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Letto per voi… “Il tocco del piccolo angelo” di Fiorenza Pistocchi

La Rubrica online “Piazza Navona” oggi vi racconta del romanzo giallo/noir dal titolo “Il tocco del piccolo angelo” di Fiorenza Pistocchi (Neos Edizioni). E non perdete il consueto “Incontro con l’Autrice”!

La trama

Fiorenza Pistocchi, “Il tocco del piccolo angelo” (Neos Edizioni, 2021)

Milano, quartiere Lambrate. Il corpo di una giovane donna viene ritrovato sotto la tangenziale. A condurre le indagini è il commissario Diego Perego che dovrà faticare non poco per ricostruire e scoprire i dettagli della vittima: Antonella Ardito. Omicidio o suicidio? In ogni caso: quale sarebbe il movente? E chi avrebbe potuto desiderare la morte della donna? E perché? Tra interrogatori, perquisizioni, indagini, sopralluoghi e infiniti elementi da ricomporre e ricostruire emerge l’affascinante ed enigmatica figura di Linette. È una ragazza di origini haitiane, madre della piccola Stella e appena uscita di prigione. Una ragazza che, in parte, si è persa ma che ora, soprattutto per amore verso sua figlia, è pronta e decisa a vivere onestamente, a ricostruirsi una vita onesta e pulita assieme all’aiuto della preziosa sorella Odille. Lo stesso commissario Perego, così confuso e indeciso nella sua privata, resta letteralmente ammaliato da questa giovane donna soprattutto quando scopre della sua spiccata sensibilità, di quella sua forza e dono interiori che al solo tocco con l’altro le permettono di compiere premonizioni e scoperte interessanti e molto utili alle indagini. In che modo sarà di aiuto la sensibilità di Linette alla ricerca della verità sulla morte di Antonella Ardito?

Sul libro

Fiorenza Pistocchi, “Il tocco del piccolo angelo” (Neos Edizioni, 2021)

Nel giugno 2021 la torinese Neos Edizioni pubblica nella Collana Nero&Co l’ultimo romanzo di Fiorenza Pistocchi dal titolo Il tocco del piccolo angelo. Si tratta di un accattivante, come già si può notare dalla copertina in cui è rielaborato un murales Rosco Graffiti Art, giallo/noir ambientato a Lambrate, nella periferia milanese in cui si mescolano tanti mondi: quello della massoterapia, del tango argentino, delle associazioni benefiche… L’obiettivo è scoprire cosa è accaduto alla protagonista Antonella Ardito. In realtà, quest’ultima non è che una dei tanti protagonisti di questa intricata vicenda assieme a Linette, a sua sorella Odette, al commissario Diego Perego, alla piccola Stella… Si potrebbe quasi affermare che ne Il tocco del piccolo angelo non ci siano personaggi secondari poiché tutti, ciascuno a suo modo come direbbe Luigi Pirandello, intervengono sugli eventi muovendoli, sviluppandoli e facendo sì che la storia si snodi pagina dopo pagina.

Neos Edizioni

Ciò che colpisce favorevolmente il Lettore, in tal senso, è il fatto di trovare dell’ordine in tutto questo. Ciò significa che l’Autrice ha saputo calibrare ed equilibrare in modo sapiente e funzionale al racconto ogni singolo personaggio e il rispettivo ruolo senza creare mai confusione, accavallamenti, elementi di disturbo durante la lettura. Ad aiutare tutto questo di grande aiuto sono le citazioni e gli aforismi che vanno a introdurre ogni singolo capitolo (da Albert Einstein a Italo Calvino passando per Arthur Conan Doyle e Carl Gustav Jung) dimostrando ulteriormente il suo impegno, la sua attenzione e la sua dedizione verso il Lettore che cerca di mettere quanto più possibile a suo agio. E lo stesso accade con gli ambienti (reali e astratti) che animano la vicenda: la prigione, la milonga, il mondo della finanza, delle associazioni benefiche, la malavita, la massoterapia, il sogno, l’estrema sensibilità sensoriale… Anche tutti questi ambienti sono altrettanto protagonisti de Il tocco del piccolo angelo e anche qui, ancora una volta, va dato il merito all’Autrice di averli descritti con semplicità, con attenzione ma senza mai creare crepe nella narrazione.

