La Rubrica online “Piazza Navona” ha l’onore di ospitare Steve Hackett, il chitarrista inglese della nota rock band progessive Genesis. Una vera leggenda della Musica divenuta Socio onorario dell’Associazione Culturale “Piazza Navona”.
Sono davvero orgogliosa ed emozionata di pubblicare quest’oggi la mia intervista realizzata a Steve Hackett, il noto chitarrista che è anche Socio Onorario dell’Associazione Culturale “PIAZZA NAVONA” da me fondata e diretta. Credo non servano parole per introdurre Steve Hackett: la sua Musica è nota in tutto il mondo. È un musicista, produttore e cantante inglese la cui presenza nei Genesis – dal 1971 al 1977 – è leggenda. Anzi, è letteralmente Storia della Musica!
Così, è un privilegio ospitare nella nostra piazza virtuale – sempre più vivace, vibrante e affollata d’Arte – questo musicista e questo vero gentiluomo. Perciò… che l’intervista abbia inizio e buona lettura! (E buona Musica!)
Quando si è reso di conto di amare la Musica e di voler suonare la chitarra?
Ho amato la musica sin dalla mia prima infanzia. Pero, ho iniziato a prendere le prime lezioni di chitarra intorno ai dodici anni.
Qual è la prima canzone che ha imparato a suonare?
The Shadows’ Guitar Tango
Può raccontarmi qualcosa del suo esordio e del suo primo incontro con il pubblico? Quali sono state le sue emozioni?
Ho esordito con la band Canterbury Glass su un campo da criket. Non c’erano molte persone ma ho imparato molto da quella esperienza e mi sono anche divertito. È sempre bellissimo suonare!
Come è entrato a far parte dei Genesis?
Peter Gabriel vide un annuncio che avevo fatto pubblicare nel settimanale musicale Melody Maker. Gli piacque e mi chiamò. Andammo subito d’accordo ei poco dopo mi unii alla band.
Può raccontarmi qualche suo ricordo dei concerti, delle prove e della nascita delle sue canzoni? Come era lavorare con la sua band?
I concerti iniziarono ad avere successo un poco alla volta ovunque andassimo a suonare. Per noi dei Genesis era emozionante. Gli Italiani ci apprezzarono molto sin dall’inizio: è sempre stato un pubblico meraviglioso. A me piace suonare in Italia ancor oggi. Con il gruppo si lavorava bene ed era divertente creare delle canzoni innovative. A volte ci riunivamo in qualche posto in campagna per provare qualche settimana prima di registrare in studio. Questa è stata un’esperienza creativa davvero speciale.
Qual è – se ne ha una – la canzone che ama suonare alla chitarra?
Adoro suonare alla chitarra l’assolo di Firth of Fifth dei Genesis ma anche l’assolo della mia canzone da solista Every Day.
Oggi grazie alle nuove tecnologie sembra essere più semplice ascoltare e produrre Musica. Cosa pensa al riguardo? Secondo lei, come è cambiata la musica dagli anni Settanta a oggi?
Le nuove tecnologie offrono maggiori possibilità con l’aggiunta di suoni e di strumentazione. Inoltre, rendono molte cose più semplici da ottenere e in modo molto preciso. Tuttavia, io amavo il mellotron e la musica era un’avventura molto più eccitante per tutti noi degli Anni Settanta.
Lei ha fatto parte dei Genesis dal 1971 al 1977 per poi intraprendere la sua carriera da solista. A cosa è stata dovuta questa scelta?
Amavo il lavoro che si faceva con i Genesis ma andando avanti nel tempo ho sentito di aver bisogno di una maggiore autonomia. Avevo molte idee che avrei potuto esprimere solo attraverso una carriera da solista.
Cosa significa per lei la Musica?
La Musica per me è come un film realizzato per l’udito… Racchiude in tutta la sua vastità tutte le emozioni e gli eventi. Per me è un’esplorazione costante…
Cosa può dirci dei suoi prossimi impegni professionali? Io vivo in Italia, a Roma… quando tornerà a suonare per il suo affezionato pubblico italiano?
Suono in Italia tutti gli anni! È sempre una gioia ritornare. Gli Italiani sono speciali per me, è un pubblico fantastico e mia moglie Jo ed io abbiamo in questo Paese anche molti amici.
Sono davvero dispiaciuta che questa intervista sia ormai giunta al termine. Mi dispiace perché aver avuto la possibilità di incontrare e di parlare con Steve Hackett è stato un grande onore. Un sogno realizzato. Ma prima dei doverosi saluti di rito voglio ringraziare Steve Hackett e la sua dolcissima moglie Jo per il loro regalo, per tutto il tempo che mi hanno dedicato, per il regalo delle loro fotografie, per aver accettato di far parte del mio progetto sostenendo il mio lavoro. Grazie con tutto il cuore! E spero davvero a prestissimo… ovviamente a “PIAZZA NAVONA”!