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Letto per voi… due opere di Giuditta Di Cristinzi

La Rubrica online “Piazza Navona” vi racconta di due libri della scrittrice molisana Giuditta Di Schirinzi: il giallo “Il caso di Roccaventosa” (Robin Edizioni) e, per i più piccoli, “Filastrocche per un anno” (Edizioni Eva). E non perdete l'”Incontro con l’Autrice”!

Il caso di Roccaventosa

La trama

Giuditta Di Cristinzi, “Il caso di Roccaventosa” (Robin Edizioni, 2016)

Molise, 1948. Il tranquillo paese di Roccaventosa che, come tutta l’Italia del periodo, fatica e lotta per riprendersi dai lutti e dai nefasti della guerra viene sconvolto da un’ulteriore tragedia: la morte dell’anziana nobildonna Clelia Papaleo. Quest’ultima, infatti, viene trovata esanime dalla cameriera Rosa nella serra del giardino d’inverno del suo meraviglioso Castello di Roccaventosa. In un primo momento tutto lascia pensare che la donna possa essere morta a causa di un ictus ma l’Ispettore Sandro Costa, siciliano trapiantato in Molise e incaricato di svolgere le indagini, non ne sembra affatto convinto. E se, invece, si trattasse di un avvelenamento e, quindi, di un omicidio? Ma chi avrebbe potuto desiderare la morte dell’anziana donna? E, soprattutto, perché? L’Ispettore Costa ha solo dieci giorni per scoprirlo…

Sul libro

Robin Edizioni

Nel 2016 la Robin Edizioni pubblica il giallo Il caso di Roccaventosa dell’avvocato molisano Giuditta Di Cristinzi. Si tratta di un romanzo ben costruito nella sua semplicità ovvero nel suo essere lineare, preciso privo di arzigogoli letterari o elementi narrativi artificiosi che possano allontanare o distrarre il Lettore dalla sua esperienza di lettura, appunto.

È un romanzo che ha una sua identità storica e geografica ben precise: siamo nel secondo dopoguerra nella terra molisana. La stessa dove l’Autrice è nata, vive ed esercita la sua professione di avvocato. Il caso di Roccaventosa, così, diviene anche un omaggio, una dichiarazione d’amore alle proprie origini, alle proprie radici così profonde, amate e rispettate dalla scrittrice. Ciò, inoltre, lo si intuisce anche dalle dettagliate descrizioni dei luoghi, degli ambienti, dei paesaggi molisani che, in un certo modo, divengono familiari anche al Lettore il quale si sente affettuosamente e piacevolmente coinvolto non solo all’interno della narrazione ma anche della realtà stessa che appartiene all’Autrice.

Giuditta Di Cristinzi, “Il caso di Roccaventosa” (Robin Edizioni, 2016)

Il caso di Roccaventosa è il romanzo con cui Giuditta Di Cristinzi fa il suo esordio nel panorama editoriale contemporaneo e, anche se da allora ha pubblicato altri libri, si denota una fortunata propensione alla scrittura e alla costruzione di un intreccio funzionale alla vicenda narrata peraltro ben inserita nel periodo storico cui appartiene. Non dimentichiamo poi che la Di Cristinzi è un avvocato e, quindi, il genere noir è proprio nelle sue corde dovendosi muovere e districare quotidianamente tra leggi, articoli, carte, documenti…

Certo è che dell’Autrice ci si può (e deve) aspettare molto altro ancora poiché anche se i personaggi sono ben costruiti (diegeticamente e psicologicamente), armonizzati ed equilibrati all’interno di un meccanismo e di una macchina che, messi in moto, devono arrivare a una soluzione… molto altro ancora può creare e realizzare la sua fantasia. Il suo siciliano Ispettore Costa, ruvido all’apparenza ma dal cuore buono, altrettanto attaccato alla sua terra, disincantato, istintivo e sempre ben ancorato alla realtà e al periodo storico cui appartiene merita o, per meglio dire, ha la necessità di raccontarci altre sue indagini.

Filastrocche per un anno

La trama

Giuditta Di Cristinzi,”Filastrocche per un anno” (Edizioni Eva, 2012)

Filastrocche per un anno è un tenero e dolce volume in cui Giuditta Di Cristinzi raccoglie rime, poesie, filastrocche appunto, rivolte ai bambini della Scuola d’Infanzia, Primaria e Scondaria. Tante immagini, tante parole in libertà e in libera fantasia utili alla crescita emotiva, cognitiva e intellettuale del bambino che tra un riso, un sorriso e un disegno accompagnato e guidato da un adulto avrà certamente un’ottima opportunità di crescere imparando.

