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I vincitori del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” 2018: Paolo Lanzotti e le sue due opere finaliste

(Graphic Art Chiara Ricci)
(Graphic Art Chiara Ricci)

La rubrica online “Piazza Navona” continua il suo racconto degli Autori e dei libri vincitori dell’edizione 2018 del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri”. Oggi racconteremo de “Il Libro di Libri” (Armando Curcio Editore) e de “La voce delle ombre” (Mondadori)  di Paolo Lanzotti

Le trame

Il libro di libri

Luca, un ragazzo di quindici anni, dopo la perdita del padre si ritrova a trascorrere le vacanze estive dai nonni. Non esce di casa né frequenta gli amici di sempre: i suoi unici passatempo sono diventati la solitudine e i videogiochi che il nonno ben presto gli sequestra. Arresosi a una bella giornata di sole – e senza più la playstation – Luca si costringe a uscire ed entra in una libreria in cerca di fumetti. Ne uscirà con il Libro di Libri ovvero uno di quelli che ti raccontano la loro storia solo se la vuoi sentire davvero, altrimenti restano muti. Il ragazzo nonostante la curiosità è molto scettico ma vuole comunque scoprire di cosa si tratta. Questo libro, infatti, contiene solo pagine bianche che iniziano a riempirsi di parole quando il suo Lettore ha davvero la volontà di scoprirne la storia. Da questo momento inizia per Luca un duplice viaggio: quello nella vita  di tutti i giorni e quello – altrettanto reale – tra le pagine del suo libro. Quali avventure attenderanno il ragazzo? E siamo così sicuri che le due storie parallele siano tra loro tanto distanti da non incrociarsi né sfiorarsi mai?

La voce delle ombre

Venezia. Agosto 1849. Dal marzo 1848 la città resiste all’assedio degli Austriaci ma la sconfitta e la resa sono vicine. Tanti sono i morti, i feriti, le vittime di questa guerra e altrettanti sono quelli del colera. Anch’essa sembra aver messo sotto assedio la Serenissima. È in questa atmosfera così pesante che lo “sbirro” Teodoro Valier – un tempo al servizio della polizia asburgica – viene convocato da Daniele Manin, il Padre della Repubblica per indagare e risolvere un caso di presunto omicidio dell’anarchico Alvise Scarpa.

I libri di Paolo Lanzotti
I libri di Paolo Lanzotti

Certo è strano che in un momento simile “dall’alto” ci si preoccupi di un “comune” omicidio ma… proprio in un momento così delicato cosa accadrebbe se venisse accertato che l’anarchico sia stato ucciso dal Padre della Repubblica per non minacciare la sua retta linea politica? Meglio togliere qualsiasi dubbio… Ed è proprio da qui che, in una Venezia ferita e malata, iniziano le indagini di Valier e del suo giovane aiutante Samuele Poli. Cosa si nasconde veramente dietro la morte di Alvise Scarpa? E, soprattutto, chi ne ha voluto e provocato la morte?

Sui libri

Paolo Lanzotti attraverso le sue opere Il Libro di Libri e La voce delle ombre fornisce ai Lettori un ottimo esempio di versatilità e di quanto sia vasto e completo il suo stile letterario nonché la sua capacità di immergersi – e di condurci – in mondi almeno apparentemente così distanti. Infatti, i due testi appena citati appartengono l’uno alla letteratura cosiddetta per ragazzi mentre l’altro è un giallo storico in pieno stile. Ma procediamo per gradi.

Paolo Lanzotti, "Il Libro di Libri" (Armando Curcio Editore, 2017)
Paolo Lanzotti, “Il Libro di Libri” (Armando Curcio Editore, 2017)

Il Libro di Libri – pubblicato nella Collana New Minds – Fantasy della Armando Curcio Editore nel 2017 –  affronta di per sé una tematica assai delicata e colma di contraddizioni qual è l’adolescenza per lo più posta di fronte all’elaborazione del lutto paterno con tendenza all’alienazione sociale (negazione degli amici a favore dei videogiochi e, quindi, di una realtà alternativa). La vicenda, però, arriva a una svolta grazie alla lettura del Libro di Libri ovvero di un libro “magico” dalle pagine completamente bianche che iniziano a riempirsi solo quando si è veramente sicuri e decisi ad ascoltare noi stessi, la nostra storia.

