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“Memorie”, la musica di Nicoletta Taricani racconta Letizia Battaglia e la Sicilia

La Rubrica online “Piazza Navona” è lieta di ospitare Nicoletta Taricani e di presentarvi il suo nuovo album Memorie, incentrato sulla figura e l’arte di Letizia Battaglia. Musica, parole e immagini si confondono in un viaggio intimo e artistico.

“Memorie” di Letizia Taricani

Lo scorso 18 marzo è uscito il nuovo album di Nicoletta Taricani: Memorie, prodotto da nusica.org. (l’associazione culturale che promuove artisti innovativi e il cui motto è Developing Artists, Blossoming Music) è composto da nove tracce incentrate sulla figura di Letizia Battaglia, la nota fotografa siciliana scomparsa il 13 aprile 2022. Nicoletta Taricani, siracusana di nascita e udinese di adozione, ha deciso e scelto di realizzare questo suo ultimo lavoro musicale puntando a un’opera di contaminazione artistica, umana, intellettuale. Proprio per questo i brani che compongono Memorie sono da pensare come delle istantanee, degli scatti all’interno dei quali si racconta una storia, uno sguardo sulla realtà o sull’intimità di un momento che diviene universale. Immagini, parole e musica divengono un corpo unico e voce narrante della storia di una vita, quella di Letizia Battaglia, che ha passato la sua vita a raccontare e a testimoniare la realtà circostante: i volti dei bambini e quello di Palermo nel pieno della recente e dolorosa stagione dei delitti di Mafia. Una ferita sempre aperta per l’Italia onesta.

La cantante Nicoletta Taricani

Nove brani in cui si mescolano folk, jazz, sperimentazione attraverso l’uso dei rumori e delle urla delle gente a seguito dell’assassinio del Giudice Giovanni Falcone facendo della musica un reportage sonoro e un nuovo punto di vista sulla Storia.

Nicoletta Taricani, però, desidera rendere omaggio anche alla cantante friulana Claudia Grimaz con il brano nel brano della tradizione serba Gusta mi magla padnala, con il quale la nostra artista ha vinto il Premio Grimaz 2023.

Tutte le composizioni, ad eccezione di quest’ultima, sono state scritte e arrangiate da Nicoletta Taricani. La sua voce è accompagnata da Giulio Scaramella al pianoforte, Marco Donat al violino, Romano Todesco alla fisarmonica, Mattia Romano alla chitarra, Alessio Zoratto al contrabbasso, Umberto Odone alla batteria.

Incontro con Nicoletta Taricani

La cantante Nicoletta Taricani

Da dove viene la sua passione per la musica? 


Devo ringraziare il liceo che ho frequentato, perché ogni lunedì c’erano le prove con la jazz band della scuola e questo impegno settimanale mi ha permesso di scoprire la musica e di avvicinarmi ad essa.

Come nasce il progetto musicale di Memorie?

Memorie nasce da una lunga ricerca su Letizia Battaglia. Mi sono documentata molto attraverso le interviste, i libri, i documentari e poi ho avuto la fortuna di chiacchierare con la nipote Marta Sollima, una dolcissima e intraprendente ragazza che mi ha raccontato alcuni segreti legati alla nonna. Memorie nasce anche dal mio bisogno di ringraziare Letizia Battaglia per il suo grande lavoro.

Perché ha deciso di incentrare il suo album sulla figura di Letizia Battaglia e di raccontarla attraverso i suoi brani? 


La cantante Nicoletta Taricani

Perché, essendo per me una grande fonte d’ispirazione culturale, artistica e intellettuale, ho voluto ringraziarla ritraendola attraverso il mio linguaggio, la musica.

Letizia Battaglia con le sue foto e, quindi, con i suoi racconti per immagini quale messaggio e quale eredità ci ha lasciato?

Ne ha lasciati tanti di messaggi, ma uno in particolare mi sta a cuore e mi riferisco alla libertà di scegliere chi essere e da che parte stare senza scendere a compromessi.

Quale vuole essere il messaggio di questa sua ultima produzione musicale?

Prima di tutto ho cercato di inserire in ogni brano un pezzettino di tutti i messaggi di cui mi sono nutrita dalla grande opera di Letizia Battaglia, come per esempio: l’impegno sociale, il rispetto per l’altro, inseguire un sogno qualunque sia il mezzo con cui ti stai muovendo… Infine, mi auguro che questo lavoro possa far conoscere Letizia Battaglia a chi ancora non sa chi sia stata.

“Memorie” di Letizia Taricani

Nella sua musica è molto importante la contaminazione: può raccontarci qualcosa di più in merito?

