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Letto per voi… “Game Day” di Federica Tronconi

La Rubrica online “Piazza Navona” vi racconta di “Game Day” di Federica Tronconi (O.D.E. Edizioni). Uno sport romance ambientato nel mondo del basket. E non perdete l'”Incontro con l’Autrice”!

La trama

“Game Day” di Federica Tronconi (O.D.E. Edizioni)

Stefania Gorini è una giornalista di cronaca in attesa di promozione che viene trasferita alla redazione sportiva per seguire il campionato di basket e, in particolare, il Firenze neo promosso nella massima categoria nazionale. Ex giocatrice di pallacanestro si ritrova a dover vivere in quell’ambiente e in quello sport che tanto l’hanno delusa e amareggiata.

Andrea Castaldi è la punta di diamante della squadra del Firenze, miglior giocatore del campionato e conteso dalle altre società che vorrebbero ingaggiarlo. Sicuro di sé, fisico scolpito dagli allenamenti, senza troppe distrazioni e lontano da legami sentimentali stabili.

Questi sono i protagonisti di Game Day di Federica Tronconi che, complice lo sport e le loro rispettive professioni, si incontreranno per una semplice intervista per poi stuzzicarsi – più o meno volontariamente – a vicenda. Chi ritraendosi. Chi andando all’attacco. In un gioco di sguardi, reticenze, fiducia… riusciranno i due ragazzi a concludere la loro “partita” vincendo il loro personale “campionato” e a fidarsi l’uno dell’altra?

Sul libro

O.D.E. Edizioni

Nel settembre 2021 la O.D.E. Edizioni pubblica Game Day, lo sport romance di Federica Tronconi, giornalista appassionata della parola con un passato come giocatrice di basket. Si può ben affermare, perciò, che in questo suo primo romance la Tronconi abbia riversato tutta se stessa e le sue passioni più grandi: la scrittura e lo sport (il basket, appunto).

Game Day, proprio come suggerisce il titolo e la copertina stessa del libro, vive nel e del mondo dello sport con l’inevitabile inserimento del giornalismo e delle cronache sportive. Ed è esattamente su questi due fronti, ben contrapposti ma allo stesso tempo inscindibili, che si muovono Andrea e Stefania, i due protagonisti, e l’intera vicenda.

Una giornalista che sperava in una promozione nella redazione di cronaca spostata in quella sportiva e un atleta bello, sicuro di sé, a tratti timido, a tratti strafottente. Due ambiziosi, in ogni modo. Come lo sport e la professione richiedono e insegnano anche. Ad ogni modo è questo il terreno su cui viene impiantata la storia creata da Federica Tronconi, assai semplice e lineare, senza particolari colpi di scena, dove si sente profumo di  happy end sin dalle prime pagine.

“Game Day” di Federica Tronconi (O.D.E. Edizioni)

Certo: per gli amanti e gli appassionati del genere romance Game Day riscuoterà un ottimo successo proprio per la sua semplicità, la sua genuinità e lo sventolare la bandiera dell’amore e del “vissero felici e contenti”. Si deve comunque ammettere che l’Autrice è stata molto brava nel creare una storia solida e verosimile per il suo genere. A lei, inoltre, va il merito di aver raccontato e descritto il mondo del basket che non tutti conoscono, soprattutto attraverso l’uso di un linguaggio specifico e preciso che incuriosisce il Lettore divenendo anche fonte di scoperta di un mondo, forse, non troppo noto e delle sue regole. Un altro aspetto che Game Day porta in superficie – anche se il focus della storia è decisamente un altro – è anche la percezione di una giornalista sportiva inserita in un contesto maschile, e spesso misogino quando non pieno di pregiudizi, come quello del basket in questo caso (ma dello sport in genere). Così, i pensieri di Stefania, le battutine degli atleti e degli “addetti ai lavori”, gli sguardi ammiccanti dello stesso Castaldi e le chiacchiere da spogliatoio aprono la mente anche ad altri pensieri e alla triste attualità di questa situazione. Basti pensare, ad esempio, a quanto accaduto pochi mesi alla giornalista sportiva di Toscana Tv, Greta Beccaglia, all’esterno dello stadio dopo la partita calcistica Empoli – Fiorentina.

“Game Day” di Federica Tronconi (O.D.E. Edizioni)

Ma ripetiamo, questo è uno spunto di riflessione che sorge (o dovrebbe sorgere) spontaneamente anche se, come già accennato, l’intento dell’Autrice e la direzione della sua storia sono decisamente altri. Però, anche se per puro caso, riflettere non guasta e, forse, può aiutare anche a dare una lettura più profonda anche di un testo così “leggero” (nel senso di poco impegnato e impegnativo), di puro intrattenimento e “semplice” inno ai sentimenti e all’amore come il romance.

