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“Il ladro di giorni”, cliché e luoghi comuni in un road movie che non convince

Locandina del film
Locandina del film

Dopo esser stato presentato in anteprima stampa durante la scorsa edizione della Festa del Cinema di Roma arriva al cinema “Il ladro di giorni” diretto da Guido Lombardi. La Rubrica online “Piazza Navona” ha partecipato all’evento e vi racconta del film in questo articolo.

La trama

Salvo ha solo cinque anni quando suo padre Vincenzo viene arrestato e sua madre muore per problemi cardiaci. Da allora il bambino è stato preso in custodia dagli zii e dalla Puglia si è trasferito in Trentino. Trascorrono sette anni. Vincenzo sconta la sua pena e il giorno della Prima Comunione  di suo figlio si (ri)presenta reclamando i suoi diritti di padre e il desiderio di passare del tempo con lui. Poco possono le rimostranze degli zii che ben sanno la natura di  Vincenzo e devono arrendersi: è pur sempre il padre del bambino.

I due, così, partono per la Puglia compiendo un viaggio a ritroso verso le loro origini, le loro radici alla (ri)conquista di un rapporto padre/figlio che non sarà privo di delusioni, sorprese, violenze, colpi di scena, risate… Tra ricordi di un passato che non esiste più, un presente colmo di segreti tutti da svelare e scoprire e un futuro incerto.

Il trailer

Sul film

L’idea di Il ladro di giorni nasce da un soggetto che lo scrittore e regista Guido Lombardi scrive nel 2007 e con cui partecipa – vincendo – al Premio Solinas. Solo tempo dopo si decide di prendere in mano tale soggetto e di farne sia un romanzo, che Feltrinelli pubblica nel 2019, sia una sceneggiatura. È proprio da qui che prende il via questo road movie presentato nella Selezione Ufficiale della scorsa edizione della Festa del Cinema di Roma. Il film mostrandoci le meraviglie del nostro Paese ci racconta di un dramma familiare, della ricerca di un rapporto tra padre e figlio, della criminalità e dell’illegalità che hanno minato e minacciano tale legame.

"ll ladro di giorni" di Guido Lombardi
“ll ladro di giorni” di Guido Lombardi

Si può ben dire che Guido Lombardi abbia avuto tra le mani tutti gli elementi necessari per realizzare un melodramma (quasi) d’altri tempi. Eppure non ha affatto “sfruttato” la situazione creando un prodotto cinematografico assai deludente, privo di spessore sia sul piano narrativo sia sul piano della costruzione e della consistenza dei personaggi, vuoto dal punto di vista dei contenuti.

Il regista seppur alla sua terza regia (Là-bas. Educazione criminale, 2012 e Take Five, 2014) è certamente più a suo agio e più funzionale nel ruolo di scrittore. Ne Il ladro di giorni, infatti, nulla sembra essere messo a fuoco portando all’interno della narrazione, come fosse un calderone, un insieme slegato e sconclusionato di personaggi, concetti, ambienti ridotti tutti a dei cliché assai noti che nulla regalano allo spettatore.

La malavita, il boss, le vendette, il recupero di un rapporto tra padre e un figlio, il viaggio, il desiderio di un ritorno alle proprie radici… tutto diviene un bozzetto e affrontato solo nei minimi termini. E neanche quelli più essenziali. Persino la bellezza dell’Italia incontrata durante lo svolgersi di questo road movie viene sfruttata a dovere rimanendo in sordina, mescolata e persa in questo gran calderone in cui tutto è confuso senza dir nulla.

"ll ladro di giorni" di Guido Lombardi
“ll ladro di giorni” di Guido Lombardi

A tutto questo si aggiunge la (in)capacità di Riccardo Scamarcio di rendere credibile e autentico il suo personaggio del malavitoso Vincenzo che sembra una fotocopia – peraltro mal riuscita – di altri personaggi più o meno simili già interpretati. Diciamo che dopo aver raggiunto determinati livelli lo sguardo da tenebroso e la parolaccia facile e nemmeno tanto spontanea non sono più sufficienti… un po’ come il cerotto di Troppo Forte che Carlo Verdone pone sul viso del suo personaggio per renderlo più “duro”. Solo che Carlo Verdone stava calcando una macchietta in un film di commedia mentre qui, come si scriveva all’inizio, si tratta di un dramma familiare.

"ll ladro di giorni" di Guido Lombardi
“ll ladro di giorni” di Guido Lombardi

Un dramma familiare tramutato in commedia, potremmo dire, finito a tarallucci e vino mancando completamente il tiro e il bersaglio. Forse l’unico ad essere credibile è Augusto Zazzaro, il ragazzino che interpreta Salvo. L’unico, forse, a conservare quel minimo di autenticità utile a salvare (nomen omen!) dalla totale disfatta un film mancato sotto tutti i punti di vista cinematografici e narrativi.

Voto 1/5

Scheda tecnica

Titolo originale: Il ladro di giorni

Genere: Drammatico

Regia: Guido Lombardi

Soggetto: Guido Lombardi dall’omonimo romanzo Il ladro di giorni (Feltrinelli, 2019)

Sceneggiatura: Guido Lombardi, Marco Gianfreda, Luca de Benedditis

Cast: Riccardo Scamarcio, Massimo Popolizio, Giorgio Careccia, Vanessa Scalera e Augusto Zazzaro

Montaggio: Marcello Saurino

Musica: Giordano Corapi

Fotografia: Daria D’Antonio

Costumi: Nicoletta Taranta

Produzione: Indigo Film, Rai Cinema e Minerva Pictures

Distribuzione: Vision Distribution

Paese: Italia

Anno: 2019

Durata: 105 minuti

Uscita in sala: 6 febbraio 2020

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