper gestire l’articolazione e lo sviluppo di un racconto (sia esso di dieci o di una pagina) e di attrarre la curiosità del Lettore. L’attenzione, però, leggendo alcuni racconti che compongono Oscure emozioni viene meno. Forse, per la ripetitività di alcune situazioni, di alcune espressioni o parole (ad esempio, mefitica, lo specchio, il riflesso, il vetro…). Questo, però, non significa né esclude che possa trattarsi di un’idea e di un desiderio ben precisi dell’Autrice. Ad ogni modo è un peccato perché le idee ci sono e buone, così come l’impostazione e, come già detto, la capacità di attrarre a sé il Lettore. Ma non tutti i racconti coinvolgono. Alcuni come, ad esempio, La decima luna, Appartamento n.11 e (Il bacio) Déjà-vu mortale appaiono più funzionali e funzionanti. Altri, invece, sembrano riprendere temi e situazioni già usati e sviluppati in precedenza mostrando una certa “stanchezza” dell’Autrice (ma non è detto sia così, è un’impressione di chi scrive) .

Isabella Grandesso, “Oscure emozioni” (Catartica Edizioni, 2022)

Questo non significa che il testo non sia meritevole di una lettura attenta e curiosa poiché per gli amanti del genere è certamente una fonte di brivido… anche se a volte troppo prevedibile mentre l’Autrice ha tutte le carte in regola per spingersi molto oltre e creare delle anime dannate e degli incontri scontri tra vita e morte, tra spiriti maligni e uomini/donne inconsapevoli e spaventati davvero funzionanti e funzionanti.

Oscure emozioni resta una carrellata di racconti interessanti e da considerarsi un valido punto di partenza per lanciarsi molto oltre affinché la fantasia dell’Autrice possa diventare una perfetto e genuino concerto di musica hard rock. Con tanto di catene e splendide ballate.

Isabella Grandesso, “Oscure emozioni” (Catartica Edizioni, 2022)

E non solo. Oscure emozioni è anche un apprezzabile strumento di lettura che solletica e sollecita il suo pubblico a non soffermarsi mai sulle apparenze poiché nulla è come appare: né uno specchio né un’anziana e indifesa signora né, tantomeno, una “innocua” mazza da baseball. Tutto può succedere. Perciò attenzione… soprattutto a chi bussa alla vostra porta. E il brivido riprende.

Incontro con l’Autrice

Come è avvenuto il suo primo incontro con la scrittura?

Da quando ho appreso i rudimenti della scrittura e ho scoperto il piacere di raccontarmi e raccontare. Fin da bambina amavo scrivere storie di fantasia, mia mamma ne conserva una collezione. Per me scrivere è qualcosa che va oltre la passione, è una necessità, un bisogno vitale, uno strumento esplorativo esteriore e interiore.

Come è nato il progetto editoriale di Oscure emozioni?

Oscure Emozioni è nato nel 2018. Avevo partecipato ad alcuni concorsi con un paio di racconti riscontrando successo, così ho pensato di raccoglierli e inviarli a qualche casa editrice free che fosse interessata al genere. Dopo una lunga ricerca ho incontrato Catartica Edizioni.

La scrittrice Isabella Grandesso (Per gentile concessione di Isabella Grandesso)

Come nascono i suoi racconti?

Un oggetto, una persona, una situazione, una parola, un ricordo, un luogo, diventano scintilla per la mia mente, poi le oscure emozioni crescono dentro ai miei personaggi, li attanagliano, facendoli diventare vittime inconsapevoli del loro tragico destino.

In Oscure Emozioni vi sono racconti brevissimi ma anche di decine di pagine. Ciò ha comportato un diverso rapporto con il foglio e con l’impostazione del suo lavoro? Se sì, in che modo?

In realtà, non c’è una scelta d’impostazione del lavoro voluta, ma semplicemente riporto sulla pagina bianca quello che la mia mente mi sta raccontando, a volte sono racconti brevissimi, altri necessitano di essere esplorati in modo più profondo.

Perché ha deciso di dedicarsi in particolar modo a racconti dell’orrore e del mistero?

Più che una decisione è una scoperta, la scoperta di saper raccontare attraverso l’esplorazione profonda e fantastica le emozioni oscure, ossia tutte le emozioni che generalmente l’essere umano tende a inibire o a demonizzare anche se fanno parte della natura umana. Infatti, Oscure Emozioni è una raccolta di racconti gotici che, oltre a far leva sulle paure profonde dell’universo umano e sul turbamento dell’ignoto, vuole toccare quelle che sono le emozioni più spaventose, i pensieri cosiddetti cattivi, che non affrontiamo perché non riusciamo a controllare razionalmente e che non riusciamo ad accettare neppure di pensarle. Le emozioni “oscure”, fanno parte della natura umana. Un modo per accettarle è esorcizzarle. Più si parla di qualcosa che ci spaventa, più questa ci sembra meno spaventosa e più accettabile. L’essere umano ha bisogno del noto per affrontare.

