I vincitori del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” 2019: “Samia non torna a scuola” di Sara Ficocelli

La Rubrica online “Piazza Navona” continua a farvi conoscere gli Autori finalisti del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” Edizione 2019 e le loro opere: Sara Ficocelli e il suo romanzo “Samia non torna a scuola” (MdS Editore).. E non perdete l'”Incontro con l’Autrice”!

La trama

Sara Ficocelli, “Samia non torna a scuola” (MdS Editore, 2018)

Colle Nuovo. Samia è un’adolescente originaria della Somalia che frequenta la seconda classe delle scuole superiori e sogna per lei un futuro di “donna in carriera”, emancipata, indipendente. Semplicemente libera di essere ciò vuole e di amare chi vuole. Ad ostacolare i suoi sogni e i suoi progetti, però, c’è suo fratello Asad che, saldamente radicato alle usanze e alle credenze della propria terra, impone alla sorella di lasciare l’Italia e di sposare un suo cugino. A complicare le cose c’è la scuola. Samia riceve delle lettere anonime e sa di non essere accettata dalla classe. Inoltre, c’è Davide, il suo “amore segreto” (che deve restare tale soprattutto per suo fratello) e, come se non bastasse, la possibilità di partire in gita con la scuola a Barcellona. A gestire tutto questo ci sono Andrea e Sonia ovvero l’insegnante di italiano e la supplente di inglese: due adulti che, in fondo, non ancora smesso di essere adolescenti e nonostante ciò devono guidare e aiutare i loro studenti. I due, ognuno con il proprio e la propria storia, diventano il riflesso degli adulti che diventeranno (o potrebbero essere) i loro studenti. Ma sarà questo viaggio Barcellona a restituire un equilibrio nella vita dei protagonisti divenendo metafora di crescita e di un nuovo inizio. Di una vita tutta da (ri)costruire.

Sul libro

MdS Editore

Nel 2018 Sara Ficocelli, autrice del romanzo La vita nascosta (MdS Editore, 2016) e giornalista di Repubblica.it, pubblica nella Collana “Cattive strade” della Casa Editrice MdS il suo secondo libro dal titolo Samia non torna a scuola impreziosito dalla postfazione del giornalista Carlo Ciavoni.

Possiamo subito dire e affermare con estrema certezza che Samia non torna a scuola è decisamente uno di quei libri che andrebbero adottati come libri di testo e di lettura per le scuole (medie e biennio delle superiori). Il motivo è semplice da spiegare: Samia non torna a scuola racconta, con estrema semplicità, verità e attenzione, di uno di quegli argomenti che ormai fanno parte della nostra quotidianità e di cui parlarne non è mai abbastanza ovvero il razzismo e l’inclusione. Tutto ciò assume un significato ancor più delicato e pregnante quando riguarda le nuove generazioni, i ragazzi. La protagonista del romanzo di Sara Ficocelli è un’adolescente che non chiede altro di poter essere se stessa e di poter fare della sua vita ciò che più desidera. Eppure il mondo sembra remarle contro: il fratello che la vuole riportare di forza dai parenti in Somalia e farla sposare con un cugino, la classe che le è ostile, un padre impegnato nel suo lavoro dove viene sfruttato per la sua condizione di emigrato…

Alcuni libri della Mds Editore

Solo la madre sembra comprenderla e sostenerla ma il suo potere è limitato. È l’uomo che deve decidere. E ancora, ci sono i suoi docenti: la supplente d’inglese dal misterioso e ambiguo passato in perenne ricerca di amore e di conferme e del professore di italiano con un trascorso da tossicodipendente e, anche lui, in cerca della sua dimensione. In entrambi i casi si tratta di due adulti che puntano a quel miraggio, a quella chimera chiamata “serenità” finora mai raggiunta e, forse, non veramente voluta o capita.

Ad ogni modo tutti i protagonisti della vicenda, adolescenti e adulti, si ritrovano a lottare per il medesimo obiettivo: liberarsi da ogni zavorra ed essere ciò che semplicemente sono e possono/vogliono essere. L’Autrice è stata molto brava a creare e a sviluppare questo racconto a quattro voci: Samia, Davide (l’innamorato della ragazza), Andrea (il prof d’italiano) e Sonia, la supplente d’inglese. Ognuno di questi personaggi, infatti, è stato costruito con sapienza, con solide basi caratteriali e psicologiche. Nulla è lasciato al caso. In tal modo la narrazione si sviluppa – contemporaneamente – su più piani senza mischiare mai le carte e in tavole e ponendo tutti i personaggi sullo stesso piano divenendo semplicemente persone o anime alla ricerca della loro legittima felicità. Tutti e quattro hanno le loro beghe amorose, tutti hanno un difficile passato alle spalle e un presente che non fa sconti, tutti cercano dei consensi affettivi… Tutti vogliono essere amati, “inclusi” nella classe e, soprattutto, nella vita.

