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“Piero Raspi: dalla luce al colore. Dipinti 1955-2005”, a Roma la prima antologica del pittore spoletino

La Rubrica online “Piazza Navona” vi propone di visitare la mostra “Piero Raspi: dalla luce al colore. Dipinti 1955-2005”, la prima antologica del pittore spoletino, allestita al Casino dei Principi di Villa Torlonia.

Foto di Piero Raspi

Piero Raspi: dalla luce al colore. Dipinti 1955-2005, dal 29 ottobre 2021 al 9 gennaio 2022 al Casino dei Principi di Villa Torlonia, è la prima antologica del pittore spoletino (nato nel 1926) che si tiene a Roma, dopo quella dedicata nel 2019 a dipinti e collages presso la Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Collicola Spoleto.

Promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, prodotta dall’Associazione Sinergie Culturali con la collaborazione della Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Collicola Spoleto, l’esposizione è curata da Marco Tonelli, Direttore artistico della Galleria. Con il patrocinio della Quadriennale di Roma. Organizzazione di Zètema Progetto Cultura.

“Il quadrato 4°”, 1967, gessetti colorati, matite e acrilico su carta, Archivio Raspi, 74×55 cm

Questa mostra, sostenuta dall’Archivio Raspi, vuole avere un carattere esaustivo sulla vicenda di uno dei protagonisti del periodo informale italiano, la cui pittura si è evoluta dalle esperienze più costruttive degli anni Sessanta a quelle più liriche tipiche degli anni Ottanta, Novanta e Duemila, con fasi dedicate più espressamente ad opere materico/oggettuali.

La mostra dispiega la vicenda pittorica di Raspi a partire dal 1955, in particolare dal dipinto Paesaggio verde, con la quale l’artista prese parte al Premio Spoleto di cui vinse due edizioni e a cui partecipò undici volte. Un premio fondamentale per l’affermazione dell’informale a partire dalle esperienze dell’ultimo naturalismo di Francesco Arcangeli (da Raspi filtrato attraverso il Gruppo dei pittori spoletini fin dal 1954) e per l’influenza che vi esercitò in quel periodo il grande scultore Leoncillo Leonardi, sostenitore del Gruppo dei sei pittori di Spoleto.

“Ipercuore”, 1964, impasto colorato di bianco zinco con olio di lino, trementina e frammenti di stoffa e legno su tela, Archivio Raspi, 160×130 cm

Il percorso espositivo lungo le sale del Museo, segue un andamento cronologico prevedendo la presenza di opere del periodo informale (1955- 1961), dipinti e carte realizzati tra metà anni Sessanta e fine Settanta e opere prodotte tra anni Novanta e Duemila. In una delle sale è stata inoltre allestita una grande vetrina con alcuni documenti d’archivio (cataloghi e carteggi) provenienti dalla Quadriennale di Roma, mentre la stanza conclusiva del percorso è stata dedicata agli artisti informali compagni di strada di Raspi, italiani e internazionali, riuniti e presentati dalla Galleria l’Attico di Roma (Canogar, Marignoli, De Gregorio, Bendini, Leoncillo, Hoehme, Götz, Bogart) con opere provenienti proprio dalla collezione dell’Attico.

Cinque opere di piccolo formato costituiscono infine un’appendice alla mostra, che documenta, con bozzetti e progetti, la grande scultura a rilievo metallico Omaggio a Burri allestita permanentemente a Spoleto presso l’Hotel Albornoz.

“Frontale”, 1960, impasto colorato di bianco zinco con olio di lino, trementina e combustioni su tela Galleria d’Arte Moderna Palazzo Collicola Spoleto, 154×174 cm

Le opere provengono in gran parte dall’Archivio Raspi e dalla Galleria l’Attico di Roma, oltre a tre prestiti della Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Collicola.

Sarà presente in mostra il film-documentario su Piero Raspi: Dalla luce al colore. Dipinti 1955-2005, regia di Luisa Galdo.

I testi in catalogo di Marco Tonelli – ICONA EDITORE, Città di Castello (Pg) – sono arricchiti da un’intervista a Fabio Sargentini a cura di Lorenzo Fiorucci.

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