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I vincitori del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” 2020: “Mamma Farfalla” di Daniela Valente

La Rubrica online “Piazza Navona” è lieta e orgogliosa di presentarvi i vincitori del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” Edizione 2020: Daniela Valente e il suo libro per bambini “Mamma farfalla” (Coccole Books).

La trama

Daniela Valente, “Mamma farfalla” (Coccole Books, 2018)

La protagonista di Mamma farfalla è una bambina di otto anni: dolce, vivace, allegra, dai capelli tutti arruffati, amante della natura e dei giochi all’aria aperta. Vive lontana dalla sua amata nonna che affettuosamente, in dialetto siciliano, la chiama sciatu ovvero “fiato” perché anche se distanti la piccola resta sempre il suo respiro e la sua gioia più grande. E poi: non c’è posto più sicuro dell’abbraccio della sua nonna. Ma c’è un’estate diversa ad attendere questa dolce bambina: con lei, in Sicilia, non ci sarà la sua mamma, che indebolita da una brutta malattia, è costretta a rimanere in città, vicino all’ospedale per sottoporsi alle indispensabili cure. La piccola protagonista osserva questo terribile male trasformare e fagocitare sua mamma che vede sempre più debole e stanca. Ed è in questa particolare e indimenticabile estate che la piccola, sorretta dall’affetto della nonna, dei cuginetti e degli amici riesce a trovare la forza necessaria per crescere e per aiutare sia se stessa sia la sua Mamma farfalla.

Sul libro

Coccole Books

Nel 2018, la Casa Editrice calabrese Coccole Books, specializzata in libri per bambini, torna a pubblicare il delizioso volume Mamma farfalla di Daniela Valente già edito nel 2012 e classificatosi al secondo posto nella Sezione “Narrativa e Racconti per l’Infanzia e Ragazzi sino ai 14 anni” al Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” Edizione 2020.

Si tratta di un delizioso e riuscito volume ad altezza di bambino di età compresa tra otto e undici anni (ma anche di adulto) caratterizzato da un’impaginazione e da un font assai adatti per i piccoli lettori e impreziosito dalle dolcissime e bellissime illustrazioni di Marcella Brancaforte.

Daniela Valente, “Mamma farfalla” (Coccole Books, 2018)

Queste ultime, infatti, risultano essere assai funzionali alla narrazione: l’illustratrice Brancaforte, infatti, è riuscita a cucire addosso alle parole di Daniela Valente un abito fatto di immagini e colori molto aderente ma comodo. In una parola: perfetto. E sia dal lavoro dell’Autrice sia da quello di Marcella Brancaforte si sente quel profumo di artigianato che appartiene a chi lavora con mente e cuore nella creazione di qualcosa di unico, di eccezionale e di estremamente delicato.

Daniela Valente, “Mamma farfalla” (Coccole Books, 2018)

Sì, perché in Mamma farfalla, Daniela Valente narra di una bambina di otto che deve affrontare la paura di una terribile malattia come il cancro e che, nella tristezza e nella preoccupazione generale deve trovare la forza per sé e anche per sua mamma di reagire. È un periodo assai complesso per la piccola protagonista che, seppur circondata dall’affetto delle persone e degli amichetti a lei più cari, inizia a intessere il suo primo dialogo con la Vita e, quindi, anche con la Morte. E vi riesce con una tale forza, con un tale entusiasmo, con una tale vivacità da lasciare piacevolmente esterrefatto il Lettore. Ha solo otto anni questa bambina eppure ha tanto da insegnare con quella sua gioia di vivere, con il suo continuo arrampicarsi sugli alberi mentre fa del suo meglio per tenere a bada i suoi capelli ribelli. Tanto quanto lei. La piccola inizia a porsi delle domande, molto delle quali molto più grandi di lei… ed è anche questo – inconsapevolmente – a farla crescere. È una bambina che non si arrende. Non ha paura. Il suo cuore puro, l’amore per la sua terra, per le sue origini, per la sua famiglia divengono il suo punto di forza, il pernio attorno al quale avvolgere tutte le sue paure anche per sentirsi meno sola. Si tratta di una bambina consapevole e sensibile che, senza saperlo, è una gemma di Vita e di Speranza.

Daniela Valente, “Mamma farfalla” (Coccole Books, 2018)

In tal senso le illustrazioni dai colori prevalentemente caldi di Marcella Brancaforte contribuiscono non a poco a rendere tale attaccamento alla terra e, anche, una certo attaccamento alla realtà della bambina che ha davvero molto da insegnare al mondo disincantato e spesso disilluso degli adulti.

