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Letto per voi… “Anche se fosse vero” di Davide Antonio Pio

La Rubrica online “Piazza Navona” ha letto per voi Anche se fosse vero, il romanzo d’esordio di Davide Antonio Pio (Il ramo e la foglia Edizioni). Vite, vicende, passioni che si incontrano e si scontrano, ieri e oggi, in un caleidoscopio di eventi. E non perdete l’Incontro con l’Autore!

La trama

Davide Antonio Pio, “Anche se fosse vero” (Il ramo e la foglia Edizioni, 2023)

Venezia. È qui che è ambientato Anche se fosse vero. Ed è proprio la Serenissima ad essere l’asse portante della vicenda, anzi delle vicende e dei protagonisti che animano il romanzo. Qui, infatti, in un continuo andare avanti e indietro nel tempo e nelle storie dei protagonisti creati da Davide Antonio Pio si rischia di venire fagocitati dagli eventi stessi e dalla loro sfrenata danza. Al di là del tempo e dello spazio. Personaggi che si sfiorano, si toccano, si incontrano e scontrano nel tempo divengono una unica “famiglia” dove ognuno sembra essere un prolungamento dell’altro. In testa vi è Reggurbsoom, cinico, malefico e calcolatore fino all’indicibile, la vera anima nera del romanzo e che pare esserne al tempo stesso “vittima” e motore. Anche se fosse vero, come suggerisce lo stesso titolo, è un romanzo del possibile che sfiora il surrealismo, tutto accade e può accadere. Anche se fosse vero, appunto.

Sul libro

Il ramo e la foglia edizioni

Nel marzo 2023 Il ramo e la foglia Edizioni pubblicano nella Collana “Romanzi” Anche se fosse vero, il romanzo d’esordio di Davide Antonio Pio, scrittore e musicista beneventano di nascita e veneziano di adozione. Ed è proprio nella splendida città lagunare, tra i suoi campi e le sue fondamenta, che lo scrittore sceglie di far muovere i suoi personaggi e loro storie tra il 1953 e il 2019. La delicata Venezia, così in bilico tra terra e mare, così in equilibrio sull’acqua diviene il punto certo e fermo di questo romanzo strutturato con una suddivisione in tre parti e due intervalli. Non è da sottovalutare lo spirito teatrale che si muove all’interno delle storie, una sorta di prolungamento, di ampliamento dell’animo veneziano. Anche se fosse vero, come già ci suggerisce assai bene lo stesso titolo, è una storia suddivisa in cinque macrocapitoli all’interno dei quali si muove e si agita uno spaccato dell’umanità: vizi, amori, tradimenti, rabbie, vendette, bugie, mancanze, sentimenti…

Davide Antonio Pio, “Anche se fosse vero” (Il ramo e la foglia Edizioni, 2023)

Tutto si (ri)trova nelle pagine di questo romanzo che corrono avanti e indietro nel tempo lasciando – spesso – il Lettore in balìa degli eventi, degli accadimenti, lasciando in esso la stessa sensazione di smarrimento che provoca l’acqua alta in laguna: ti avvolge, ti colpisce e poi , piano piano, si ritira e torna la calma, la quiete. Forse, solo apparenti. Davide Antonio Pio è proprio questo stato d’animo e d’essere che propone a ci si avvicina alla sua storia. È lo stesso Autore a lanciarci senza paracadute in questa vorticosa danza di eventi ed emozioni. Reali, possibili, certi… anche se fosse vero.  Ed è lui stesso ad entrare nella storia e poi ad assumere un carattere extradiegetico, presentando, assolvendo e condannando le sue stesse creature. A guidare il tutto vi è il personaggio controverso e sinistro di Reggurbsoom, la macchinazione fatta persona, cinico, sinistro e controverso. L’inizio e la fine di tutto. O quasi.

