La Rubrica online “Piazza Navona” inizia una nuova settimana parlando di moda e di alta sartoria presentandovi l’intervista esclusiva realizzata allo stilista brindisino Carlo Pignatelli: il fiore all’occhiello e l’orgoglio del Made in Italy nel mondo.
Carlo Pignatelli è da annoverare tra gli stilisti e i marchi più famosi al mondo soprattutto grazie alle sua creazione di abiti da cerimonia. E non solo. Carlo Pignatelli, infatti, è stato il primo stilista ad avvicinare la moda al calcio vestendo diverse squadre: dalla Juventus al Torino F.C, dall’Unione Sportiva Città di Palermo alla Roma.
Un breve ma intenso viaggio alla scoperta e alla conoscenza della griffe che ha reso e rende il Made in Italy celebre e onorato in tutto il mondo. Così, diamo il nostro più caloroso benvenuto a Carlo Pignatelli ringraziandolo sin da ora di aver accettato il nostro invito e di essersi unito alla nostra piazza virtuale.
Buona lettura!
Quando è nata la sua passione per la sartoria e per la moda?
Quando vivevo ancora a Brindisi i miei genitori mi mandavano in bottega il pomeriggio, rappresentava una sorta di doposcuola educativo dove imparavo un mestiere, quello del sarto. Man mano che passava il tempo mi sono appassionato. Lì ho avuto modo di acquisire familiarità con le tecniche ed i “segreti” della sartoria maschile di alto livello.
Quali sono stati i suoi Maestri, i suoi insegnanti?
Sicuramente nella sartoria a Brindisi ho trovato i miei Maestri! Mi hanno trasmesso valori fondamentali come la dedizione, la precisione e il rispetto.
Quando ha iniziato a dedicarsi agli abiti da cerimonia e perché ha deciso di “specializzarsi” proprio in questo campo della moda e della sartoria?
Quando aprii il mio primo laboratorio di sartoria a Torino. Ricevetti molte richieste dai miei clienti così decisi di sfilare presso un importante hotel con la mia prima collezione uomo confezionata artigianalmente. In passerella uno sposo insolito, linee, colori e tessuti inediti. Fu un grande successo!
In che modo è riuscito a rivoluzionare il tradizionale abito da cerimonia?
Ho operato una vera “rivoluzione”, discostandomi dagli eccessi della noia e usualità del passato ed orientandomi verso look sorprendenti e stravaganti grazie ad abbinamenti audaci, comunque sempre elegantemente equilibrati. Lo sposo concepito come protagonista alla pari della sua sposa, questo il concetto che ha determinato il grande successo del marchio.
Negli abiti che crea quali sono i principi, gli elementi che non vengono mai meno?
Il principio di sartorialità rappresenta per me da sempre lo strumento per la ricerca della perfezione e del bello sul corpo, elemento imprescindibile della mia filosofia stilistica. Abiti concepiti come opere d’arte e rigorosamente Made in Italy, vero lusso artigianale che deriva da tecnica, creatività e bellezza e che determina un vero e proprio valore aggiunto. Ho sempre cercato di rendere unico chi indossa i miei capi, dando la possibilità di scegliere tra svariate proposte e garantendo sempre l’eccellenza in termini di qualità e stile.
Da cosa trae ispirazione per creare i suoi abiti?
Ogni momento che vivo è continua fonte di ispirazione, che traduco poi nelle mie creazioni. Porto ad esempio lo “smoking Torino”, che ho lanciato nella scorse sfilate.. una sera, vedendo l’immagine della Gran Madre, il Po che rifletteva le sue luci ed il blu notte del cielo stellato, ho pensato: perché non dedicare un abito stampato con dettagli di scorci e paesaggi della mia città adottiva? E così è stato.
Nel 1995 ha fatto un’incursione nel mondo dello sport disegnando le divise della Juventus. Come è stata questa esperienza professionale?
Posso affermare che è grazie ad una mia intuizione che è nato il connubio moda/sport: cominciai a creare abiti su misura come la divisa per la Juventus appunto, poi feci sfilare i calciatori e così diedi il via ad un trend seguito dopo da molti. La collaborazione con la Juve è durata parecchio tempo, a cui si sono aggiunte quelle con il Torino, il Palermo e l’Olympic Marsiglia. Professionalmente è una bella sfida disegnare le divise per i giocatori, essendo atleti i loro fisici non rientrano negli standard e occorre quindi uno studio particolare delle proporzioni e delle silhouette.
Lei è certamente un’eccellenza dell’Artigianato e del Made in Italy. Secondo lei cosa rende la moda italiana, il suo stile così apprezzate all’estero?
La cura dei dettagli, l’utilizzo di materiali nobili di altissima qualità e la grande tradizione che è sinonimo di stile unico.
Nel 2017 ha ricevuto il prestigioso riconoscimento Elle International Bridal Awards per la Miglior Collezione Sposo. Qual è la sua emozione davanti a simili riconoscimenti alla propria Arte?
È sicuramente motivo di grande orgoglio e soddisfazione, a maggior ragione in questo periodo in cui vedo tanti tentativi di imitazioni con collezioni fotocopia di scarsa qualità. Potrà sembrare banale ma la caparbietà, l’umiltà e l’amore per il proprio lavoro credo siano sempre vincenti.
Cos’è e cosa significa per lei l’Eleganza?
L’armonia di tutti i dettagli senza cercare di strafare. È la prerogativa indiscutibile della mia moda.