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I vincitori del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” 2021: “Da quassù (la terra è bellissima)” di Rita Stanzione

La Rubrica online “Piazza Navona” è lieta e orgogliosa di presentarvi i vincitori del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” Edizione 2021: Rita Stanzione e la sua silloge Da quassù (la terra è bellissima), 4 Punte Edizioni. Non perdete l’Incontro con l’Autrice!

La trama

Rita Stanzione, “Da quassù (la terra è bellissima)” – 4 Punte Edizioni, 2021

Oltre ottanta componimenti suddivisi in cinque sezioni o capitoli o parti. Questa è la struttura della silloge Da quassù (la terra è bellissima) di Rita Stanzione in cui la poetessa offre al Lettore, senza mai giudicare, la sua visione del mondo e dell’arte prodotta dal suo punto di osservazione privilegiato. Ovvero quello della scrittura, della fantasia, del saper guardare la realtà e tutto ciò che la avvolge e la circonda come dall’alto, ma non per distacco. Semmai per averne una visione ancor più totale e totalizzante. Ed è così che l’Autrice disegna, racconta e descrive il suo mondo e i protagonisti che lo vivono e lo hanno reso grande, fiero. Ed è così, ancora, che la poetessa dona e condivide un messaggio d’amore, vivo e propositivo. È proprio vero: da quel privilegiato punto di vista, da quel planare in libertà su concetti, nomi, ricordi, lacrime e sorrisi… la terra sa davvero essere bellissima. Di una bellezza senza tempo e senza età.

Sul libro

4 Punte Edizioni

Nel 2021 la 4 Punte Edizioni pubblica nella Collana “Gli Angoli” la silloge Da quassù (la terra è bellissima) di Rita Stanzione classificatasi al quarto posto nella sezione “Poesia” al Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” Edizione 2021.

Da quassù (la terra è bellissima) una raccolta di ottantotto componimenti impreziosita dalla prefazione dello scrittore e poeta Lorenzo Spurio e articolata in cinque parti ognuna delle quali affronta e racconta di un preciso argomento e di una ben definita tematica: Siamo tutti migranti, Se questi sono uomini, Compluvium, Pensieri gridati e Aggrappiamoci a tutto. Osserviamo un pochino più da vicino di cosa si tratta. Nella prima sezione, Siamo tutti migranti, come ben suggerisce il titolo si trovano componimenti che descrivono, raccontano e affrontano l’attualissimo tema dell’immigrazione e, in particolar modo, della chiusura, della non-inclusione e del ruolo attivo dell’essere umano nell’acquisto e vendita di questi viaggi disperati di uomini, donne e bambini alla ricerca di una vita dignitosa e di speranza. In Se questi sono uomini la poetessa partendo dal magnifico Se questo è un uomo di Primo Levi fa riferimento alla violenza, alla guerra, ai soprusi, a tutto il male che viene fatto e commesso in nome della “pace” creando una sorda antitesi nell’animo umana. Una nuova lotta di ideali e di coscienza, di moralità contro l’umanità. Dove i vinti sono sconfitti due volte e in vincitori anime prive del vero senso di vittoria, di conquista, ancora, di umanità.

