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Matilde Tibuzzi, Artigiana della ceramica

La Rubrica online “Piazza Navona” è felice di presentarvi e di ospitare nella sua “piazza virtuale” l’Incontro d’Arte con la ceramista e designer romana Matilde Tibuzzi che ci aprirà le porte del suo mondo, delle sue forme e, appunto, della sua Arte.

L’Artista Matilde Tibuzzi (Per gentile concessione di Matilde Tibuzzi)

Dopo il lungo periodo di chiusura e di fermo che tutti abbiamo vissuto e con cui tutti noi ancora stiamo facendo i nostri conti, ho avuto il piacere e la fortuna di fare un incontro davvero speciale. Nato assolutamente per caso. Grazie alle tecnologia e alla rete che, “quando vuole”, sa essere davvero di grande aiuto. Così, navigando in internet ho scoperto l’impegno artistico e la passione di Matilde Tibuzzi: ceramista romana di grande talento, dall’entusiasmo contagioso, dagli occhi che (sor)ridono e che ti fanno sentire a casa. Proprio come il suo laboratorio che si trova in una tranquilla via della zona Monte Mario a Roma. Luminoso, illuminante, colmo di colori, di attrezzi, di opere già “nate” e in via di realizzazione… appena si entra si ha un senso di calma e di accoglienza. E tutto questo è ben visibile in Matilde e anche nelle sue creazioni che sanno di passione e dolcezza. E subito è nata, quasi naturalmente, la nostra collaborazione e la nostra sintonia. Infatti, è proprio Matilde Tibuzzi ad aver realizzato le opere in ceramica che verranno consegnate a ciascun vincitore delle cinque sezioni del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” Edizione 2021. Colgo questa occasione per ringraziare pubblicamente l’Artista della sua collaborazione e di aver accettato di far parte del mio progetto.

LAB123, il laboratorio di ceramica di Matilde Tibuzzi (Per gentile concessione di Matilde Tibuzzi)

…Tra passato e presente, tra forma e materia, tra tecnica e cuore si muove e prende vita l’Arte di Matilde Tibuzzi che tanto ha da raccontare e da condividere con il prossimo.

Ma lasciamo che sia Matilde Tibuzzi a raccontarci per bene della sua esperienza artistica e delle sue opere… a me non resta che augurarvi buona lettura!

Come è nato il suo amore per la ceramica?

Il mio amore per la ceramica nasce da piccolissima, all’età di 5 anni, per caso. A me piaceva disegnare, pasticciare, e a due passi da casa mia c’era il laboratorio di Nicoletta Sauve, che faceva lezioni per bambini con il metodo Munari. I miei genitori mi hanno iscritta al corso e non ho mai più smesso!

Qual è stato il suo percorso artistico e professionale?

Opera di Matilde Tibuzzi (Per gentile concessione di Matilde Tibuzzi)

La ceramica è vissuta sempre in parallelo ai miei studi. Dopo il liceo scientifico ho studiato Design all’ISIA di Roma e contemporaneamente imparavo l’arte della ceramica e i metodi di insegnamento aiutando Nicoletta nel suo laboratorio e seguendo corsi in giro per l’Italia. Dopo l’ISIA, ho seguito un corso professionale di restauro della ceramica a Deruta dove ho avuto modo di approfondire la mia conoscenza delle tecniche medioevali e rinascimentali, ho seguito un lungo stage al Museo del Palazzo di Venezia a Roma immersa nella sua collezione di ceramiche medioevali e al Museo Internazionale delle ceramiche di Faenza dove ho potuto osservare dei restauratori professionisti nel meraviglioso laboratorio del Museo. Quando sono tornata a Roma era ormai chiaro che la ceramica in qualche modo sarebbe diventata il centro del mio lavoro. Negli anni mi sono poi interessata agli aspetti terapeutici legati alla lavorazione dell’argilla imparando e lavorando in varie case famiglia e onlus.

Opere di Matilde Tibuzzi (Per gentile concessione di Matilde Tibuzzi)

Quali sono i Maestri e le correnti artistiche che hanno influenzato la sua formazione e le sue opere?

Per me è molto difficile rispondere a questa domanda, ho sempre pensato che la mia testa fosse come una scatola nella quale ogni informazione viene conservata e unita alle altre per generare collegamenti inattesi. Sicuramente Bruno Munari ed il suo metodo con cui sono stata educata all’arte fin da piccola hanno lasciato un imprinting profondo (non a caso, secondo me, scelsi “design” cioè “progettazione”), poi sicuramente Nino Caruso, ceramista italiano grandissimo, che purtroppo non ho potuto conoscere di persona ma di cui ho consumato ogni pagina di ogni libro che ha scritto. Sicuramente ho rubato con gli occhi da ogni ceramista ed in ogni laboratorio che ho frequentato in Italia, ho sempre ritenuto fondamentale capire il loro approccio al lavoro artistico ed il metodo di creazione delle opere. Cito Giovanni Cimatti, un ceramista faentino, molto “tecnico”, con una ampissima conoscenza della chimica dei materiali, che ho incontrato a Roma nel laboratorio di Nicoletta in cui svolgeva diversi workshop e che ho poi rincontrato in alcuni corsi che ho seguito a Faenza. Da lui ho capito che mi affascina il mondo della sperimentazione sui materiali ceramici, in particolare sugli smalti e mi sono riavvicinata agli studi scientifici del liceo, avendo il coraggio di lasciare da parte a volte il senso dell’opera per dare significato ai materiali con cui è fatta.    