Armando Curcio Editore
Armando Curcio Editore

In questi termini, sembra anche riduttivo classificare quest’opera del Lanzotti nella categoria “per ragazzi”. Infatti, Il Libro di Libri credo possa essere un libro utile (e anche molto!) anche agli adulti. Soprattutto a coloro i quali hanno perso il più elementare contatto con il proprio “io interiore”.   È pur vero che, per certi versi, il testo ricorda un poco  La storia infinita di Michael Ende (per la modalità di reperimento del volume, per la storia nella storia, per l’immedesimazione del ragazzo in Atreyu) con la grande differenza che, ne Il Libro di Libri, al protagonista non viene richiesto di salvare il mondo di Fantàsia ma il proprio e, con esso, se stesso. Tutto ciò non sarebbe possibile senza la scrittura viva e colorata del Lanzotti e, ancor di più, senza la sua attenta e vivace sensibilità.

Paolo Lanzotti, "La voce delle ombre" (Mondadori, 2017)
Paolo Lanzotti, “La voce delle ombre” (Mondadori, 2017)

La voce delle ombre, invece, è un giallo storico ambientato nella Venezia del 1849 ricco di suggestioni che Paolo Lanzotti crea con sapienza del suo mezzo di comunicazione: la scrittura. Questo è dimostrato dal fatto che nella lettura del testo ancor prima dei volti dei personaggi la fantasia, grazie appunto alla straordinaria capacità e qualità descrittiva dell’Autore, si possono vedere (e non solo immaginare) le calli, i campielli, le fondamenta veneziani, i loro colori, le loro condizioni e persino i loro profumi! Grazie al racconto di Lanzotti noi seguiamo, anzi accompagniamo, il protagonista per la città e durante le sue immagini divenendo suoi silenziosi compagni di viaggio e di lavoro.

Arnoldo Mondadori
Arnoldo Mondadori

A facilitare tale complicità con Valier è anche il suo raccontare in prima persona la vicenda. In tal modo, anche noi che leggiamo sparsi nell’Italia del XXI secolo ci sentiamo parte integrante del racconto sino a quando il mistero non viene finalmente risolto. Anche in questo caso Paolo Lanzotti riesce benissimo nel suo racconto tanto che il lettore non vede l’ora di scoprire cosa accadrà e cosa verrà capito e svelato da lì a poco. Si tratta di un giallo storico di grande spessore e di ottima qualità con cui l’Autore ha vinto, nel 2016, il Premio Tedeschi.

Paolo Lanzotti riceve il Premio Tedeschi 2016 da Carlo Lucarelli
Paolo Lanzotti riceve il Premio Tedeschi 2016 da Carlo Lucarelli

In tal senso è importante sottolineare anche la capacità di ricostruzione storica dell’Autore che, seppur avendo inventato la sua storia, va a riportare alla memoria nomi, fatti e personaggi importanti della Venezia di quel periodo. Tra questi vi sono, ad esempio, l’assalto al palazzo Querini Stampalia, Daniele Manin, Giuseppe Sirtori, Guglielmo Pepe e Nicolò Tommaseo.

Premio Letterario Nazionale "EquiLibri" 2018
Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” 2018

Paolo Lanzotti con Il Libro di Libri e La voce delle ombre ha partecipato al Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” 2018 nelle sezioni “Racconti e Narrativa per l’Infanzia sino ai 12 anni” e “Romanzo” classificandosi rispettivamente al secondo e al terzo posto con le seguenti motivazioni:

Il Libro di Libri:

Un fantasy moderno ed avvincente, che sottolinea l’importanza della riflessione su di sé nell’età difficile dell’adolescenza e della lettura come specchio della propria anima. Un libro d’avventura e di magia: una metamorfosi che permette di affrontare le paure e i dolori della vita con lo sguardo fiero di un lupo.