Rita Stanzione, “Da quassù (la terra è bellissima)” – 4 Punte Edizioni, 2021

Qui troviamo versi che parlano di apartheid, di violenza e morte ai danni dei bambini siriani, di Aleppo, delle donne violentate e sottomesse, ridotte schiave. Ancora, si guarda alla nostra memoria più o meno recente attraverso le liriche dedicate all’ingiusta morte degli anarchici Sacco e Vanzetti nonché del nostro giovanissimo Giulio Regeni. Un inno contro la violenza che si trasforma in grido di libertà e verità. In Compluvium, invece, che, tradotto dal latino indica proprio il cuore di una casa (romana o etrusca) priva di tetto per permettere alla luce, all’aria persino alla pioggia di entrare, sembra proprio rappresentare una sorta di ampio intervallo nel mezzo di questo corpus lirico e di tanta durezza e tanta difficoltà, Qui, infatti, sono raccolte poesie dedicate al mondo delle Arti e ai suoi protagonisti: da Frida Kahlo a Salvador Dalì, da Grosz a Picasso, da Mondrian a Renato Guttuso passando per Franz Kafka, Marina Cvetaeva e Oscar Wilde. Questa corposa parte centrale della raccolta illumina tutto il libro ma, forse, visti anche i precisi riferimenti a opere d’arte e fotografie sarebbe stato più utile per il Lettore poter anche vedere queste immagini così da fare ancora intima e propria la sua la lettura e la scoperta sia del verso sia della sua lettura e della sua visione. Nella quarta sezione Pensieri gridati, invece, la poetessa dà voce alle Vele del difficile quartiere napoletano di Scampia, al bambino autistico Hope, alla morte fisica e dell’animo. Alla fine vi è Aggrappiamoci a tutto in cui nell’omonima poesia Stanzione si chiede se ci sarebbe mai un’orchestra disposta a suonarci? In questa sezione, infatti, la poetessa sembra lasciarsi andare – ma non troppo – al futuro tenendo il suo sguardo sicuro e solido sul presente affinché non diventi una (ennesima) memoria dimenticata e maltrattata.

Rita Stanzione, “Da quassù (la terra è bellissima)” – 4 Punte Edizioni, 2021

Tutto questo e molto altro ci raccontano i versi della nostra poetessa la quale partendo dalla frase di Jurij Gagarin Da quassù la Terra è bellissima, senza frontiere né confini pronunciata in occasione del primo viaggio dell’uomo nello spazio di quel meraviglioso aprile 1961 ci porta davvero su un altro pianeta. Anzi, su un altro punto di osservazione del nostro pianeta. Più vicino o più lontano al suo centro lo stabilisce il Lettore che non può non restare attratto dalla solidità e dalla purezza di tanta verità, di tanto dolore e bellezza di cui anche egli – inevitabilmente – ne è parte. E molto spesso attiva. Altre volte inconsapevole ma pure sempre testimone vivo e attento. Pur suo malgrado. A Rita Stanzione va dato il merito di averci guidati come Virgilio e come Caronte sia verso il Paradiso sia verso l’Inferno ma senza mai chiudere gli occhi mantenendo sempre fede nella verità, nel bene, nel giusto. Senza mai giudicare né indicare possibili colpevoli. L’Autrice ci fa dono del suo privilegiato punto di osservazione, ovvero il suo cuore e la sua sensibilità. Di questo ogni Lettore dovrebbe far tesoro e ringraziare per la sincerità e l’umiltà di questo gesto che le parole hanno trasformato il semplice e pura poesia. In segni semplici…

Rita Stanzione, “Da quassù (la terra è bellissima)” – 4 Punte Edizioni, 2021

Ecco a cosa serve
il fulcro dell’ordine
una pace mischiata
a parole sfitte.
Selve d’anni
apparecchiate
in un sorriso di poesia.
Serve? aprire porte
al raggio che si posa
sugli antichi volti nostri
rannicchiati nei segni semplici
e parlanti

Incontro con l’Autrice

La scrittrice Rita Stanzione (Per gentile concessione di Rita Stanzione)

Quando è avvenuto il suo primo incontro con la scrittura?

Ho iniziato a scrivere con regolarità, senza averne in precedenza precisa intenzione, in tempi relativamente recenti, circa quindici anni fa – prima, anche giovanissima, scrivevo pensieri come impronte di me stessa su foglietti e quaderni ma tutto ciò personalissimo e rimasto tale. L’inizio della scrittura più consapevole è stato in un momento in cui sentivo il bisogno di raccogliere e conservare immagini nitide e forti dettate da un ricordo familiare. Poi ho continuato, senza interruzione, variando temi, percorsi, esperienze. Ho conosciuto a quei tempi una poetessa che mi ha proposto di scrivere a tema: io e lei, per poi leggerci a vicenda e cercare di fare un’analisi dei testi, eventualmente suggerirci revisioni e rielaborazioni. È stato un lavoro costruttivo, ma ancora di più con altre conoscenze in seguito, singole o nell’ambito di laboratori più o meno occasionali.

