La Rubrica online “Piazza Navona” è lieta e orgogliosa di presentarvi i vincitori del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” Edizione 2021: Maria Grazia Crozzoli e il suo “7 sfumature di micio. Ho solo cambiato vestito” (Morphema Editrice). E non perdete l'”Incontro con l’Autrice”!
La trama
7 sfumature di micio. Ho solo cambiato vestito è il racconto di una storia realmente accaduto. È la storia della boxerina Birra che in prima persona narra della sua “infanzia canina”, della sua adozione, del suo incontro con le umane Claudia e Maria Grazia, della sua condivisione dello spazio e dell’affetto familiare nonché della sua morte. E non solo. Birra racconta anche del suo incontro nell’aldilà, del suo arrivo nel Ponte dell’arcobaleno e della sua reincarnazione. Birra, infatti, non riesce a stare lontana dalla sua famiglia ed è pronta a riunirsi ad essa e ai suoi fratelli pelosi. Ha solo cambiato vestito. Ora è Ceres, un micio tenerissimo ma con l’anima avventuriera e dolcemente pestifera di Birra. E la storia, l’amore continua…
Sul libro
Nel settembre 2019 la Morphema Editrice pubblica il racconto di Maria Grazia Crozzoli dal titolo 7 sfumature di micio. Ho solo cambiato vestito inserendolo nella Collana “Letteraria”.
Questo libro – classificatosi al terzo posto nella sezione “Narrativa e Racconti per l’Infanzia e Ragazzi fino ai 14 anni” al Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” Edizione 2021 – è un dolcissimo, tenero e simpatico racconto autobiografico dell’Autrice che conquisterà i Lettori di tutte le età. Prima di tutto perché, come già accennato, narra di una storia realmente accaduta; perché lo stile del racconto è vivace, colorato, genuino, privo di inutili arzigogoli ma pulito ed essenziale; perché la protagonista di questo racconto non è solo la boxerina Birra ma il vero senso di famiglia nella sua accezione più ampia e sincera; e, infine, perché l’Autrice ha optato per una scelta narrativa assai interessante e funzionale, ovvero far parlare e raccontare proprio la sua Birra.
Maria Grazia Crozzoli, animal communicator e insegnante di sostegno in un istituto superiore di Neive (CN), con sapienza, allegria, con un tocco di velata malinconia e di tanto amore per la Vita, ha mescolato con sapienza tutti questi ingredienti realizzando una vera leccornia per i Lettori: 7 sfumature di micio. Ho solo cambiato vestito.
Al centro di questo dolcissimo racconto, infatti, vi è la famiglia – bipede o quadrupede poco conta – animata da affetti veri e sinceri che vanno ben oltre qualsiasi limite spazio temporale. Quello di cui scrive la Crozzoli è un amore senza confini che nemmeno la morte può distruggere o affievolire. Al contrario, lo alimenta e lo rinvigorisce. E l’Autrice compie questo grande passo – qualsiasi racconto di sé e del suo intimo è un enorme passo per chi lo scrive e per chi lo legge – mostrando tutta la sua semplicità e dando voce a tutta la sua vasta gamma di sentimenti e di sensazioni: dall’iniziale distacco da Birra al suo totale abbandono alle coccole e al carattere svelto, divertente e impertinente della boxerina che divide il suo spazio con Trippa e poi con Tio. Tre “fratelli pelosi” tra loro tanto diversi eppure tanto uniti.
A tal proposito altro tema centrale del libro è anche l’adozione di questi cuccioli rimasti o lasciati in un canile per i motivi più svariati e dove tutti gli “ospiti” hanno un solo desiderio scritto sul musetto e negli occhi: essere adottati e ricoperti di attenzioni e di affetto. Ed è proprio questo che fanno e hanno fatto Maria Grazia Crozzoli e sua moglie Claudia allargando la propria famiglia e moltiplicando il loro amore.
Inoltre, come già scritto, altra peculiarità di 7 sfumature di micio. Ho solo cambiato vestito è il racconto in prima persona della boxerina Birra la quale ripercorre la sua intera esistenza spingendosi oltre la morte e arrivando fino alla sua reincarnazione. E solo dopo vari (e anche pericolosi!) tentativi Birra fissa la sua in un corpo. Ironia della sorte sarà proprio un micio, un bellissimo gatto. Birra ha cambiato “solo” le sue fattezze, il suo aspetto mentre l’anima e lo spirito sono sempre gli stessi e Claudia, Maria Grazia, Trippa, Tio non impiegheranno molto a trasformare un dubbio in una sensazione in certezza.