Allo stesso modo, però, Game Day offre al Lettore la storia del “bello, impossibile e palestrato” e la donna adorante che “cede/non cede poi cede” e non riesce a resistere. Due stereotipi, in fondo, da cui sono nati innumerevoli opere letterarie. Ma questi, forse, sono anche gli ingredienti base (dosati e amalgamati certamente in modo diverso e con un diverso “sapore”) di un romance a regola d’arte che, pure, chi legge e, sempre forse, non abituato e non incline a questo genere, fatica a comprendere. In questo modo, si apre un gioco di ruoli e di meccaniche che va ben oltre il testo e il romance e non è certamente questa la sede. È pur certo, che per gli amanti del genere, Game Day è un testo che fa sognare, fantasticare, immaginare, desiderare… un amore. Qui tra una giornalista e il beniamino del mondo del basket, che un po’ come Figaro, tutti lo vogliono e tutti lo cercano.

Incontro con l’Autrice

La scrittrice e giornalista Federica Tronconi

Come nasce Game Day?

Il romanzo nasce in un momento in cui ho provato una forte delusione. Nello sport le persone giocano un ruolo fondamentale. Anni fa ne ho conosciuto alcune che mi hanno lasciato l’amaro in bocca. L’istinto era di voltare le spalle e chiudere la porta ad una mia profonda passione, la pallacanestro. Me lo ricordo bene, era primavera. Mi sono fermata un attimo, mi sono data del tempo. In quel momento ho iniziato a scrivere. Più scrivevo e più capivo che io e il basket avevamo ancora molto da darci. Alla fine della stesura ho preso delle decisioni, percorso nuove strade. E intanto avevo un romanzo fra le mani. Era nato Game Day

Quanto c’è di Federica Tronconi nella protagonista di Game Day?

Stefania Gorini è un personaggio inventato proprio in funzione della narrazione. Ho cercato di distanziarmi il più possibile proprio per darle autonomia e credibilità. C’è chi dice che in ogni personaggio l’autore lascia tracce di sé: ecco se così fosse è stato ovviamente in modo inconsapevole. L’unico punto di contatto è la professione, il giornalismo. Ambito che ho voluto inserire perché lo conosco bene e ho voluto esplorarne alcune dinamiche.

“Game Day” di Federica Tronconi (O.D.E. Edizioni)

Perché ha deciso di ambientare la sua storia proprio nel mondo del giornalismo sportivo e della pallacanestro? Qual è il suo legame con lo sport?

Ho iniziato da piccola come atleta imparando a giocare a pallacanestro, poi sono diventata allenatrice e successivamente ho coniugato la mia passione al lavoro diventando cronista sportiva. La pallacanestro è sempre stata parte della mia vita, ogni ricordo che ho è legato anche a lei. Lo sport in generale è sempre stato uno dei miei punti fermi e il basket la mia seconda famiglia che ha rafforzato i valori che mi hanno insegnato e in cui credo fortemente.

Da chi o cosa ha tratto ispirazione per la creazione dei protagonisti di Game Day?

I personaggi di Game Day sono nati in funzione della storia, non ho tratto ispirazione da qualcuno in particolare. Nel romanzo si parla di consapevolezza e professioni: Stefania rappresenta il giornalismo e Andrea il mondo dello sport professionistico di alto livello. La pallacanestro è il punto di incontro.     

“Game Day” di Federica Tronconi (O.D.E. Edizioni)

Game Day è il suo esordio letterario: come descriverebbe questa emozione e anche questa soddisfazione?

L’esordio è sicuramente una grande emozione e come dice la scrittrice Sara Rattaro – che seguo ed ammiro – il punto di inizio di un lungo viaggio. Ecco mi sento esattamente così: entusiasta per l’inizio di una nuova sorprendete avventura in cui posso mettermi in gioco. 

Se dovesse raccontare Game Day in una frase, quale userebbe?

In una frase secca è molto difficile. C’è un passaggio nel romanzo in cui viene spiegato il significato intorno all’espressione Game Day e il suo intreccio nella vita. Non anticipiamo troppo ma nello sport, il giorno di gioco, è un momento importante, dove le emozioni di sovrappongono, la pressione di alza, le aspettative pure. Ci si gioca tutto in una frazione di tempo ristretta: vittoria o sconfitta. Una linea netta con cui poi vanno fatti i conti.

“Game Day” di Federica Tronconi (O.D.E. Edizioni)

Quali sono gli Autori e le opere che hanno fatto nascere in lei l’amore per la “parola”?

Ho letto da sempre, ho iniziato da piccolina a leggere nel tempo libero. Ma c’è un autore che mi ha donato consapevolezza, come lettrice: è Umberto Eco. Quando ho letto Il nome della rosaè stato uno spartiacque: ho preso coscienza di ciò che mi piaceva leggere, come se avessi scoperto il vero gusto. Stessa cosa quando ho incontrato P.G. Wodehouse e la sua straordinaria ironia, che va a braccetto con l’intelligenza.

Quali sono i suoi prossimi impegni professionali?

Ho appena pubblicato con la casa editrice Univers Edizioni una storia per bambini, I Misteri dei fratellini – Il caso del gatto malandrino. È la storia di due simpatici fratellini che amano le avventure e la natura e risolvono piccoli misteri quotidiani. Una storia da leggere con gli adulti – accompagnati dalle figure – ai bambini in età d’asilo ma adatta anche per i bimbi che iniziano a leggere da soli. 

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