Come è nato il progetto editoriale della sua silloge Da quassù (la terra è bellissima)?

Rita Stanzione, “Da quassù (la terra è bellissima)” – 4 Punte Edizioni, 2021

Le pubblicazioni della casa editrice 4 Punte prendono il via dalla storia del fascismo e dell’antifascismo, della seconda guerra mondiale, del dopoguerra, della Guerra fredda. Si estendono altresì alle fasi storiche e agli eventi in cui, da qualche parte nel mondo, un oppresso si leva contro un oppressore e popoli interi mostrano il coraggio di fronte al sopruso del potere. Oltre che saggi storici, biografie, resoconti, romanzi e racconti, ha aperto il suo spazio alla poesia. Ho accettato il gentile invito a proporre miei testi, essi sono stati ritenuti in linea con il progetto così che il libro Da quassù (la terra è bellissima) ha inaugurato nel settembre 2021 la collana GLI ANGOLI, dedicata appunto alla poesia. Poesia vista come ponte di significato tra passato e presente volto al futuro di ognuno e dell’umanità, auspicabile rinascita con abbattimento delle brutture, consapevolezza degli eventi, giusta rivendicazione dei diritti dell’uomo, ampliamento di tutto ciò che è bellezza. Sono molto grata all’editore di 4 Punte, Massimo Recchioni, e a quanti hanno dato il loro apporto, per aver reso possibile la realizzazione del libro, che posso definire il mio sguardo sul mondo.

A cosa è dovuta la scelta del titolo della sua raccolta poetica?

Il cosmonauta Jurij Gagarin (1934-1968)

Il titolo è ispirato alla nota osservazione di sorpresa di Yuri Gagarin: dallo spazio il nostro pianeta gli apparve bellissimo, senza frontiere né confini, di un azzurro meraviglioso e abbracciante. Il cosmonauta sovietico fu a suo modo un privilegiato, in quanto poté per primo comprendere da lassù la vastità del mondo, lo splendore che non ammette padroni, con lo sguardo attirato dall’essenza della Terra, Gaia che si riappropria della podestas sulla visione degli uomini. Jurij Gagarin, non un conquistatore ma un “viaggiatore delle stelle” (tale figura per me riflette il più universale dei sogni), ha avuto stessa illuminazione appartenuta a Polifemo, un essere speciale per l’altezza e l’unico occhio sferico capace di cogliere perfettamente un simbolico centro del mondo; all’opposto di Ulisse, l’emblematico Uomo che vuole imporre la propria visione e assoggettare il pianeta. I tanti “Ulisse” della storia, con le mire di dominio, hanno eretto i confini duri da abbattere; non quelli geografici o politici, ma quelli culturali, quelli di spartizione di poteri e risorse, l’indifferenza, l’agire che distrugge anziché costruire, calpesta anziché accogliere.

Da quassù (la terra è bellissima) raccoglie in sé una poesia civica e civile, tante riflessioni sul nostro presente, il nostro passato e tantissimi omaggi a grandi Artisti. In che modo è riuscita a organizzare tutto questo materiale e la sua scrittura?

Rita Stanzione, “Da quassù (la terra è bellissima)” – 4 Punte Edizioni, 2021

Ho fatto un lavoro di ricerca nei miei archivi recuperando testi inediti che ho ritenuto adatti al progetto di questo libro, poesie scritte nell’arco di alcuni anni ai quali ho unito nuove poesie su temi che mi stanno a cuore – e vorrei che in tanti portassimo in cuore -, riflessioni su quanto è avvenuto e avviene intorno a noi, sull’urgenza di uscire dalla cosiddetta comfort zone e a reagire in qualche modo a brutture e scelleratezze, con la consapevolezza delle azioni, la difesa della libertà, il ripudio di ciò che guasta il mondo e la vita. Le cinque sezioni (Siamo tutti migranti, Se questi sono uomini, Compluvium, Pensieri gridati, Aggrappiamoci a tutto) sono legate da un filo di umanità condivisa, pur nella tipicità di ognuna. Tra esse anche la sezione Compluvium, quella che lascia entrare l’arte in varie forme, ha la sua ragion d’essere: il mio tributo va alla sensibilità di chi scava nella cenere per portare alla luce la scintilla della bellezza, e con essa la speranza. L’arte è attenta a quel che accade nel mondo, nella società, è la bussola del nostro viaggio nella vita e nella storia, è testimonianza; sa essere celebrativa e solare, ma anche ribelle, sa fare opposizione e rivoluzione in un mondo che soffre. Per me la pace e l’arte formano un binomio indissolubile, sicuramente la pace può adottare l’arma dell’arte e l’arte la vedo in guerra con l’arma dell’amore, a penetrare le coscienze.  