Tutto questo (e molto altro) racconta Daniela Valente in Mamma farfalla attraverso la sua scrittura puntuale, precisa, schietta, senza troppi giri di parole o arzigogoli che avrebbero stonato con tanta delicatezza. È un libro sincero Mamma farfalla perché con altrettanta sincerità  e schiettezza l’Autrice declina ad altezza di bambino un argomento complesso e delicato come quello della malattia o meglio del cancro e, quindi, di una possibile morte. E Daniela Valente riesce in questa impresa (perché anche di questo si tratta) attraverso una scrittura e un linguaggio semplici, leggeri, puntellati dalla bellezza del dialetto siciliano, accattivanti, puri e profondamente rispettosi dei piccoli Lettori. Ecco, in questo si ritrova la forza di questo testo: nell’onestà e nella purezza dell’Autrice che ha avuto il grande coraggio e il grande rispetto di guardare il sé bambina e i suoi Lettori dritto negli occhi. Con un lacrima ma anche con un grande e disarmante sorriso. Gli stessi della nostra piccola protagonista quando torna ad abbracciare la sua Mamma farfalla

Incontro con l’Autrice

La scrittrice ed editrice Daniela Valente (Per gentile concessione di Daniela Valente)

Come è nato il progetto editoriale di Mamma farfalla?

Mamma farfalla nasce dall’urgenza di raccontarsi, attingendo al cassetto dei ricordi e delle emozioni in buona parte vissuti. La protagonista della storia somiglia moltissimo a me da bambina, un po’ selvatica e ribelle, grazie a lei ritorno alle origini di certi affetti fondamentali, i nonni, i cugini, gli zii e all’appartenenza di alcuni luoghi del cuore, la Sicilia dove sono nata, ho studiato e ho trascorso delle estati indimenticabili. Del resto si tratta di un libro che risale, nella sua prima edizione, a circa dieci anni fa, quando ero ancora alle mie prime esperienze di scrittura per ragazzi.

Nel testo centrale è anche il ruolo delle illustrazioni. In che modo si è svolta la collaborazione con Marcella Brancaforte? E come siete riuscite a trovare il giusto equilibrio tra “immagine” e “parola”?

Daniela Valente, “Mamma farfalla” (Coccole Books, 2018)

Ho avuto la fortuna, in qualità di editor nonché di autrice di scegliere chi avrebbe illustrato la mia storia. Per me era fondamentale che l’autrice delle immagini parlasse il mio stesso linguaggio in termini di colori, suoni, profumi, sapori dei luoghi descritti. Marcella è catanese come me, anche se insegna e vive da molti anni a Viterbo. E questa comunanza delle radici ha reso tutto molto più facile per entrambe. Lei si è riconosciuta nel testo e io ho riconosciuto le tonalità, il tratto, la ricerca di dettagli in una specie di appartenenza, di sorellanza implicita. Mamma farfalla è stata un detonatore di sensazioni di memoria comune.

In Mamma farfalla si racconta anche dell’amore per le proprie origini, per la propria terra, appare la musicalità del dialetto siciliano, la bellezza delle tradizioni e dei giochi all’aperto, dove i bambini giocano con la Natura. Per i più piccoli (ma anche per gli adulti) quanto è necessario non perdere questo contatto con sé stessi e le proprie radici?

(Per gentile concessione di Daniela Valente)

Da bambina ho avuto la possibilità di accedere ad un sapere fatto anche di oggetti, un apprendimento di esperienze e relazioni e incontri molto diversi. Quello che non dovrebbe mancare a nessun bambino. Nella mia esperienza personale, rimanere in contatto con le mie radici, mi permette di continuare ad avere uno sguardo bambino. Ci sono cose che amavo fare da piccola e che continuano a divertirmi anche adesso: arrampicarmi sugli alberi, correre, piantare alberi o lattughe, coltivare fiori, potare, strappare erbacce o mangiare un frutto raccogliendolo direttamente dall’albero, camminare sugli scogli contare le mattonelle dei marciapiedi, o quanti secondi ci mette il sole ad annegare in mare, sono piccoli gesti di cui dobbiamo ogni giorno apprezzare la grandezza. Sono le piccole cose a meravigliare. Dobbiamo continuare a farci domande e non perdere mai lo stupore.

In Mamma farfalla si trattano temi e argomenti assai importanti: l’amicizia, la prima cotta e il primo amore, il rapporto tra nipoti e nonni, la malattia… Come è possibile rendere tutto questo alla “portata” di un bambino o una bambina di otto/nove anni?