Estratto da “Il Tirreno”, venerdì 25 ottobre 2019

Per tutto questo va a Sara Ficocelli il merito di aver scritto un romanzo di valore, che deve essere condiviso, conosciuto, affrontato (in classe, con gli insegnanti, con gli amici, con la famiglia…) e di essere considerato come il primo passo di un lungo percorso che chiunque può compiere e da cui chiunque non può far altro che apprendere. Perché, purtroppo pur vivendo nel 2020, non si possono ignorare temi sensibili come il razzismo e le persone (grandi e piccole) vanno indirizzate, guidate liberandole da quella piaga che nella Storia ha creato più guerre e morti in battaglia: l’ignoranza.

C’è sempre una via di uscita se la si vuol trovare… E anche i personaggi di Samia non torna a scuola insegnano anche questo.

Incontro con l’Autrice

Sara Ficocelli, con il suo libro “Samia non torna a scuola” (MdS Editore, 2018)

Come è nato il progetto editoriale di Samia non torna a scuola?

Il progetto editoriale di Samia non torna a scuola è nato sulla base del desiderio di comunicare qualcosa di profondo e personale ai ragazzi, volevo trasmettergli il mio punto di vista sulla condizione di molti loro coetanei, nella convinzione che forse le cose si guardano e quindi si spiegano meglio se “viste” da lontano.

Quali sono state le difficoltà nel tradurre il razzismo tra le pagine di un romanzo destinato non solo agli adulti ma anche ai ragazzi?

Tradurre il razzismo in modo diretto, capace di arrivare non solo agli adulti ma ai ragazzi non è stato facile, volevo evitare gli stereotipi e soprattutto non volevo accusare i ragazzi di intolleranza perché secondo me loro sono molto più bravi di noi ad accogliere il prossimo. Nel paesino di provincia di cui parlo nel libro la vita è claustrofobica per tutti, i ragazzi sono soltanto delle vittime di un mondo che non riesce a guardare al di là del proprio naso.

Nella sua carriera di giornalista ha realizzato delle inchieste sulla prostituzione minorile e discriminazione di genere in Italia. Può parlarci più nel dettaglio di questo suo interessante lavoro?

Nella mia carriera mi sono occupata spesso di sociale e continuo a occuparmene adesso dedicandomi soprattutto ai temi della disabilità. Realizzare inchieste su prostituzione minorile e discriminazioni di genere è stato molto formativo perché mi ha permesso di approfondire aspetti della nostra società che conoscevo solo in modo superficiale. Facendo questi lavori ho avuto la possibilità di parlare con persone che vivono direttamente queste situazioni, correggendo spesso il mio punto di vista e ricredendomi su tante cose; è stato davvero interessante.

La scrittrice Sara Ficocelli

Samia non torna a scuola è un testo che meriterebbe di essere inserito nelle scuole (medie e superiori). Si è mai pensato a un progetto con le scuole in tal senso?

Ho fatto un incontro pubblico con una scuola, un istituto di ragioneria a Pisa, ed è stato molto bello. Il libro è stato anche proposto come lettura scolastica estiva in un altro istituto e in generale sono riuscita ad arrivare spesso ai ragazzi attraverso i genitori che sono venuti in più occasioni alle mie ​presentazioni; certo mi piacerebbe che fosse adottato nelle scuole come libro di testo e non è detto che non accada in futuro, la vita di un romanzo è lunga e piena di sorprese. Staremo a vedere!

I protagonisti principali della sua storia sono quattro: due docenti e due alunni. Ognuno di essi narra la vicenda dal proprio punto di vista. In che modo è riuscita a organizzare e sviluppare il suo lavoro e la narrazione?