Ed è proprio questa la chiave di lettura (è proprio il caso di dirlo!) di 7 sfumature di micio. Ho solo cambiato vestito: andare oltre. Sì, perché il libro non è meramente il racconto di una storia seppur realmente accaduta e narrata con un tono, una costruzione e uno stile assai accattivanti. No, è molto di più. È il racconto di un sentimento, di un dialogo quasi telepatico, di un incontro tra umano e animale, tra sensibilità umana e animale, tra vite che si incastrano, si uniscono e, soprattutto, si comprendono. È un racconto di inclusione d’amore e di affetto, della solida costruzione di una famiglia. Di un amore che non ha confini e che nemmeno la morte può mettere a tacere. E anche se questo accade… si cambia vestito! E l’amore, la Vita continuano…
Incontro con l’Autrice
Come è avvenuto il suo primo incontro con la scrittura?
Scrivo da sempre, dall’età adolescenziale, ma l’idea di pubblicare il mio primo romanzo Io, Claudia e Pluk, è nato nel 2011, subito dopo la dipartita della boxerina Pelo, as Pluk. È stato un modo per elaborare il lutto ed esternare al mondo che un cane, non è solo un cane come ancora oggi, seppure in maniera inferiore si crede, ma è un componente della famiglia a tutti gli effetti e diventa tale se uno lo vive pienamente giorno dopo giorno.
Come è nato il progetto editoriale di 7 sfumature di Micio. Ho solo cambiato il vestito?
Era già nell’aria dopo la morte di Birra, la boxerina protagonista. Ha poi preso una piega diversa quando nel nostro giardino si presentò un gattino sperduto, Ceres, di due mesi scarsi. Da lì è stato un attimo. In Ceres le somiglianze caratteriali di Birra erano notevoli. Il fatto che gironzolasse per casa come ci fosse sempre vissuta era chiaro ai miei occhi e a tutto il branco che l’hanno accolta come ci fosse stato un ritorno sotto una forma diversa. Le dita cominciarono a scorrere sulla tastiera del computer e il risultato fu, appunto, questo breve romanzo. Inoltre mi ha dato un forte aiuto il fatto di essere animal communicator, tecnica che mi permette, , di entrare in contatto telepatico con gli animali.
Qual è stata la parte della sua storia più complessa da raccontare?
Forse il punto in cui Birra dopo una conversazione con Cico decide di tornare sulla terra. Complessa perché in qualche modo ho rivissuto il dolore e la perdita.
È stato in qualche modo “terapeutico” (se così si può dire) scrivere 7 sfumature di Micio. Ho solo cambiato il vestito?
Terapeutico e divertente direi. Ogni animale con cui dividiamo la nostra vita, in teoria se ne va prima di noi. È un dolore terribile, che è necessario elaborare. Ci vuole tempo per farlo; non è necessario avere fretta. Scrivendo il dolore, almeno per me, rivive, ma piano piano in qualche modo si attenua. Scrivendo si riportano alla mente ricordi meno dolorosi e più ricordi divertenti. Questo in qualche modo aiuta e aiuta tanto.
Nel suo libro la narrazione avviene dal punto di vista del suo cane Birra. Quanto è stato difficile raccontare attraverso questo “punto di osservazione”?
Non è stato difficile. L’avevo già effettuato in un romanzo precedente: Pluk, mia madre. È vero, in qualche modo si umanizza il protagonista, ma ci si rende conto anche che loro sanno essere più saggi di noi già solo per il fatto che vivono il “qui e ora”.
Quali sono gli Autori e le opere che hanno influenzato il suo essere scrittrice e lettrice?
In realtà ho iniziato fin da ragazzina a leggere. Ricordo Papillon di Henri Charriere che lessi in una notte. Tutti i romanzi di Wilbur Smith, Sognavo l’Africa di Kuki Gallmann. Romanzi in cui, nella maggior parte dei testi i protagonisti o hanno un rapporto/scambio con gli animali, oppure questi ultimi ne fanno parte a tutto tondo.
Dopo Birra è arrivata Ceres… è previsto un sequel di 7 sfumature di Micio. Ho solo cambiato il vestito?
È in stesura . La protagonista sarà Trippa, la labrador di casa. Non sarà un sequel, ma ci saranno ricordi suoi collegati a Birra.
