La Rubrica online “Piazza Navona” è felice e orgogliosa di presentarvi i vincitori del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” – Edizione 2019: Daniela Valente e il suo libro per bambini (ma anche per i grandi!) “Dura la vita da duro” (Coccole books). E non perdete l’Incontro con l’Autrice!
La trama
Dura la vita da duro racconta e affronta il tema del bullismo attraverso le voci di due bambini senza nome: la vittima e “il più forte”. Ma è più dura la vita o la vita da duro? Questa è la domanda che l’Autrice pone ai suoi piccoli lettori mostrando loro le due facce della stessa medaglia.
Cosa accade e cosa pensa il bambino bullizzato? E quali pensieri animano il bambino che (spesso in gruppo) sembra divertirsi a far del male al più debole? E se le posizioni si invertissero… cosa cambierebbe? Daniela Valente con le preziose illustrazioni di Margherita Micheli narra di tutto questo con un finale che non ci aspetta… certo è che “il duro” e “il debole” non saranno più gli stessi. Saranno cresciuti. Più maturi. Più consapevoli. Ognuno dei due impegnati ad amare e a farsi amare.
Sul libro
Dura la vita da duro: un libro per bambini (a partire dai sei anni) e per grandi. Un tenero e sincero racconto che spiega al meglio tutte le meccaniche del bullismo: il rapporto tra “vittima” e “carnefice”, la volontà del primo di somigliare al secondo che, nonostante la paura, sembra ammirare perché gli altri lo temono e lo rispettano. Dal suo punto di vista, però. Eh sì, perché allo stesso tempo il “bullo” non può mostrare le sue debolezze e le sue fragilità… che poi sono le stesse del bambino o della bambina che spietatamente prende di mira. Che non punisca proprio i suoi stessi punti deboli? Questa non è certamente una giustificazione a determinati atteggiamenti ma Daniela Valente per i suoi piccoli lettori mostra e racconta le difficoltà dai due lati della stessa medaglia. Per far questo di grande aiuto sono le illustrazioni e i colori di Margherita Micheli che accompagnano e impreziosiscono il racconto. Queste ultime rappresentano i protagonisti con le sembianze di gatto: tenero, dolce, pronto alle fusa l’uno quanto aggressivo e pronto a graffiare l’altro. Ad enfatizzare ancor di più il carattere dei personaggi sono anche i colori: quelli freddi (come il verde, l’azzurro e il viola) che indicano l’emotività sono riservati al bambino vittima di dispetti e della violenza verbale e fisica mentre caldi (rosso, arancio e il giallo), che indicano la passione, la forza, le emozioni intensamente più forti. In questo modo anche per i piccoli lettori diviene più semplice e più agevole affrontare questa lettura organizzata su due piani narrativi ben distinti quasi fosse in inconsapevole dialogo in campo/controcampo tra i due protagonisti.
L’Autrice è stata davvero brava nel trattare con tanta dolcezza e delicatezza un tema così attuale e sin troppo diffuso tra i nostri bambini e adolescenti (e non solo). Anche per questo stupirà la scelta di un finale senza vincitori né vinti ma carico di insegnamenti: con la violenza – anche se usata per una forma di autodifesa – non si ottiene e si rischia di perdere anche chi si ha vicino; tacere quando si è vittima di violenza e ammirare se non imitare chi agisce in questo modo… non porta ancora a nulla e rischia seriamente di farci perdere chi più ci è caro.
Parlare. Chiedere aiuto. Avvicinarsi agli adulti. Non è mai da deboli. Ed è questo il vero modo di essere un vero “duro” e di avere tanto coraggio.
Dura la vita da duro, così, dovrebbe essere un piccolo ma prezioso strumento nelle scuole dei più piccini… insegnar loro a leggere, a non aver paura educando alla comunità e al rispetto del prossimo non è mai troppo presto!
Non essere vittima di bullismo in silenzio. Non permettere che facciano di te una vittima. Non accettare la definizione di nessuno sulla tua vita, definisci te stesso.
Harvey Fierstein
Si prova una vergogna tremenda ad essere vittima di bullismo, perché ad un certo punto cominci a pensare che ci sia un motivo per cui sei stato preso di mira.
Matt Reeves
Incontro con l’Autrice
Come è nata l’idea di Dura la vita da duro?
L’idea è nata da un episodio di cronaca, letto su un quotidiano. Dura la vita da duro ha ormai al suo attivo tre diverse edizioni e due ristampe, la prima risale a quasi dieci anni fa.
Il suo libro racconta ai bambini di un argomento assai spiacevole e molto attuale come il bullismo. Perché questa scelta?
Purtroppo il tema è da sempre molto attuale, non riguarda solo i bambini, né si svolge in un ambito prettamente scolastico. Dura la vita da duro, infatti, si rivolge ad un pubblico trasversale: utile ai più piccoli, anche grazie alle illustrazioni, per una riflessione all’interno del gruppo dei pari, ma adatto anche ai più grandi che riconoscono di certo identiche dinamiche di sopraffazione in altri contesti.