I libri di Paolo Lanzotti
I libri di Paolo Lanzotti

La voce delle ombre:

L’Autore con sapienza e competenza crea, attraverso una ricerca e un lavoro meticoloso e attento, un romanzo giallo di ambientazione storica conducendoci nelle calli veneziane di metà Ottocento. Dà grande dimostrazione del suo particolare e personale talento nel saper incastrare alla perfezione vicende storiche e fantasia letteraria armonizzandole in un equilibrio esemplare ed eccezionale conducendo il Lettore in una sorta di limbo in cui le une divengono parte indissolubile dell’altra e viceversa.

Incontro con l’Autore

Lo scrittore Paolo Lanzotti (Per gentile concessione di Paolo Lanzotti)
Lo scrittore Paolo Lanzotti (Per gentile concessione di Paolo Lanzotti)

 In che modo è avvenuto il suo primo incontro con la scrittura?

A una domanda del genere vorrei poter rispondere raccontando aneddoti bizzarri e storielle divertenti o originali. Purtroppo non posso. Il mio primo incontro “vero” con la scrittura è avvenuto nel modo più semplice e banale. Stavo elaborando la mia tesi di laurea. Nella testa ho sentito galleggiare l’idea per un racconto. Non c’entrava nulla con quello che stavo scrivendo, ma ho sentito l’impulso di metterla sulla carta e l’ho fatto. È stata una rivelazione. Il venire a galla di qualcosa che aspettava solo l’occasione per risvegliarsi. Ho iniziato così, quasi senza volerlo. Avevo sempre avuto, fin da bambino, il gusto per la narrazione, ma ho dovuto diventare un giovane adulto (avevo già ventidue, ventitré anni) perché questo si traducesse prima nel desiderio e poi nella volontà di scrivere seriamente. Neanche a dirlo, le prime volte  ho prodotto cose orribili. Ma il mestiere di scrittore bisogna impararlo come qualsiasi altro. Rotto il ghiaccio, ho cominciato ad avere le prime, piccole soddisfazioni abbastanza presto e questo mi ha spinto a continuare con sempre maggior tenacia, combattendo anche il (comprensibile?) scetticismo e le perplessità di chi vedeva un giovane poco più che ventenne passare ore ed ore davanti a una macchina da scrivere, anziché impegnarsi in cose più adatte alla sua età.

(Graphic Art Chiara Ricci)
(Graphic Art Chiara Ricci)

Come sono nati i progetti editoriali del suo romanzo giallo La voce delle ombre e del libro per ragazzi Il Libro di Libri?

I due romanzi hanno avuto genesi molto diverse. La voce delle ombre è nato essenzialmente dalla mia vecchia passione per la storia. Stavo leggendo alcuni libri sulla rivoluzione del 1848 e mi sono reso conto che sarebbe stato interessante scrivere un romanzo ambientato a Venezia, la mia città, in quel periodo.  Il ‘48 è stato un momento storico molto importante, ma oggi si tende a dimenticarlo, come tante altre cose che appartengono al nostro passato. Ho pensato che potesse essere stimolante usarlo come sfondo per una narrazione, rievocando fatti e personaggi che oggi ricordiamo solo perché danno il nome a una via o a una piazza. Ne è uscito La voce delle ombre.

Lo scrittore Paolo Lanzotti (Per gentile concessione di Paolo Lanzotti)
Lo scrittore Paolo Lanzotti (Per gentile concessione di Paolo Lanzotti)

Per Il Libro di Libri le cose sono andate diversamente. Era molto tempo che non scrivevo più un romanzo per ragazzi e quando ne ho sentito il desiderio ho cominciato a progettarlo. Ero dubbioso sul fatto che sarebbe mai stato pubblicato, ma l’ho scritto ugualmente, seguendo l’impulso del momento. Ovviamente, la mia professione (a quel tempo ero ancora un insegnante) ha avuto un certo peso sia nello spingermi di nuovo verso la letteratura per ragazzi sia nel suggerirmi l’argomento da trattare. Tuttavia, come mi accade spesso, in buona sostanza ho semplicemente seguito una voce interiore, senza fare troppi calcoli.