7 sfumature di Micio. Ho solo cambiato il vestito si è classificato al terzo posto nella sezione “Racconti e Narrativa per l’Infanzia e Ragazzi fino ai 14 anni” al Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” Edizione 2021 con la seguente motivazione:
7 sfumature di micio è una storia particolare, delicata e molto coinvolgente da un punto di vista emotivo. Il tema della morte, come perdita e separazione ma anche come momento di riconciliazione con quanto conserviamo dentro nel momento in cui una persona cara ci lascia, è affrontato in modo originale e da una prospettiva insolita. Un cane narra la sua storia in prima persona, dal momento dell’adozione fino alla separazione dalle sue padrone e dalla dimensione terrena. Senza staccarsi mai completamente da coloro che lo hanno amato, il suo spirito continua a vegliare su di loro e sui suoi simili fino poi a ritornare sotto diverse sembianze, con un aspetto fisico diverso ma con lo stesso, immutato amore. Questa storia insegna al giovane Lettore che la morte, come inevitabile processo della vita, comporta dolore, perdita, distacco ma rappresenta anche un momento di trasformazione, un’occasione in cui possiamo imparare a custodire il ricordo e l’amore di chi ci lascia e che assume, se sappiamo riconoscerle, forme diverse e inaspettate.
Cosa ha significato per lei, la sua storia e il suo libro ottenere questo riconoscimento?
Ero entusiasta, subito incredula. Non ci credevo. Ho riletto la vostra email più e più volte. Un bel traguardo senza dubbio che dà la spinta a migliorare. Senza contare che il luogo meraviglioso della premiazione e la premiazione stessa mi hanno dato la possibilità di conoscere nuove persone e luoghi. Viaggiare arricchisce sempre.
Tra i suoi libri ci sono Animalmente, Plük, mia Madre e Io, Claudia e Plük. In essi i protagonisti sono i suoi amati cani, parte della sua famiglia. Ecco: queste sue esperienze, questi suoi cuccioli (anche se poi cresciuti) in che modo ispirano e hanno ispirato la sua scrittura?
Loro sono parte della mia vita da sempre, ispirano la mia vita, prima della scrittura dandole una svolta positiva ed allegra. Fermare su carta ciò che si ha nel cuore diventa ancora più entusiasmante. Se poi durante la scrittura ti ritrovi il gatto che passeggia sul computer o il cane che ti guarda con occhio languido dal divano, i pensieri arrivano come un fiume in piena.
Sembra una domanda scontata ma non vuole affatto esserlo, ma quanto sono di sollievo, di aiuto, di supporto e sostegno i nostri amici pelosi a quattro zampe?
Nella loro saggezza ed empatia, cosa rara di questi tempi , loro capiscono quando è il caso di avvicinarsi a consolare, oppure andare a giocare o dormire. Sono attenti alle nostra variazioni d’umore anche se spesso mi ritrovo a dover recitare una parte per non sovraccaricarli di emozioni che stressano la loro emotività. Ma il loro naso non mente. Perché quando la tristezza, la rabbia o il dolore ci assalgono, anche il nostro odore cambia. E non c’è verso di recitare una parte. Mi ritrovo così a dovere ritardare il mio contatto con loro e quando incrocio il loro sguardo, quando li accarezzo, interagisco, li porto in passeggiata o gioco il cuore si rasserena, i pensieri negativi si allontanano e la giornata prende una piega più serena. Per questo sono terapeutici. Sono gli antidepressivi naturali anche se, a volte, combinano guai.
Visto tutto quanto accade troppo spesso nelle nostre città sento di chiederle anche questo: quale messaggio sente di poter inviare a tutti quegli individui che – per noia, per stanchezza o per qualunque altro motivo – decidono di abbandonare i loro cuccioli?
Non esiste solo l’abbandono. Esiste anche l’isolamento sociale. Il classico cane che vive in giardino o il gatto preso solo per contrastare l’arrivo dei topi. Non voglio commentare l’abbandono degli animali con frasi già conosciute. Dico solo che sono un impegno e non una moda. Bisogna calcolare ogni eventualità ed essere consapevoli che non sono oggetti da buttare una volta inservibili. Nessuno obbliga nessuno a prendere un animale con sé. E neppure non sono da regalare perché loro si scelgono, ci scelgono.
Quali sono i suoi prossimi progetti editoriale?
Uno si trova già presso un editore. Spero esca in primavera. Ho già firmato il contratto. Qui gli animali non si raccontano. È un romanzo dedicato esclusivamente a mio padre dal titolo, se non lo cambiano, 64 polpette. In stesura invece il romanzo: Una Trippa per amica.
Qui di seguito troverete una breve clip della Cerimonia di Premiazione del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” Edizione 2021 tenutasi lo scorso 21 maggio 2022 presso i Giardini del Torrione di Anguillara Sabazia (Rm). Questa è una occasione per ringraziare ancora una volta il Comune di Anguillara Sabazia, tutti i partecipanti, gli Autori, gli Editori e i collaboratori che hanno permesso e sostenuto la realizzazione della manifestazione con immenso entusiasmo e grande fiducia.