Fiorenza Pistocchi, “Il tocco del piccolo angelo” (Neos Edizioni, 2021)

Il tocco del piccolo angelo, così, diviene una graziosa matrioska all’interno della quale sono racchiusi personaggi, luoghi, volti… persino un giallo nel giallo poiché alla morte di Antonella Ardito si aggiunge l’aggressione di Odette e il rapimento di Stella, rispettivamente sorella e figlia di Linette. Ciò rende assai avvincente la lettura e la storia in quanto tale. E solo in questo caso la vicenda sembra “distrarsi” un tantino. Infatti, se Il tocco del piccolo angelo si apre con la morte di Antonella Ardito di questa si tornerà ad occuparsi ampiamente solo verso la fine del libro. Nel mezzo quasi tutta la vicenda è incentrata su Linette e la sua bambina. Questo ovviamente non toglie nulla alla validità del testo né tantomeno al talento dell’Autrice. Forse, però, si sarebbe potuto equilibrare maggiormente questo aspetto, il solo a far notare un certo squilibrio con l’impianto narrativo. Ma probabilmente questa sarà stata una scelta ben ponderata e pensata dell’Autrice.

Ad ogni modo Il tocco del piccolo angelo resta una storia da leggere con piacere e curiosità proprio per il suo stile accattivante e il suo ritmo incalzante ma mai aggressivo verso il Lettore che non potrà fare altro che unirsi ai protagonisti nella loro ricerca della verità.

Incontro con l’Autrice

La scrittrice Fiorenza Pistocchi

Come è nato il progetto editoriale di Il tocco del piccolo angelo?

Grazie per l’intervista. Per chi scrive è sempre stimolante rispondere a domande che permettono di precisare meglio anche a se stesso i confini e le motivazioni di questa passione. Il progetto del mio romanzo è nato da due circostanze: un’amica ha iniziato a esercitare un’attività professionale di massoterapista e, a poca distanza di tempo, sono stata invitata a presenziare a una sfilata avvenuta nel carcere di San Vittore. Le detenute confezionano, nel laboratorio di sartoria, i turbanti per le donne che si sottopongono alla chemioterapia all’Istituto dei Tumori e in quell’occasione li hanno indossati. Ho visto ragazze giovani e donne a cui era difficile attribuire un passato criminale. Desideravo da tempo scrivere un giallo/noir ambientato a Milano. Ho unito il tutto e il personaggio principale, quello di Linette, ha preso vita.

Qual è stata la difficoltà maggiore nel tradurre su carta la sua idea originale del romanzo?

Fiorenza Pistocchi, “Il tocco del piccolo angelo” (Neos Edizioni, 2021)

La maggiore difficoltà è stata rendere in modo adeguato e stringente l’indagine di Polizia sul delitto, il fatto intorno al quale ruota tutta la storia. Anche la normale procedura di lavoro in un commissariato non è facile da comunicare in modo coerente al lettore, si tratta di una realtà complessa. In questo mi è stato di grande aiuto l’editor Carlo De Filippis, esperto in questo campo e lui stesso scrittore di gialli e noir.

In che modo è riuscita a mantenere un certo equilibrio narrativo raccontando di un giallo che al suo interno, se così possiamo dire, possiede un altro giallo?

L’alternanza dei capitoli dedicati a Linette e al commissario Diego Perego permette di seguire due storie parallele, che a un certo punto si incrociano e si fondono. Credo che da questo derivi un certo equilibrio. Sono due approcci differenti al delitto, uno razionale e l’altro un po’ divergente. Spero che questo artificio letterario piaccia al lettore. Non volevo scrivere un romanzo troppo lineare, con un unico obiettivo, qui ogni personaggio ha il suo obiettivo da raggiungere e le storie di tutti trovano una soluzione, anche se non definitiva.

La scrittrice Fiorenza Pistocchi

A quale tra i protagonisti di Il tocco del piccolo angelo sente di essere più affine e affezionata? E perché?

Ho lavorato molto sui personaggi, ho tracciato una sorta di “scheda” per ciascuno di essi, perché nel romanzo si potessero muovere con coerenza. Linette e Diego sono quelli che mi hanno impegnata maggiormente, ma il personaggio di Odile, la sorella di Linette, riscuote la mia simpatia, con quel suo fare pratico e con l’ottimismo che la sostiene sempre. Infine sull’ispettore Ruggeri, sottoposto di Perego e da lui sempre maltrattato, ho concentrato una vena comica per lui involontaria, che alleggerisce a volte le situazioni. Curioso come, dopo averne scritto, i personaggi di cui l’autore parla assumano una fisionomia reale, sembra siano persone vere. 

