logoricci.fw

I vincitori del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” 2018: “L’ultimo salto del canguro” di Paolo Vanacore

(Graphic Art Chiara Ricci)

La Rubrica online “Piazza Navona” vi presenta gli Autori e i libri vincitori della prima edizione del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri”. Oggi è la volta di Paolo Vanacore e del suo romanzo “L’ultimo salto del canguro” (Castelvecchi).

La trama

Roma. Edoardo e Margherita (detta Margi). Fratello e sorella. Lui: timido, introverso, solitario, riservato neoimpiegato presso l’ufficio marketing del Bioparco di Roma. Lei: avvocato, estroversa, espansiva, socievole, vivace, esuberante. Alle loro spalle un padre con una doppia vita e una madre – casalinga e un po’ “disperata” – che finge di non vedere credendo che tutto vada per il meglio.

Paolo Vanacore, “L’ultimo salto del canguro” (Castelvecchi, 2017)

Cosa potrebbe mai stravolgere gli equilibri di questa famiglia così apparentemente tranquilla? Facile a dirsi: una sorella fidanzata e prossima alla convivenza con Gabriele (detto Gà) e un fratello innamorato del suo futuro cognato che, invece, no ha ancora preso coscienza della sua omosessualità. Tra i due ragazzi l’attrazione è forte. Edoardo pur di sfuggire a quanto potrebbe accadere fugge a Dublino gettandosi tra le braccia del bisessuale Mark pensando, così, di risolvere la situazione. Gabriele, però, lo raggiunge e l’attrazione diventa passione. Come risolvere questa situazione? Fino a che punto si può dissimulare e fingere? Cosa sarà dei tre ragazzi?

 Sul libro

Paolo Vanacore – scrittore, autore e regista napoletano e romano di adozione – nel suo libro L’ultimo salto del canguro edito da Castelvecchi nella Collana “Emersioni” racconta del tema dell’omosessualità. E lo fa con un’ironia dirompente, a volte persino pungente, con umorismo regalandoci grandi sorrisi senza mai, però, finire nel mero scherno o nella derisione. Paolo Vanacore, infatti, racconta di un’omosessualità e della sua scoperta attraverso un triangolo amoroso niente affatto impossibile né insolito eppure ironico, apparentemente divertente: lui/lei/l’altro… riprendendo un poco il testo della hit di Cristiano Malgioglio di qualche tempo fa Mi sono innamorato di tuo marito.

Castelvecchi
Castelvecchi

Beh, qui non si parla di un marito ma del fidanzato della propria sorella. Senza lanciarla troppo in burla è proprio con questo ingenuo, dolce e puro disincanto che Paolo Vanacore racconta di questa triade e dell’intreccio amoroso che la anima, la divide, la unisce, la distrugge, la ricrea e… sembra senza finire mai. E forse non è un caso che Edoardo lavori proprio nel Bioparco romano dove gli animali seppur limitati nella loro libertà di movimento non hanno alcun impedimento nell’essere ciò che sono, così come la Natura li ha creati e naturalmente liberi di vivere la loro sessualità.

Allo scrittore va certamente il plauso di aver dato vita a dei personaggi assolutamente “normali” ovvero di quelli che possiamo incontrare ogni giorno nelle nostre vite con tutte le loro paure, le loro gioie, i loro timori… Inoltre, ha saputo raccontare con tanta poesia, con tanta semplicità e purezza miste a quell’ironia di cui abbiamo già detto un tema che ancor oggi, nel ventunesimo secolo inoltrato – erroneamente, ottusamente e stupidamente –viene considerato anche da alcune delle menti apparentemente più eccelse come un tabù.

Questo romanzo, seppur tra un sorriso e l’altro, è certamente la risposta a tanta futile ignoranza. Perché poi, di fondo, di questo si parla. Ma Paolo Vanacore racconta e scrive la sua storia senza puntare alcun dito. Scrive. Racconta.

Premio Letterario Nazionale "EquiLibri" - 2018
Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” – 2018

E la creazione di personaggi quali Margherita, Edoardo e Gabriele merita di essere diffusa. Ridendoci su. Perché è sempre ridendo che si dicono le “cose” più serie e più importanti.

L’ultimo salto del canguro edito da Castelvecchi ha partecipato alla prima edizione del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” nella Sezione “Romanzo” classificandosi al quarto posto con la seguente motivazione:

Motivazione della Giuria
Motivazione della Giuria

L’Autore narra di omosessualità e, soprattutto, di amore servendosi, in egual misura, di sensibilità e di una certa ironia facendo leva sulla semplicità ed essenzialità della sua scrittura dallo stile sostanziale ma concreto in cui la storia d’amore non è solo omosessuale ma declinabile all’amore universale. La sua originalità, il poligono amoroso che si crea permettono al Lettore di sorridere e di riflettere sui sentimenti e sulle debolezze umane che non (ri)conoscono alcun sesso.