Sì, ammetto che per me è molto importante la contaminazione dei generi musicali. In Memorie ho cercato di far rivivere i suoni della mia infanzia siciliana usando la fisarmonica, melodie pressoché popolari e rumori tipici del sud Italia e sullo stesso binario ho inserito quello che per me è il linguaggio moderno fatto di strutture aperte e di armonie non tanto convenzionali; gli strumenti tra loro dialogano, si ascoltano e nessuno prevale sull’altro. Gli ascolti durante la scrittura dei brani per me sono importantissimi, perché mi danno una direzione e mi fanno vedere in anticipo i colori che ho intenzione di utilizzare. Per farle qualche esempio, ascolto molto Pat Metheny, Antonio Sanchez e Daniela Spalletta, che tra l’altro è stata mia insegnante per un anno al biennio di specializzazione al Conservatorio di Trieste. Non potevo essere più fortunata!

La cantante Nicoletta Taricani

E le sue origini siciliane hanno influenzato la sua musica? Se sì, come?

Sì, hanno influenzato la mia musica e mi hanno aiutata a scegliere una tipologia di suoni senza i quali non sarebbe nato, per esempio, il brano Letizia. Lavorare su Letizia Battaglia è stato anche un pretesto per ritornare “giù” con la mente, il cuore e i ricordi. I suoni delle strade e i mercati tipici della mia terra natia sono quadri per me importantissimi, che tengo impressi nella memoria e mi aiutano a non dimenticare da dove sono partita.

Quali sono gli artisti, gli strumenti, gli album che più hanno influenzato e strutturato la sua musica e il suo essere musicista?

Ne elenco alcuni con grande piacere: “Trio Grande”, “Lines in the Sand” e “New life” di Antonio Sanchez; “Suite per Pier Paolo” di Glauco Venier, “Per aspera ad astra” di Daniela Spalletta; Miriam Makeba, “Still life” e “Letter from home” di Pat Metheny …. Mi fermo qui !

La cantante Nicoletta Taricani

Qual è la traccia di Memorie che sente a sé più “vicina”, se così posso dire? E perché?

“Real casa dei matti”. Questo brano parla del rapporto tra Letizia Battaglia e i pazienti dell’ospedale psichiatrico di Palermo che si chiamava proprio “real casa dei matti”. A parlare nel brano è uno dei pazienti, il quale racconta la sua situazione quotidiana di monotonia in mezzo alle mura grigie, alle “montagne del letto” e alle camminate sui tetti; poi quando vede la Battaglia la giornata inizia ad avere un nuovo sapore, più buono proprio come era lei, perché era capace di accogliere, ascoltare e a dare un senso alle attese infinite tipiche di quell’ospedale. 
Sapere che lei si è dedicata tanto a queste persone, i “malatini” come li chiamava, mi commuove. Ha dato voce a chi non ne ha mai avuta una e lei si è sempre rivolta a loro senza pregiudizio. Mi sento molto vicino al brano, perché anche io nel mio piccolo cerco di aiutare chi è emarginato; è una cosa normale per me e credo di non fare ancora abbastanza come vorrei. Prenderò come esempio Letizia Battaglia anche in questo. Condividere il proprio tempo per rendere felice qualcun altro credo sia già un grande atto di generosità.

La fotografa Letizia Battaglia (1935-2022)

Se potesse incontrare Letizia Battaglia e dovesse raccontarle di Memorie e anche di se stessa, cosa vorrebbe e sentirebbe il bisogno di dirle?

Le direi prima di tutto “grazie” ripetuto all’infinito. Non credo che le parlerei di me, anche perché lo faccio a fatica già nella vita di tutti i giorni figuriamoci davanti a una donna come lei che ammiro tanto. Poi le consegnerei il mio album come regalo e le chiederei soltanto di trovare il tempo di ascoltarmi.

La cantante Nicoletta Taricani

Quali sono i suoi prossimi progetti e impegni professionali?

Al momento spero solo di suonare questo album il più possibile dal vivo. Sto lavorando per questo. Lavoro anche a un format che si chiama Remare (in)contro con una docente di lettere di Udine, Erica Tiberio, dove ospitiamo persone che fanno un lavoro che in qualche modo abbracciano l’idea dell’accoglienza, del rispetto per l’altro…. E creiamo degli incontri aperti al pubblico di un’ora circa dove l’ospite si racconta attraverso un’intervista fatta dalla professoressa ed io, invece, mi occupo di fare interventi di musica dal vivo, tendenzialmente usando l’elettronica, durante la chiacchierata. Avrei un altro progetto molto grande per il 2025, ma ancora non posso parlarne. Grazie per avermi dedicato il suo tempo.

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