La Rubrica online “Piazza Navona” vi racconta della Scuola di danza “Ballet Center” di Roma diretta da Antonella Gennarelli, dei suoi primi quarant’anni di attività e del saggio di fine corso delle sue allieve: un inno alla Danza.
Lo scorso 20 giugno presso il Teatro Vascello di Roma con la direzione artistica di Manuela Kustermann si è tenuto il saggio di fine anno accademico della Scuola di danza Ballet Center diretta da Antonella Gennarelli.
È stato un saggio di fine anno decisamente diverso da quello cui genitori, allievi, insegnanti e addetti ai lavori sono soliti assistere e partecipare. È stato uno spettacolo organizzato e ideato durante il periodo della quarantena dovuta all’emergenza sanitaria da Covid-19. Sono andati in scena tre turni di spettacolo-lezione rappresentati rispettivamente dal gruppo delle bambine del primo corso, dal gruppo intermedio e da quello avanzato. Sul palco del Teatro Vascello si è esibita la Danza nel suo studio, nel suo lavoro alla sbarra, nel duro lavoro “dietro le quinte”. Senza costumi né distrazioni scenografiche. Con diverse improvvisazioni. Antonella Gennarelli, così, ha regalato ai presenti una dimostrazione di lezione “dal vivo”, lavoro e risultato di tanto studio in sala e non solo. Potremmo quasi dire che quello portato realizzato dalle giovani ballerine del Ballet Center sia uno spettacolo d’avanguardia proprio per il suo essere essenziale, ermetico, pulito, misurato, calibrato e preciso.
Antonella Gennarelli, Direttrice e insegnante della scuola Ballet Center coadiuvata dalla sua assistente Enrica Ricci e con il sostegno del suo gruppo di allieve non si è persa d’animo e ha trasformato questa situazione di “chiusura forzata” e di blocco della propria attività in un’occasione da sfruttare e, soprattutto, in un momento di creatività e di liberazione delle proprie emozioni.
Così, attraverso gli strumenti tecnologici a diposizione (Skype, monitor, tablet e cellulari) il numeroso gruppo di studio – che comprende bambine e ragazze tra i cinque e i trent’anni – si è ritrovato unito seppur non presente in sala. Le allieve, in questo modo, anche se bloccate nel proprio ambiente domestico hanno continuato con forza, tenacia, determinazione e passione nello studio e nell’allenamento della danza classica, moderna e contemporanea. Ma non solo. Tanto era il desiderio di continuare a lavorare e di danzare che – nonostante la lontananza – hanno creato quelle splendide coreografie portate in scena il 20 giugno 2020.
In particolar modo, ricordiamo la coreografia che Antonella Gennarelli, la sua assistente Enrica Ricci e la viva partecipazione delle stesse allieve hanno preparato sulle note della splendida canzone Mad World dei Tears for Fears nella bellissima e toccante versione interpretata da Jasmine Thompson. È stata una pura emozione vedere le ragazze in scena accompagnate dalle loro insegnanti – ovviamente mantenendo tutte le dovute distanze di sicurezza – danzare e muoversi armoniosamente sul ritmo lento e dolce di questa canzone come fosse una ninna nanna e dove l’unico elemento scenico è stato una sedia.
Le ballerine in questo modo hanno portato in teatro una parte della loro quarantena, della loro “vera” casa ma anche della loro danza poiché nei giorni in cui è stato loro vietato di essere in sala e, quindi, alla sbarra proprio quella sedia è divenuta il tramite e il simbolo della loro scuola, della loro danza ma anche il loro sostegno e il loro solido punto di appoggio di questo momento così “pazzo”, surreale e instabile. Attraverso questa coreografia ogni barriera è venuta meno e la danza con tutta la sua prepotente grazia ha distrutto quella quarta parete di pirandelliana memoria. Le ragazze hanno dato vita al palco e, attraverso di esso, hanno sprigionato le loro emozioni tanto trattenute e misurate durante il lockdown. E il pubblico presente se n’è accorto. Quei movimenti, quei passi sono diventati il grido del profondo bisogno comune di “normalità”, di abbracci, di strette di mano… dimostrando essi stessi quanto la vicinanza possa essere palpabile e concreta pur rimanendo e agendo in spazi completamente diversi e lontani. Fëdor Dostoevskij ha scritto: È nella separazione che si sente e si capisce la forza con cui si ama. E queste ragazze, nessuna esclusa dalla più piccola alla più grande, hanno ben dimostrato la forza e la passione con cui amano la Danza.
E forse, non si avrebbe potuto avere teatro migliore per questo ritorno in scena del Ballet Center. Infatti, in tempi non sospetti, nel 1998, al Teatro Vascello Manuela Kustermann rappresentò con la regia di Giancarlo Nanni (cofondatore del Teatro) I gabbiani di Cechov dove gli interpreti recitavano con le mascherine sul volto. Proprio quelle che oggi tutti indossiamo. Una dimostrazione di possibilità, di comunicabilità con il pubblico, di rottura delle canoniche regole di rappresentazione. Oggi, invece, malgrado le ferree (e doverose) regole del distanziamento sociale è andata in scena la comunicazione nella sua moltiplicazione attraverso la danza spezzettata in tante sale quante le case delle allieve.