LAB123, il laboratorio di ceramica di Matilde Tibuzzi

A Roma Nord (zona Monte Mario) si trova il suo laboratorio “Lab 123ceramica”: può raccontarci più nel dettaglio degli incontri, delle attività e dei corsi che vi si svolgono?

Lab123ceramica nasce nel 2009 come luogo in cui mettermi alla prova, nel tempo si è trasformato in un luogo in cui trasmettere la mia passione per l’arte ceramica ad adulti e bambini ed in particolare nei suoi aspetti terapeutici a persone con fragilità. Da anni ormai, lavoro con la Fondazione Lene Thun Onlus, per la quale seguo i laboratori permanenti di ceramica terapia nei reparti pediatrici in alcuni ospedali di Roma, il mio laboratorio diventa in questi casi il campo base dove eseguire i lavori di finitura e cottura degli oggetti e dove fare corsi di formazione per i volontari che aiutano la Fondazione. Attualmente oltre a questo e alle lezioni per privati, seguo un gruppo di adulti con disabilità con i quali stiamo realizzando una serie di 4 pannelli decorativi in ceramica per la struttura in cui risiedono di competenza della ASL Roma 1.

Qual è l’opera d’arte in ceramica che avrebbe voluto realizzare e quella cui vorrebbe dar vita?

Il lavoro dell’Artista Matilde Tibuzzi (Per gentile concessione di Matilde Tibuzzi)

Mi piacerebbe moltissimo provare per una volta a realizzare una scultura tipo totem molto molto grande. La lavorazione della ceramica è sempre limitata dalla dimensione del forno che si ha per cuocerla, una volta vorrei provare a fare un pezzo grande, alto, imponente che viva all’esterno possibilmente in natura.

Per le sue opere da cosa trae ispirazione?

Amo partire dai materiali, dalle texture, dai colori che ho a disposizione e collegare il tutto con la natura (sono una cittadina che odia vivere in città e si vede in ogni cosa che realizzo!) amo osservare il mondo che mi circonda e collegarlo alle suggestioni della materia.

Qual è il messaggio che desidera trasmettere e raccontare attraverso la sua Arte?

Mi piace quando le mie ceramiche scatenano la curiosità, un percorso intelligentissimo della mente umana, adoro quando le persone si avvicinano alla superficie per cercare di capire come è fatta e mi guardano chiedendomi: posso toccare?

Il lavoro dell’Artista Matilde Tibuzzi (Per gentile concessione di Matilde Tibuzzi)

Lei ha collaborato e ha preso parte a numerosi progetti finalizzati all’aiuto di persone in difficoltà o alla valorizzazione della libera (auto)espressione. Ecco: l’Arte, quanto può essere di aiuto in tale senso? E qual è la sua forza in quanto “strumento” di inclusione?

L’arte è uno strumento potentissimo, quando le persone sono guidate nel modo giusto e riescono a trovare il linguaggio più adatto alle loro caratteristiche ecco che l’espressione fluisce veloce e sicura anche per chi ha difficoltà con le parole o con i linguaggi comuni. L’arte non ha bisogno di traduzioni e soprattutto ha talmente tante possibilità di espressione che può adattarsi ad ogni esigenza. Tutti possono usare i linguaggi dell’arte per esprimersi, soprattutto chi nella società di oggi ha difficoltà con la velocità dell’informazione, col tutto e subito, per chi ha la testa che segue strade alternative che non trovano spazio nel mondo attuale.

Nel suo laboratorio si occupa anche di Ceramica Terapia. Come nasce questo progetto e chi può prendervi parte?