Davide Antonio Pio, “Anche se fosse vero” (Il ramo e la foglia Edizioni, 2023)

Di certo la struttura del romanzo e l’impostazione che Davide Antonio Pio ha voluto conferirgli lo rendono accattivante, curioso, interessante anche da un punto di vista prettamente stilistico e non solo narrativo. Allo stesso tempo, però, Anche se fosse vero lascia il Lettore un po’ perplesso, immerso in questa danza sfrenata dove a guidare i suoi passi e le sua direzioni sono i personaggi, i protagonisti che quasi lo fagocitano… tanto hanno da dire e raccontare, tra il passato e il presente. Relativo, anche se fosse vero. A tal proposito molto utile si rileverà la bozza di schema dell’intreccio, una sorta di guida alla lettura e alla comprensione della trama. Poi, è ovvio… Per altri chiarimenti si faccia riferimento all’autore. E ricordate, Nessuno qui esiste, nemmeno l’autore, è tutto un romanzo.

Incontro con l’Autore

Lo scrittore Davide Antonio Pio (Per gentile concessione di Davide Antonio Pio)

Come è avvenuto il suo primo incontro con la scrittura?

Buonasera, Chiara… Dato che l’email arrossisce ancora meno della carta, rispondo che ho scritto prima di distinguere una lettera dall’altra: volevo raccontare un film a non ricordo più a chi (ed è un ricordo lontanissimo) e ho iniziato a scarabocchiare su un foglio, sotto a una lampada. Chissà se fossero più significative quelle macchie rispetto alle cose che ho scritto dopo. Chissà se questo ricordo corrisponde a qualcosa di realmente accaduto.

Come è nato il progetto editoriale di Anche se fosse vero?

Doveva essere un monologo teatrale. A metà diventava un dialogo tra due personaggi il cui sguardo sul mondo è talmente discordante da renderli necessari l’uno all’altro. Quando è stato il momento di passare in bella venivano fuori solo passaggi in prosa e quindi è nata fuori questa creatura strana, quasi un romanzo. L’editore “il ramo e la foglia” ha letto ed apprezzato il romanzo, ci hanno lavorato molto (aggiungendo lo schema riassuntivo finale, tra le altre cose).

Davide Antonio Pio, “Anche se fosse vero” (Il ramo e la foglia Edizioni, 2023)

In Anche se fosse vero è scritto: “Nessuno qui esiste, nemmeno l’autore, è tutto un romanzo”. Quanto è stato difficile mantenere così le “distanze”, se così posso dire, con la vicenda narrata?

Ci tengo a quella distanza in questa storia, grazie per averla riconosciuta. Mi piace che la narrazione sia una via di mezzo tra quella di un guardone e quella di un angelo custode, che non possa fare niente per cambiare gli eventi.

Nel romanzo si sente e si legge spesso la sua presenza, le sue incursioni all’interno della narrazione. In che modo è riuscito ad entrare e a uscire nel contatto con i suoi personaggi e con il Lettore senza alterare in alcun modo l’equilibrio della sua storia?

Mi diverte molto quando i personaggi non stanno in piedi: succede nella grande e nella piccola letteratura e persino nelle bugie dei bambini, credo che la bellezza di una storia sia proprio lì, quando fa il verso al sogno. L’equilibrio è un po’ latitante in “anche se fosse vero”, si tratta di una specie di zoo in cui ad una distanza non tragica ma turistica si guardano le scelte di persone che non esistono.

Lo scrittore Davide Antonio Pio (Per gentile concessione di Davide Antonio Pio)

Dall’idea alla fase di stesura: qual è stato il momento o il passaggio più difficile da riportare “su carta”?

Scrivo molto. Cestino quasi tutto. Questo libro è scampato al bidone della carta solo grazie alla fiducia di amici che stimo. Era difficile rileggere le bozze e riuscire a liberarsi di lunghe digressioni (il libro originale consisteva di quasi il doppio dei caratteri rispetto a quello pubblicato) senza che il lavoro intero andasse a picco insieme a quei passaggi. Anche se fosse vero è una storia che ho masticato per anni e poi ho scritto in poco tempo, come un tema in classe con la campanella che sta per suonare: è stato difficile accettare la forma romanzo, ma non c’erano alternative (bidone escluso, si intende).