Sul libro

Giuditta Di Cristinzi oltre ad essere un avvocato molisano è anche mamma di tre figli. E sono stati proprio loro a ispirare l’Autrice e a darle l’energia necessaria per realizzare Filastrocche per un anno edito nel 2012 dalle Edizioni Eva e nel gennaio 2021 con una pubblicazione self. Si può ben dire che tale progetto editoriale meriterebbe di essere condiviso e inserito anche nelle scuole d’Infanzia, in quella Primaria e Secondaria (cui il libro è rivolto) poiché con immensa semplicità, che si badi bene è ben lontana dalla superficialità, tratta di argomenti, temi e tematiche assai attuali e cui sarebbe buona cosa educare i bambini sin da piccolissimi. Così, si passa dal susseguirsi delle stagioni al succedersi dei mesi che compongono un anno, dalle feste religiose a quelle più laiche e di recente introduzione (ad esempio, la Festa de Nonni che si festeggia il 2 ottobre) e ancora, l’integrazione, l’inclusione, l’uguaglianza… ovviamente tutto a “portata di bambino”.

Giuditta Di Cristinzi,”Filastrocche per un anno” (Edizioni Eva, 2012)

Scrive, infatti, L. Lojacono nella sua Prefazione:

(…) l’atmosfera è lieve e scanzonata, sinceramente ispirata, impegnata, ma leggera; lo snodarsi delle composizioni in ordine temporale, come per tracciare una sorta di canovaccio-calendario, tocca i vari mesi dell’anno, le stagioni, le feste comandate, laiche o religiose, vecchie o nuove che siano, come ad esempio la recente Festa dei Nonni, che cade il 2 ottobre, giorno dedicato agli Angeli Custodi, istituita nel 2005. L’antologia comprende anche filastrocche didascaliche e ortografiche, dediche, spunti di riflessione su argomenti attuali, come la globalizzazione, l’Europa Unita, la scuola mista, l’integrazione multirazziale.

Edizioni Eva

Inoltre, Filastrocche per un anno diviene una sorta di calendario utile ai bambini per meglio orientarsi nel tempo e nello spazio acquisendone una percezione reale e concreta attraverso le rime, le filastrocche da poter imparare a memoria (cosa che nelle scuole di oggi si usa fare sempre meno) e le semplici, colorate e tenere illustrazioni di Gianna Maria Scarabeo suggeriscono anche la realizzazione di eventuali lavoretti o (pro)positivi scambi di opinioni da fare in classe. Tra bambini e bambini. Tra adulti e bambini.

Il testo si apre con la poesia Capodanno e si conclude con La Letterina scritta a Babbo Natale. Nel mezzo trascorre un anno di colori, di stagioni, di eventi, feste, giornate di sole, di neve, di pioggia, Paesi e persone da conoscere, da immaginare e da accogliere. E, nel frattempo, i bambini crescono… preparandosi ad essere gli adulti di domani.

Incontro con l’Autrice

La scrittrice e avvocato Giuditta Di Cristinzi (Per gentile concessione di Giuditta Di Cristinzi)

Come è avvenuto il suo primo “incontro” con la scrittura?

Ciao Chiara. Il mio primo incontro con la scrittura è avvenuto ben presto, alle elementari. In terza, dopo aver visto Sandokan in tv, cominciai a scrivere un romanzo, mai finito peraltro, La saga di Guillon e delle piccole poesie in rima.

Come sono nati i progetti editoriali di Filastrocche per un  anno e Il caso di Roccaventosa?

Le Filastrocche sono nate seguendo i miei tre figli, Pietro, Ale e Claudio Maria, nei compiti di scuola elementare. Insieme a loro cominciai a comporre filastrocche per le ricorrenze e per fissare e sintetizzare regole grammaticali. Collazionai tutte le filastrocche, chiesi a mia cognata, brava disegnatrice, di illustrarle una per una, e decisi di farne un libro che ho adoprato in primis come bomboniera in occasione della prima comunione del mio ultimo figlio, nel 2012.

