La Rubrica online “Piazza Navona” è molto felice di ospitare ancora una volta la scrittrice Maria Elisa Gualandris e di presentarvi il suo ultimo romanzo La cacciatrice di fantasmi (More Stories). Non perdete l’Incontro con l’Autrice!
La trama
Benedetta Allegri, aspirante giornalista, ha finalmente ottenuto l’agognato “posto fisso” in una radio locale occupandosi della sua passione preferita: la cronaca nera. Durante la diretta di una sua trasmissione riceve un sms di un certo Michele che le chiede di sentire Come mai degli 883 uscita nell’estate 1993. Una richiesta un po’ insolita ma l’ascoltatore risponde di aver scelto quella canzone perché proprio in quel periodo è deceduto. Nello stesso tempo, anche la vita privata di Benny (così la chiamano tutti gli amici) sta registrando diversi alti e bassi: sul lago Maggiore torna l’amato commissario Giuliani sempre più tenebroso e misterioso riguardo al suo passato, i rapporti con Viola e Francesco – gli amici di una vita – sono preda di incomprensioni e di una importante battuta d’arresto. Solo le indagini sulla scomparsa e sulla morte di Michele sembrano dare a Benny la soddisfazione e la giusta carica per riportare ordine nella sua vita. Ma è proprio vero che Michele è morto nell’estate 1993? E se così fosse, come ha fatto a inviarle quel messaggino in radio? Riuscirà Benny a risolvere anche questo caso senza mettersi nei guai?
Sul libro
La giornalista e scrittrice Maria Elisa Gualandris, dopo aver pubblicato Nelle sue ossa (bookabook, 2021) e Come il lago (More Stories, 2022) torna alle stampe con La cacciatrice di fantasmi (More Stories, 2023) l’ultimo capitolo della serie L’apprendista reporter. La protagonista di questa trilogia è Benedetta Allegri, giovane donna appassionata di giornalismo e, in particolar modo, di cronaca nera. Segni particolari: risolvere delitti irrisolti attraverso strane presenze e messaggi dal passato. Ed è proprio un sms inviato da un’altra dimensione, dall’aldilà, a dare il via a questa nuova indagine. C’è un ragazzo che chiede giustizia, la sua morte – avvenuta nell’estate del 1993 – non è ancora stata chiarita, ci sono troppe bugie e verità messe a tacere.
Così, Michele Borsi contatta (è proprio il caso di dirlo!) l’entusiasta e spericolata Benedetta Allegri affinché faccia luce e giustizia su quanto gli è accaduto trent’anni fa. Non c’è bisogno di chiedersi quali siano le reazione della giornalista! Quest’ultima, però, ha anche dei problemi nella sua sfera privata da risolvere: chiarire il suo rapporto con il bel tenebroso commissario Giuliani che sembra avere anche lui (!) un passato da risolvere e un presente da cui stare molto attento; il rapporto con i suoi fidati amici di sempre – Francesco e Viola – a causa di incomprensioni, gelosie e cose non dette si incrina in modo quasi irrecuperabile. Per fortuna Benny trova un po’ di pace nel dialogo quasi telepatico con la nipotina e in quello abbastanza pratico e fulmineo con Caterina, l’adolescente ribelle e un po’ punk che proviene dalla precedente indagine dell’apprendista reporter.
La cacciatrice di fantasmi, così come i precedenti capitoli di questa trilogia, resta una lettura piacevole ma rispetto agli altri perde un pochino la spinta. Brava è stata l’Autrice a fare una sorta di “aggiornamento” all’inizio del libro utile a fornire al Lettore tutte le informazioni utili per conoscere e avvicinarsi ai personaggi collegati e legati alla protagonista sin dall’inizio. Spesso, però, le ripetizioni nel corso della lettura non aiutano troppo perché marcano più volte ciò che è stato già ampiamente ben chiarito. Anche il personaggio di Benedetta sembra non avere avuto una sua personale evoluzione: ha certamente un “coro” più ampio vicino a sé, sta sicuramete maturando delle riflessioni e delle convinzioni ma aldilà del “posto fisso” e dell’inquadratura (senza fare spoiler) della relazione con il commissario del suo cuore sembra non crescere.
È entusiasta, volenterosa, spericolata, intelligente, persino incosciente tanto è la passione per la cronaca eppure resta quasi un’adolescente, una giovane donna che si ritrova a discutere con gli amici per gelosie seppur condite da temi importanti quali il racket, il pizzo, la malavita. Sembra che l’Autrice abbia messo troppa carne al fuoco (tutti ottimi spunti) che poi, però, non è riuscita ad approfondire e ampliare a dovere. Non parliamo di superficialità poiché questa non appartiene alla nostra Autrice: si sente che ogni sua pagina è fonte di ore di riflessione, studio, pensieri, decisioni e indecisioni e che il testo ha dei buoni elementi. Certamente Maria Elisa Gualandris, proprio come la sua Benny, ha seguito istintivamente il suo entusiasmo e la sua passione per la scrittura. La “sola” indagine, senza il perdersi in tanti altri meandri della mente e di altre storie parallele, avrebbe dato molto di più. La scrittura di Maria Elisa Gualandris può dare e ha dato tanto, per questo ci si aspetta molto. Ha talento, capacità di racconto, è ben consapevole da dove partire e dove arrivare. In questo caso, però, si è riscontrato (tutto opinabile, naturalmente) una lieve perdita di smalto e di ordine in tutto ciò che va oltre l’indagine stessa.