LAB123, il laboratorio di ceramica di Matilde Tibuzzi (Per gentile concessione di Matilde Tibuzzi)

Ho sempre dato molto spazio alla ceramica come mezzo espressivo, ho avuto la possibilità negli anni di partecipare a laboratori in case famiglia e associazioni in cui la ceramica era il momento più atteso della settimana e ne ho capito l’importanza. Circa 8 anni fa, ho iniziato a lavorare con Fond. Lene Thun Onlus che si occupa di ceramica terapia nei reparti di oncologia pediatrica e abbiamo costruito, con gli altri ceramisti della Fond., il metodo. Ci siamo accorti nel tempo che questo tipo di attività, condotte in modo adeguato, influiscono positivamente sulla qualità di vita dei giovani pazienti e aiutano di conseguenza anche il team stesso dei reparti ospedalieri. Attualmente è stato creato un comitato scientifico per raccogliere e analizzare dati sull’efficacia della ceramica terapia in ospedale. Nel mio laboratorio in particolare negli anni, ho seguito ragazzi/e e adulti con fragilità di vario tipo cercando sempre di adattare i metodi dell’arte ceramica alle mani di chi ho davanti. La ceramica ha il potere di adattarsi molto bene a tantissime situazioni ma non bisogna dimenticare che chi guida l’attività non può farlo da solo e non può improvvisarsi, deve sempre confrontarsi con psicologi, psichiatri o terapeuti e non basta dire “come mi rilassa lavorare la ceramica!” per definirla “terapia”.

Il lavoro dell’Artista Matilde Tibuzzi (Per gentile concessione di Matilde Tibuzzi)

Quali sono le difficoltà maggiori nella lavorazione della ceramica?

Sicuramente la presenza di bolle d’aria nell’impasto che causa l’esplosione dell’oggetto nel forno durante la cottura! Cosa temutissima dai miei allievi! E poi, c’è il rispetto dei tempi lenti delle varie fasi di lavorazione, difficilissima attesa per chi è abituato alla frenesia della vita di oggi.

Per chi volesse avvicinarsi al mondo della ceramica: è necessario avere dei “requisiti” o tutti possono accedervi?

Per avvicinarsi all’arte ceramica per trarne beneficio nella vita di tutti i giorni basta volerlo, scegliere un buon corso da fare quando si ha tempo e dimenticarsi dell’ansia da prestazione lavorativa. Per avvicinarsi alla ceramica, invece, come attività professionale bisogna avere voglia di imparare, studiare e faticare come in ogni percorso di studi e sicuramente avere anche una certa predisposizione naturale al percorso artistico.

Il lavoro dell’Artista Matilde Tibuzzi (Per gentile concessione di Matilde Tibuzzi)

Quest’anno sarà lei a realizzare le opere in ceramica del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri”. Cosa può raccontare e anticipare ai nostri lettori in merito?

Quando ho conosciuto Chiara che mi ha raccontato dell’associazione e del premio, ho capito subito che lo spirito era decisamente in linea con il mio essere. Abbiamo parlato di questi anni difficili di pandemia, di come è cambiato il mondo e di quanto il premio del 2021, consegnato nel 2022, sia particolarmente simbolico. Nasce quindi in modo immediato il richiamo sulle opere al concetto di “rinascita” “nuova partenza”, una nuova “primavera” dove la natura ed i colori spuntano rapidi e allegri e diventano memoria di un momento da fissare nel tempo.

La Cerimonia di Premiazione del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” si svolgerà il prossimo 21 maggio ad Anguillara Sabazia, non distante da Roma. E proprio in questo periodo e in questo stesso territorio lei è impegnata con un progetto dedicato alla ceramica. Può dirci qualcosa di più?

Opere di Matilde Tibuzzi (Per gentile concessione di Matilde Tibuzzi)

Farò alcune lezioni di ceramica per adulti in un posto bellissimo alle porte di Anguillara. Ho conosciuto un’associazione di ragazzi di Anguillara, “Porta Fidelia”, che in periodo pandemia si è data da fare per creare risorse sul territorio. I ragazzi hanno partecipato a vari bandi di concorso europei e sono riusciti a prendere in gestione e ristrutturare “Spazio Porta del Parco”, una struttura molto bella e immersa nel verde dove si possono trovare aule di coworking, una programmazione musicale serale per tutti i gusti, uno spazio ristoro con prodotti a km 0 e molte proposte di corsi adatti ad ogni età. Non potevo non proporre le mie lezioni in un posto così, portato avanti da ragazzi brillanti ed innamorati della loro terra.

Qual è il più grande insegnamento ricevuto dall’Arte?

Opera di Matilde Tibuzzi (Per gentile concessione di Matilde Tibuzzi)

La capacità di osservazione ed il rispetto del Tempo. Il mondo offre tantissimo se si è capaci di fermarsi e osservare con tutti i sensi quello che ci circonda.

Quali sono i suoi prossimi impegni e progetti professionali e artistici?

Nelle prossime settimane inizierà a Roma l’esperienza City Camp di Fond. Dynamo Camp Onlus (un centro specializzato in terapia ricreativa). In uno spazio messo a disposizione dalla LUISS verranno realizzate dal professionale team Dynamo attività ricreative specifiche per ragazzi e ragazze con disabilità o che hanno attraversato periodi di ricovero ospedaliero importanti. Io aiuterò a coordinare l’attività romana per alcune settimane.

 

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