Ne Il tocco del piccolo angelo si entra nel mondo del tango argentino, della massoterapia, delle associazioni benefiche. Quanto e cosa c’è di Fiorenza Pistocchi in tutto questo?

Fiorenza Pistocchi, “Il tocco del piccolo angelo” (Neos Edizioni, 2021)

Come sempre un autore, anche in un romanzo noir, racconta ciò che conosce, ciò che ha vissuto, in fondo racconta di sé. Nella mia vita ho fatto molte esperienze, perché sono una persona curiosa e mi piace imparare. Ho quindi ballato il tango, e l’ambiente che descrivo nel romanzo si ispira a un locale di Milano che ho frequentato, anche se non proprio uguale e non nella stessa zona in cui lo colloco nel racconto. Il mondo dei ballerini di tango è molto interessante e particolare. La massoterapia mi ha aiutata in un periodo in cui risentivo di problemi di salute. Durante le sedute di massaggio ho percepito la capacità dei terapisti di scoprire i problemi fisici e non solo delle persone. Infine ho un grande rispetto per il mondo del volontariato e ho sempre cercato di aiutare: sono curatrice di un’antologia di Neos edizioni e con vari racconti ho partecipato ad altre antologie, ho sempre fatto la scelta di devolvere i diritti d’autore di questi lavori ad alcune associazioni nazionali e internazionali che operano per la salute delle persone e per il terzo mondo.

Fiorenza Pistocchi, “Il tocco del piccolo angelo” (Neos Edizioni, 2021)

Perché ha scelto di ambientare il suo romanzo proprio a Lambrate?

A Lambrate ho vissuto per circa trent’anni. Sono stata studentessa, poi mi sono sposata e ho avuto un figlio mentre vi abitavo. Conosco bene il quartiere e l’ho visto trasformarsi negli anni. Anche se ora abito nell’hinterland di Milano, ci vado spesso e amo tutta Milano, una città complessa e variegata, ma che offre molto.

È autrice anche del romanzo a sfondo storico Il cuore tenace della tavola e di numerosi racconti. In che modo affronta e si approccia a questi diversi stili e generi letterari e di scrittura?

La storia è sempre stata un mio interesse preminente. Nel passato troviamo la radice di ciò che accade nel presente e solo se sappiamo individuare il positivo e il negativo di ciò che è accaduto riusciamo a orientarci e a fare delle scelte. Perciò alterno il genere giallo con il romanzo a sfondo storico. Certo, ne scrivo di meno perché il tempo da dedicare alla documentazione e all’approfondimento è maggiore che per un giallo o un noir. Per i racconti devo fare un ragionamento diverso: il racconto è un genere letterario difficile perché deve catturare il lettore e mantenere la sua attenzione concentrando la vicenda in poche pagine. In genere non scrivo racconti spontaneamente, ma a richiesta, su temi scelti dalla casa editrice.

La scrittrice Fiorenza Pistocchi

Quali sono gli Autori e le opere che hanno influenzato e formato il suo essere “scrittrice” e “lettrice”?

Gli autori preferiti sono stati, in passato, quelli dei “classici” del giallo, inglesi e americani. Comunque leggo di tutto, dal saggio al romanzo psicologico, di vari autori italiani e stranieri (tra gli ultimi apprezzati Tre piani di Eshkol Nevo, La vita segreta degli scrittori di Guillaume Musso). Amo tutta la produzione di Camilleri, tutta quella di Manzini e di De Giovanni, Lucarelli, Scerbanenco, ecc.

Fiorenza Pistocchi, “Il tocco del piccolo angelo” (Neos Edizioni, 2021)

Quali sono i suoi prossimi impegni professionali?

Sto progettando un seguito al Tocco del piccolo angelo, con gli stessi personaggi alle prese con una nuova indagine, e nello stesso tempo mi documento per scrivere un romanzo a sfondo storico, un progetto complesso che per ora è solo un’idea che deve precisarsi meglio. Ormai la scrittura fa parte della mia vita.

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