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“L’anno che verrà”, alunni e insegnanti verso un futuro acceso di speranza

…Ed eccoci al secondo appuntamento di oggi dedicato al Cinema! Pronti a tornare tra i banchi di scuola? Perché è proprio lì che ci condurrà “L’anno che verrà” di Grand Corps Malade e Mehdi Idir: tra gli studenti “scatenati” delle medie e una vicepreside pronta a sostenerli.

La trama

Locandina del film

Samia Zibra è una giovane e capace vicepreside che dall’Ardèche si trasferisce nel municipio di Saint-Denis ritrovandosi a lavorare in una scuola assai problematica. Qui la donna affronta ogni giorno i problemi legati al suo istituto, ai suoi colleghi, ai suoi assistenti (in gara tra loro per la Simpson Challenge… ricordate Bart Simpson quando nella sigla del cartone scrive alla lavagna una frase sempre diversa? Ecco: quella!) e agli alunni. Pian piano conosce i suoi ragazzi, le loro attitudini, le loro passioni, le loro difficoltà familiari cercando di non far mai mancare il proprio sostegno e il proprio incoraggiamento. Giorno dopo giorno Samia si avvicina agli alunni, in particolar modo a Yanis con il quale condivide una situazione complicata e di disagio, cercando con tutte le sue forze di allontanarli da un futuro spento fatto di spaccio e delinquenza. Samia vuole un avvenire migliore per i suoi ragazzi…

Il trailer

Sul film

Il 9 luglio arriva nelle sale italiane il film L’anno che verrà di Grand Corps Malade e Mehdi Idir – già vincitore del Premio del Pubblico al France Odeon Festival – e distribuito da Movies Inspired.

Una scena del film “L’anno che verrà” di Grand Corps Malade e Mehdi Idir

Pare quasi un paradosso ma… fa un certo effetto – vista l’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 – rivedere dei ragazzi tra i banchi di scuola ignorando del tutto l’attuale problema e la famigerata DAD.

L’anno che verrà è una commedia francese in cui gli stessi registi del fortunato film Patients raccontano i drammi, i problemi, le speranze e i caratteri degli alunni di una scuola media situata in un quartiere “difficile” del municipio Saint-Denis. Ma potrebbe trattarsi benissimo di una scuola di un qualsiasi quartiere problematico delle nostre città. Milano, Roma, Napoli, Palermo, Cagliari… Non farebbe alcuna differenza poiché sono gli animi e i caratteri degli alunni che contano e quelli sono – più o meno – universali. Così, in questa scuola troviamo la ragazzina che vuole crescere prima del previsto, il bugiardo cronico, i ragazzini che si vantano di “prodezze” con le loro coetanee più che altro sognate e immaginate, le prime sigaretta, la droga, gli spacciatori nell’atrio dell’istituto, chi si è arreso, il ripetente…

Una scena del film “L’anno che verrà” di Grand Corps Malade e Mehdi Idir

Non manca nulla: proprio come nelle scuole più normali e reali. Ciò che più preoccupa è che gli adulti di domani già sanno cosa li aspetterà al termine della scuola perché quelle conseguenze le stanno già vivendo sulla propria pelle. Da qui la loro prematura rassegnazione al futuro, la loro disillusione, la loro resa ancor prima di cominciare veramente a vivere e di entrare a far parte del motore pulsante della società. Di tutto questo ne è ben consapevole Samia Zibra, la vicepreside, che proprio per questo cerca di assecondare le attitudini dei suoi ragazzi affinché possano costruirci sopra un avvenire, il loro futuro: l’arte, la musica, il cinema… I ragazzi hanno tutti il proprio talento da valorizzare e alimentare.
Ma la folle spensieratezza che comunque (e giustamente, ci viene da aggiungere) appartiene a questi ragazzi è poi tanto distante da quella degli adulti? Questo ce lo mostra la bellissima sequenza della doppia festa adulti (professori)/ragazzi (alunni) che, in un montaggio alternato ben concentrato e con dei raccordi ben strutturati e precisi, ci rimpalla come fossimo una pallina da ping pong da un’età all’altra, da una realtà all’altra. E quante differenze ci sono? Lasciamo dare la risposta a voi spettatori.

Una scena del film “L’anno che verrà” di Grand Corps Malade e Mehdi Idir

Ad ogni modo L’anno che verrà resta un film ben confezionato pur non raccontando nulla di nuovo, in realtà. Quanti film hanno avuto la stessa ambientazione e gli stessi risultati in termini di narrazione? Non pochi! Pensiamo, solo per ricordarne alcuni, a Take the Lead – Ti va di ballare? di Liz Friedlander con Antonio Banderas, La classe – Entre les murs di Laurent Cantet, Io speriamo che me la cavo di Lina Wertmüller.
Nel complesso L’anno che verrà resta senza dubbio un piacevole film, che strappa e regala sorrisi (soprattutto pensando a quante se ne sono combinate nei corridoi e nei giardini delle nostre scuole), fa certamente riflettere su alcune realtà ma, come abbiamo detto, non aggiunge nulla allo spettatore a quanto già sa e ha già avuto modo di vedere.
Eppure solo la già citata sequenza della “doppia festa” merita di vedere L’anno che verrà… un virtuosismo tecnico che indica il punto più alto di questo film che altrimenti non solleverebbe particolare interesse ma solo semplici sorrisi di circostanza.

Voto 2/5

Scheda tecnica

Titolo originale: La Vie Scolaire

Regia e Sceneggiatura: Grand Corps Malade e Mehdi Idir

Cast: Bakary Diombera, Adèle Galloy, Zita Hanrot, Alban Ivanov, Grand Corps Malade, Moussa Mansaly, Antoine Reinartz, Liam Pierron

Montaggio: Laure Gardette

Fotografia: Sylvie Olivé, ADC

Musica: Angelo Foley

Distribuzione: Movies Inspired

Produzione: Éric Altmayer, Nicolas Altmayer e Jean-Rachid

Paese: Francia

Anno: 2019

Genere: Commedia

Uscita: 9 luglio 2020

Durata: 111 minuti (colore)

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