La cacciatrice di fantasmi, però, merita di essere letto. L’entusiasmo di Benedetta Allegri è sempre contagioso così come il suo modo, spesso poco ortodosso ma funzionale, di fare indagini e di riportare alla luce la verità.
Incontro con l’Autrice
Come è nato La cacciatrice di fantasmi, il terzo capitolo incentrato sulla figura della giornalista Benedetta Allegri?
È nato da una riflessione sulla musica, sul potere che le canzoni hanno di scatenare ricordi e farci viaggiare nel tempo. Tanto più che ora Benedetta lavora in radio. E così mi è nata l’idea di farla contattare da un ascoltatore… morto. Che le chiede di ascoltare un brano che è stato un po’ la colonna della mia adolescenza, insieme a tutte le canzoni degli 883, “Come mai”.
Da Nelle sue ossa a La cacciatrice di fantasmi in che modo si sono sviluppati il personaggio di Benedetta Allegri e la sua scrittura?
Benedetta è molto cresciuta. E proprio in questo terzo libro dovrà fare un passaggio fondamentale, dovrà imparare a scegliere, a decidere davvero cosa vuole fare “da grande”. E dovrà anche lasciare andare tanti aspetti anche legati all’amicizia. Ma capisce anche chi veramente vuole essere. La mia scrittura spero che sia cambiata in meglio, sicuramente ho sempre più consapevolezza rispetto al primo romanzo e cerco di arricchire quanto posso la trama e gli spunti.
Ne La cacciatrice di fantasmi Benedetta Allegri alias Benny è costretta a “crescere”, a prendere delle scelte importanti e ad avere maggiore consapevolezza di sé e dei suoi sentimenti. Possiamo dire che questo romanzo segni, da questo punto di vista, la svolta e la raggiunta maturità (umana e stilistica) di questo personaggio?
Sì esatto, è proprio così. Per certi versi è anche doloroso far crescere un personaggio molto amato, ma è giusto che ora lei prenda il volo.
Qual è stata la difficoltà maggiore nel mantenere vivo e sempre frizzante i personaggi di Benedetta Allegri e del tenebroso commissario Stefano Giuliani?
La maggiore difficoltà è stata quella di tenerli sulle corde, allontanarli e farli riavvicinare, senza però rendere il tutto noioso o forzato fino all’ultima decisione finale sul loro futuro. Spero di esserci riuscita.
Quali sono le novità di questo suo romanzo rispetto ai precedenti Nelle sue ossa e Come il lago?
Benedetta è stata assunta e quindi non è più precaria, e questa è già una bella novità! E poi per la prima volta la metterò in crisi con alcuni screzi e problemi anche con gli amici e la sorella, da sempre i suoi alleati.
A quale personaggio di questo romanzo sente di essere più affezionata? E perché?
Sicuramente a Benny. Ma anche Caterina, la figlia di una donna uccisa che, in Come il lago, ha chiesto a Benedetta di aiutarla a indagare sulla morte della mamma. Caterina è forte e fragile, geniale e introversa. Ed è sempre in grado di spiazzare Benedetta.
Qual è stato il momento più complesso “incontrato” durante il lavoro di stesura del romanzo?
Per me il momento più complesso è sempre raccontare la storia sentimentale, anche se poi è la parte più divertente, ma non è facile per me gestire due personaggi come Benny e Giuliani.
Anche ne La cacciatrice di fantasmi molti e diversi sono i richiami e i riferimenti al mondo della musica e della letteratura, da Agatha Christie agli 883. A cosa si devono queste sue scelte?
Agatha Christie perché amo moltissimo i suoi libri e mi hanno fatto innamorare del genere giallo. È la regina assoluta per me. E gli 883 perché hanno segnato un’epoca, gli anni Novanta, che sono gli anni in cui sono cresciuta con il walkman nelle orecchie e le cassette.
Possiamo aspettarci un nuovo capitolo delle avventure della Allegri o le sue storie si fermano qui?
Per ora si prende una pausa. Poi nel futuro… chissà.
Quali sono i suoi prossimi progetti editoriali?
Ho scritto un altro giallo, ma al momento sto ancora cercando la casa editrice giusta perché è un genere un po’ diverso, con un’altra protagonista femminile che amo molto. Incrocio le dita!