Secondo lei, la poesia e il verso quanto possono essere utili per veicolare messaggi e per l’espressione dei propri sentimenti, del proprio essere?

La scrittrice Rita Stanzione (Per gentile concessione di Rita Stanzione)

Proprio perché la poesia è pensiero pulsante, la mia convinzione è che essa non debba restare a implodere nell’ombra bensì raggiungere ogni luogo possibile, farsi vettore di sentimenti, passioni, idee. Se il poeta scrive poesia-verità tocca le esistenze, penetra intimi vissuti, muove dilemmi e drammi esistenziali, domande e percorsi che inevitabilmente fanno parte di ognuno, nel variegato collage delle motivazioni e delle scelte di vita personale e di comunità. Allora i versi possono essere lo specchio dove riconoscersi, un vagheggiare nell’immaginazione, e anche rappresentare possibili rifugi in cui trovare un qualche conforto alle avversità. Un libro o una frase o un verso non potranno forse cambiare società o idee dall’oggi al domani, ma credo che anche ogni piccola voce possa contribuire a fare del mondo un posto migliore. Un verso può essere visto come un sasso che va a scardinare muri. Tutta l’arte del resto non tace, ma entra nel coro che è unanime spinta alla conoscenza e all’ampliamento del pensiero.

Nella sua raccolta compaiono Kafka, Dalì, Frida Kahlo, Jurij Gagarin, Piet Mondrian, Renato Guttuso… come ha operato la scelta per la realizzazione dei suoi “omaggi in versi”?

Rita Stanzione, “Da quassù (la terra è bellissima)” – 4 Punte Edizioni, 2021

Sono da sempre attratta dalla pittura, dalla scultura, dalla fotografia, oltre che dalla letteratura. Aggiungo la curiosità verso la scienza e la natura, che associo in un legame profondo con la nostra vita. Nel libro avrei potuto includere poesie dedicate ad altri autori e personaggi più o meno conosciuti, ma per esigenze di spazio mi sono fermata ai nomi presenti. Gli omaggi in versi vanno a persone che con la loro opera hanno catturato la mia sensibilità, per la capacità di ricordarci il bisogno di libertà che abbraccia la realtà ma anche l’immaginazione, per la forza espressiva e il senso di umanità che ci hanno lasciato, oltre che testimonianze preziose.

Tra gli illustri nomi citati nella sua raccolta quale vorrebbe incontrare e quale domanda gli (le) rivolgerebbe?

La risposta non è facile. Pensandoci in maniera estemporanea, sceglierei di incontrare Frida Kahlo per chiederle come sia riuscita a trovare la tenacia di dedicarsi all’arte, di continuare a tenere vivo quel fuoco nello sguardo di apertura al mondo e trasmettere l’amore per il genere umano, nonostante le sue grandi sofferenze. 

Da quassù (la terra è bellissima) si è classificato al quarto posto nella sezione “Poesia” al Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” Edizione 2021 con la seguente motivazione:

La pergamena con la motivazione della Giuria del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” 2021

Rita Stanzione è maestra nell’uso perfetto del linguaggio, delle immagini e della struttura poetica (Sangue immobile e Segni di guerra) così da rendere possenti i suoi versi nella loro capacità di smuovere ugualmente la mente e il cuore (Figli di Aleppo). È impossibile non essere commossi dalle sue parole, dai disegni dell’animo che esse sanno creare e dal garbo del loro ritmo stilistico.