Ho pensato di sviluppare questo romanzo in modo simmetrico, facendo parlare due voci e poi altre due in maniera alternata e speculare, volevo che il lettore seguisse le loro vite guardandole intrecciarsi come in un gioco di specchi, perché alla fine, soprattutto a scuola, siamo costretti a specchiarci nell’altro ed è proprio da questo confronto-scontro che nasce una possibilità di salvezza.

La scrittrice Sara Ficocelli

Quale dei suoi personaggi è stato più complicato da creare? E perché?

Il personaggio più complicato è stato forse quello di Sonia, molto complessa e non necessariamente simpatica. Volevo che non risultasse simpatica, volevo che il lettore la trovasse respingente proprio come la trovano respingenti le persone che la incontrano. Solo Samia si riconosce nella sua solitudine e da queste due solitudini nasce qualcosa che salva entrambe.

Lei è anche giornalista. Quali sono, secondo lei, le differenze e le analogie tra la scrittura giornalistica e quella propria di un romanzo?

Come dico sempre durante le mie presentazioni, scrivere un libro è molto più difficile che scrivere un articolo perché sei costretto a proiettarti verso il futuro, mentre il giornalista è costretto a vivere nel presente. Immaginare una storia con uno sviluppo è qualcosa di complesso e infatti spesso ottimi giornalisti sono dei pessimi scrittori e viceversa. Le analogie, per come la vedo io, riguardano soprattutto lo stile: a me piace scrivere in modo diretto, per immagini, proprio come si fa quando si scrive un articolo.

Articolo dedicato a “Samia non torna a scuola” di Sara Ficocelli (MdS Editore, 2018)

Quali sono le letture e gli Autori che hanno formato il suo essere “lettrice” “scrittrice”?

Le letture che mi hanno maggiormente formato sono quelle di Calvino, Tolkien, Camilleri, e di scrittori americani che adoro, come Fitzgerald e Roth.

Con Samia non torna a scuola ha ottenuto il terzo posto nella sezione Romanzo (pari merito con il romanzo a.C di Franco Ambrosio) al Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” 2019 con la seguente motivazione:

L’opera di Sara Ficocelli rappresenta in maniera efficace la società multiculturale. Si legge con grande piacere e non mancano ritmo e una precisa e realistica visione della vita scolastica. Quattro personaggi che provano ad affrontare i loro fantasmi, un po’ si innamorano, un po’ soffrono, i dubbi, l’odio, la rabbia, l’amore e dove la paura del diverso segna la fine di un’epoca. Un ping pong fra insegnanti, adulti e ragazzi, i sogni, l’ingenuità nella visione del mondo e dell’amore per arrivare in cima alle emozioni dove tutto è possibile tutto è reale. Diventerai uno scrittore, ripete l’infermiera, Davide non capisce se lo sta prendendo in giro o no. Nel dubbio continua a scrivere, non si tratta di lettere ma di pensieri, immagini e ricordi. Ha messo insieme tutto con la voglia di scrivere un libro, qualcosa che parli di lui, di lei, dei professori, genitori, della vita… Tutti hanno bisogno di un insegnante ed è proprio questa la morale di Samia non torna a scuola: per gli studenti sarai sempre un adulto che mette i voti e da cui i ragazzi vogliono il massimo… se non sognano un mondo perfetto loro, chi può farlo?

Guido Mastroianni (Presentatore della Cerimonia di premiazione), Chiara Ricci (Presidente dell’Associazione Culturale “Piazza Navona”), lo scrittore ed editore Franco Ambrosio e lo scrittore Piero Alessi che ha ritirato il Premio per l’Autrice (Ph. Francesco Corrado)

Cosa ha significato per lei ricevere tale riconoscimento?

Ricevere questo premio è stato molto emozionante per me perché è davvero meraviglioso quando il tuo lavoro viene apprezzato e riconosciuto. So che il premio letterario nazionale EquiLibri è molto accreditato e che hanno partecipato diversi autori, quindi per me è stata davvero una bella soddisfazione

Quali sono i suoi prossimi impegni professionali ed editoriali?

Al momento sto scrivendo il terzo romanzo che spero sarà pronto per la prossima primavera. Non anticipo niente se non che sarà il frutto di questo anno pazzesco che abbiamo vissuto e che ancora stiamo vivendo.

Qui di seguito troverete il video della Cerimonia di Premiazione del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” Edizione 2019 tenutasi lo scorso 25 gennaio nel Salone di Rappresentanza presso il Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni (Sa) – Riprese e montaggio di Alberto Accarino.

 

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