La Rubrica online “Piazza Navona” vi porta alla scoperta di un nuovo appuntamento d’Arte che si tiene nella Capitale: “A quel paese”, la prima retrospettiva in Italia dell’artista Rogelio López Cuenca, a cura di Anna Cestelli Guidi. Dal 12 marzo al 13 giugno 2021.
Dal 12 marzo al 13 giugno 2021 la Real Academia de España en Roma e Acción Cultural Española AC/E, in collaborazione con la Fondazione Baruchello, presentano la mostra A quel paese, prima retrospettiva in Italia dell’artista Rogelio López Cuenca, a cura di Anna Cestelli Guidi.
La mostra, prodotta dalla Real Academia de España insieme ad Acción Cultural Española AC/E, ha ottenuto il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Roma.
L’Ambasciatore di Spagna in Italia Alfonso María Dastis Quecedo, il Direttore delle Relazioni Culturali e Scientifiche di AECID Guzmán Palacios Fernández, il Presidente esecutivo di Acción Cultural Española José Andrés Torres Mora, la Presidente della Fondazione Baruchello Carla Subrizi e la Direttrice della Academia de España en Roma Ángeles Albert, insieme all’artista Rogelio López Cuenca e la curatrice Anna Cestelli Guidi inaugureranno la mostra venerdì 12 marzo alle ore 16.00 presso la sede della Fondazione Baruchello e alle 17.30 presso la sede della Academia de España.
Realizzata nell’ambito delle celebrazioni del centocinquantenario della Real Academia de España en Roma, A quel paese completa il ciclo di esposizioni che hanno avuto come protagonisti alcuni dei più talentuosi ex borsisti dell’Accademia. Dopo Gregorio Prieto e Pepe Espaliú, la retrospettiva di Rogelio López Cuenca, borsista a Roma nel 1995-1996, si compone di 16 opere fortemente rappresentative dei lavori dell’artista andaluso e del suo legame con Roma nato durante il soggiorno all’Accademia e realizzate tra gli inizi degli anni Novanta e oggi.
L’esposizione si articola in tre sedi: il nucleo più sostanzioso dei lavori sarà esposto negli spazi dell’Accademia di Spagna sul Gianicolo, dove verranno eccezionalmente aperti al pubblico anche la terrazza-giardino e lo spazio di co-working, due opere alla Fondazione Baruchello a Monteverde e nello spazio pubblico della Città di Roma. Il Comune di Roma ha infatti messo a disposizione alcuni dispositivi pubblicitari dove verranno installati manifesti, adesivi e segnali urbani realizzati dall’artista.
A quel paese si compone di pitture, installazioni, video, testi editoriali che illustrano alcune delle problematiche fondamentali e ricorrenti nella ricerca di López Cuenca, quali il viaggio, le politiche migratorie, la memoria storica, la speculazione urbana e la spettacolarizzazione della cultura in funzione del turismo, nel tentativo di sovvertire l’ordine costituito e aprire gli occhi sul “capitalismo delle immagini”.
Il leitmotiv che lega tutte le opere, nonostante l’uso da parte dell’artista di tecniche e materiali sempre diversi, è l’indagine sul linguaggio, sulla parola, sulla sua tradizione e traduzione. Prima di tutto poeta e secondariamente artista, López Cuenca gioca sui doppi sensi, sulla fonetica, sullo scarto di senso che permette la parola scritta e verbale. Si spiega così anche il titolo, A quel paese, che nella sua voluta ambiguità semantica diventa esortazione, imprecazione, invito, ed è esemplare di quel “campo poetico espanso” che caratterizza il lavoro di López Cuenca.
Come specifica la curatrice, Anna Cestelli Guidi: La sua ricerca forza i limiti delle narrazioni dominanti, i suoi interventi sono dispositivi di sabotaggio che ostacolano e tendono a scardinare il senso comune per smascherare le dinamiche che sottendono alle narrazioni egemoniche date per naturali, sia nell’ambito politico che socioculturale. La parola e il testo scritto sono elementi fondamentali del lavoro e del pensiero poetico di López Cuenca.
Unendo segni e disegni, manipolando il gesto grafico e attribuendo significati diversi a parole e immagini, López Cuenca mira a ridestare le coscienze dal torpore indotto dalle sovrastrutture di cui siamo ormai succubi.
Tra le opere anche la Mappa di Roma, il sito web realizzato da López Cuenca durante il suo secondo soggiorno nella Capitale nel 2007, sempre insieme a Anna Cestelli Guidi e Carla Subrizi, presidente della Fondazione Baruchello, e tradotto in materiale fisico per la mostra. Frutto di workshop e laboratori inclusivi e collettivi realizzati in collaborazione con gli studenti del corso di Storia dell’arte contemporanea tenuto da Carla Subrizi presso la Sapienza Università di Roma, la Mappa si presenta come una sorta di cartografia alternativa della città, volta non a istruire e informare, ma piuttosto a suscitare dubbi, contraddizioni e confronti, in modo da rileggere il tessuto urbano e sociale dell’Urbe.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo bilingue in italiano e spagnolo con un’intervista all’artista a cura della curatrice, e testi di Marco Baravalle, Charles Bernstein, Maria Salgado e Carla Subrizi.
In programma per aprile o maggio anche il seminario Altercatografia, a cura di López Cuenca per giovani artisti e studenti di Belle Arti che amplierà il lavoro della Mappa di Roma.