(Per gentile concessione di Daniela Valente)

Gianni Rodari diceva che ai bambini si può parlare di tutto: delle cose belle e di quelle brutte. L’importante è usare il tono giusto.

Tono giusto, secondo me, vuol dire ritmo della storia, scelta delle parole, stile della scrittura, è come si sceglie di raccontare una cosa. Senza edulcorazioni, e senza essere didascalici, non occorre dire tutto o troppo, ma spesso occorre lavorare per sottrazione. L’importante è rispettare un patto di lealtà con i piccoli lettori, non siamo più bravi, più importanti o più furbi di loro. Non vogliamo a tutti i costi insegnare o far capire qualcosa, scriviamo per il gusto di farlo e ogni lettore leggerà una storia diversa sia dagli altri lettori, che da quella che io come autrice ho scelto di scrivere.

Qual è la storia che vorrebbe ancora raccontare?

Quella che ancora non ho pensato, oppure quella che è chiusa nel cassetto da molti anni ma non è ancora pronta per vedere la luce, quella che non ho ancora vissuto.

Daniela Valente, “Mamma farfalla” (Coccole Books, 2018)

Lei è molto impegnata a promuovere la lettura tra i giovanissimi anche come consulente per le scuole ed enti pubblici. Qual è la difficoltà maggiore che si riscontra nel realizzare e diffondere questa attività?

I ragazzi sono facili da coinvolgere, basta essere credibili. Se ami i libri e le storie loro se ne accorgono, magari non diventeranno scrittori, ma scopriranno cosa di bello può nascondere un libro. La rigidità di certi adulti, invece, la necessità di procedere su binari certi e conosciuti, le scelte comode che non fanno rischiare di investire sulla grande capacità che tutti i ragazzi hanno di farsi coinvolgere se presi dal verso giusto, questa è la maggiore difficoltà. Occorre ripartire dai grandi, non dai bambini.

Daniela Valente, “Mamma farfalla” (Coccole Books, 2018) – Per gentile concessione di Daniela Valente

Con Mamma farfalla ha ottenuto il secondo posto nella sezione “Narrativa e Racconti per l’Infanzia e Ragazzi sino ai 14 anni” al Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” Edizione 2020 con la seguente motivazione:

Mamma farfalla è una tenera storia scritta a mo’ di diario di una bambina che ci conduce nelle terre del Sud, in particolare nella bella Sicilia, dove vive la sua nonna “che sa di mandorle” e dove lei trascorre le estati. L’Autrice conduce il Lettore negli angoli dell’isola attraverso descrizioni e parole dialettali come “sciatu” che contengono e racchiudono tutto il sapore dell’infanzia, delle notti, dei giorni felici.

Daniela Valente, “Mamma farfalla” (Coccole Books, 2018)

Nel cielo sereno non manca qualche nube grigia a minacciare la serenità della protagonista, ma che le serve per crescere e maturare; è una sorta di passaggio da una fase all’altra e, a fare da sfondo, i colori e i profumi della Sicilia resi da uno stile fluido e da un linguaggio semplice e da illustrazioni delicate, ma al tempo stesso entrambi fortemente evocativi.

Cosa ha significato per lei ricevere questo rinnovato e ulteriore riconoscimento?

Una grande gioia per il riconoscimento, indubbiamente, ma anche la responsabilità di continuare a scrivere cercando sempre di fare meglio.

Quali sono i suoi prossimi impegni professionali e i futuri appuntamenti della sua Casa Editrice Coccole Books?

Daniela Valente, “Mamma farfalla” (Coccole Books, 2018)

Come autrice ho in uscita in questi giorni nelle librerie un gioco molto green dal titolo Ricicard, insieme alla nuova edizione di Dura la vita da duro, già premiato con menzione speciale, mentre a marzo 2022 la novità I gemelli e la gatta, una narrativa per lettori di 9/10 anni.

Come casa editrice speriamo che questo vento positivo continui e che le prossime fiere internazionali, penso a Bologna childrens book fair 2022, possano essere finalmente in presenza.

Qui di seguito troverete una breve clip realizzata da Chiara Ricci, Presidente dell’Associazione Culturale “Piazza Navona”, dedicata alle opere e agli Autori vincitori del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” Edizione 2020. Questa è una rinnovata occasione per ringraziare ancora una volta tutti i partecipanti, gli Autori, gli Editori e i collaboratori che, nonostante la distanza e le difficoltà, hanno permesso e sostenuto la realizzazione della manifestazione con immenso entusiasmo e grande fiducia.


 

 

 

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