Isabella Grandesso, “Oscure emozioni” (Catartica Edizioni, 2022)

L’ignoto spaventa. Ciò che spaventa, non solo ci fa fuggire ma ci attrae, ne siamo ossessionati, resta nei nostri pensieri e nello stesso tempo ci incuriosisce. Il mio intento è portare il lettore a sentire queste emozioni attraverso il protagonista. Questi racconti sono, in un certo senso esplorativi di una dimensione spaventosa, ma senza effetti collaterali e in totale sicurezza.

Molti dei suoi racconti sono ambientati a Roma dove oggi vive. La sua città di adozione quanto le è e le è stata di aiuto per la sua ispirazione?

Moltissimo! Roma è la mia musa ispiratrice. Io amo camminare e Roma mi da la possibilità di camminare per lunghi percorsi stimolando la mia creatività, offrendomi squarci impagabili, dettagli che magari al passante distratto sfuggono, ma che per me diventano fonti di ispirazione impagabili. Ci sono quartieri, qui a Roma, intrisi di mistero e che trasudano misticismo, i più noti sono l’Esquilino (dove vivo) e quartiere Coppedè.

Ha scritto romanzi per ragazzi e racconti. In quale genere e stile sente di essere più a suo agio? E perché?

La scrittrice Isabella Grandesso (Per gentile concessione di Isabella Grandesso)

In realtà mi sento a mio agio in entrambe le dimensioni. Il genere gotico e la narrazione fantasy per ragazzi hanno tratti comuni, entrambi hanno matrice fiabesca, ma destinati a un pubblico diverso.

È una domanda difficile ma a quale dei suoi racconti o dei suoi protagonisti è più legata? E perché?

Non c’è un personaggio preferito. Io mi limito a immaginare e ad accompagnare il protagonista lungo il suo cammino, esplorando le sue emozioni più profonde. Il vero protagonista, in realtà, è chi legge, non è un caso che spesso le mie storie siano volutamente in prima persona.

Quali differenze e analogie riscontra nella scrittura per ragazzi e in quella dei racconti?

La differenza sostanziale sta nello stile narrativo usato, più semplice nel primo caso e più complesso nel secondo, anche se nei romanzi per ragazzi mi piace utilizzare, di tanto in tanto, parole più ricercate, ma intuitive, per arricchire il vocabolario del giovane lettore. L’analogia tra i due stili penso sia la parte descrittiva. Mi piace esplorare i luoghi fisici e interiori e cercare di farla immaginare al lettore attraverso le parole e i simboli fiabeschi. Nei racconti, infatti, tutti gli oggetti, gli animali, i luoghi, che sono il cuore dei miei racconti, diventano una sorta di oggetto magico e hanno in comune il fatto di essere considerati dal lettore innocui per poi, invece, sorprendere con il significato metafisico e funesto che assumono nel racconto stesso.

Isabella Grandesso, “Oscure emozioni” (Catartica Edizioni, 2022)

Quali sono gli Autori e le opere che hanno formato il suo essere lettrice e scrittrice?

Fino ai vent’anni ero letterariamente onnivora poi ho scoperto la letteratura gotica e del mistero e lì c’è stata la folgorazione! Credo di aver letto quasi tutte le opere degli autori classici da Walpole a Lovecraft, Poe, Shelley, Collins, Polidori, Maturin, M.R. James, Stoker e altri, il cui nome mi sfugge. Oggi adoro l’impronta stilistica di Carlos Ruiz Zafón e di Chris Priestley.

Quali sono i suoi prossimi impegni e progetti editoriali?

Isabella Grandesso, “Oscure emozioni” (Catartica Edizioni, 2022)

Per quanto riguarda i miei impegni, sono stata contattata da numerose scuole medie in Italia e in Francia che hanno letto i miei romanzi, per effettuare sia incontri con autore sia per condurre corsi di scrittura creativa, dove cerco di aiutare i ragazzi a esprimere il loro mondo interiore attraverso le parole e l’immaginazione.

Ho scritto due nuovi romanzi gotici per ragazzi e sto concludendo il terzo, ambientati all’Esquilino, il quartiere di Roma dove abito. Sto completando il terzo volume della saga di “Phil” e ho quasi terminato una nuova raccolta di racconti del mistero dove il fil rouge è un altro aspetto oscuro della nostra anima.

 

 

 

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