La scrittrice e avvocato Giuditta Di Cristinzi (Per gentile concessione di Giuditta Di Cristinzi)

Il Caso invece è nato da un’idea del 2009, sviluppata in seguito, e dalla mia grande passione per i gialli che adoro leggere e guardare in TV per carpirne i segreti. Difficile, infatti, è costruire il delitto, l’alibi e il punto debole che sarà individuato dall’investigatore. Ma adesso ho la mia tecnica.

Lei è anche avvocato. Come riesce a trovare la giusta armonia e l’equilibrio tra la razionalità della Legge e la fantasia della sua penna?

Sono due cose che viaggiano su binari separati. Noi esseri umani siamo molteplici cose assieme. Il lavoro è il lavoro, adesso per me è quello di giudice del lavoro, appunto; la scrittura è libertà, poesia, creazione, istinto, urgenza.

In che modo la sua professione di avvocato è stata utile durante la stesura del suo libro Il caso di Roccaventosa?

Giuditta Di Cristinzi, “Il caso di Roccaventosa” (Robin Edizioni, 2016) e “Filastrocche per un anno” (Edizioni Eva, 2012)

Non molto, forse appena un po’. Non sono mai stata un avvocato penalista, come adesso non sono un magistrato che fa penale. Ma posso dire che per scrivere un romanzo, come un atto giuridico, citazione, ricorso, comparsa o sentenza che sia, occorre rigore, preparazione, idee chiare. È necessario buttar giù, prima di iniziare, una scaletta ben precisa e avere costanza nelle scrivere e metodo.

Come è nato il personaggio dell’Ispettore Costa?

Giuditta Di Cristinzi, “Un avvocato in cucina! (Amazon, 2021)

L’ispettore Sandro Costa è nato nel 1919 come mio padre, ha il suo stesso nome, il suo rigore, la severità dell’epoca, la sua bellezza di uomo mediterraneo con tanto di riccioli scuri e fossetta, fuma le stesse sigarette e piace alle donne. È stato un omaggio alla sua memoria.

Sono previste nuove indagini per l’Ispettore Costa?

Sì, vorrei farne una saga, una serie, magari con tanto di trasposizioni in TV, ma è difficile. Difficile arrivare al successo, difficile scrivere sempre con tutti gli impegni che ho. Ad ogni modo, ogni volta che ho un’idea per una nuova trama, una nuova storia con delitto, la appunto e, chissà, a breve potrei buttar giù un altro episodio.

Poesia, narrativa, filastrocche e storie per bambini… in quale stile di scrittura si sente più a suo agio? E perché?

Giuditta Di Cristinzi, “Strage d’anime” (L’Erudita, 2017)

Dipende dai momenti. Le poesie le scrivo sempre. Ho sempre iniziata una raccolta e appena ho l’ispirazione prendo nota e scrivo nuovi versi. Adesso sto scrivendo Momenti d’essere, una silloge che prende il nome, in omaggio, da una raccolta di Virginia Woolf, che terminerò al duecentocinquantaquattresimo componimento, altra citazione, in questo caso riferita ai sonetti di Shakespeare. Ma sto lavorando anche a un progetto di narrativa, da tempo. Non c’è un genere che io preferisca ma sicuramente la poesia è più immediata e veloce.

Filastrocche per un anno è un testo indicato per la Scuola d’Infanzia, Primaria e Secondaria. Ci sono progetti in tal senso?

No, al momento no. I miei figli ormai sono tutti all’università. Dovrei scriver trattati per seguirli ancora… (sorride)

La scrittrice e avvocato Giuditta Di Cristinzi (Per gentile concessione di Giuditta Di Cristinzi)

Quali sono gli Autori e le opere che hanno formato il suo essere lettrice e autrice?

Ho adorato il  Dostoevskij di Delitto e Castigo, tanti altri classici, Il Cardellino di Donna Tartt, L’eleganza del riccio, i libri di Bussi e Costantini, Cambiar l’acqua ai fiori di Valerie Perrin, davvero poetico, e altri ancora.

Quali sono i suoi prossimi impegni professionali ed editoriali?

Sto scrivendo un romanzo. È un’opera ardua, in sospeso da un po’. C’è molta immedesimazione,

Giuditta Di Cristinzi, “Coronavirus e altri racconti” (Independently published, 2020)

credo sia difficile per questo.

Di recente ho scritto una raccolta di 25 racconti, per lo più gialli, tra cui nuove avventure dell’Ispettore Costa, e un libro di cucina. Assurdo. Non avrei mai pensato di scrivere una cosa del genere. Mi sono divertita molto. Effetti della pandemia e del lockdown.

 

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