La Rubrica online “Piazza Navona” ha partecipato a una doppia anteprima stampa alle Gallerie Nazionali di Arte Antica – Palazzo Barberini: Gotico americano. I Maestri della Madonna Straus e La stanza di Mantegna. Capolavori dal Museo Jacquemart-André di Parigi. Quest’oggi un doppio evento culturale si è svolto presso le Gallerie Nazionali di Arte Antica – Palazzo Barberini, ovvero le anteprima stampe di due mostre di grande prestigio curate da Michele Di Monte: Gotico americano. I Maestri della Madonna Straus e La stanza di Mantegna. Capolavori dal Museo Jacquemart-André di Parigi. Tali mostre, che aprono la stagione espositiva del Museo 2018-2019, saranno entrambe aperte al pubblico dal 27 settembre 2018 al 27 gennaio 2019. Vediamo più da vicino di cosa si tratta.
La mostra Gotico americano. I Maestri della Madonna Straus è il risultato di uno scambio intellettuale e artistico tra musei italiani e stranieri fortemente voluta dalle Gallerie che questa volta ha coinvolto il Museum of Fine Arts di Houston attraverso un prestito di due tavole in legno del Trecento italiano mentre le Gallerie invieranno in Texas il Ritratto di Enrico VIII di Hans Holbein per una mostra sui Tudors.
Le due tavole sono: Madonna con il Bambino del Maestro Senese della Madonna Straus influenzato da Simone Martini e la Madonna con il Bambino del Maestro della Madonna Straus, un anonimo fiorentino. Quest’ultima proviene dalla collezione di Edith Abraham e Percy Selden Straus che dal 1944 fa parte del Museum of Fine Arts ed è stata esposta in Europa, a Parigi, solo nel 1976.
Invece, la mostra La stanza di Mantegna. Capolavori dal Museo Jacquemart-André di Parigi nasce dal rapporto tra questo Museo parigino – secondo solo al Louvre – e le Gallerie prestando sei importanti opere tra cui due di Andrea Mantegna.
Si tratta di opere raccolte dal collezionista Edouard André e dalla moglie Nélie Jacquemart lasciate in eredità alla Francia.
Il fulcro della mostra è l’opera Ecce Homo realizzata all’inizio del Cinquecento accanto a cui ruotano Madonna col Bambino di Giovanni Battista Cima da Conegliano, il ritratto di Giorgio Schiavone, il disegno Ercole e Anteo, il Mosè di Andrea Briosco detto il Riccio.
Alla conferenza stampa tenutasi nella sale delle mostre erano presenti Flaminia Gennari Sartori, Direttrice delle Gallerie Nazionali Barberini, Gary Tinterow, Direttore del Museum of Fine Arts di Houston, Pierre Curie, Curatore del Museo Jacquemart-André di Parigi e Michele Di Monte, curatore di entrambe le esposizioni.
La prima a prendere la parola è Flaminia Gennari Sartori, Direttrice delle Gallerie Nazionali Barberini, la quale con orgoglio ha dichiarato,
Facciamo delle cose molto piccole ma di cui siamo particolarmente felici perché, in questo caso, abbiamo riunito la collaborazione di due Musei con cui stiamo lavorando: il Museo Jacquemart-André di Parigi il Museum of Fine Arts di Houston. Quest’ultimo ci ha prestato queste due splendide Madonne trecentesche, molto rare e importantissime per la loro collezione. E importante è il confronto che siamo riusciti a proporre con il Maestro della Madonna di Palazzo Venezia, un’altra opera cardine anche della nostra collezione. Siamo sempre nella nostra ottica dello scoprire le nostre opere attraverso l’intreccio delle opere che sono nel mondo.
Devo ringraziare con tutto il curatore Pierre Curie perché il Museo Jacquemart-André ci ha prestato delle opere straordinarie e che non viaggiano. Nella Stanza di Mantegna ospitiamo opere un momento dell’Arte che non è rappresentato in nessuna collezione romana ed è per voi un’occasione di vedere delle opere inestimabili. Voi sapete che le opere su legno vengono prestate molto raramente per la loro fragilità e poter avere esposte queste opere in un perfetto di conservazione per noi è molto importante assieme alla volontà di aver condiviso con noi la storia di entrambi i Musei.
Aggiunge, Gary Tinterow, Direttore del Museum of Fine Arts di Houston,
Per me è un piacere di essere qui e di condividere con il pubblico italiano queste opere. Questi dipinti sono importantissimi perché sono stati collezionati negli anni Trenta dai collezionisti Straus che rientravano nella categoria detta Merchant Princes, i Principi Mercanti, si tratta di una categoria dei collezionisti americani. Gli Straus, se ricordate il film Titanic, sono quella coppia che decide di non abbandonare la nave, sono di famiglia ebrea e collezionavano le opere più importanti che potessero acquistare.
Si tratta di un collezionismo molto raffinato: queste opere esposte rientrano proprio nella ricostruzione dell’arte senese di questo periodo. Non sono opere di lusso. Il figlio degli Straus si occupava dei loro grandi magazzini Macy’s ancora esistenti, si trasferisce a Houston e, nel 1939, decide di donare la sua collezione al Museo della città. Questo è il punto di partenza di una vasta collezione di altissima qualità incentrata soprattutto sul Quattrocento non solo italiano ma anche fiammingo. Sono opere di piccolo formato perché per gli Straus la qualità delle opere era l’obiettivo principale assieme allo stato di conservazione.
Termina così Pierre Curie,
Ringrazio molto il Palazzo Barberini. Il Museo Jacquemart-André ha la più importante collezione di arte italiana dopo il Louvre, soprattutto di scultura.
È una storia di collezionisti e il loro gusto ha creato queste collezioni. inizialmente si trattava di una collezione privata che oggi è aperta al vasto pubblico. E sono molto felice di questa collaborazione.
Insomma, si tratta di una doppia esposizione che il pubblico romano – e non solo – non deve assolutamente mancare. Un ritrovo della nostra Arte ormai diffusa, sparsa, difesa, protetta e conservata in tutto il mondo. Non dimenticate di vistare le Gallerie Nazionali di Arte Antica – Palazzo Barberini da domani 27 settembre sino al 27 gennaio 2019. Un’occasione per gli occhi e per la mente assolutamente da non perdere!