Quali sono le differenze e le difficoltà, qualora le avesse riscontrate, tra lo scrivere un romanzo per un pubblico, potremmo dire, maturo e adulto e per i più giovani?

La letteratura per adulti e quella per ragazzi hanno, comprensibilmente, caratteristiche e dunque esigenze diverse, alle quali un autore deve sapersi adeguare. Quando si scrive un testo per lettori molto giovani ci si trova a dover scegliere, anzitutto, un argomento che li possa interessare. Non necessariamente un argomento frivolo, anzi. In Il Libro di Libri  io ho affrontato addirittura il tema della morte, che sembrerebbe essere quanto di più lontano dalla sensibilità di un adolescente alle prese con le prime esperienze della vita. Eppure, nei numerosi “incontri” che, dopo la sua pubblicazione, ho avuto con alunni delle scuole medie e perfino elementari, mi sono accorto che l’argomento suscitava molto interesse.

Paolo Lanzotti, "La voce delle ombre" (Mondadori, 2017)
Paolo Lanzotti, “La voce delle ombre” (Mondadori, 2017)

Scelto il tema, subentrano poi le difficoltà tecniche. Per definizione, un giovane, o un giovanissimo, ha conoscenze limitate. Nello scrivere un romanzo rivolto alle fasce d’età più basse è necessario, dunque, evitare alcune trappole. Termini troppo elaborati, frasi sintatticamente complesse e concetti eccessivamente “adulti” rischiano di allontanare qualsiasi giovane lettore, per quanto appassionato. Sto certamente per dire una banalità, ma la difficoltà consiste nel realizzare un testo che sia scorrevole e accattivante, eppure, nello stesso tempo, non cada nel banale o nello sciatto. Cosa non facile.

Ovviamente, quanto detto finora non si applica ai romanzi per adulti, nei quali l’autore ha piena libertà.   

Premio Letterario Nazionale "EquiLibri" 2018
Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” 2018

Con La voce delle ombre e Il Libro di Libri ha partecipato al Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” 2018 nelle categorie Romanzo e Libri per l’Infanzia – ragazzi sino ai 12 anni” classificandosi rispettivamente al terzo e al secondo posto. Cosa ha significato per lei ottenere questi risultati?

Credo che quando si partecipa a un Premio Letterario lo si faccia anzitutto con la speranza che il romanzo proposto susciti qualche interesse. Non penso abbia molta importanza arrivare primi, secondi o terzi. Almeno, non per me. La cosa che conta è che il testo accenda una scintilla in chi si trova a leggerlo e a valutarlo. Avendo raggiunto il “podio” per ben due volte, con due testi molto diversi tra loro, non posso fare a meno di pensare che sia andata così. A questo punto, con mia grande soddisfazione, credo di poter dire “missione compiuta”.

Guido Mastroianni (presentatore della Cerimonia di premiazione), la scrittrice Olivia Crosio ritira il Premio Letterario Nazionale "EquiLibri" in vece di Paolo Lanzotti e Chiara Ricci (Presidente dell'Associazione Culturale "Piazza Navona")
Guido Mastroianni (presentatore della Cerimonia di premiazione), la scrittrice Olivia Crosio ritira il Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” 2018 in vece di Paolo Lanzotti e Chiara Ricci (Presidente dell’Associazione Culturale “Piazza Navona”)

Ne Il Libro di Libri il protagonista è un ragazzino che deve affrontare la perdita del padre e trova un suo rifugio in un libro tutto speciale. Come è stato per lei affrontare questo tema dal punto di vista di un giovane adolescente che si sta affacciando alla vita?