Qual è il personaggio di Anche se fosse vero che le ha dato più “soddisfazione”? E quello più complesso da creare?

Davide Antonio Pio, “Anche se fosse vero” (Il ramo e la foglia Edizioni, 2023)

Padre Gianduia vorrei averlo incontrato. È un esule che riesce a prendere posto in un mondo totalmente estraneo. Il personaggio più complesso è l’autore: mi dà ancora molti parecchi problemi di editing.

La storia di Anche se fosse vero è quasi surreale: date che passano e tornano, personaggi che si mostrano gli uni agli altri come mille facce di un caleidoscopio, donne che forse risultano essere i mille volti di una sola… Insomma, un enigma! Si può dire che la sua opera può avere molteplici letture? Quale aspetto vorrebbe che catturasse di più l’attenzione del suo Lettore?

L’architettura è sul foglio e non starebbe in piedi un palazzo seguendo quelle direttive. Mi piace quando qualcuno leggendo questo libro apprezza questo aspetto: la realtà c’è già, giocarci è più divertente che imitarla (anche lo specchio più fedele deforma, tanto vale deformare al massimo).

Davide Antonio Pio, “Anche se fosse vero” (Il ramo e la foglia Edizioni, 2023)

Tra i protagonisti di Anche se fosse vero vi è la bellissima Venezia, la città dove vive. Ecco, le strade, l’atmosfera, la storia e i colori della Serenissima quanto hanno influenzato la sua scrittura e la sua storia?

Ho iniziato a ambientare la storia a Venezia prima di sapere che mi ci sarei trasferito. In vari punti della città si ha davvero la sensazione che il mondo finisca lì (non solo al faro di San Nicolò che cito a un certo punto). Ho passato del tempo con una persona che degli anni finali della Repubblica conosceva molto ed è inevitabile che qualche cenno di quelle note finali di una sinfonia di potere finisse in questo racconto: Venezia e Amanda hanno molto in comune, per certi aspetti l’essenza di entrambe è in qualcosa che di fatto non sono più.

Lei collabora con l’associazione padovana Cuore di Carta e al prestigioso festival letterario La Fiera delle Parole organizzato dalla stessa associazione. Può raccontarci di più di questo progetto e del suo impegno?

Davide Antonio Pio, “Anche se fosse vero” (Il ramo e la foglia Edizioni, 2023)

Bruna Coscia è una donna straordinaria: organizza rassegne e festival da tanti anni, è la fondatrice di Cuore di Carta ed è sua l’idea della Fiera delle Parole: un festival che trasforma un’intera città (Padova). Ho iniziato a lavorare per lei nel 2016, intervistando gli ospiti e intrattenendo il pubblico durante le attese. Capita di ascoltare storie di ogni tipo: docenti, attori, registi, artisti e persino due astronauti. Il pubblico (decine di migliaia di persone, ogni ottobre) è affezionato a quel tempo, in tantissimi riescono a trovare ospiti da ascoltare secondo le proprie preferenze.

Quali sono gli Autori e le opere che hanno influenzato e formato il suo essere lettore e scrittore?

Davide Antonio Pio, “Anche se fosse vero” (Il ramo e la foglia Edizioni, 2023)

Shakespeare è da sempre la passione più accesa (quasi ossessiva a un certo punto: sto ancora guarendo), i Tragici, il cinema di Ingmar Bergman (ma anche le provocazioni di Ozon), il Vangelo secondo Giovanni e altri pilastri che citerei un po’ alla rinfusa. Leggo due libri a settimana per lavoro (per interviste o in preparazione a laboratori): trovo di grande ispirazione leggere qualcosa che non mi piace, di cui non mi piaccia nulla, nella maggior parte dei casi provo a vedere se saprei deviare quei binari.

Quali sono i suoi prossimi progetti editoriali?

Sto lavorando a una nuova storia da quasi un anno, la struttura è determinate ma mi serve (questa volta) che si riesca a seguire comodamente fino alla fine, mi serve per poter dire una sola cosa. A pensarci bene, basterebbe una sola frase…

 

 

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