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Letto per voi… “Tennessee Williams. Modernismo in t-shirt e i rinnovamenti del teatro” di Stanley E. Gontarski

La Rubrica online “Piazza Navona” è felice di raccontarvi del saggio monografico “Tennessee Williams. Modernismo in t-shirt e i rinnovamenti del teatro” di Stanley E. Gontarski (Cue Press). Un interessante viaggio alla (ri)scoperta di uno dei più importanti drammaturghi del Novecento e delle sue intramontabili opere.

La trama

Stanley E. Gontarski, “Tennessee Williams. Modernismo in t-shirt e i rinnovamenti del teatro” (Cue Press, 2022)

Tennessee Williams. Modernismo in t-shirt e i rinnovamenti del teatro di Stanley E. Gontarski un saggio monografico dedicato alla poetica, alla struttura stilistica, letteraria ed emotiva di uno dei più grandi drammaturghi del Novecento. Un semplice e reale omaggio nonché un vero  e proprio studio dedicato a chi, scavalcando oltre convenzione, convinzione, pregiudizio e preconcetto, ha saputo rivoluzionare il Teatro e la concezione di esso. Williams, infatti, attraverso la sua scrittura, la sua sensibilità e il suo stile è stato in grado di sfidare (sempre e per sempre) non solo la censura ma la visione stessa del fare e del rappresentare il Teatro. Lo zoo di vetro, Un tram che si chiama desiderio, La gatta sul tetto che scotta, La rosa tatuata, La discesa di Orfeo… questi sono solo alcuni testi e rappresentazioni che l’Autore prende in esame affinché si possa più facilmente comprendere il rapporto del pubblico con il teatro di Tennessee Williams e le sue reazioni. Ieri come oggi. E si scoprirà quanto e come gli eroi e le eroine, i vincitori e i vinti (soprattutto questi ultimi) che animano i drammi dello scrittore americano siano senza tempo, profondamente controversi ed eccezionalmente veri. Perché umani.

Sul libro

Lo scrittore Stanley E. Gontarski

Nel luglio 2022 la Casa Editrice Cue Press pubblica il saggio monografico dal titolo Tennessee Williams. Modernismo in t-shirt e i rinnovamenti del teatro di Stanley E. Gontarski, scrittore, regista, drammaturgo e  Robert O. Lawton Distinguished University Professor alla Florida State University.

Va detto immediatamente: soprattutto qui in Italia era necessaria la pubblicazione di un testo come questo, di un saggio in grado di raccontare, mostrare, spiegare, ricordare l’importanza che ha e che ha avuto la figura di Tennessee Williams nel teatro e nella letteratura del secondo dopoguerra. Si tratta di una personalità artistica ben consolidata, ben strutturata e con temi e tematiche ben precise. Ed è così che Tennessee Williams crea e realizza un teatro fatto di carne e anima, di uomini e donne che mostrano le loro debolezze, le loro pulsioni, le loro paure, i loro demoni, le loro passioni, i loro desideri, i loro limiti anche fisici (pensiamo, ad esempio, alla zoppia di Laura ne Lo zoo di vetro o alla gamba fratturata di Brick ne La gatta sul tetto che scotta) affrontando sé stessi prima ancora del mondo che li circonda.

Cue Press

È un teatro umano quello di Williams che, per la sua sincerità, non manca di scontrarsi con la censura: da Un tram che si chiama desiderio a La rosa tatuata tanti e diversi sono i cambiamenti e i tagli che i controlli impongono: per i temi trattati (la malattia mentale, l’omosessualità, l’alcolismo, il sesso, la razza…) e per la loro modalità di rappresentazione. Pura. Senza filtri. Senza timori. Autentica. Molto in anticipo sui tempi. Sì, perché Tennessee Williams – in parte anche inconsapevolmente – è stato un vero anticipatore non solo per ciò che concerne le storie narrate che molto raccontano dell’“uomo Williams”, della sua vita e della sua famiglia, ma anche per ciò che riguarda i suoi tempi.