Naturalmente nulla di tutto questo sarebbe stato possibile senza la forza, l’incoraggiamento, la tenacia e la volontà di Antonella Gennarelli che senza pensarci troppo ha trovato il giusto modo e lo spirito adatto ad aggirare questa situazione aiutando, le allieve a mantenere i propri ritmi e il proprio centro in quelle difficili giornate tutte uguali. Tra la Direttrice, la sua assistente e le allieve tutte si è creata una collaborazione di mutuo soccorso da cui tutte sono uscite più forti e più unite.
E, in fondo, nonostante tutte le difficoltà del caso il Ballet Center non avrebbe potuto meglio onorare i suoi 40 anni di attività. Di questa scuola nata nel 1980 all’intero dell’Hotel Cavalieri Hilton di Roma hanno fatto parte e partecipato nomi illustri della Danza e del nostro spettacolo. Tra questi ricordiamo Simonetta Ricci, Marisa e Carla Fracci, Stefano Morgantini, Marcopaolo Tucci, Umberto Pergola, Leda Roffi, la ballerina e coreografa Leda Lojodice che ancor oggi collabora con la Scuola curandone la supervisione.
Tante sono state le allieve e gli allievi che hanno studiato e sono cresciuti in quelle sale proprio come Antonella Gennarelli ed Enrica Ricci che ne sono diventate rispettivamente Direttrice e assistente. È quasi una tradizione che si tramanda, una storia che continua… e certamente il Ballet Center farà ancora tanta strada e farà ancora parlare di sé.
Clip saggio danza Ballet Center – “Mad World”
Incontro con… Antonella Gennarelli, Direttrice della Scuola di danza Ballet Center
Come è nata la sua passione per la danza?
La danza è sempre stata un’arte che mi ha catturata, ma soprattutto quello che io ho fortemente voluto è poterla insegnare.
Quando è entrata a far parte del Ballet Center?
La mia entrata in questa scuola è stata consequenziale alla mia uscita dalla già allora famosa Scuola del Balletto di Roma. Qui ho avuto l’onore di studiare con due persona speciali, soprattutto geniali, che mi hanno donato gran parte del mio bagaglio tecnico e creativo: Leda Roffi e Leda Lojodice.
Dal 1980 a oggi tante e diverse sono state le sedi di questa storica Scuola di danza che proprio quest’anno celebra i suoi quarant’anni di attività. Quali è la forza di questa scuola oggi?
La forza di questa scuola è sempre stata e rimarrà la grande professionalità ma soprattutto il saper usare e lavorare con il materiale messo a disposizione.
Tra le numerose collaborazioni che la sua scuola vanta non possiamo non ricordare quella con la ballerina e coreografa Leda Lojodice. Come è nato questo rapporto professionale?
Come ho detto prima, studiando e poi collaborando con due persone così speciali quali sono Leda Lojodice e Leda Roffi si è creato un rapporto oramai indissolubile.
Come è nata l’idea della coreografia realizzata sulle note di Mad World?
Questa terribile esperienza, cominciata nella vera e propria disperazione, mi ha portata, invece, a dare nel miglior modo possibile appoggio alle mie fantastiche allieve. Camminando per questa strada a me completamente oscura ho avuto l’idea di auto-commissionarmi una coreografia che raccontasse veramente la nostra esperienza. E il risultato è stato un grande ritorno di amore e di emozioni che hanno riempito il mio cuore e la mia anima. Tutto questo poi nel momento del nostro ritorno in sala e – sempre da me fortemente voluto – in teatro, sul palcoscenico, si è realizzato e concretizzato esattamente come l’avevo sognato.
Per le sue allieve lei è una preziosa insegnante e amica. Un autentico sostegno…
Ho sempre desiderato essere il punto di appoggio delle mie allieve e con grande amore loro mi dimostrano ogni giorno di essere veramente il loro punto fermo.
Quale crede sia il traguardo o la soddisfazione più profondi che la Danza le ha donato?
Tutto questo per me è il mio più grande traguardo. Credo che essere utile sia la fonte maggiore di serenità e di entusiasmo.
Posso solo dire che nella società moderna, dove tutto e il contrario di tutto la fanno da padrone, questa magnifica Arte innalza l’anima alle vette sublimi fino a toccare la parte più profonda della nostra anima.
Ed è con quest’ultima battuta che noi della Rubrica online “Piazza Navona” salutiamo e ringraziamo Antonella Gennarelli della fiducia dimostrata nel nostro lavoro, della sua disponibilità e di averci raccontato del suo lavoro, o meglio, della sua più grande passione. Ma non solo. Desideriamo ringraziarla anche per lo splendido insegnamento e per il forte messaggio che, assieme alla sua assistente e alle sue ragazze, ha dato a tutti e agli addetti al settore dello spettacolo: andare avanti, sempre. L’Arte non conosce barriere, la Danza non può essere fermata, il movimento continua fluido… è in esso scorre la Vita! E ancora tanti auguri ai primi quarant’anni del Ballet Center!