Non è stato facile. Come ho detto prima, il tema delle morte, della perdita, della necessità di accettare con coraggio ciò che l’esistenza ci riserva e di “crescere” in fretta davanti a una tragedia che ci segna per sempre è qualcosa che sembra del tutto estraneo agli interessi di un adolescente. Da parte mia, io sono ormai troppo lontano da quell’età per potermene immedesimare davvero. Per questi motivi sono stato a lungo indeciso, se affrontare o meno un simile argomento. Ero ben consapevole che sarebbe stato difficile non farne semplicemente una storia triste o melensa. Ho pensato di aggirare la difficoltà ricorrendo alle tecniche del fantasy, così da smussare gli angoli e veicolare i vari messaggi attraverso canali che fossero quanto più possibile vicini alla sensibilità di un ragazzo. Il libro “magico” è un espediente narrativo classico, non certo originale. Ma, impiegato nel contesto, è servito a dare alla vicenda il tocco di leggerezza che serviva. Se devo considerare l’accoglienza che ha avuto il romanzo, penso di poter dire che la scelta è stata felice.

Per i giovani lettori: quale vuole essere il suo messaggio per avvicinarli al fantastico mondo della Lettura?

Se le statistiche più recenti hanno ragione, sono felice di poter dire che i giovani lettori non hanno bisogno dei miei messaggi, per avvicinarsi ai libri. A loro direi solo di ricordare questo:  “Al contrario di tanti altri, la lettura è un bel sogno che non finisce mai”.

Lo scrittore Paolo Lanzotti (Per gentile concessione di Paolo Lanzotti)
Lo scrittore Paolo Lanzotti (Per gentile concessione di Paolo Lanzotti)

Da Scrittore a Lettore: quali Autori l’hanno influenzata e formata maggiormente?

Io appartengo a una generazione, ahimè, passata. Dando per scontato che la formazione del gusto avviane da giovani, non posso fare a meno di citare nomi oggi quasi dimenticati come Conrad, Melville, Stevenson, Verne, London. Sono loro che mi hanno influenzato e plasmato, in gioventù. Poi, ovviamente, con la maturità sono subentrate lettura d’altro genere. Ma l’impronta è rimasta quella e, quando mi sono messo a scrivere a mia volta, ho cercato di tenere presente, nel mio piccolo, la loro grande lezione. Quale? Forse potrei riassumerla così: “Un buon romanzo è quello in cui si fanno riflessioni interessanti mentre accadono cose appassionanti”. 

 Tra i due registri di scrittura in quale si sente più a suo agio?

Non ho preferenze. Mi trovo bene in entrambi. D’altra parte, come autore non ho mai voluto limitarmi a un solo genere o a un solo filone letterario. Nella mia “carriera” (chiamiamola così) ho sempre scritto ciò di cui, in quel momento, sentivo il bisogno, senza badare a mode, tendenze del mercato o considerazioni sul gradimento o meno che il pubblico mostrava nei confronti di un certo genere. È una scelta che ho pagato spesso a caro prezzo. Ma non me ne pento. Non  troppo, almeno.

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Quali sono i suoi prossimi impegni editoriali e professionali? Quale altra storia ci racconterà?

Preferirei non affrontare l’argomento. Non è questione di scaramanzia, come si potrebbe credere, ma di pudore. Negli anni ho avuto diverse delusioni professionali. Alti e bassi che mi hanno insegnato a essere prudente, nel gettare gli occhi sul futuro. Mi limiterò a dire che, ormai da anni, la mia produzione preferita è il giallo storico, tipo La voce delle ombre. Se le cose andranno bene, come mi auguro, le prossime storie saranno dunque di questo genere. Confesso che un paio di romanzi sono già pronti e aspettano solo la chiamata. Detto ciò, incrocio le dita e spero di non dovermi pentire per aver osato spingermi tanto in là. Come si sa, gli Dei sono dispettosi.

Qui di seguito il video della Cerimonia di Premiazione del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” 2018 tenutasi lo scorso 26 gennaio nel Salone d’Onore di Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni (Riprese e montaggio Alberto Accarino e Massimo Pinto).

 

 

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