Quali sono state le difficoltà maggiori nel creare una storia che mostrasse di questo tema le due facce della medaglia: il bambino “duro” e la vittima?
Penso che tutti nella vita ci siamo sentiti, almeno per una volta, vittime di gesti violenti o semplicemente trascinati da circostanze difficili in situazioni che non avremmo mai desiderato vivere. In sostanza la vita, alcune volte, ci bullizza. Allo stesso tempo, in modo più o meno consapevole, ognuno di noi ha di certo esercitato il suo potere o ascendente verso qualcuno e non può esser sicuro di come l’altro lo abbia percepito: quindi il rischio è che ciascuno sia stato o sarà nel corso della propria vita, almeno per una volta, un bullo. Nessuna difficoltà quindi nel pensare al doppio ruolo, solo un serio e coscienzioso esercizio di memoria.
Quanto sono importanti le illustrazioni che accompagnano e impreziosiscono il racconto? Come sono state create e scelte?
Margherita Micheli ha scelto di rappresentare i personaggi come dei felini (animali che sanno essere generosi e allo stesso tempo aggressivi anche nei confronti dei loro compagni umani) proprio per sottolineare la dualità dei comportamenti. Da una lettura attenta delle immagini emergono moltissimi spunti di riflessione, che aggiungono alla storia bellezza e anche significato: il dentifricio sul volto della vittima, simbolo di offesa, il guinzaglio allo scuolabus, che il bullo tiene in mano, il guantone perso sul ring dal bullo quando si accorge di non essere più forte come prima, il suo essere piccolo di fronte allo sguardo di lei che non perdona le sue angherie, e poi il verde e il rosso, il doppio cromatismo che accompagna le due figure. Ma è la tavola finale , secondo me, la più significativa: non racconta chi dei due cammina per mano a lei, ma lascia al lettore la scelta. La vittima che ha imparato finalmente a dire no? Oppure il bullo che ha capito quanto possa essere dolorosa la solitudine? Mi piacciono molto i finali aperti.
Con Dura la vita da duro ha ottenuto la Menzione speciale nella sezione “Narrativa e Racconti per l’Infanzia e Ragazzi sino ai 14 anni” al Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” Edizione 2019 con la seguente motivazione:
Dura la vita da duro, il racconto di Daniela Valente affronta, attraverso due diversi e opposti punti di vista, un tema molto delicato ed attuale come il bullismo. In modo semplice, esso mostra come in realtà il bullo non sia meno infelice della sua vittima. Per la sua particolare struttura narrativa – ogni pagina corrisponde alternativamente al punto di vista del bullo e a quello della vittima –la storia si presta ad attività di drammatizzazione o letture recitate, grazie alle quali, alla presenza di un adulto, i bambini possano comprendere situazioni difficili come quelle che spesso si creano in una classe o nel gruppo dei pari. È una lettura semplice, ma allo stesso tempo complessa, che si presta alla riflessione, all’elaborazione di progetti atti a sensibilizzare verso le forme di bullismo e contrastarle.
Cosa ha significato per lei e per il suo lavoro ricevere questo riconoscimento?
È sempre bello ottenere un premio o un riconoscimento. Da un lato ti rende orgoglioso di quello che hai fatto, dall’altro ti riempie di responsabilità: quella di continuare a fare cose belle, che facciano emozionare e anche riflettere. Così un premio diventa un onore e un onere allo stesso tempo. Ma i giudici più autentici sono sempre e solo i bambini che incontro.
Se ci sono, quali Autori hanno ispirato il suo lavoro di scrittrice di libri per bambini?
Sono da sempre una lettrice onnivora: da ragazza leggevo i classici della biblioteca di casa, condividevo i fumetti di Dylan Dog e Martin Mystere con mio fratello e i romanzi rosa Harmony con mia madre. Crescendo ho orientato le mie scelte verso la letteratura straniera contemporanea, una certa saggistica e tutta la letteratura per ragazzi. Non ho dei modelli di scrittura, ma ci sono degli autori che amo leggere più di altri: Roald Dahl, Aidan Chambers, David Almond per dirne solo alcuni.
Lei è Autrice ma anche Editrice della “Coccole books”. Ci racconti un poco della sua Casa Editrice e del suo impegno editoriale.