Cosa ha significato per lei e per la sua opera ottenere questo “risultato”?

Il riconoscimento che il mio libro ha ottenuto al Premio Equilibri 2021 è stato motivo di grande gioia. Sapere di essere riuscita a comunicare in maniera efficace il mio sentire, l’istanza di libertà per il genere umano, e anche l’immaginazione che spesso nella scrittura si interseca con la realtà, mi ha fatto pensare all’utilità della poesia, che troppo spesso passa in secondo piano rispetto alla prosa. Ho avuto l’onore di vedere la mia opera far parte della selezione operata da autorevoli voci di cultura, e questo non è poco. Aggiungo che il luogo della cerimonia era incantevole, così come l’Organizzazione, il che emoziona ancora di più. Dopo il premio ricevuto, tra l’altro con una bellissima motivazione, mi auguro di accogliere ancora ulteriori consensi da parte dei lettori.

Quali sono gli Autori e le opere che hanno formato il suo essere lettrice e scrittrice?

Rita Stanzione, “Da quassù (la terra è bellissima)” – 4 Punte Edizioni, 2021

Penso a tanto tempo fa, ai libri di Oscar Wilde ed Edgar Allan Poe. Ricordo la meraviglia provata per Gabriel García Márquez: Cent’anni di solitudine è un capolavoro di bellezza che solleva dalla realtà e fa capire che un libro a volte è meglio di un viaggio. Leggevo affascinata Pirandello, Calvino, Proust, Tolkien; ammirata Elsa Morante, Marguerite Duras, Virginia Woolf; presa da Kafka, Dostoevskij, Tolstoj, Kundera, Sacks. Tra i poeti che prediligevo mi vengono in mente Prevért, Baudelaire, Neruda, García Lorca, Ungaretti, Montale. Col tempo ho conosciuto meglio e apprezzato altri grandi. Per citarne alcuni: Emily Dickinson, Nazim Hikmet, Ghiannis Ritsos, Ada Negri, Sylvia Plath, Wislawa Szymborska, Marguerite Yourcenar e anche poetesse arabe contemporanee, la cui poesia è viva e coraggiosa. L’elenco delle letture continuerebbe a lungo ed è in evoluzione; ho rivolto poi l’attenzione negli ultimi anni ad autori contemporanei.

Rita Stanzione, “Da quassù (la terra è bellissima)” – 4 Punte Edizioni, 2021

Qual è il verso o la poesia che avrebbe voluto scrivere? E perché?

“Se potessi corromperli con una Rosa / Gli porterei ogni fiore che cresce / Da Amherst al Kashmir!”

Avrei voluto scrivere questi tre versi di Emily Dickinson, per il forte impatto dell’azione immaginata unito alla delicatezza espressiva: un proclama di pace, assolutamente originale e profondo.

Quali sono i suoi prossimi progetti editoriali e professionali?

Un progetto editoriale portato a termine appena un mese fa corrisponde all’uscita di un nuovo libro, di cui sono coautrice. È una raccolta di poesie molto diversa dalla silloge uscita un anno fa con 4 Punte Edizioni, e non vi è tra esse alcuna “concorrenza”, trattandosi stavolta di duetti poetici sotto forma principalmente di Haiku e brevi testi che hanno come oggetto natura e sentimento. Per un futuro non lontano, sto lavorando su un romanzo collettivo nell’ambito di un’Associazione letterario-artistica internazionale con cui collaboro da circa sei anni. Sarebbe, se si porterà a termine, la seconda esperienza per me di questo tipo. Incrocio le dita e continuo a scrivere, anche comunque in libera e personale ispirazione. 

Qui di seguito troverete una breve clip della Cerimonia di Premiazione del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” Edizione 2021 tenutasi lo scorso 21 maggio 2022 presso i Giardini del Torrione di Anguillara Sabazia (Rm). Questa è una occasione per ringraziare ancora una volta il Comune di Anguillara Sabazia, tutti i partecipanti, gli Autori, gli Editori e i collaboratori che hanno permesso e sostenuto la realizzazione della manifestazione con immenso entusiasmo e grande fiducia.

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