Lo scrittore e drammaturgo Tennessee Williams (1911-1983)

Grande fu l’impatto sul pubblico, la critica e la società americana dell’epoca ( e non solo!) quando Marlon Brando nel 1947 si presenta sul palcoscenico con una maglietta a maniche corte aderente e sudata ma anche a torso nudo per rappresentare il ruolo di Stanley Kowalsky  in Un tram che si chiama desiderio è il finimondo. Si registra un autentico ribaltamento di ruoli uomo/donna e con Marlon Brando ci si rende conto che anche l’uomo è erotico, (s)oggetto di desiderio e che anche il sesso può essere rappresentato non troppo velatamente. Perché umano pur nella sua violenza e nella sua debolezza.

E questa è solo una delle rivoluzioni che Williams porta nel (suo) teatro. C’è anche il suo linguaggio che, attraverso i suoi personaggi, non ha troppi filtri e i dialoghi dei suoi personaggi divengono fiumi in piena che esondano di passioni, esternate o represse, che hanno sempre il bisogno di palesare il loro essere, la loro violenza. Ed è così che tutti i volti creati da Williams si impongono alla critica e al pubblico, allora non pronti per tanta vitalità e tante emozioni forti.

Lo scrittore e drammaturgo Tennessee Williams (1911-1983) e Anna Magnani (1908-1973) nel 1965

Con il nostro drammaturgo saltano molti canoni imposti nella costruzione e nell’impostazione di storie e di caratteri per il teatro. Eppure la loro forza è tale che il grande schermo fa di questi ruoli degli idoli, dei miti interpretati da altrettanti miti del Cinema: il già citato Marlon Brando, Paul Newman, Anna Magnani, Burt Lancaster, Montgomery Clift, Audrey Hepburn, Ava Gardner, Richard Burton, Deborah Kerr, Elizabeth Taylor.

Centinaia e centinaia di repliche a Broadway e le più grandi star e produzioni hollywoodiane: tutto questo smuove la poetica e la scrittura di Williams. Non mancano anche gli insuccessi, certo, ma anche questi rendono più forte il cammino di questo artista e l’umanità incondizionata dei suoi personaggi.

Lo scrittore e drammaturgo Tennessee Williams (1911-1983)

Williams ha scritto che ognuno di noi è nei confini della propria pelle ed è proprio questo che traspare dal suo essere uomo e dalle “fattezze” dei suoi personaggi. Questi ultimi sono soprattutto dei vinti, dei solitari che volano come degli uccellini cui non è concesso toccare terra altrimenti morirebbero (come Val racconta a Lady ne La discesa di Orfeo). Così, sono obbligati a vagare dentro sé stessi e verso un avvenire e un presente sempre incerti. Il drammaturgo regala al suo pubblico personaggi reali, privi di filtri, sconfitti e piegati dalla vita ma rinvigoriti dalle proprie passioni che possono condurre anche alla loro distruzione. Ma poco importa. Anche questo è sintomo di vita.

Lo scrittore e drammaturgo Tennessee Williams (1911-1983)

E tutto questo (e tanto altro di più) viene raccontato dal saggio del Professor Stanley E. Gontarski che desidera aprirsi a un pubblico quanto più vasto e amante del Teatro, non solo della scrittura e della poetica di Williams. Amata e criticata con dati e riferimenti precisi alla mano. Uno studio obiettivo, insomma, carico di passione e di rispetto per uno dei drammaturghi più importanti del Novecento, al pari di Edward Albee e Samuel Beckett. A questo si deve aggiungere l’importanza dell’appendice fotografica che impreziosisce il volume in cui foto fi riti e di oggi ci trasportano in un viaggio senza tempo. Poiché con Tennessee Williams vanno di scena la purezza e l’autenticità umana. La finzione non gli appartiene a Egli è il padre delle sue creature, è lo scrittore dei (suoi) sentimenti, è l’uomo che non smette di guardare – con la purezza di un bambino, scriveva Anna Magnani – il (suo) mondo rimanendone sempre impigliato, affascinato senza mai sottrarsi a un suo abbraccio e a un suo colpo basso.

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