Coccole books nasce quindici anni fa a Belvedere Marittimo (CS) insieme a Ilario Giuliano compagno anche nella vita, abbiamo scelto di lasciare i nostri originari lavori (Ispettore assicurativo lui, avvocato io) per fare insieme qualcosa di nuovo e creativo in grado di mettere insieme il nostro comune interesse: i libri per ragazzi. Abbiamo fatto diventare una nostra grande passione il nostro nuovo mestiere. Oggi abbiamo diversi collaboratori, pubblichiamo dalle 18 alle 22 novità all’anno e siamo promossi e distribuiti dal gruppo Messaggerie. Pensiamo che fare libri per ragazzi possa rappresentare una concreta azione politica in grado di produrre cambiamento. Una piccola rivoluzione, un segno per guardare in modo diverso le cose della vita, ma anche gli aspetti a volte complicati di un territorio. Scegliendo di restare in Calabria, la nostra prima esigenza è stata quella di emanciparci da un contesto provinciale e proiettarci in una dimensione nazionale, sia nella scelta di testi e autori che dei destinatari delle nostre pubblicazioni. In questo percorso non abbiamo però mai tradito la nostra identità di casa editrice indipendente, sociale e solidale. Che non dimentica risorse e problemi della terra in cui opera tutti i giorni e che si propone di moltiplicare buone prassi, come il rispetto dell’ambiente e del lavoro. La Coccole books ha scelto di non stampare in Cina, stampa in tipografie solo italiane e su carta ecologica. Racconta di mafie e ius soli, di integrazione e diversità, di diritti negati e parità di genere, ma non dimentica mai che i destinatari dei libri sono i bambini e i ragazzi di oggi, che hanno bisogno di libri di buona qualità, scritti e pensati per loro.
In quale ruolo crede di sentirsi più a suo agio: scrittrice o Editrice? Quali differenze riscontra nel diverso modo di lavorare?
Beh il doppio ruolo non è facile: ho un approccio alla scrittura che è spesso condizionato dal mio lavoro di editor. Non pubblico certamente tutto quello che scrivo e molto resterà fermo dentro un cassetto. Pubblico quello che mi sarebbe piaciuto scrivere e scrivo alcune volte quello che avrei voluto che altri mi proponessero. Le mie storie sono molto di pancia e di cuore, ma se non trovano posto all’interno di una collana o nella programmazione della casa editrice non le propongo affatto alla redazione.
E comunque mi sottopongo sempre al controllo severo di illustri colleghi e all’editing di altri da me. Ho anche pubblicato con altre case editrici, un po’ per mettermi alla prova, credo che non bisogni mai smettere di farlo.
Quali sono le caratteristiche fondamentali che un libro per bambini deve necessariamente avere?
Un buon libro è quello che ti lascia in qualche modo cambiato. Perché ti ha offerto strumenti per capire, perché ti ha emozionato, perché ti fa guardare con occhi nuovi le cose di sempre, perché semplicemente ti ha offerto una parentesi da dedicare a te stesso. Un libro per bambini deve essere, però, anche un buon prodotto editoriale cioè occorre che si curi la scelta della carta, la grafica della copertina, il rapporto equilibrato tra testo e illustrazioni. Un libro per bambini non è e non deve essere solo una bella storia, ma anche un oggetto prezioso, frutto di attenzione, cura e mestiere.
Quali sono i suoi prossimi progetti editoriali come Autrice ed Editrice?
Da quando siamo nati abbiamo raggiunto molti obiettivi. Siamo ormai una realtà nazionale. Diversi dei nostri titoli sono stati tradotti all’estero, abbiamo ricevuto premi e riconoscimenti, ma moltissimo ancora c’è da fare. La promozione del libro e della lettura sono parte necessaria ed integrante del nostro lavoro quotidiano. Da sempre curiamo iniziative di tutti i tipi in tal senso e ci impegniamo ogni giorno per creare reti e sinergie con scuole, associazioni, comuni, biblioteche. Con grande impegno, ma non senza difficoltà. In questi giorni stiamo chiudendo il programma delle uscite del 2021, stiamo programmando un futuro che ci auguriamo più normale dei mesi appena trascorsi, in cui l’intero comparto si è completamente fermato. Personalmente, i mesi di lockdown mi hanno dato il tempo per iniziare un nuovo romanzo per ragazzi. Spero adesso di trovarne altro per poterlo finire. Del resto se ami il tuo lavoro non sei mai davvero stanco.
Quest’ultima domanda la pongo al suo essere Autrice, Editrice e Lettrice: quanto è importante per i più piccoli avvicinarsi al più presto al fantastico mondo dei Libri e della lettura?
Offrire ai bambini fin dalla loro nascita un contesto in cui il libro li accompagni è determinante perché la lettura sia una tra le loro opzioni quando cresceranno. Essere circondati dai libri, ascoltare storie, vedere ‘grandi’ che leggono, ancora prima di andare a scuola, è fondamentale. I bambini imparano emulando gli altri e gli adulti in questo devono essere un esempio. Qualche tempo fa leggevo di una ricerca fatta dall’Università Roma TRE nel 2015. Il risultato dello studio dimostra come i lettori siano mediamente più felici dei non lettori, più capaci di apprezzare il tempo libero, meglio attrezzati cognitivamente per affrontare le emozioni negative.
Un’opportunità che non possiamo negare a tutti i bambini, perché leggere può cambiarti la vita.
Qui di seguito troverete il video della Cerimonia di Premiazione del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” Edizione 2019 tenutasi lo scorso 25 gennaio nel Salone di Rappresentanza presso il Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni (Sa) – Riprese e montaggio di Alberto Accarino.