Paolo Vanacore riceve il Premio Letterario Nazionale "EquiLibri" - Edizione 2018
Paolo Vanacore riceve il Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” – Edizione 2018

Incontro con l’Autore

Come è nata l’idea del tuo libro L’ultimo salto del canguro?

Il salto del canguro nasce dalla volontà di rappresentare la differenza fra l’istinto sessuale puro, senza pregiudizi, che caratterizza il mondo degli animali e il comportamento razionale, opposto a causa dei condizionamenti socio-culturali, di noi umani. 

Lei è anche regista e autore teatrale. Quale differenze trova nel dirigere e creare uno spettacolo dal vivo e nel muovere i suoi personaggi “su carta”?

Nella scrittura teatrale è necessario considerare che il corpo sostiene la definizione del personaggio, le sue sfumature, gli sguardi, gli atteggiamenti non sono esplicitati nel testo ma ne sono parte integrante durante il processo creativo. Nella narrativa si è indubbiamente più liberi di esprimersi anche se personalmente la mia è comunque una scrittura asciutta, non pomposa, che indubbiamente risente delle mie influenze teatrali. 

In quale ruolo si sente più a suo agio tra il suo essere scrittore e il suo essere regista?

Sono due ambiti diversi, quando l’autore teatrale sono io la regia mi appartiene di più perché mi permette di dare vita ai personaggi che ho scritto. Genericamente mi definisco uno scrittore che si diverte a fare teatro

Quali Autori e quali letture hanno influenzato la sua formazione di scrittore e di lettore?

Sono stato molto condizionato dai grandi classici italiani e stranieri  (Proust, Wilde, Pirandello, Tolstoj, Calvino, Svevo) ma anche i contemporanei (Carraro, Siti, Busi, Philip Roth che ci ha lasciato da poco, Cameron, Pennac). Amo la poesia di Brodskij

Paolo Vanacore e una copia tutta speciale di "L'ultimo salto del canguro" (Castelvecchi, 2017)
Paolo Vanacore e una copia tutta speciale di “L’ultimo salto del canguro” (Castelvecchi, 2017)

Nel suo libro L’ultimo salto del canguro tratta il tema dell’omosessualità anche con una certa ironia e con infinita delicatezza. Qual è stato il suo approccio nell’affrontare un tema ancora così stupidamente ostico in Italia?

Ho cercato di approcciare l’omosessualità nel modo più naturale possibile, giocando e ridendo dei preconcetti altrui. Ho pensato che ironizzare su chi avesse pregiudizi fosse il modo migliore per sostenere il mio pensiero. 

Con L’ultimo salto del canguro ha partecipato all’edizione 2018 del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” classificandosi al quarto posto nella sezione “Romanzo”. Cosa ha significato per lei e per il suo impegno di scrittore raggiungere questo risultato?

Grazie a EquiLibri” sono tornato a credere nei premi letterari. Per me è stata una grande gioia, un riconoscimento vero al mio lavoro di scrittore. 

Guido Mastroianni (presentatore della Cerimonia di premiazione), lo scrittore Paolo Vanacore e Chiara Ricci (Presidente dell'Associazione Culturale "Piazza Navona")
Guido Mastroianni (presentatore della Cerimonia di premiazione), lo scrittore Paolo Vanacore e Chiara Ricci (Presidente dell’Associazione Culturale “Piazza Navona”)

Quali sono i suoi prossimi impegni e progetti letterari?

Sto scrivendo un nuovo romanzo, l’ho elaborato nella mia testa per circa due anni ora ho iniziato a lavorarci. Una storia che ruota intorno alla vita straordinaria di tre donne, colte, legate al mondo dell’arte e della letteratura, che hanno segnato profondamente la mia esistenza. 

Locandina dello spettacolo "14 Wo(man)" di Paolo Vanacore
Locandina dello spettacolo “14 Wo(man)” di Paolo Vanacore

In questi giorni è a teatro il suo spettacolo 14 Wo(man). Può raccontarci qualcosa in merito e in quali teatri potremmo andare a vedere questa sua creatura?

14 wo(man) è ispirato a una storia vera, raccontiamo la vicenda di una serial killer inglese che uccide ricalcando lo stereotipo maschile, raccontiamo la sua ambiguità, la sua violenza ma anche la sua fragilità. Il monologo è interpretato da una bravissima Carmen Di Marzo con le musiche originali, molto suggestive, scritte da Alessandro Panatteri. Saremo ancora in scena a Roma al Teatro Testaccio ma anche in altre città italiane

Qui di seguito il video della Cerimonia di Premiazione del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” tenutasi lo scorso 26 gennaio nel Salone d’Onore di Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni (Riprese e montaggio di Alberto Accarino e Massimo Pinto).

Articoli recenti

error: Content is protected !!